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Umimachi Diary

by Star Comics, di Akimi Yoshida

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    Ho letto il secondo volume, e anche questo mi è piaciuto molto. Pure in questo caso siamo davanti a 4 capitoli lunghi, può darsi sarà lo standard di tutti i volumi a venire.
    I primi tre capitoli si concentrano su Suzu, o comunque su eventi che la coinvolgono direttamente e sul suo punto di vista. Chi temesse una sovraesposizione femminile, può rilassarsi: questi tre capitoli coinvolgono tantissimi personaggi maschili. Non sfigurerebbero in un manga scolastico, pur affrontando temi molto importanti e seri (ma anche più rilassati, come le prime cotte adolescenziali), ma sempre col consueto tocco "leggero" dell'autrice. Vengono dette cose assai profonde, in questi capitoli, ma l'atmosfera non è pesante, anzi.
    Mi ha comunque fatto piacere che il 4o capitolo si concentrasse su Sachi, i suoi problemi e, soprattutto, il rapporto con sua madre. Tutto il capitolo è un approfondimento sulla questione madre-figlia, grazie anche alla figura dell'amica-senpai con cui Sachi si confida.

    E' stata di nuovo una lettura gradita e appassionante. Personalmente non temo granché una svolta drammatica o tragica, detto in tutta sincerità. Certo, i temi attorno cui gira il manga sono assai seri, e non escludo ci saranno problemi per le protagoniste con l'andare del tempo. Sarebbe irrealistico il contrario. Ma onestamente non credo la Yoshida voglia andare a parare nella fiera della sfiga o nell'angst spinto. Il passo del manga mi sembra tutt'altro, per adesso.
    Non vedo l'ora di leggere il terzo volume!

    Comunque, pare di capire che Kamakura sia una cittadina dove tutti conoscono tutti e le storie di tutti si intrecciano... XD
    Salta fuori che l'allenatore di Suzu è un collega di Sachi, che il pediatra con cui lei esce è il medico di Tada, che la sua senpai è la famosa zia dell'ex fidanzato di Yoshino, che tutti hanno un fratello che conosce Tizio o Caio... Altro che 6 gradi di separazione! Qua è peggio della tela di un ragno! :mhuaua: Toccherà farsi le mappe concettuali ;)
     
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    Il secondo numero ha confermato l'impressione positiva che mi aveva fatto il primo. Non so come ma l'autrice è riuscita a non annoiarmi in nessun passaggio, neanche in quelli dove mostra le brevissime (fortunatamente per me) scene in cui si gioca a calcio. Probabilmente è in gran parte dovuto al suo umorismo che, stemperando i momenti in cui vengono affrontati i problemi dei vari personaggi, accresce la piacevolezza della storia. Molto divertenti il fratello maggiore di Futa con le sue insinuazioni, il rimarcare la passione di Yoshino per l'alcol e le gag sparse un po' ovunque.
    Bella la scelta dei titoli dei capitoli che alludono non solo agli eventi ma anche agli stati d'animo dei personaggi; l'idea cui rimanda l'ultimo, espressa nel dialogo tra la sorella maggiore e l'amica, mi ha colpita. Apprezzabile anche la maturità di Sachi che, nonostante l'iniziale sfuriata, si è dimostrata fin troppo comprensiva verso "quella persona".
    A fine volume si è ripresentata la sensazione di volerne leggere ancora. Se continua così, questo manga potrebbe generarmi assuefazione.
     
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    CITAZIONE (Lazulia @ 15/5/2017, 01:49) 
    Edit: auff...a differenza degli altri, l'ultimo capitolo non mi è piaciuto per nulla. E la sorellina più piccola la trovo veramente troppo perfettina. Non mi smentisco mai :sweat: .
    Inoltre mi stanno un po' allarmando i commenti di Sakurambo, che vedo che ha l'antenna anti-traggggedie sempre in allerta come me (io al momento ho motivazioni personali per non volermi ulteriormente appesantire), sul forum di MangaDB riguardo a quest'opera.

    Oh, ti ringrazio per la citazione ma vieni a scrivere di più anche da noi! :P

    In effetti sì, secondo il mio counter la situazione è questa dopo 2 volumi:

    vittime: 5
    suicidi: 1 (conteggiato tra le vittime)
    acciaccati: 1
    tentati suicidi: 1 (ancora vivo)
    funerali: 2

    Tuttavia, per quanto possa sembrare assurdo, non è un mango tragico o pesante.

    Il fatto è che tutti questi decessi non coinvolgono davvero le protagoniste, ad esempio c'è la madre della collega o la nonna morta 10 anni prima cui bisogna celebrare la ricorrenza, persino il padre le protagoniste non lo vedevano da 15 anni! Ora, mi si potrebbe dire che è ben strano che una figlia non veda il padre per decenni ma non ho idea di che razza di usanze sociali abbiano i nipponesi.

    Quindi abbiamo una specie di commedia agrodolce dove queste 4 ragazze affrontano varie situazioni della vita quotidiana, tra cui pure i lutti anche se effettivamente mi pare che l'autrice stia esagerando... tra un po' stiamo ai livelli della Jessica Fletcher, anzi pure peggio perché c'è più di un morto a volume finora!

    Comunque non è pesante o tragico, ripeto è come se qualcuno vi dicesse che un suo conoscente s'è schiantato contro un muro e c'è rimasto, non è che vi importi poi molto.

    La storia in effetti sembrerebbe incentrata sulla sorella minore, peccato perché è quella che mi piace di meno lol una specie di nipponese tipica, tutta precisa e coscienziosa mentre il mio personaggio preferito è l'impiegata di banca ubriacona!

    Lo sbilanciamento però non c'è solo sui morti rispetto ai vivi ma pure tra i personaggi maschili e femminili, è praticamente un gineceo perché pure il resto della parentela è femminile, c'è la madre e la zia e lo zio? Temo di immaginarlo... :shock: ( non l'ho contato)
     
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    "Mi piace inventare gli spettacoli che voglio...Quelli che non riesco a vedere, cerco di sognarli..."(Valentina, di Guido Crepax)

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    Ehilà Black Prince, che succede, gli amici di Manga DB ti hanno mandato qua a redimermi XD ?
    Tra l'altro sorry, ho pure toppato il tuo nick.
    Comunque sì, ho seguito i tuoi post su OLS, e ho riso a leggere la tua lista delle vittime :gnegne: .
    Io come ho detto in questo periodo, senza entrare in dettagli, non ho proprio bisogno di appesantirmi gratuitamente, per cui ho apprezzato in particolar modo il fatto che hai scritto (tra l'altro dovendoti praticamente difendere da un intero fan club di lettori entusiasti) che se uno ha già i suoi problemi ha diritto a sapere se nel manga vengono trattate determinate situazioni pesanti; ti avrei applaudito se ero presente :D.
    Detto ciò, nemmeno io credo che OLS sia tragico nel senso proprio della parola, ma che possa affrontare tematiche e riflessioni "antipatiche" per certe persone. Prendo il famoso terzo capitolo del primo numero; non dico di guardare per forza gli esempi che abbiamo qui di atleti paralimpici e personaggi che vanno in tv a ballare con protesi al posto delle gambe, ma non so, non mi è piaciuto come l'autrice abbia gestito quella determinata situazione da lei creata, e l'episodio nel suo insieme mi ha appesantita, pur riconoscendo che le riflessioni che vi sono contenute sono molto umane e comprensibili
    (al posto suo preferirei morire, vorrei falciare via le gambe agli altri)

    . Però boh, è questo il problema che spesso riscontro in molti manga: sembra che a fronte di situazioni universali, ti mostrino sempre che il bicchiere è mezzo vuoto anziché mezzo pieno. Una cultura, una mentalità diversa? Non lo so, o forse sono particolarmente sensibile io, ma se posso evito.
    Un solo capitolo "storto" è poco per etichettare come pesante tutto un fumetto, ed infatti continuo a dire che i primi due invece li ho trovati sublimi, per narrazione, personaggi e disegni, e faccio notare che il sentore tragico era già presente.
    Ma il problema è anche quello: mi pare chiaro che i riflettori si punteranno principalmente sulla sorella piccola, che vedo che anche tu trovi antipatica :sweat: , i suoi amici e le loro vicende (problematiche), e allora personalmente a me il manga non suscita più molto interesse, per quanto indubbiamente sia un lavoro di livello superiore. E qui mi sento in qualche modo tradita: mi apri il sipario su deteminati personaggi accattivanti e sulle loro storie, per poi focalizzarti soprattutto sull'ultima arrivata e cambiare registro narrativo.
     
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    Tra l'altro sorry, ho pure toppato il tuo nick.

    No era giusto, è questo che è sbagliato! XD
     
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    Ma posso chiederti chi tenta il suicidio, e chi invece riesce a portarlo a termine? Sotto spoiler ovviamente, anche se credo di essermi fatta qualche idea...
     
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    Se non ricordo male
    il suicida è il tizio cui il fidanzato dell'ubriacona aveva dato dei soldi che a sua volta ci aveva provato senza riuscirci, che coppia di amiconi allegri :P


    Non ho ricontrollato il volume ma mi sembra proprio fossero loro
     
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    Aah, va be' dai, se è come dici tu non è questa vittima di cui ci freghi molto, eh!
    Per il fidanzato della seconda sorella già mi dispiace di più...

    Io comunque temevo che i due o uno dei due fossero tra gli amici malati di Yuya (spero di averlo scritto bene...).
     
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    Ah no, anche perché quello è un ragazzino di 13 anni...

    Comunque sia la parte di yuya è la più triste e in realtà potrebbe pure portare al tragedia, io l'avrei evitata. Tra tutti sti morti perché metterci dentro pure il ragazzino malato? Boh
     
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    Lazulia non ho capito se, quando parli di bicchiere mezzo vuoto, fai solo un discorso generale o ti riferisci a questo manga nello specifico.
     
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    CITAZIONE (the black prince @ 25/5/2017, 17:09) 
    Comunque sia la parte di yuya è la più triste e in realtà potrebbe pure portare al tragedia, io l'avrei evitata. Tra tutti sti morti perché metterci dentro pure il ragazzino malato? Boh

    Be', in quella parte si parla molto di morte desiderata o comunque sfiorata con la mente, quindi temevo qualcosa in tal senso nell'ambiente che circonda il poverino.
    Per il resto mi trovi d'accordo, ho scritto pure troppo su quel capitolo.
    @May: il mio discorso era rivolto verso alcuni manga, non tutti, ci mancherebbe. Però è qualcosa che ho trovato spesso.
     
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    Ho capito.
    Non vorrei spoilerare nulla ma nel secondo volume c'è un dialogo che fa pensare che la vicenda di Yuya non avrà un epilogo tragico.
     
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    Ma io non credo che la vicenda di Yuya finirà male, infatti. Non mi è però piaciuto come è stata trattata, perlomeno all'inizio. Però ripeto, ci ho già scritto su un papello, quindi mi fermo qui.

    Per quanto riguarda il discorso del bicchiere mezzo vuoto, mi viene da fare un parallelo con un altro josei amatissimo e con cui io ovviamente ho avuto qualche problema, che tra l'altro come atmosfere e tematiche si può accostare a OLS secondo me: Honey and Clover.
    Ecco, lì una situazione che mi ha dato noia dall'inizio alla fine, è stato vedere Ayumi piangere e disperarsi perchè non ricambiata da Mayama (spero anche qui di ricordare il nome) per tipo tutti e cinque gli anni in cui si svolgeva il manga, quando aveva la scia di corteggiatori dietro e invece di frignare e basta poteva benissimo dire, aoh, sono una gran bella ragazza, 'sti cavoli di un cretino che non mi si fila, mi guardo attorno e ne trovo uno molto meglio. Oltre al fatto che in un fumetto per ragazze/donne contemporaneo mi dà fastidio vedere un esempio di donnetta così fragile, eh su; ma questo è un altro discorso.
    Spero di aver reso l'idea con questo esempio.
     
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    @Lazulia
    Secondo me il tuo esempio è proprio ciò che ci dice che "Our Little Sister" non è (per ora) un manga tragico, neanche se dentro ci sono tanti episodi di per sé collegati a morte, malattia e disperazione.
    Anche a me H&C ha lasciato senso di amarezza e infelicità, e ho trovato che i sentimenti descritti lì fossero assai morbosi e totalizzanti. Capisco che sia un bel manga, ma se ti devo dire che è una delle mie storie preferite o che lo rileggerei domani... ehm, no.
    Ma proprio perché so cos'è H&C, posso fare un confronto con OLS e dire che, secondo me, qua per adesso siamo ad anni luce di distanza. Non è (solo) il "cosa" racconti a fare una tragedia, ma è soprattutto il "come". Ci sono scrittori che ti raccontano cose devastanti, ma lo fanno in modi così leggeri, ironici e umani che non puoi fare altro che sorridere con loro.

    Io, lo ripeto, il passo della Yoshida mi pare leggero, le sfighe che racconta sono ben bilanciate da momenti allegri, o sereni. Da amicizia, senso di sorellanza, affetto che controbilanciano gli episodi anche pesanti che le protagoniste devono affrontare. Poi, è ovvio, il manga è realistico, non ti mette su solo situazioni sole-cuore-ammore, ma ti mostra uno spaccato di vita. In cui può capitare che qualcuno muoia, o che qualcuno si ammali, che qualcuno abbia un'esperienza familiare disastrosa e pensi a morire, ecc.
    Francamente, calcolando che parliamo di un'intera comunità, non mi pare che la quota sfiga di OLS sia innaturale o volutamente gonfiata per fare angst gratuito. Se facessi l'inventario delle persone che conosco e che in questo momento devono affrontare situazioni difficili, lutti, malattie, eventi sgradevoli, direi che sono molte di più di quelle ritratte finora in 'sto manga. Ma personalmente non mi verrebbe mai in mente di pensare a chissà che accanimento astrale o maledizione: si chiama vita, e basta. Purtroppo. E per fortuna, perché comunque ci sono anche le cose belle, contemporaneamente.

    Secondo me OLS è un bel manga che parla di vita (slice of life, appunto) e non va a cercare apposta l'angst o la tragedia eccessiva. Poi, oh, se qualcuno non ha voglia di leggere una storia realistica, ma cerca qualcosa di completamente spensierato, in cui non si accenni a morte-malattia-depressione-ecc. è una cosa legittima, per carità. Ma magari allora deve guardare altrove, anche se imho si perde una gran bella cosa.
     
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    'sti cavoli di un cretino che non mi si fila, mi guardo attorno e ne trovo uno molto meglio.

    :hua:
    Sul confronto con Honey and Clover non mi esprimo perché, avendo guardato l'anime e non essendomi piaciuto il finale, non ho mai letto il manga e quindi non so quanto gli sia fedele.
    La tua critica, che condivido, ad Ayumi e alle donne che si piangono addosso per motivi futili non mi sembra, almeno per il momento, applicabile ai personaggi (femminili e maschili) di Our Little Sister. L'unica eccezione potrebbe essere la seconda moglie del padre delle protagoniste ma tanto la si vede pochissimo :sun:
     
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