L'ultima di A2: condannata Abano; perde ma si salva Giussano (l'ultima di Corno?). Derthona e Udine teste di serie - Chiusa anche in A2 la stagione regolare. Il verdetto più importante in palio era quello sulla
retrocessione diretta ancora in sospeso nel girone
Est. Well, come prevedibile
Abano, pur lottando con dignità con Udine, non fa il miracolo (70-80; 25 di Degiovanni ma di là è spietata Kaccì Katshitshi, 24+19 rimba, 40 di valutazione) e quindi scende per scontri a sfavore con
Vigarano che da parte sua s'è fatta travolgere da Ponzano ma per ora sospira di sollievo.
Sempre all'Est,
Umbertide batte Trieste e quindi è salva diretta, a discapito di
Vicenza della grande Zara, cui non basta espugnare Roseto, la quale, tuttora decimata, a sua volta manca l'opportunità di strappare il 2° posto ad Alpo, battuta da Treviso.
Udine (prima con abissale vantaggio di 10 punti), Alpo, Roseto e Matelica vanno nel
tabellone-2 dei playoff; Treviso, Ponzano, Trieste e Bolzano nel
tab.1.
- All'
Ovest, dove era già deciso che
Derthona era prima (comunque, già che c'era, ha dominato lo scontro diretto platonico con
Costa, la quale ha perso dopo 12 vittorie di fila) e la Stella Azzurra ultima, il thrilleruccio era il
duello a distanza fra Giussano e Torino per chi si salvasse direttamente col 9° posto e chi dovesse invece dannarsi l'anima ai playout. Le brianzole ospitavano l'irrequieta
Selargius (recentemente sbarazzatasi di coach Righi e della straniera Pavrette ma pur sempre sesta), le figlie della Mole ricevevano l'emergente, anzi ormai ampiamente emersa,
Mantova.
Nonostante l'impellente stimolo ad andare in vacanza anziché dover gironzolare ulteriormente per l'Italia fra pungoli d'allenatori e dirigenti, nessuna delle due contendenti ha vinto. Sicché, a parità di punti, gli scontri diretti hanno premiato la compagine brianzola condannando quella piemontese al codazzo dei playout.
- Personalmente mi sono recato ad assistere proprio a
Giussano-Selargius, nell'occasione delocalizzata a
Cermenate, località non troppo urbanizzata all'estremità meridionale della provincia di Como (attraversi un cavalcavia dell'orrenda autostrada Pedemontana e sei in quella di Monza e Brianza); elemento di massimo interesse nel territorio comunale è la fabbrica dei
tonni Rio Mare.
Al di là dello scarso richiamo turistico della località, volevo constatare di persona se
Aldo Corno, in quella che era annunciata come possibile ultima partita da head coach della sua carriera (ri-scambiandosi i ruoli per l'occasione con l'ex vice Aramini poi promosso a capo da gennaio), sarebbe riuscito a raggiungere la salvezza e, se sì, con le proprie forze o con l'aiuto mantovano.
Va premesso che Giussano, debuttante in A2, era partita benissimo in stagione, sembrando poter addirittura lottare per i primi 4 posti (anche se col senno di poi aveva fruito d'un calendario abbordabile all'inizio), ma poi tra infortuni e il calo di forma di alcuni elementi-chiave, ha avuto un ritorno in calando, sino a perdere le ultime chances di playoff nello scontro diretto del penultimo turno a La Spezia. Quindi le sarebbe andato molto stretto di scivolare addirittura ai playout. Viceversa Torino era in recupero dopo stenti e tormenti della prima parte di campionato.
- Ebbene, di fronte a un pubblico più che discreto (250 anime circa), dopo un primo tempo sempre condotto da Giussano, ma non oltre il +8, con canestri soprattutto di Diotti, Manzotti e Niedzwiedzka, mentre
Ceccarelli teneva botta quasi da sola segnando 15 punti nel
29-27 di svantaggio minimo per le sue, dalla metà del terzo quarto, in cui si era sul 37-33 per le "Foxes" di Corno dopo un pregevole botta-e-risposta tra Niedzwiedzka e Berrad, la partita sprofondava in un caos infernale.
Giussano riversava sui ferri una quantità industriale di tiri, sbagliandoli pressoché tutti, anche se ogni volta prendeva uno o due rimbalzi offensivi (Gatti troneggiante, ma pure le piccole lottando generosamente), solo che il tappo al canestro non si stappava.
Niedzwiedzka in particolare smarriva totalmente la mira, al punto da finire con 2/8 da 2 e
2/16 da 3.
Selargius da parte sua azzeccava un paio di triple con Berrad e Reani per annullare lo svantaggio e infine con Ceccarelli in acrobazia su lancio lungo allo scadere chiudeva avanti il 3° quarto (
41-43).
I primi 6 minuti dell'ultimo periodo erano ancor più costellati d'errori, su ambo i fronti. Contributo fattivo anche da parte di un arbitraggio poco apprezzato dagli attori né dagli spettatori della partita, diciamo così. Fatto sta che a 4' dalla fine era ancora tutto possibile sul 45-47 per le selargiote. In quel frangente emergeva
El Habbab che andava a segno 3 volte da sotto, di cui due col fallo subito, punendo il calo d'energie della difesa giussanese. Il festival del ferro ammaccato da parte delle "Foxes" continuava incessante fino alla sirena, sicché si chiudeva sul
48-57, con Giussano autrice di un 12/49 da 2 e un 5/31 da 3 a fronte di 27 rimbalzi offensivi contro 4 (!).
- Per cui a fine partita, un po' giù di corda, le ragazze brianzole attendevano il responso dall'altro campo; immagino che in qualche modo fossero già informate che l'andamento del match torinese aveva preso già nel 3° quarto una piega ampiamente favorevole a Mantova, che aveva dilagato intorno ai 20 punti di margine. Sicché poi, quando
Guido Corti (attuale patron della nuova Comense ma anche ex-factotum della vecchia Comense e speaker al Palasampietro) ha annunciato al microfono la sconfitta di Torino, la reazione generale era abbastanza contenuta, sebbene il sollievo immagino non sia mancato. Giacché arrivare ai playout con le gomme sgonfie è sempre rischioso anche se il tasso tecnico è superiore alla media.
E dunque la
carriera del vincente per eccellenza, Corno, l'uomo che ha trionfato nei palazzetti più prestigiosi d'Europa, finisce così, in modo dolce-amaro, cioè con una sconfitta bruttina ma centrando l'obiettivo stagionale? Forse sì, ma a volte succede che l'addio dei grandi sia sottotono; accadde anche a Jordan (l'ultima volta, da 40enne con Washington) e a Napoleone Bonaparte.
Ha comunque lasciato il segno anche a Giussano portando, lo scorso anno, per la prima volta la società in A2. Meriterebbe almeno una standing ovation, se davvero appende la panchina al chiodo.
- Per chiudere col girone Ovest, al tab.1 di playoff vanno Derthona, Costa, Valdarno e Mantova; al tab.2 Broni, Selargius, Empoli e La Spezia.
Cosa si vede in
prospettiva? Nel tab.1 probabile una semifinale ad alto gusto tra Costa e la sua ex Nasraoui con le valdarnesi, con finale contro Derthona per la vincente (non credo che Mantova o qualcuna dall'Est possa fermare prima Attura e compagne).
Nel tab.2, a parte Udine, e Alpo come prima alternativa, ci sono tante incognite perché le varie Roseto, Broni, Empoli sono state incostanti, chi per catene d'infortuni chi per problemi tecnici o altro, ma se tutto girasse per il verso giusto hanno un potenziale superiore alla classifica che hanno racimolato.
Nella foto: il saluto finale di Giussano; in alto a sinistra si scorge Corno.
Edited by meursault - 28/4/2024, 12:46Attached Image: Giussano_saluta-vs-Selargius