De Libertate

Racconto a puntate\post serio

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Rebbu
view post Posted on 3/11/2004, 15:00




nn funziona...

cmq è dante mi sembra di aver capito... ora ci penso io!
 
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Il Narratore
view post Posted on 3/11/2004, 15:07




ok?
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 3/11/2004, 15:14




ok!

allora, il limite per presentare l'inizio del racconto lo mettiamo a mercoledì prossimo?

o anche prima, tipo venerdì?
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 3/11/2004, 15:33




CITAZIONE (Bad Intentioned @ 31/10/2004, 19:16)
sudafricano che studia chimica biologica....

sudafricano che frequenta CORSO DI LAUREA IN BIOTECNOLOGIE AGRO-INDUSTRIALI ........
 
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giubi
view post Posted on 3/11/2004, 18:22




vai, scadenza per mercoledi prossimo!

complimenti rebbu.-..è ganzissimo

Edited by giubi - 3/11/2004, 18:23
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 3/11/2004, 18:55




in che stagione si incontrano?

io proporrei un inverno o un autunno inoltrato, un incontro in un bar dove un complessino suona, un'atmosfera francese, con una nebbiolina che permea tutto l'ambiente....

Edited by Bad Intentioned - 3/11/2004, 18:56
 
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giubi
view post Posted on 3/11/2004, 20:18




fuori è freddo, magari piove, i muisicisti suonano con i guanti con le dita strappate, fra un bicchiere di vino e l'altro i tre si incontrano e si raccontano la loro storia.
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 4/11/2004, 12:57




ho capito che fuori è freddo, ma sono in un bar, e il riscaldamento è acceso!

ah, e cmq stamattina in classe ho fatto il mio inizio, mi mancano alcune modifiche e poi lo posto.....!

Edited by Bad Intentioned - 4/11/2004, 12:58
 
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giubi
view post Posted on 4/11/2004, 14:06




beato te che lo puoi fare in classe!!!!!!!!!!
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 4/11/2004, 14:19




ecco quà:

Capitolo 1


Gli stretti vicoli del centro di Pisa si intrecciavano indistricabilmente nell’aria nebbiosa della sera d’inverno.
Dalla porta a vetri di un bar arrivava sulla strada una luce calda e soffusa, in netto contrasto con l’atmosfera pungente dell’oscurità circostante.
Lievi note ritmate di blues giungevano all’orecchio dei pochi passanti che frettolosamente solcavano il vicolo.
Nel bar l’aria era altrettanto nebbiosa che all’esterno a causa del fumo di molte sigarette e sigari.
I piccoli tavoli quadrati erano occupati al massimo da una o due persone, di varie età, e tutte avevano davanti a sé un bicchiere di buon vino o di buona birra.
Il piccolo complesso blues stemperava l’atmosfera malinconica e da tavoli arrivava un leggero brusio di approvazione.
Ad un tavolo sedeva un giovane, intento ad ascoltare il gruppo che suonava.
*
In quel momento entrò nel bar un altro giovane, scrutando la stanza in cerca di un tavolo vuoto o un volto conosciuto, che non trovò.
Allora si avvicino lentamente, camminando lungo la parete, al piccolo palco rialzato, e si fermò in piedi ad ascoltare, vicino all’altro giovane seduto.
Questi, vedendo il ragazzo in piedi, lo invitò a sedersi al suo tavolo e quello accettò di buon grado.
**
Restarono in silenzio fino alla fine del pezzo, poi cominciarono a parlare.
“ Ciao” disse il giovane che aveva invitato l’altro a sedersi “io sono ..1..”
“..2..” rispose l’altro porgendogli la mano subito accolta in una ferrea stretta.
“Ti ho già visto da qualche parte” disse 1
“Probabilmente mi hai visto all’università” rispose 2 “anche tu la frequenti?”
“ Si, io seguo il corso …….a……, e tu?”
“Io vado a …….b….., a che anno sei?”
Mentre i due cominciavano a conoscersi, il cameriere del bar si avvicinò al loro tavolo chiedendo loro se volevano qualcosa, ma subito 1 lo fermò “Hey, anche tu vai all’università vero? Mi sembra di averti già visto!”
Il cameriere annui, e visto che la serata era tranquilla si sedette al tavolo con gli altri due e cominciarono a parlare.


*descrizione primo ragazzo 1 nome primo ragazzo a facoltà primo ragazzo
**descrizione secondo ragazzo 2 nome secondo ragazzo b facoltà secondo ragazzo
il cameriere sono io….
 
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giubi
view post Posted on 4/11/2004, 19:07




scusa ma non lo leggo, prima voglio fare il mio..poi lo leggerò, ho paura che se lo leggessi potrei prendere delle idee e questo non serve per l'inizio del racconto.
 
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Il Narratore
view post Posted on 4/11/2004, 19:56




ecco il mio...
p.s: sn il giubi

Pisa, città che da anni ha visto arrivare alla sua stazione milioni di studenti e, proprio in quella stazione, una sera di inizio Gennaio, finite le vacanze natalizie, un treno si fermava e dopo aver aperto le porte faceva uscire tanti, tantissimi giovani, di età diverse, con diversi problemi e con diversi passati alle spalle ma tutti, e dico tutti, erano a Pisa per studiare.
Queste "avide menti del domani" camminavano per le vie della città, tutti con diverse scarpe: chi con quelle all'ultima moda e chi, invece, con gli scarponi da montagna, comodissimi in una giornata fredda e uggiosa come questa. Tutti questi ragazzi man mano si perdevano di vista imboccando strade diverse, scegliendo mete deverse.
Qualunque persona normale dopo sette ore di viaggio in treno avrebbe desiderato soltanto una camomilla e una bella coperta calda; ma Marco, un Veneziano arrivato a pisa per continuare il secondo anno all'Università di Lettere Antiche, non era normale: trovava deprimente sprecare un sabato sera standosene a letto a poltrire con la certezza di passare una notte in bianco; quindi si mise i suoi vecchi scarponi rotti, infilò il suo eskimo rattoppato e usci per strada.
Era freddissimo, il cielo minacciava pioggia. Così accadde: iniziò a piovere e Marco, che ovviamente non aveva neanche pensato di portarsi dietro l'ombrello, si rifugiò nel primo bar aperto che trovò. Quest'ultimo era piccolissimo, con due tavoli e un bancone dietro al quale sorrideva un vecchio sdentato e , in un angolo, c'era una band jazz che improvvisava un po' di musica.
Marco rimase lì, con la sua birra da bere fino a che non arrivaromno altri due studenti, scesi anche loro dallo stesso identico treno di Marco, i due gia si conoscevano, uno era nero, l'altro dava l'idea di essere Americano.
Chiesero se si potevano sedere al tavolo con Marco che ovviamento accettò con piacere ma la conversazione, come Marco temeva, scivolò sul banale e iniziarono le solite domande del tipo: "come ti chiami?", "quale corso frequenti?", "Da dove vieni?", " A quale anno sei?"; fatto sta che i tre si iniziarono a conscersi.
Ascoltando musica, su quelle note di jazz, oi tre si raccontavano le loro diversissime vite.
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 4/11/2004, 21:44




giubi, il narratore usiamolo solo per i pezzi "ufficiali"....

e cmq, il mio non è proprio nero......e come fai a capire che un americano è un americano ad un primo sguardo?

cmq è buono...aspettiamo anche rebbu......del mio che ne pensi?
 
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Rebbu
view post Posted on 5/11/2004, 16:48




mi piacciono entrambi i pezzi... ora come ora non ho il tempo materiale di mettermi a fare il mio, forse lo farò stasera se avete voglia di aspettare... ma poi come si fa? si sceglie il migliore?
 
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Bad Intentioned
view post Posted on 5/11/2004, 17:16




non avere fretta, c'è tempo fino a mercoledì per consegnare il pezzo....poi si analizzano tutti e tre, si ceglie il "migliore" e si fanno le eventuali modifiche se necessarie.....
 
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72 replies since 25/10/2004, 20:37   549 views
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