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Nuova Pallacanestro PAVIA, Suma sempar chi

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benissimo
view post Posted on 20/2/2005, 23:03 by: benissimo




Dopo, purtroppo, un’altra sconfitta casalinga (quando si sperava di poter ripetere l’exploit che all’andata ci aveva visti vittoriosi, e per primi, contro l’allora capolista Bologna), ed un’altra, pesante, fuori casa in uno scontro diretto per giocarsi un posto in area playoff/salvezza, voglio fare una riflessione “a voce alta” per cercare di capire dove sta andando la società, e quanto sia impegnata ad offrire, attraverso la squadra, spettacolo e risultati.

Ed essendo molti di noi appassionatamente tifosi e, ormai, sempre più seriamente preoccupati delle sorti della Pallacanestro Pavia, il risultato sembra decisamente più importante dello spettacolo. Il momento è particolarmente difficile ovviamente per la classifica ed anche perchè sembra che si sia perso ogni stimolo a battersi, quando invece le altre squadre nostre vicine di classifica ancora mostrano di crederci e di voler lottare strenuamente.

Riconosciamo, con buona pace di tutti, che coloro che guidano la società e la squadra (dirigenti, consiglieri, ds, tecnici, ecc…) non sono poi molto importanti per noi tifosi, e personalmente, per attitudine professionale, non sono particolarmente morbido con quelli che non producono i risultati promessi ed aspettati.
Sono sinceramente riconoscente a coloro che hanno messo e forse ancora ci mettono soldi, ma li invito a gestire meglio il loro investimento, considerando se il risultato è o non è adeguato alle aspettative e alle prospettive, senza entrare nel merito tecnico.

Per limitarmi a considerare il solo risultato (quindi, non il merito tecnico), un post del figlio_della_nebbia di qualche settimana fa (sulla vicenda Caja) stabiliva un “assioma”, che uso come punto di partenza per alcune considerazioni:
“…pagano sempre e solo i coach ed altri la fanno franca, e per altri non intendo solo i giocatori ma anche chi li dirige, chi li maneggia (procuratori) e chi li coccola (tifosi ciula e qualche giornalista troppo tifoso).”

Ovviamente il problema non è solo l’allenatore, ma questo è senz’altro il primo ad andare sotto accusa, come si è fatto anche in Edimes in un recente passato.
Se c'è una logica d'azione non condizionata da simpatie ed antipatie personali, cioè una logica di pragmatico interesse societario che scaturisce dalla nuda valutazione dei risultati, a questo punto la società, che pure ha fatto molto per assecondare le richieste di Finelli, dovrebbe seriamente considerarne l’esonero, sempre che non decida lui stesso di dare le dimissioni.

Con 4v e 8p la sua conduzione tecnica ha fatto assai peggio di quella precedente nonostante la Provincia Pavese anche nell’articolo di oggi millanti l’esatto contrario, raccontandola a suo modo: “Ferrara e Pavia in estate credevano di poter vivere un anno da protagonisti invece la loro stagione non è mai decollata. Entrambe hanno cercato di invertire l’inerzia cambiando l’allenatore a inizio dicembre: Dalmonte per Cioppi a Ferrara, Finelli per Baldiraghi a Pavia. Da allora le due squadre sono migliorate ma l’Edimes ha continuato ad avere un percorso altalenante nei risultati”: incredibile, se non l’avessi letto personalmente. Per quei signori la classifica: dal 9° al 14° posto, ed i numeri: 33% di vittorie contro 44%, non portano alcuna informazione, e c’è da chiedersi se lo credono veramente (nessun commento) o ci stanno prendendo in giro (nessun commento).
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C’è però un altro fatto molto grave che ribadisce che l'esonero sarebbe la decisione corretta: egli ha determinato l'allontanamento di Morri, che avrà forse migliorato il clima di spogliatoio ma non ha cambiato di fatto il rendimento della squadra, neppure dopo l’arrivo di Stern, un Signor centro ricercato e non pervenuto in estate (anche oggi il migliore in campo), che pure poteva suggerire nuove soluzioni tecniche e tattiche.

Con una stagione probabilmente compromessa, ben altri dovevano essere gli orientamenti della società e dello staff tecnico. Ho già detto in altra occasione che Morri (pur riconoscendone le difficoltà fisiche e la scarsa forma mentale in questa stagione, che hanno messo in crisi la squadra da subito) è forse uno dei playmakers italiani di maggior pregio: se io avessi avuto le redini della società, dopo aver sborsato un sacco di quattrini per accaparrarmelo per due anni (giuste le ipotesi fatte in proposito sul forum), in vista del prossimo campionato L2 con nuovo regolamento non lo avrei ceduto tanto facilmente a costo di utilizzarlo solo in allenamento e di continuare a coccolarlo, come si è fatto all’inizio stagione contro ogni conclamata evidenza (ed il figlio_della_nebbia ci ricorda da chi: “tifosi ciula e qualche giornalista troppo tifoso.” , che nella mia lettura non è una affermazione di disprezzo verso costoro ma la connotazione di una loro poco obiettiva passione popolare).

Morri sa benissimo che a 27 anni non può permettersi di sbagliare per due anni di fila; d'altro canto una necessariamente nuova Edimes, fatta su misura per lui (spererei, questa volta, dal tecnico che la giuderà), con Stern ed un altro americano di qualità e di testa, e con un bel gruppo di giovani più o meno esperti ma soprattutto motivati e determinati (potrebbero anche essere i Conte, i Bellina, i Castelluccia, il già nostro Parente e qualcun altro: nessuno però scelto per unzione, visto quello che NON stanno dimostrando quest’anno), avrebbe potuto essere una squadra competitiva nella nuova L2.

Quindi un altro errore di Finelli (e, mi permetta Presidente, di un Bianchi così stranamente remissivo ed accondiscendente, tutt’altra persona rispetto a quella conosciuta da tutti) è stata questa scarsa lungimiranza. Se dopo le prime due partite, zero punti e dieci palle perse, il cambio di Morri aveva un senso tecnico per invertire la tendenza negativa nella prospettiva di un'intera stagione, a gennaio la decisione del taglio è stata quanto mai inopportuna, avventata e, penso, con ripercussioni sul futuro a più lungo termine (se questo ci deve essere).

Ritengo che Finelli difficilmente potrà, se non con grosse forzature, essere la guida dell'Edimes del prossimo anno, ma è chiaro che queste decisioni si giocano alla fine sul tavolo delle trattative (e dei litigi – questa è una battuta, ovviamente!) degli sponsor/padroni.
E' chiaro già da qualche tempo comunque che c’è un evidente malumore e scontrosità di Finelli verso Pavia, mentre appare sempre così amabile e disponibile nelle interviste sui giornali emiliani e romagnoli. Con quello che ha dimostrato finora, siamo noi ad essere molto arrabiati (che pure, lo riconosco, avevamo grandi aspettative e credavamo molto in lui).

So di aver toccato un nervo scoperto, anche per alcuni forumisti, che hanno molta simpatia per l’attuale coach (basterebbe rileggere il fin troppo generoso processo di Fischietto a Finelli dopo la sconfitta con Capo d’Orlando e paragonarlo con l’ingeneroso processo al vecchio coach dopo la vittoria contro Bologna, poi licenziato perchè parlava troppo chiaro a tutti forse più che per i suoi insuccessi). Ho però la certezza di non aver nulla di personale in questo intervento, cosa che forse altri non possono vantare.

Ovviamente alla società rimane da fare una ponderata ed onesta autocritica sulla gestione stagionale, e forse anche per essa non sarebbe male considerare un rimpasto con responsabilità e competenze debitamente e rigidamente suddivise: si chiama ristrutturazione. Ed in questa includiamo pure, per soddisfazione dei signori Pallaroni e Scorbati, una maggiore attenzione al nostro settore giovanile, ricordando però (a loro che hanno raccolto una cattiveria sparata come sottile ma inconsistente autodifesa: “Neanche un giovane da utilizzare in allenamento”) che una seria politica in questo senso richiede ulteriori investimenti per portare e gestire in loco giovani talenti che non necessariamente provengono dalla nostra provincia.
Non resta che augurare comunque e sempre: buona fortuna Edimes!
 
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