Mal d'Egitto

Tutankhamon

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O t t a
view post Posted on 9/1/2011, 09:53




Approfondimento

Il Cairo, domenica, 09 gennaio 2011

Egitto: le antiche tombe faraoniche chiudono le porte ai turisti

Le antiche tombe faraoniche che sono sopravvissute fino ad oggi con i loro colori vivaci, chiuderanno le porte ai turisti per evitare danni provocati dalle continuare visite, in modo che in futuro si potrà solamente contemplare le loro repliche.

“Queste tombe sono state completamente distrutte nell’arco di 200 anni a causa del respiro dei turisti che le visitano”, ha detto in un’intervista il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, Zahi Hawass. Hawass spiega così il motivo della decisione di chiudere alcune tombe reali nella storica città di Luxor, a circa 700 chilometri a sud del Cairo.

Hawass, il cui ufficio gestisce le antichità dell’Egitto, dice che l’unico modo per proteggere questi importanti reperti della storia d’Egitto e dell’umanità intera e ricreare gli stessi con delle repliche nei loro pressi, per deviare l’enorme flusso di turisti che visitano le tombe ogni anno.

La famosa tomba di Tutankhamón (1361-1352 a.C.), scoperta nel 1922 dall’archeologo britannico Howard Carter nella Valle dei Re a Luxor, nota per essere l’unico ritrovato intatto, sarà uno di quelli che chiuderà le sue porte ai visitatori.

Non sfuggiranno nemmeno al nuovo progetto le tombe di Seti I°, padre di Ramsés II, che regnò tra il 1314 e 1304 a.C. nella Valle dei Re e della Regina Nefertari, moglie di Ramsés II nella Valle delle Regine. Di fatto, entrambi sono già chiusi.

Solo gli specialisti in archeologia potranno visitare le tombe originali, dopo aver pagato caro il biglietto. La cosa ha già fatto esplodere la polemica tra esperti, addetti ai lavori e gente comune. Una cosa è certa, negli ultimi 25 anni i dipinti delle tombe si sono deteriorati. I loro colori hanno cominciato a svanire ed alcune scene sono addirittura scomparse, a causa del respiro e del sudore dei turisti che, in un mese come agosto, si mescolano alle alte temperature (si superano i 50 gradi) nella Valle dei Re

Piaccia o no, la “Valle delle Repliche” sarà completata entro due mesi, secondo il capo del Consiglio Supremo delle Antichità, il quale dice che non affetterà minimamente il turismo in Egitto.

Notizie Fresche
 
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Minea 313
view post Posted on 27/3/2011, 22:45




La Neotomba del Faraone non può "andare a casa"

07/03/2011

Gli incidenti in Egitto hanno causato lo stop alla partenza della replica della tomba di Tutankhamon, che è stata realizzata a Madrid, si stava progettando di spedirla in Egitto il 24 febbraio, ora è bloccata in Spagna 'sine die'


La tomba di Tutankhamon è seriamente compromessa (ogni giorno la visitano circa due mila persone)
Questo ha fatto sì che il ministro Zahi Hawass, capo del Consiglio Supremo delle Antichità, due mesi fa ha annunciato la sua imminente chiusura, con la conseguente frenesia dei media.
Il piano di Hawass è stato quello di tenere aperta la tomba ancora pochi mesi, il tempo necessario per completare la costruzione di una replica della tomba, che sarà accessibile al pubblico e continuerà ad attirare il turismo.

Ciò che molti non sanno è che il luogo scelto per realizzare questa replica è Madrid, tramite la società Factum Arte, specialista nel fare facsimili di opere d'arte, ci è voluto un anno e mezzo per la raccolta di informazioni e per ricreare la bara e la camera sepolcrale.
I tempi di consegna finora erano stati piuttosto soddisfacenti.

La rivoluzione in Egitto, ha fatto sì che i pezzi che avrebbero dovuto lasciare la Spagna in nave il 24 febbraio diretti a casa, sono ora bloccati "sine die"a Madrid. "Il porto di Alessandria d'Egitto è stato chiuso per diverse settimane, ma ora è aperto, non possiamo permetterci di lasciare la tomba nel sole, aspettando la mossa", dice ad ABC Adam Lowe, direttore di Factum Arte.


Immagine del sarcofago realizzato a Madrid

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ABC cultura

 
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hayaty
view post Posted on 9/11/2011, 18:14




Maledizione di Tutankhamon, uno storico svela la verità: è stata tutta opera di Aleister Crowley!

Pubblicato da Gea Ferraris il 09/11/2011

Una delle leggende più conosciute e suggestive, sulla quale si sono spesi fiumi di parole e chilometri di pellicola, è quella della maledizione del Faraone Tutankhamon: guai a chi oserà profanare la tomba del sovrano dell’Egitto! E in effetti, in seguito alla spedizione archeologica che riportò alla luce la mummia e tutti i tesori inestimabili che ne avrebbero accompagnato il cammino nell’Aldilà, i suoi scopritori erano morti in varie circostanze. Ma qual è la verità?

Non la maledizione del Faraone, e nemmeno gli alieni, secondo lo storico Mark Beynon, ma qualcosa – o meglio, qualcuno – di altrettanto suggestivo: i componenti della spedizione archeologica sarebbero infatti stati sterminati dal noto satanista inglese Aleister Crowley, convinto di essere il profeta di un nuovo mondo, ispirato al pantheon delle antiche divinità egizie. Occorreva dunque punire quei profanatori.

Beynon dichiara di essersi limitato semplicemente a ‘ricostruire il puzzle‘ in quanto, durante le sue ricerche, il nome di Crowley è comparso molte volte.


Attualità Tuttogratis
 
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O t t a
view post Posted on 6/2/2012, 16:19




Il tesoro ti Tutankhamon

di Marina Caruso

Lunedì 06 Febbraio 2012 - 13:00

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Tutankhamon


Tutankamon (TUT-ANKH-AMON, etimologicamente significa “immagine vivente di Amon”), fu il faraone del quattordicesimo secolo a. C, della XVIII dinastia. Pose fine alla riforma religiosa di Amenosi IV, restituendo ad Amon, il posto di divinità principale. Morì a 18 anni, dopo 9 di regno spesi a riportare l’Egitto sul piano della vecchia tradizione religiosa e politica.
La sua tomba si trova nella Valle dei Re di Luxor scoperta il 4 novembre del 1922 dall’archeologo Carter. Analisi eseguite nel corso degli anni dalla scoperta della tomba hanno consentito di appurare che il faraone soffriva di diverse malattie. Era alto da 163 cm, e affetto dal male di Kohler, a causa del quale era costretto a camminare appoggiandosi ad un bastone. Nel corpo inoltre, è stata rilevata la presenza del virus della malaria in forma grave.
La tomba si compone di sette camere, per un totale di 100 mq, così disposte: scala, corridoio, anticamera, camera funeraria, tesoro, annesso.
Il corridoio, alla chiusa della tomba fu riempito di pietrisco, ma presentava delle aperture laterali causate dai ladri introdottisi sul posto nel periodo successivo alla sepoltura.
L’anticamera si presentava con una serie di oggetti accatastati alla rinfusa, carri del re smontati, letti zoomorfi. E ancora c’è una cappella in legno laminato d’oro che precedeva la camera funeraria, proprio questa al suo interno aveva altre due cappelle, attorniate da una parete d’orata di pasta di colore blu. Sulla parete è raffigurato il percorso notturno del sole. Al centro si trova un sarcofago antropomorfico che al suo interno ne contiene altri tre. Il primo, in legno rivestito d’oro raffigura il faraone con le braccia incrociate sul petto e recano il flagello e il bastone pastorale ricurvo, simboli di Osiride, dal significato regale, di protezione e guida. All’interno la mummia di Tutankhamon si presentava con l’oggetto più famoso della iconografia egiziana: la maschera d’oro.
Si tratta di una sorta di casco, in oro massiccio, lapislazzuli e paste vitree, che riproduce le fattezze del giovane Re, del peso complessivo di 10 kg. Il faraone indossa il “nemes”, sulla fronte reca le due dee protettrici dell’alto e basso Egitto (Nekhbet l’avvoltoio, e Uto il cobra), gli occhi, truccati secondo l’usanza, sono in quarzo e ossidiana. Il retro della maschera è, infine decorato con geroglifici del capitolo del Libro dei Morti. Il geroglifico è tripartito in tre divisioni, incastonate tra due figurine uguali: Anubis, lo sciacallo divino, tra due figure antropomorfe a forma di mummia. Sul torace due lamine d’oro riproducevano le mani. Il corpo, aderiva fortemente al sarcofago d’oro a causa della gran quantità di unguenti versati che avevano fatto corpo unico bloccando ogni possibilità di rimozione senza danneggiane i resti. Fu necessario spezzare il corpo in vari pezzi. Tra gli innumerevoli giri di bende, gli scopritori rivennero circa 150 oggetti tra amuleti e gioielli. Di particolare interesse, due pugnali con fodero in oro, di cui uno lungo la coscia destra e l’altro infilato in una cintura alla vita. Mentre il primo presentava la lama in oro, il secondo è ancora più prezioso, perché nonostante la lama sia in ferro è tutt’oggi lucida e non arrugginita. Il ferro, infatti non era usuale in Egitto in questo periodo storico, si presume perciò che l’arma sia di origine Hittita.
Dalla camera funeraria , attraverso un passaggio si accede al cosiddetto “Tesoro”, in meno di 20 mq erano conservati una gran quantità di oggetti del corredo funebre, specie di natura religiosa, come una statua di Anubi. Si trovano i vasi canopi, contenenti le viscere estratte dal faraone, e conservate in vasi di alabastro e due piccole mummie, che erano le figlie del faraone avute dalla moglie Ankhesenamon, morte appena nate.
L’annesso si trovo ad un livello inferiore rispetto a quello dell’anticamera. Gli oggetti ritrovati, prevalentemente cibo, oli e unguenti.
Attorno a Tutankhamon gira una presunta maledizione che avrebbe colpito inaspettatamente tutti coloro che parteciparono alla scoperta della tomba. Si disse che era stata trovata una scritta, di fatto inesistente, che annunciava la morte a chi avrebbe profanato la tomba del faraone. In realtà è da considerarsi una trovata pubblicitaria dell’epoca, che in funzione delle pochissime notizie che trapelavano, sia per la lentezza delle operazioni di svuotamento della tomba, sia per l’esclusiva mondiale data a un giornale, tagliando fuori tutti glia altri, che cominciarono una campagna denigratoria contro gli scavi. L’unica morte che potrebbe essere fatta coincidere con la scoperta, è quella del finanziatore della spedizione archeologa, Lord Carnarvon, ma la sua morte avvenne per cause naturali. Delle 26 persone presenti all’apertura della tomba, solo sei morirono nell’arco di dieci anni successivi, delle 22 presenti all’apertura del sarcofago solo due morirono nei successivi dieci anni, mentre delle 10 presenti allo sbendaggio della mummia nessuna morirà nei dieci anni successivi.


paternesi
 
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O t t a
view post Posted on 6/5/2012, 16:08






Tutankhamon,un nome che evoca tesori nascosti,misteri irrisolti.Il ritrovamento della sua tomba intatta è stata una delle maggiori scoperte archeologiche della Storia.Ma la sua vicenda ha ancora molti lati oscuri:dalla sua tragica infanzia alla corte del Faraone"eretico" Akhenaton alla sua storia d'amore,fino alla sua morte improvvisa e precoce,probabilmente voluta dal Visir Ay,bramoso di salire al potere.Nuovi studi svelano ciò che la sua maschera d'oro ha sempre nascosto:l'uomo chiamato Tutankhamon.

Edited by O t t a - 24/11/2012, 00:34
 
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O t t a
view post Posted on 24/11/2012, 01:23




Nella tomba di Tutankhamen

di Davide Maria De Luca

La storia della scoperta archeologica più famosa della storia, avvenuta 90 anni fa, e della leggenda sulla maledizione del faraone

4 novembre 2012

Intorno alle dieci di mattina del 4 novembre 1922, l’archeologo inglese Howard Carter scoprì alcuni gradini nascosti sotto i resti di un antico villaggio nella Valle dei Re, in Egitto. Il nome del sito era la sigla KV62, ma da allora divenne noto come la tomba di Tutankhamen. Fu uno dei ritrovamenti archeologici più ricchi della storia e la pietra fondante della moderna egittologia.

All’epoca fu un avvenimento tanto sensazionale e seguito dal pubblico che la morte sospetta di alcuni membri della spedizione fece nascere la leggenda della maledizione del Faraone, a cui contribuirono scrittori come Arthur Conan Doyle, e che è rimasta nella cultura popolare fino ai giorni nostri.

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Una delle custodie esterne dei canopi di Tutankahemen, i vasi rituali che contenevano gli organi estratti dal corpo del faraone.
(Gareth Cattermole/Getty Images)


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Il volto di Tutankhamen, custodito in una teca di vetro climatizzata nella sua tomba, all’interno della Valle dei Re.
(CRIS BOURONCLE/AFP/Getty Images)


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Uno dei vasi canopi, utilizzati dai sacerdoti depositare gli organi estratti dal faraone prima della mummificazione.
(JEFF HAYNES/AFP/GettyImages)


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La maschera morturaria di Tutankhamen, costruita in ora e pietre preziose e trovata da Carter sopra la mummia, all’intero del sarcofago.
(LENNART PREISS/AFP/GettyImages)


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La bara d’oro di Tutankhamen, quella che custodiva la mummia, all’interno di altre tre bare a loro volta custodite in un sarcofago di granito.
(CRIS BOURONCLE/AFP/GettyImages)



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Una statua dipinta del torso di Tutankhamen, trovata nascosta dietro un carro all’interno della tomba del faraone.
(TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages)


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Il sarcofago di Tutankhamen all’interno della camera di sepoltura della tomba nella Valle dei Re.
(CRIS BOURONCLE/AFP/GettyImages)


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Una delle statue d’oro trovate all’interno della tomba.
(Matt Cardy/Getty Images)


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Il carro del faraone Tutankhamen ritrovato all’interno della sua tomba.
(TIMOTHY A. CLARY/AFP/GettyImages)


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Una statuetta d’oro che ritrae il dio-falco Horus, uno degli oggetti che facevano parte del corredo funebre del faraone Tutankhamen.
(Matt Cardy/Getty Images)




La storia della scoperta cominciò con le parole di Theodore Davis, un avvocato americano appassionato di archeologia. Davis fu l’autore di numerosissime scoperte all’interno della Valle dei Re e nel 1914 scoprì una tomba piuttosto misera (KV54, poco più di un pozzo), che però decise essere la tomba di Tutankhamen. Davis proclamò alla fine del libro in cui raccontava le sue ultime scoperte:

«Penso proprio che nella Valle dei Re non ci sia più nulla da scoprire.»

Successivamente si scoprì che gli scavi di Davis terminavano due metri prima dell’ingresso alla vera tomba di Tutankhamen e dei suoi immensi tesori.

Otto anni dopo, ricominciò a scavare proprio in quella zona Howard Carter, un archeologo che era finanziato dal nobile inglese George Herbert, quinto conte di Carnarvon. Carter e Lord Carnarvon non procedevano alla cieca: erano alla ricerca proprio della tomba di Tutankhamen e non ritenevano plausibile che il pozzo scoperto da Davies fosse la tomba di un faraone. Ma avevano pochissimi indizi – qualche coccio con inciso il nome del faraone – e la zona degli scavi era già stata ampiamente ricercata da altri archeologi.

Carter cominciò a scavare il primo novembre su un sito dove aveva già scoperto, sotto tre metri di detriti, i resti di un villaggio degli operai che avevano costruito la tomba di Ramses VI. La mattina del 4 novembre un operaio egiziano scoprì il primo gradino che conduceva alla tomba. Entro sera venne liberata dalla terra un’intera scala. Quel giorno Carter scrisse sul suo diario:

«Intorno alle 10 ho scoperto sotto la prima capanna le prime tracce dell’entrata della tomba (Tut.ankh.Amen)»

A quel punto l’esplorazione della tomba proseguì in maniera lenta e metodica. La porta al termine delle scale aveva i sigilli rotti, segno che i ladri l’avevano già visitata. Da lì partiva un altro corridoio, che conduceva all’ingresso vero e proprio. Anche qui i sigilli erano spezzati, ma i geroglifici erano chiari: si trattava della tomba di Tutankhamen. La porta venne aperta ufficialmente soltanto il 29 novembre, dopo che Carter fece un buco nella porta, ci infilò un mano e accese un fiammifero per verificare che ci fosse ossigeno all’interno. La prima camera si rivelò vuota, ma Carter era sicuro che ci fosse una porta segreta.

La trovò e una volta aperta si rivelò piena di tesori. In tutto Carter scoprì cinque stanze: il corredo funebre del faraone si rivelò così ricco e Carter fu così disciplinato nella catalogazione che soltanto il 10 novembre 1930, otto anni dopo la scoperta, l’ultimo oggetto fu asportato dalla tomba. Gli oggetti catalogati furono più di cinquemila: dalle statue d’oro alla cassa decorata in avorio che conteneva i canopi con all’interno gli organi estratti dal faraone – gli oggetti oggi sono quasi tutti conservati nei musei del Cairo e per legge, dal 1970, non possono lasciare l’Egitto.

Ma il reperto più interessante che trovò Carter fu il monumento funerario vero e proprio del faraone. Era l’oggetto più grande, costituito da 4 altari che, inseriti uno dentro l’altro come una matrioska, proteggevano il sarcofago. Quello esterno, il più grande, misurava 5 metri di lunghezza, quasi quattro di larghezza e tre di altezza. All’interno di questi quattro altari era custodito il sarcofago, intagliato nel granito che a sua volta conteneva tre bare, una dentro l’altra. L’ultima era fatta con 110 chilogrammi d’oro. La mummia che custodiva era coperta dalla maschera funebre d’oro e lapislazzuli, probabilmente il reperto più famoso di tutta l’egittologia.

Il ritrovamento della tomba, annunciato in una conferenza stampa il giorno in cui Carter entrò nella prima camera, suscitò immediatamente l’attenzione dei mezzi di comunicazione. Ma la passione per l’Egitto crebbe in maniera smisurata quando cominciarono a venire alla luce i primi tesori. Il pubblico era tanto ansioso di avere notizie e Carter procedeva in maniera tanto prudente che presto ogni dettaglio della spedizione cominciò ad essere riferito in maniera più o meno esatta dalla stampa.

La leggenda della maledizione del faraone nacque per un episodio curioso, che ha a che fare con un cobra e con un canarino. Un collega di Carter raccontò un episodio all’apparenza misterioso che venne pubblicato sul New York Times il 22 novembre, qualche settimana dopo l’apertura della tomba. A quanto pare, Carter aveva inviato a casa sua uno dei suoi operai per portare un messaggio. Entrato in casa l’operaio sentì un grido «quasi umano» e scoprì che un cobra reale, simbolo della monarchia egiziana, aveva mangiato il canarino di Carter. Proprio quel giorno, secondo la leggenda, la tomba veniva aperta: un segnale, secondo alcuni, per cui come Carter entrava nella casa del faraone, così il faraone entrava nella sua.

La leggenda si consolidò con la morte di Lord Carnarvon, il finanziatore di Carter, proprio pochi giorni dopo la scoperta della camera del tesoro. Carnarvon, mentre si faceva la barba, si tagliò proprio sopra la puntura di una zanzara. Dal taglio si propagò un’infezione che lo uccise in un paio di settimane. La notizia venne riportata e ingigantita da tutti i giornali del Regno Unito e degli USA e anche Arthur Conan Doyle si inserì nella discussione, suggerendo che forse Carnarvon era stato ucciso da alcuni «elementali» posti a guardia della tomba del faraone.

In tutto furono undici le persone collegate alla spedizione, anche solo remotamente, a morire negli anni dei lavori, tra il 1922 e il 1930. Ma furono probabilmente centinaia, se non migliaia, le persone che visitarono la tomba in quegli anni. Dei 58 che furono presenti all’apertura della tomba, che secondo la leggenda avrebbero dovuto essere i più maledetti di tutti, nel giro di dodici anni morirono soltanto in otto. Lo stesso Carter visse fino al 1939.

Il Post
 
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O t t a
view post Posted on 24/11/2012, 01:52




05/11/2012 - 11:45

Egitto, la tomba di Tutankhamon chiude ai turisti

IL turismo di massa ha lasciato il suo segno indelebile sulla tomba di Tutankhamon, a Luxor, tanto che i funzionari egiziani hanno annunciato la prossima chiusura di uno dei siti più famosi al mondo.

All'interno della camera sepolcrale, infatti, a causa del respiro dei visitatori i livelli di umidità sono saliti a tal punto da provocare il distacco di alcune parti delle pareti in gesso dipinte.

"Quello che sta accadendo a Luxor è disastroso" ha commentato l'artista britannico Adam Lowe, fondatore e direttore della società di conservazione del patrimonio Factum Arte.

Egli stesso è stato l'artefice della replica della tomba del faraone, un perfetto facsimile che i visitatori potranno vedere al posto dell'originale.

"La verità - aggiunge - è che la tomba non è mai stata pensata per essere visitata. Ha resistito per oltre 3mila anni nel suo isolamento, ma solo negli ultimi 90, dopo la scoperta di Carter, le sue condizioni si sono drammaticamente deteriorate".

Lavorando fianco a fianco con un gruppo svizzero, Lowe e il suo team hanno ottenuto dalle autorità egiziane il permesso di creare copie di tre tombe della Valle dei Re, tra cui appunto quella di Tutankhamon.

"L'obiettivo - spiega - è di favorire un'industria turistica sostenibile che salvaguardi i monumenti egiziani per le generazioni future. Dobbiamo rendere i turisti consapevoli dei danni che stanno causando nella Valle dei Re e trasformarli da forza distruttiva a forza proattiva per aiutare la conservazione del sito".

TTG
 
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O t t a
view post Posted on 25/11/2012, 17:54




Tutankhamon in 3D. Una tomba da “toccare” e salvare dal tempo

19 novembre 2012 - 17:13

Addio bianco e nero e immagini sgranate: per i 90 anni della sua scoperta, la scienza regala alla tomba di Tutankhamon un lifting destinato a sottrarla ai segni del tempo.

Una scansione e una riproduzione in 3D l’avveniristica soluzione che l’Università svizzera di Basilea ha studiato per consegnarne all’immortalità anche il patrimonio millenario delle tombe di Nefertari e di Seti Primo.

A fornire strumenti e know-how tecnologico la spagnola Factum Arte. “La fedeltà è prossima al 97%, forse anche oltre – dice uno dei dipendenti che ha lavorato al progetto -. La tecnologia consente di evitare le trappole di soggettività e interpretazione”.

Avviato nel lontano 1988 su iniziativa egiziana, il progetto è entrato nel vivo nel 2009. Restituendo alle pareti la purezza nascosta da secoli di impurità, la scansione si è avvalsa di nuove tecnologie appositamente sviluppate per l’occasione. Da qui la possibilità, non solo di offrire al pubblico un patrimonio che sarà a breve reso inaccessibile, ma anche di regalargli nuove e finora del tutto impensabili modalità di fruizione.

“Quanto riproduciamo – spiega il manager Pedro Miro – non è soltanto l’aspetto, ma anche le sensazioni tattili. Si tratta di una stessa ed unica esperienza, a 360°”.

In omaggio ad Howard Carter che nel 1922 portò alla luce la tomba di Tutankhamon, la riproduzione in 3D troverà la sua definitiva sistemazione accanto all’abitazione dell’archeologo britannico, all’ingresso della Valle dei Re di Luxor.

Vedi video alla fonte Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 25/11/2012, 18:12




Egitto: 90 anni fa la scoperta della mummia di Tutankamon

23 novembre 2012 - 07:53

L’Egitto celebra il 90esimo anniversario della scoperta della tomba di Tutankamon a Luxor e la riapertura della tomba di Merinbetah, dopo un restauro durato 6 anni. Le iniziative testimoniano l’impegno del Cairo per riportare l’afflusso di turisti ai livelli antecedenti la rivoluzione.

Vedi video alla fonte Euronews
 
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O t t a
view post Posted on 10/11/2013, 19:01





Egitto: Tutankhamon morì travolto da un carro, la salma “fritta” nel sarcofago


Pubblicato il 10 novembre 2013 - 07.46

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IL CAIRO – Su Channel 4 domenica va in onda la nuova verità sulla morte di Tutankhamon, il faraone egiziano dei misteri e delle maledizioni. Il giovane – sostiene l’egittologo inglese Chris Naunton – non fu ucciso da un complotto di corte né da un tumore, come a lungo si è creduto, ma morì travolto dalla ruota di un carro durante una battaglia.

Naunton, direttore dell’Egypt Exploration Society, sostiene questa tesi basandosi su una serie di documenti raccolti durante una ricerca molto accurata: ne ha fatto un film che sarà diffuso dall’emittente britannica pubblica Channel 4 ed alcuni brani del quale sono stati anticipati nei giorni scorsi sul web dal network Pbs. La sorprendente novità sulle cause della morte del faraone nel 1323 avanti Cristo (incoronato quando aveva nove anni, morì a 19) non è l’unica rivelata dal determinato studioso: la mummia di Tut (nome abbreviato spesso usato dagli esperti) fu per così dire “fritta” nel suo sarcofago a causa di un processo di mummificazione affrettato e poco accurato.

Infatti – hanno accertato i laboratori di varie università inglesi con la collaborazione di ricercatori egiziani – l’olio di semi di lino spalmato sul corpo non fu fatto asciugare per il tempo dovuto e le bende presero fuoco. Nella ricostruzione di uno di questi laboratori si vede infatti una striscia di lino inzuppata di olio e avvolta in altre asciutte – utilizzate dagli antichi egizi per avvolgere le salme mummificate – prende fuoco al suo interno.

Ancor più avvincente la simulazione virtuale con la quale i ricercatori dell’università di Liverpool e del Cranfield Forensic Institute ricostruiscono l’incidente che causò la morte del giovane faraone: filmati ritrasmessi più volte di una caduta di Tutankhamon dal suo carro di guerra, che lo investe, non potrebbero spiegare le lesioni interne riscontrate con una Tac della mummia, come alcune costole fratturate, altre mancanti. E mancano anche lo sterno ed il cuore.

Questi elementi, si dimostra nel film, coincidono perfettamente con i danni provocati dalla ruota di un carro che colpisce di fronte, in pieno petto, il faraone in ginocchio sul campo di battaglia. Altri “misteri” che Chris Naunton risolve con le sue ricerche sono le piccole dimensioni della tomba, inusuali per la sepoltura di un faraone; il disordine dei ricchi arredi funerari che Howard Carter e Lord Carnarvon portarono alla luce dopo la faticosa scoperta nella Valle dei Re nel 1922, dopo sette anni di ricerche infruttuose; le saldature, mai notate in precedenza, che legano la piccola maschera del viso alla grande e suggestiva maschera d’oro che forse era stata realizzata per la regina Nefertiti.

La ragione politica di questi inconsueti e sconcertanti aspetti, secondo Naunton, è che nella storia genealogica dell’antico Egitto si cercò di cancellare la presenza di Tutankhamon, di suo padre Akenhaton e del suo successore Ay, tutti e tre legati al tentativo dello stesso Akenhaton di sostituire il culto politeistico del dio Amon, con quello monoteistico di Aton.

Il padre del faraone giovinetto aveva tentato inutilmente di eliminare la diffusa corruzione e gli abusi che le vaste corti tributarie al credo Amon avevano perpetrato per secoli. Anche Tut ed il suo successore erano caduti vittima del blackout imposto dalla religione di Amon, riaffermatasi nei tempi successivi. Una ragione naturale della tardiva e casuale scoperta della tomba e dei suoi tesori, saccheggiati in modo irrilevante rispetto alle sepolture di altri faraoni, è invece attribuita dal film di Naunton alla posizione della stessa tomba, in una piana circondata da una catena montuosa, dalla quale alluvioni ripetute l’avevano ricoperta di numerosi strati di sabbia. Circostanza, questa, all’origine del ritardo, ma insieme della grande popolarità e del successo mediatico dello sfortunato Tutankhamon, ancora oggi enorme, indipendentemente dalle reali ragioni della sua morte.


Blitz Quotidiano
 
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