Mal d'Egitto

Infibulazione

« Older   Newer »
  Share  
falak
view post Posted on 9/6/2008, 19:30 by: falak




Approfondimento:

image

In Egitto nuova legge mette al bando l'infibulazione

Il parlamento egiziano ha approvato nuove leggi che proibiscono le mutilazioni femminili e fissano a 18 anni l'età minima di maschi e femmine per potersi sposare. Le nuove norme approvate sabato prevedono dai tre mesi ai 2 anni di carcere o una multa di 190-940 dollari per chi esegue l'infibulazione, pratica rituale che di fatto elimina per le donne la possibilità di provare piacere nell'atto sessuale con la totale o parziale asportazione della clitoride e delle grandi labbra. La norma sul divieto delle mutilazioni femminili, inserita nel testo che riguarda i diritti del bambino, è stata fortemente osteggiata dal movimento dei Fratelli Musulmani.
In base alla nuova normativa - che rientra in una legge sui diritti dell'infanzia ed è in vigore da lunedì- praticare l'escissione parziale o totale degli organi genitali esterni femminili è punibile con una pena da tre mesi a due anni di reclusione o una multa compresa fra 1.000 e 5.000 lire egiziane, cioè una cifra compresa tra i 118 e i 590 euro.

La nuova legge - che pure è un successo del movimento abolizionista per i diritti delle donne - precisa però che l'escissione può essere praticata in caso di «necessità medica», aprendo così la via ad interpretazioni che rischiano di ridurne di molto la portata. I difensori dell'escissione, una pratica che non ha alcuna base nei testi religiosi musulmani e cristiani, sostengono che essa è legittima quando gli organi femminili sono «troppo sporgenti» e che comunque è necessaria per preservare la virtù delle donne.

In Egitto il 96% delle donne, musulmane o cristiane, subiscono mutilazioni sessuali, secondo uno studio condotto dall'ufficio governativo demografico nel 2005 su donne fra i 15 e i 49 anni. L'anno scorso, in seguito alla morte di una bambina di undici anni per le complicanze di un'operazione di escissione nel governatorato di Minya nell'Alto Egitto, il ministero della salute egiziano aveva emanato un decreto che dichiarava illegale l'escissione genitale femminile in tutti gli ospedali e le cliniche private del Paese.

Novità rilevante anche per l'introduzione di una norma che permette alle madri nubili di registrare i figli all'anagrafe. Le nuove disposizioni sono state fortemente osteggiate dal movimento dei Fratelli Musulmani, maggiore forza di opposizione politica del paese arabo, che le accusano di «minare i fondamenti della famiglia egiziana». In precedenza, le giovani egiziane potevano contrarre matrimonio legalmente al compimento del sedicesimo anno di età, mentre i figli delle donne nubili erano destinati a non esistere per lo stato egiziano.

«I bambini non possono essere ritenuti colpevoli degli errori dei loro genitori» ha commentato il direttore del quotidiano governativo al Akbar «e senza un certificate di nascita il minore non può neanche frequentare la scuola». Di parere contrario Mohamed el Beltagy , parlamentare indipendente della Fratellanza musulmana, per cui le nuove norme «sono state imposte dall'esterno e contraddicono la nostra cultura, tradizione e religione».

09-06-2008

L'Unità
 
Top
27 replies since 27/6/2007, 20:01   1605 views
  Share