Mal d'Egitto

Infibulazione

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O t t a
view post Posted on 18/10/2012, 23:26 by: O t t a




Mutilazioni genitali: Terzi, giunta a Onu bozza risoluzione
Aidos, Italia condizioni aiuti a tutela diritti umani e donne


18 ottobre 2012 - 18:38

Una proposta di risoluzione dell'Onu contro le mutilazioni genitali femminili - pratica che riguarda ancora anche l'Egitto - stata presentata ieri dal gruppo dei paesi africani. Lo ha annunciato oggi il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, nel corso di un convegno al Senato organizzato da Aidos e Amnesty International.

"Ieri sera č stato calendarizzato un progetto di risoluzione contro le mutilazioni genitali femminili" ha detto Terzi. Secondo la presidente di Aidos Daniela Colombo č possibile che la risoluzione venga approvata dall'assemblea entro l'anno. Dietro il progetto c'č stato un lavoro di anni alle Nazioni Unite da parte di molti paesi. "L'Italia all'Onu č coordinatrice dei paesi europei" nei gruppi di lavoro che si occupano della materia, ha precisato Terzi, che ha rivendicato il forte impegno del paese su questo argomento. "Dal 2004 abbiamo portato avanti infinite riunioni su questo tema - ha aggiunto -. Le mutilazioni genitali femminili sono sempre state al centro di incontri bilaterali con paesi africani".

Il ministro ha anche ricordato che il problema "non č lontano dall'Italia. Lo abbiamo qui", attraverso le donne immigrate dai paesi africani. L'Italia ha una legge in materia, la 7/2006, considerata una delle pių avanzate al mondo, e ha finanziato numerose campagne di informazioni nei paesi interessati. Per Terzi "numerosi paesi africani sono impegnati singolarmente nel combattere questa piaga. Ma per passare da un'azione nazionale a un impegno globale (attraverso la risoluzione Onu), il salto č stato considerevole".

Daniela Colombo ha riconosciuto il lavoro svolto dai governi italiani in questi anni, ma ha messo in luce come la legge contro l'infibulazione del 2006, che aveva stanziato 5 milioni di euro per la prevenzione, non sia stata rifinanziata. Colombo ha inoltre chiesto che "il governo ponga condizioni sui diritti umani, in particolare delle donne, ai paesi che ricevono aiuti".

Il Partito radicale e l'associazione "Non c'é pace senza giustizia" hanno definito il deposito della risoluzione all'Onu "un passo avanti senza precedenti". "E' il primo tassello - dicono in una nota - di un faticoso negoziato che ci auguriamo non subirā battute d'arresto e procederā spedito verso l'approvazione in sede di Assemblea Generale a dicembre".

Il merito di questo risultato, aggiungono, va riconosciuto "anzitutto alle militanti anti-mutilazioni arabe e africane, che nel corso di oltre un ventennio non hanno mai gettato la spugna, continuando a lottare con coraggio e determinazione per garantire alle prossime generazioni un futuro in cui le mutilazioni genitali femminili siano solo un triste ricordo".

ANSAmed
 
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