“E’ una storia che ha per luogo, Parigi nell’anno del Signore, 1482... storia d’amore e di passione”. Come sarebbe poter ritornare indietro nel tempo, ai giorni del guercio e zoppo campanaro Quasimodo che si innamora perdutamente della bella gitana Esmeralda? In un mondo che sembra tanto lontano dal nostro, eppure così attuale? Dove i clandestini chiedono asilo, dove si affacciano sentimenti come la rabbia e l’egoismo e dove si muore per amore... Notre Dame de Paris è tutto questo! La storia è tratta dall’omonimo romanzo di Victor Hugo, che tutti conosciamo: è la storia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame e del suo amore tanto impossibile quanto tragico per Esmeralda. Un amore condannato, il loro... Esmeralda è però innamorata del bel capitano delle guardie Febo, che sembrerebbe ricambiare, pur essendo fidanzato con Fiordaliso. Anche l’arcidiancono Frollo è segretamente attratto dalla zingara e per questo, desiderandola e non potendola avere, colto dalla gelosia pugnala Febo alle spalle. Esmeralda viene arrestata per questo crimine non commesso, ed è in prigione che Frollo, sperando nella disperazione della gitana, le offre la libertà in cambio del suo corpo. Ma lei, inorridita, rifiuta l'offerta! Ed è qui che interviene Quasimodo, che libera Esmeralda e la nasconde nella sua torre. Clopin però, amico di Esmeralda, fraintendendo la situazione, attacca la cattedrale per liberarla. Il nobile gesto finisce in tragedia: Clopin viene infatti ucciso da Febo. Il povero Quasimodo, credendo che il bel capitano voglia liberare Esmeralda consegna la donna a Frollo che a sua volta la consegna alle guardie: per Esmeralda è la fine. In realtà Febo vuole la morte della gitana perché solo così potrà sposarsi con Fiordaliso. Il finale è un susseguirsi di strazianti immagini: Esmeralda viene impiccata, il gobbo si rende conto del tradimento dell’arcidiacono e lo getta disperato giù dalla torre e infine, distrutto dal dolore per aver perso in pochi attimi la sua amata e l’uomo che considerava quasi come un padre, si lascia morire al fianco della sua Esmeralda. Chi non si è mai sentito almeno una volta rifiutato come il nostro Quasimodo? Chi non ha mai sofferto per amore? E i clandestini, non ci sono forse anche ai giorni nostri? Chi non ha mai avuto un attacco di rabbia? Non è un semplice spettacolo, è la vita di tutti i giorni! Ma basta citare una frase di Anna Katia, una folle che forse non tutti conoscono, ma che molti portano nel cuore! Spero ti faccia piacere Filodifollia... “Tutti quelli che, dopo aver visto lo spettacolo, vanno in giro dicendo che c’è una vita oltre Notre Dame de Paris non hanno capito niente! Notre Dame de Paris è la vita... perché nel suo più intimo cuore c’è lavoro, sudore, fatica, immaginazione, soddisfazione, impegno; nel cuore che pulsa sopra al suo palcoscenico c’è amore, morte, delusione, sofferenza, sgomento, rabbia, paura, solitudine, insomma ci sono tanti sentimenti umani, perché Notre Dame de Paris è fatta dagli uomini... perché Notre Dame de Paris appartiene alla vita degli uomini!"