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BASKET SENNA, MORIREMO..MA NON DI SETE

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avanti
view post Posted on 5/5/2005, 17:09 by: avanti




oggi amici di senna all'allenamento chi porta lo spumante ???
e' il 5 maggio !!!!!!
vi ricorda qualcosa !!??


Il 5 maggio è proprio una data storica... Valutazione Opinione: Molto utile


Pregi: Una Lazio mai vista...
Difetti: ... l'Inter ha subito la migliore Lazio stagionale!
Giudizio Prodotto:


Scritta il 08.05.02
di apu73
Chi ha Valutato questa Opinione?
Tre giorni pieni di presidenti che si stufano, di giocatori che godono, di tifosi che remano contro e di… chi più ne ha, più ne metta!
L’inatteso (?) epilogo del campionato ha regalato un po’ di tutto ai tifosi, agli appassionati e a chi il calcio lo segue solo come fenomeno di costume.
In effetti, per chi come me doveva seguire in maniera apparentemente distaccata l’ultima giornata di campionato, non è stata una domenica come le altre: con la Sampdoria è in Serie B, provavo un po’ di simpatia per l’Inter alla vigilia di quello che molti attendevano come il momento della liberazione da un incubo dopo tredici anni passati a guardare gli altri esultare, stappare lo spumante – o lo champagne, fate voi -, fare i caroselli per le strade… ma soprattutto vincere.
Fortunatamente, non ho scommesso, non sono un patito del gioco d’azzardo e l’unica eccezione è il Fantacalcio, altrimenti ci sarei cascato con tutte le scarpe: ero convinto che i nerazzurri ce l’avrebbero fatta!
Purtroppo il presidente Moratti non aveva fatto i conti con l’effetto… Cecoslovacchia: Poborsky ha devastato la difesa dell’Inter con due gol, Gresko… anche, dimostrando una volta di più che l’Inter ha bisogno di un esterno sinistro più consistente, più concentrato, più costante, più preciso, più o meno quello che Gresko non è – almeno oggi (può solo migliorare) -. Ora, potendo vantare (!) la presenza del buon Gresko nella rosa della mia squadra di Fantacalcio non posso criticare tanto Moratti per averlo preso: anch’io avrei potuto scegliere qualcun altro… Però, a mio favore c’è il fatto di averlo lasciato in panca domenica…
Comunque, il campionato è finito, il presidente Moratti spenderà un’altra paccata di milioni di Euro cercando di vincere il campionato, i tifosi si convinceranno che il prossimo sarà l’anno giusto, l’anno in cui Ronaldo giocherà almeno trenta partite, segnerà almeno venticinque gol; l’anno in cui sulla fascia sinistra ci sarà un giocatore (Harte? Chivu? Carboni?) capace di coprire e di impostare, di mettere al centro dieci cross a partita che Vieri trasformerà puntualmente in reti, l’anno in cui solo la pioggia, la neve, la grandine, il vento o il sole cocente potrebbero fermare l’Inter…
A tutti i miei amici interisti vorrei solo ricordare che non serve a niente lamentarsi: ve lo dice uno che quest’anno al Fantacalcio ha collezionato tre piazze d’onore, che non ha potuto neanche togliersi la soddisfazione di un derby vinto, che a quattro giornate dalla fine non è ancora sicuro della salvezza aritmetica – ma io spero almeno che si arrivi davanti al Genoa… -, e che insomma c’è chi sta peggio di voi: relativizzate e pensate ai tifosi del Verona retrocesso senza mai essere stato tra le ultime quattro se non il 5 maggio… Data storica, data facile da ricordare, da tre giorni data nefasta per i tifosi di Inter e Verona…
P.S. Anche se non ho scommesso sull’Inter, nel mio piccolo la disfatta nerazzurra mi è costata: Toldo, Ronaldo e Recoba in campo domenica nella finale di supercoppa mi hanno dato pochi e miseri punti… Complimenti alla Juventus, ma io non ho esultato…

Dramma Inter all'Olimpico
si illude, poi è terza



di MASSIMO VINCENZI
ROMA - All'Olimpico l'unico a festeggiare è il calcio. Gli altri sono tutti tristi. Disperati gli interisti, solo dispiaciuti i laziali. Dopo due anni di festeggiamenti, lo stadio romano conosce l'atmosfera pesante, plumbea della sconfitta. La sconfitta storica dell'Inter che distrugge con una prestazione sconcertante una stagione quasi perfetta. Novanta minuti da incubo che fanno scivolare i nerazzurri dal possibile scudetto al terzo posto, scavalcati anche dalla Roma vincente a Torino.

Novanta minuti vissuti sulle montagne russe dell'emozione. Prima sembrava tutto difficile, poi tutto facile, poi ancora difficile. Infine quasi impossibile. Poi impossibile del tutto.

Il primo tempo dell'Inter è una corsa senza fiato, con i polmoni chiusi, bloccati da un masso. Lo stomaco sottosopra e la gola secca da morire. La partita più strana del mondo si gioca su due campi: a Udine a e Roma, con i tifosi dell'Olimpico uniti in un incredibile gemellaggio. Tutti a tifare Inter.

Ad ascoltare urla e slogan si capisce dove sta andando la domenica. Il primo mormorio arriva dall'altro campo, quello in Friuli. Dopo due minuti segna Trezeguet e i bianconeri sono virtualmente campioni d'Italia. Il mormorio diventa urlo di gioia al 12' quando Vieri approfitta di un errore di Peruzzi e butta dentro l'1 a 0.

E' a questo punto che sembra tutto facile. Via le biro, chiusi i taccuini non è più tempo di cronaca della partita: come quasi sempre in passato (l'anno scorso andò così Roma-Parma) il conteggio delle azioni non ha più senso. Conta solo far girare la palla e le lancette del cronometro. Ma questa non è una partita normale, questa è la partita più strana del mondo: cose da Osvaldo Soriano. E infatti le biro serviranno ancora.

Al 19' ci pensa Poborsky a cambiare il pomeriggio: l'esterno sfida i suoi tifosi e va a segnare l'1 a 1. La Juve è tranquilla sul 2 a 0 (il secondo è di Del Piero) e per l'Inter diventa di nuovo tutto difficile. Scudetto in altalena, si dice. Scudetto per gente dai nervi saldi, per gente alla Di Biagio che una manciata di minuti dopo ci mette la testa: è il 23' e l'Inter è di nuovo in vantaggio e campione d'Italia.

Adesso solo una squadra di masochisti potrebbe divertirsi a rovinarsi la domenica. E il gruppo Cuper non sembra avere questa predisposizione: la palla scivola con sufficiente lucidità, le gambe rispondono. Prima Ronaldo, poi Recoba hanno qualche possibilità di segnare il gol sicurezza: occasioni non eccezionali, sufficienti per rammaricarsi.

Più che sufficienti per disperarsi quando al 45' Gresko regala un pallone d'oro a Poborsky che non si fa pregare per battere Toldo. E' il 2 a 2, è di nuovo tutto difficile per l'Inter, quasi impossibile. E' la Juve sul trono d'Italia.

Favorita al primo minuto, l'Inter inizia la ripresa in rincorsa: le gambe già di legno, diventano di marmo e il pallone è una bomba che fa paura solo a sfiorarlo. La tattica non conta più, la confusione e la rabbia sono le uniche cose che ancora hanno un senso. Illogico ovviamente.

Il cronometro corre. Cuper fuma la decima sigaretta, Massimo Moratti è di pietra in tribuna. Al suo fianco Tronchetti Provera perde la proverbiale abbronzatura. Il trionfo annunciato inizia a trasformarsi sempre di più in una sconfitta storica.

Al decimo la tragedia nerazzurra ha la faccia impassibile di Simeone, l'ex interista che di testa batte Toldo e non esulta. Adesso tutto diventa impossibile, assurdamente impossibile.

Tra la squadra di Cuper e lo scudetto adesso ci sono due gol da realizzare in poco più di mezz'ora. Una corsa contro il tempo da compiere con la zavorra del rimpianto sulle spalle. Il tecnico butta dentro Dalmat al posto di Conc

Edited by avanti - 5/5/2005, 18:10
 
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