Deambulazione post-ictus

Caso clinico

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  1. gijoe
     
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    Ciao a tutti,
    Vorrei porre alla vostra attenzione un caso di una mia paziente:
    La mia paziente ha una età di 90 anni, è stata colpita da ictus nel Dicembre 2002 ed è giunta alla mia osservazione ad Aprile 2003.La signora non presenta un'andatura steppante all'arto inferiore destro ma un atteggiamento in recurvato di ginocchio, con scatto in iperestensione nel mezzo passo posteriore.
    Il suo equilibrio è molto precario tende alla caduta posteriore e laterale destra.
    Mi chiedevo se esiste qualche ausilio che possa migliorare la sua deambulazione e il suo equilibrio!
    Grazie per la vostra disponibilità!
    Giorgio
     
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  2. Ft Andrea Massimiliano Atzori
     
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    Caro Gijoe, come ben sai il problema dell'iperestensione del ginocchio (IG) è un segno clinico molto frequente nei pazienti neurologici. Macroscopicamente si evidenzia una più o meno brusca estensione del ginocchio successivamente alla fase di appoggio calcaneare (hell strike) del passo.
    La tua paziente sembra abbia una IG "tardiva" (o del II tipo secondo Simon). Dalle tue parole ("...con scatto in iperestensione nel mezzo passo posteriore") sembrerebbe infatti incominciare nella fase intermedia (circa 40% del ciclo del cammino), ovvero quando l'arto controlaterale sta per sorpassare l'arto in appoggio.
    Dato che la tua paziente è ancora molto instabile nel cammino credo tu abbia già pensato a verificare funzionalmente il tronco, soprattutto (ma non solo) da seduto ed in statica eretta. Si tratta di un lavoro propedeutico fondamentale.
    Per lavorare poi in maniera più specifica sull'IG dovresti cercare di capire quale è la causa che lo sostiene e trattare quella. Molto spesso l'IG tipo II è causata da una retrazione dei muscoli flessori/non recluteamento degli estensori di anca, oppure da una debolezza del quadricipite (soprattutto negli ultimi 20-30° di estensione). Il collega Pier Giorgio Benaglia ha descritto molto bene questi ed altri quadri etiopatogenetici (più legati ad una IG di tipo "precoce", che cioè avviene nelle prime fasi di appoggio), in un articolo ("L'iperestensione del ginocchio nel cammino neurologico", Scienza Riabilitativa 4-1997), presente nella Biblioteca del nostro sito (sezione Anatomia, Biomeccanica e Fisiologia).
    Considerando l'età della paziente non mi sento di consigliarti come scelta primaria l'approcio cognitivo.
    Se nonostante tutto il lavoro non riesci a contenere l'IG, considera l'entità dello stress meccanico a carico delle strutture posteriori dell'articolazione e valuta l'utilizzo di una ginocchiera anti-recurvatum. A tale proposito mi viene in mente che il Ft Stefano Casati fece alcuni anni fa uno studio interessante sull'utilizzo del Biofeedback sonoro per il controllo dell'IG in pazienti emiparetici (cfr. Biblioteca > Sezione Neurologica) e che forse ora esistono in commercio ginocchiere di questo tipo. L'idea potrebbe essere indicata se il problema è legato principalmente ad una scarsa percezione dell'errore.

    Intanto buon lavoro e facci sapere...

    Edited by Ft Andrea Massimiliano Atzori - 29/5/2003, 08:24
     
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  3. physiofranz
     
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    Caro Massimiliano,
    se fossi il tuo Primario, ti manderei in America a studiare a mie spese!
    Le tue risposte sono sempre puntuali e precise e scientificamente circostanziate.
    Complimenti!
    Continua così.
    Imparo di continuo da quello che scrivi.

    Un caro saluto
    Francesco
     
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2 replies since 27/5/2003, 20:22   1514 views
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