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Nuova Pallacanestro PAVIA, Suma sempar chi

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Re degli orologi
view post Posted on 4/3/2005, 10:32 by: Re degli orologi
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Pavia

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Anche Bologna ha qualche problemino di infermeria.

CITAZIONE
da jarring.it:

VIRTUS, DIVENTA EMERGENZA

«Faremo di necessità Virtus» è l’ironico motto che Giordano Consolini rimanda a chi chiede lumi sulla situazione in via dell’Arcoveggio. La bufera che s’abbatte su Bologna ha preso di mira anche la Virtus, ma non si tratta di neve quella che ha gelato i cuori bianconeri. Le tegole arrivano dall’infermeria, quella che pareva abbandonata dopo i delicato periodo natalizio nel quale in parecchi hanno affrontato le gare ammaccati. La dea bendata volta ancora le spalle alla Caffè Maxim, allora, e i conti adesso si fanno inquietanti in vista della gara di domenica. Ricapitolando: Brewer ha dei problemi ad un ginocchio, Davison ha i tendini del piede sinistro che fanno ancora i capricci, poi c’è Parente bloccato con la schiena e Podestà che s’è girato una caviglia mercoledì. Il totale vede una Vu nera ridotta all’osso, sfibrata da una settimana d’allenamenti condizionati dalle assenze e col dubbio che qualcuno per domenica non possa farcela.
«Andiamo male – è l’acchito di Consolini – e non sappiamo come si sistemerà. Lo scrimmage con Livorno è stato ottimo, ma eravamo in sette e per tutta la settimana non ci siamo allenati al completo. Questo è stato il nostro problema in passato e sta tornando ad esserlo. Davison non riusciva nemmeno a tirare, Brewer ha male al ginocchio e ha provato un po’, Parente ha un’infiammazione alla schiena e Podestà non sappiamo quando guarirà con la caviglia. Potrebbero esserci condizioni migliori». Insomma non c’è pace e questi cerotti accompagnano una Virtus sfortunata, da inizio stagione fin troppo bersagliata da colpi d’ogni tipo.
La situazione più preoccupante resta quella di Davison, il quale ormai pare condannato a convivere con questo dolore intermittente ma condizionante. Proprio di questi tempi, nel girone d’andata, si fermò, schienato da un tendine d’Achille che non gli dà tregua addirittura dai tempi di Napoli. Plantari e terapie sono serviti a poco, a quanto pare, e l’unica soluzione è il riposo settimanale per star meglio la domenica, sacrificando così il processo di miglioramento. Dei bianconeri, l’ala di San Francisco era quello più in progresso fisico e tecnico, ora si vedrà se questo stop avrà conseguenze ancor più serie. Ritrovato lui, più intraprendente e cecchino anche dai 5/6 metri, la Virtus aveva trovato equilibri vincenti. Perderlo, o non averlo a quelle altitudini, potrebbe pesare. «Di sicuro con lui che sta bene, è meglio. Poi io ad inizio stagione dissi che la squadra aveva grandi margini di crescita e in particolare mi riferivo a Davison. Con questi contrattempi, è difficile migliorare con continuità».
Con questi chiari di luna la Caffè Maxim pensa a Pavia, ricordando l’infausta notte sul Ticino, dove si fermò la lunga cavalcata di sette vittorie in fila. Qualcosa di là è cambiato, in una squadra terz’ultima, ma nemmeno poi troppo. «Aggiustamenti – analizza Consolini – e qualche uomo, ma la filosofia è quella. E sono rimasti i tre perni del gioco, ovvero Gregory, Bellina e Cooper. L’Edimes è una squadra di talento che può fare bene, una partita super possono sempre tirarla fuori. Probabilmente, finora, non hanno raccolto ciò che s’aspettavano e che in fondo ci aspettavamo anche noi. Hanno punti nelle mani, sanno correre, hanno reso difficile la vita a Capo d’Orlando quando l’hanno incontrata. Poi sotto canestro hanno aggiunto la solidità di Stern, magari meno fantasioso di Shoemaker ma certamente più sostanzioso». La corsa della Virtus all’andata si fermò, ma adesso la Vu nera è differente. «Cercheremo di migliorare nella circolazione di palla, a Pavia sbagliammo l’approccio offensivo alla partita. Adesso siamo diversi, ma ogni gara serve per confermarsi».
Sicuramente la Virtus d’oggi gioca meglio, non si blocca. «L’obiettivo resta crescere, quella è la chiave da qui alla fine. Non cambia, credetemi. Uno può fare le considerazioni che vuole, ma la realtà ci vede impegnati a migliorare ogni settimana, guardando poi cosa succede. Ci sono 8 partite, raccogliamo tutte le occasioni poi se dovremo fare i playoff li faremo. Capisco che sia un disco ripetitivo, ma l’unico messaggio che mando alla squadra è questo». Poi, è chiaro, se la salute l’assistesse, la Caffè Maxim sarebbe anche più contenta. Fare i conti con l’infermeria non è mai bello. «Faremo di necessità Virtus». Appunto.

Daniele Labanti
 
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