Mal d'Egitto

L'Egitto che mi ha rubato il cuore, Cairo e crociera sul Nilo: la 1° volta non si scorda mai!!!

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carla iside
view post Posted on 29/1/2009, 17:17




Mai stata al Cairo, ma il racconto di Dolce luna ti fa venire una gran voglia di andarci.
Grazie e non fermarti, mi raccomando... :brava:
 
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marrossoforever
view post Posted on 29/1/2009, 20:54




splendido racconto dolce luna, veramente dettagliato e scritto in una maniera così viva che come hanno già scritto coloro che mi hanno preceduta,sembra proprio di essere seduta accanto a te, sul taxi o sul divano dell'hotel!Anch'io ho rivissuto l'esperienza delle strade del Cairo e il mio desiderio di fare un viaggio come il tuo diventa sempre più grande!!Continua così...anche con i tempi egiziani..se ti permettono di fare racconti così belli!noi aspetteremo con calma egiziana! ;) e grazie per quello che ci hai dato finora
 
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dolce_luna80
view post Posted on 31/1/2009, 12:19




DOMENICA, 12 OTTOBRE 2008
Dopo il disguido della camera, ieri sera Mimmo si è subito reso disponibile a posticipare di mezz’ora la sveglia di questa mattina, ma noi siamo troppo eccitati ed entusiasti e alle 7.00 siamo già in piedi. Ci prepariamo, facciamo colazione e alle 8.30, puntuali al nostro appuntamento, siamo nella hall, dove ci attendono l’assistente giovane e la nostra guida Akef, che al primo impatto ci fa subito un ottima impressione. Ci presentiamo e iniziamo a parlare spontaneamente come se ci conoscessimo già. Nel frattempo partiamo sul pulmino 9 posti direzione: piramidi di Giza.
Akef ci racconta qualcosa di se: è laureato da 18 anni in egittologia presso l’università del Cairo e parla benissimo l’italiano e da quello che possiamo sentire anche l’inglese; è sposato da 12 anni, ha 3 figlie femmine e vive con la sua famiglia al Cairo.
Iniziamo la nostra prima esperienza cairota, proprio dalle piramidi di Giza e nel trasferimento Akef inizia le sue spiegazioni, interrompendosi di tanto in tanto per richiamare la nostra attenzione su qualche punto di interesse. Quest’uomo è un’enciclopedia umana, lo conosciamo solo da 5 minuti ma lo sentiamo già in perfetta sintonia con noi.

Arrivati alle piramidi, Akef ci prende i biglietti, mentre io inizio a guardarmi in giro imbambolata da tanto fascino, e dopo pochi minuti ci ritroviamo ad ascoltare la spiegazione della nostra guida di fronte alla piramide di Cheope. Dopo pochi minuti di spiegazione, Akef, si interrompe e ci dice se con noi abbiamo un cappellino da indossare perché, anche se non sembra, il sole scotta e lui non vuole che ci roviniamo così la settimana per un colpo di sole, ci raccomanda anche di bere molta acqua e di non sottovalutare questi consigli. Cristian ha nello zaino il suo cappellino, io l’ho lasciato in valigia ma in compenso ho una stola che prontamente Akef trasforma in turbante.

Ritornando a noi: come dicevo nella premessa, l’Egitto mi affascina da sempre e quindi prima di partire mi sono guardata documentari, letto informazioni e guide per apprendere il più possibile da questa cultura, ma vivere il Cairo con una guida personale che spiega solo per noi, mostrandoci i particolari e non tralasciando nessun dettaglio, ci ha permesso di vivere ancora più intensamente questa terra e questo viaggio.

Proprio davanti la piramide di Cheope sento parlare per la prima volta del famoso architetto Himoteph, probabilmente ho già sentito questo nome nei documentari, ma mai gli ho attribuito l’importanza che aveva, poiché Akef, ci dice di memorizzare questo nome, perché trattasi non solo di colui che progettò le piramidi, ma anche di un personaggio molto importante in molti campi: architetto, scultore, sacerdote, scriba reale, ecc… Ora non voglio andare a parlare della storia dei vari monumenti o personaggi, altrimenti non ne verrei più a capo (anche perché non ricordo tutto ciò che ci è stato spiegato) ma degli accenni storici o di personaggi importanti, sono d’obbligo, sperando di non fornire informazioni sbagliate.

Dopo la spiegazione Akef ci dice che ci lascerà un po’ di tempo libero per fare le foto e le riprese e così fa, poi ci porta sull’altopiano dove si gode della vista favolosa ma nello stesso tempo ingannevole delle tre piramidi. Perché ingannevole? Perché a prima vista la piramide più grande sembra quella centrale, con la punta che ha mantenuto ancora il suo rivestimento originale, ovvero la piramide di Chefren, mentre in realtà la piramide più grande è quella di Cheope che si trova alla sinistra di quella di Chefren. L’inganno sta nel gioco della prospettiva e dal fatto che la piramide di Cheope è costruita su un livello più basso di quella di Chefren. Inconfondibile è invece la più piccola delle tre: la piramide di Micerino.

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Restiamo qualche minuto a fare le foto e poi ci spostiamo ancora alla base delle piramidi dove abbiamo ancora un po’ di tempo per una visita individuale. Akef ci chiede anche se vogliamo entrare nella piramide, ma l’accesso è possibile solo in quella di Chefren, poiché l’accesso nella piramide di Cheope è consentito soltanto a 300 persone al giorno, di cui 150 alla mattina e 150 al pomeriggio e i biglietti si esauriscono sempre dalle prime ore del mattino; io 4 anni fa ero già stata all’interno ma il ricordo è piuttosto insignificante, così decidiamo di comune accordo di rinunciare. Passiamo comunque ancora un po’ di tempo a gironzolare intorno alle piramidi con il naso all’insù, e nonostante le raccomandazione di Akef, riusciamo ugualmente a perdere tempo con un insistente egiziano che però non riesce ad abbindolarci e se ne va sconsolato a mani vuote. Una cosa che mi ha sorpreso è stata che oltre ai venditori di souvenir, a chi ti propone la foto (piuttosto che la passeggiata) con il cammello, ecc… tutti con lo scopo di guadagnarsi un euro, ci si mettono anche la poliziotti, più che altro la polizia turistica, per intenderci quelli vestiti di bianco, che si ritrovano sia per le strade sia nei templi, a chiederti la mancia: si offrono di farti passare in luoghi vietati per poter fotografare meglio e poi sono pronti a tendere la mano, ma qui funziona così, basta dire ‘La Shukran’ ovvero ‘No, grazie’ e proseguire per la propria strada.

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Finita la visita alle piramidi, proseguiamo con la Sfinge, dove anche qui Akef ci delizia con una superba spiegazione e ci lascia il tempo per foto, video e curiosità.

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Edited by dolce_luna80 - 31/1/2009, 14:11
 
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carol69
view post Posted on 31/1/2009, 12:37




wow...ho letto tutto con il fiato sospeso...troppo bello questo racconto,e troppo bello e`l`egitto..ti posso dire che mi sembra di essere li..poi vedere le foto delle piramidi...che da una parte si vede il deserto..e da una parte si vede una parte della citta`..mi ha sempre fatto un certo effetto ;) .grazie per aver condiviso questa tua bellissima esperienza.
ma tutte le volte che si parla del magico egitto..io sento una strana sensazione allo stomaco!!!
:rolleyes:

:56UHTN: :kissall:
 
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dolce_luna80
view post Posted on 31/1/2009, 12:45




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E’ quasi ora di pranzo, ma prima abbiamo tempo per un’altra tappa, quasi obbligatoria al Cairo, ovvero la fabbrica del papiro.
Akef, ci fa una breve spiegazione di quello che accadrà all’interno della fabbrica, che avremo una ragazza che ci spiegherà la fabbricazione del papiro e sarà a nostra disposizione per eventuali acquisti, specifica anche che non è una fabbrica statale come usano dire sempre loro durante le spiegazioni, ma è sicuramente il luogo in cui la qualità del papiro è ottima.
Entriamo nella fabbrica con un’aria condizionata altissima (ed io ho pure lasciato la felpa anti-squaraus sul pulmino) e Akef ci presenta una carinissima e gentilissima ragazza (di cui purtroppo non ricordo il nome) che inizia la sua spiegazione offrendoci prima un’ottimo karkadè.
La spiegazione inizia con un’analisi del fiore del papiro, con il suo particolare gambo triangolare. Si taglia la corteccia che è una parte molle e si passa a tagliare a listarelle sottilissime la parte centrale, che dopo aver fatto uscire l’acqua contenute in esse tramite battitura con martelletto e stesura con mattarello, viene posta in acqua per 6 giorni per essere ammorbidito. Passati i 6 giorni si mettono le listarelle incrociate fino a formare un foglio rettangolare, e questo ‘foglio’ viene messo sotto una pressa per altri 6 giorni. Dopo averlo fatto essiccare per 1 giorno, quello che si ricava, è un fantastico foglio di papiro, pronto per essere dipinto.
La spiegazione è breve ma chiara ed essenziale e la ragazza parla molto bene l’italiano. Inizia poi a spiegarci il significato di alcuni quadri, dopo di che ci diamo alle pazze compere e usciamo con 2 grossi papiri (più 3 piccoli in omaggio) il tutto al ‘modico’ costo di 140 €.
Akef, ci viene a recuperare nel negozio, ci dava per dispersi, e in effetti è impossibile non perdersi davanti a questa meraviglia… Ci sono papiri di tutti i colori, di ogni dimensione e che rappresentano diverse scene, dai paesaggi più classici, alle scene di guerra dei faraoni, dal magnifico viso di Nefertiti, al complesso calendario egizio. E’ davvero un bello spettacolo, soprattutto quando hai accanto a te, una persona competente che ti spiega il significato di ogni quadro. Il mio consiglio è di comperare i papiri qui, sicuramente sono più cari che quelli che si trovano per strada, ma sono anche quelli di migliore qualità e la differenza sostanziale è che ogni singolo papiro è dipinto a mano e non stampato, dunque attenzione!!!

Finalmente si va a pranzo, sono le 12.30 e mangiamo in uno splendido ristorante dove, oltre al buffet ci servono ottimo pesce fritto, per non parlare della carne alla griglia… mangiamo veramente bene, facciamo anche il bis di pesce. Paghiamo le bevande, escluse dal pranzo e dopo una sosta in una pulitissima toilette ci rimettiamo in marcia, destinazione Menfi, che, durante l’unificazione del Basso e dell’Alto Egitto, divenne la capitale.

Nel tragitto dal Cairo a Menfi, Akef ci spiega altre usanze e tradizioni, notiamo per esempio che sulla strada ci sono in terra un sacco di foglie di palma e Akef ci spiega il motivo: la gente più povera per realizzare le stuolie, non può permettersi la pressatura delle foglie di palma e perciò si sono inventati questo ‘metodo di pressa gratuito’, poiché le auto che passano sopra le foglie, hanno la funzione della pressa naturale.

Nella prima tappa di Menfi, vediamo una magnifica e gigantesca statua in calcare di Ramses II, il faraone che Akef chiama ‘il prezzemolo’ perché ci spiega che se è diventato uno dei faraoni più famosi, è perché aveva l’abitudine di cancellare i cartigli dei faraoni che l’hanno preceduto, sostituendoli con il suo.
La statua che ammiriamo è immensa e davvero impressionante per la sua precisione e i particolari, che Akef prontamente ci fa notare: il sorriso di Ramses, la sua espressione così differente dalle vecchie statue, i cartigli,le rifiniture della veste e ci spiega che il faraone è rappresentato con la posizione da vivo, caratterizzato da: veste corta e stretta, barba diritta e piede sinistro avanti rispetto a quello destro.

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Poi passiamo all’esterno, e ammiriamo la sfinge di alabastro dalle magnifiche zampe scolpite con una cura incredibile e altre due statue di Ramses II.

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L’ultima escursione del pomeriggio è dedicata a Saqqara, al complesso funerario di Zoser e la piramide a gradoni, che Akef chiama, il primo grattacielo costruito nel mondo.
Arrivati a Saqqara, Akef ci mostra la tomba del primo ministro del faraone Teti e ci spiega che il modo più grande per onorare un personaggio di una certa importanza, è quella di seppellirlo nella tomba accanto al faraone stesso.
All’interno di questa tomba, rimaniamo incantati perché scolpite nelle varie stanza, si trovano bellissime rappresentazioni di scene di vita quotidiana, della gente comune: battute di caccia, pesca, ecc… Akef, ci incanta con la sua spiegazione e quando usciamo siamo senza parole e non riusciamo a fare una sola domanda.

Ci spostiamo poi ad esaminare la piramide a gradoni di Zoser, progettata dal nostro Imhotep, architetto capo del faraone. Akef, ci spiega che la tomba, inizialmente doveva essere una mastaba, sopra la quale è stata costruita un’altra mastaba più piccola e così via, fino alla trasformazione in piramide. Anche qui, dopo la spiegazione del nostro maestro, abbiamo un po’ di tempo a disposizione per le foto e l’esplorazione individuale, la nostra guida infatti, non ama molto che si facciano fotografie e distrazioni varie durante la spiegazione, e ha perfettamente ragione, perché solo prestando la massima attenzione si riesce a capire, se si VUOLE capire.

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Quest’ultima visita caratterizza la fine delle escursioni della giornata e da Saqqara rientriamo al Cairo. Non appena saliamo in auto, Akef ci dice che spera che siamo stati soddisfatti dalle visite di oggi e che da quel momento lui non parlerà più, perché visto che oggi è il nostro primo giorno non ci vuole stancare troppo, noi al contrario siamo curiosi e per niente stanchi di sentirlo parlare, così durante il tragitto lo interroghiamo e chiacchieriamo del più e del meno.
Per arrivare al nostro albergo impieghiamo un sacco di tempo, sempre a causa del traffico e abbiamo modo di vedere belle scene di vita quotidiana.
Sembriamo due bambini che per la prima volta vedono qualcosa di nuovo che li incanta, perché non riusciamo a staccare lo sguardo dalla strada, dalla gente, dalle auto.
L’immagine che più mi è rimasta nel cuore, è stata quella di un ragazzino che lavava il suo cavallo in un fiumiciattolo, divertendosi e giocando con gli spruzzi d’acqua, il tutto incorniciato da un fantastico tramonto.

Prima di salutarci, Akef ci da appuntamento per domani e ci spiega come si svolgerà la giornata: visto che il nostro volo aereo è in tarda serata, per non lasciarci delle ore in aeroporto a girarci i pollici, Akef e Mimmo, hanno concordato di spostare tutto l’itinerario di domani di qualche ora.
L’appuntamento è infatti fissato per le ore 11.30 nella hall (e dalle ore 11.00 dovremo lasciare i bagagli fuori dalla stanza) e il programma prevede: La Cittadella e Moschea di Mohamed Alì, il museo egizio e in serata un giro al mercato di Khan Khalili.
Arrivati in hotel abbiamo il tempo per una doccia e un po’ di relax prima di cena e così ne approfittiamo per recuperare le forze e chiacchierare ancora delle meraviglie che ci hanno incantato oggi.

Edited by dolce_luna80 - 15/2/2009, 19:23
 
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hayaty
view post Posted on 4/2/2009, 12:37




Come sempre il tuo racconto è avvincente!
Potresti mettere anche qualche foto di Menfi e Saqqara? Shokran!
 
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Minea 313
view post Posted on 4/2/2009, 19:47




Complimenti dolce_luna!

Per prima cosa le tue foto sono fantastiche! Grazie per averle postate!

Il tuo racconto è accattivante! Non tenerci col fiato sospeso, continua a trasmetterci le tue emozioni... :GRAZIE:

(Vedo che sei comunque una vera patita di Egitto eh? ;) )

Edited by Minea 313 - 26/2/2009, 00:40
 
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dolce_luna80
view post Posted on 15/2/2009, 18:32




Amici/e malatini/e tornerò in egitto!!!
Sono passati solo pochi mesi dal mio rientro e sto già pensando al ritorno.
Andremo a Sharm in aprile e devo dirvi che NON VEDO L'ORA!!!
:baci:
 
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hayaty
view post Posted on 16/2/2009, 00:37




Wow che bella notizia!!! Sono proprio contenta per te!!!
 
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Minea 313
view post Posted on 17/2/2009, 23:26




Anche io sono molto contenta per te! Tienici aggiornati e inoltre...ricordati di raccontarci il resto della crociera... :please.gif:
 
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dolce_luna80
view post Posted on 25/2/2009, 19:48




LUNEDI’ 13 OTTOBRE 2008

Puntiamo la sveglia per le 10.00 e gli addetti alla reception ci danno il ‘Good morning’ con la sveglia telefonica alle 7.00. Volendo avremmo potuto alzarci dal letto e fare un tuffo in piscina o andare ad esplorare questo super-mega albergo, ma la pigrizia la fa da padrona e, dopo aver finto con la sveglia telefonica di essere svegli, ci giriamo dall’altra parte e restiamo a letto ancora un po’.

Dopo una buona colazione, torniamo in camera a chiudere le valigie e lasciarle fuori dalla camera e ci dirigiamo in reception per l’appuntamento con Akef. Siamo un po’ in anticipo e mentre lo aspettiamo gironzoliamo per l’albergo fotografando qua e la.

( Quì trovate qualche foto e commento sull'albergo)

Akef, arriva verso le 11.20, ma i nostri bagagli non ci sono ancora, così Akef sollecita più volte la reception e verso le 11.40 siamo pronti per iniziare la giornata, dalla Cittadella.
Il nostro albergo è situato nella zona ‘6 October’ dove sorgono, attorno alle piramidi, nuovi lussuosi, colorati e abusivi palazzi residenziali, questa è la zona più benestante, dove le case costano un sacco di soldi; per raggiungere la Cittadella, dobbiamo attraversare una bella fetta di Cairo e abbiamo modo di scoprire una zona nuova completamente differente: passiamo in un quartiere molto povero, le cosiddette ‘case popolari’, sulle quali sono poste centinaia di parabole. Il trasferimento per la moschea è ancora più emozionante e intenso dei precedenti.

Arrivati alla Cittadella, Akef inizia la sua spiegazione che ci accompagna fino a che non arriviamo davanti la Moschea di Mohamed Alì, qui il discorso si sposta alla storia e all’architettura, ci spiega la differenza tra moschea islamica e turca: la prima guarda allo spazio, la seconda, all’estetica; quella di Mohamed Alì è un esempio di moschea turca.

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Ci spostiamo poi nel cortile della moschea.
Già dalle raccomandazioni di ieri di Akef ci siamo vestiti in modo consono, io ho una normale maglietta a maniche corte e pantaloni lunghi e per cristian non ci sono troppi problemi.
Prima di entrare nel cortile principale, passiamo davanti l’occhio vigile di due persone che controllano l’abbigliamento dei turisti e se necessario forniscono una stola per coprirsi, a uomini e donne indifferentemente.
Ci togliamo le scarpe e giungiamo nel cortile principale, dove nel mezzo è posto una fontana per l’abluzione, che consiste nel lavarsi, prima della preghiera, diverse parti del corpo, per purificazione e si può praticare sia a casa, sia in moschea o in altri luoghi in cui ci si trovi.
Akef ci spiega come si effettua a cosa serve, poi sposta la nostra attenzione sul chiacchierato orologio posto dentro la piazza, regalato dai francesi, in cambio con l’obelisco egizio posto in Parigi, Place de la Concorde, e si scherza sul fatto che dal giorno in cui è arrivato, l’orologio non ha mai funzionato.

Passiamo all’interno della moschea e iniziamo dalla visita alla tomba di Mohamed Alì, dopo di che Akef si fa serio e ci spiega che per lui, questa è la visita più importante della settimana, perché è l’unica occasione che ha per far capire la realtà della sua religione, a volte troppo distorta dai mass media e soggetta a pregiudizi. Inizia parlando dell’islam, delle 5 regole: professione della fede ad Allah, pregare 5 volte al giorno, digiuno nel mese del Ramadan, elemosina e almeno una volta nella vita andare alla Mecca.

Akef, ci spiega tutto minuziosamente, dopo di che dalle parole passa ai fatti e si mette a pregare e mano a mano che pronuncia le preghiere ce ne spiega il senso, poi ci dedichiamo ad osservare l’interno e alla spiegazione del rito.

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Akef ci lascia un po’ di tempo per la visita individuale, mentre lui si dedica alle sue preghiere e ci diamo appuntamento per l’esterno. Questa visita, grazie alle parole di Akef, si rivela davvero emozionante e poi, appartenendo a un’altra religione, ci sentiamo felici di questa esperienza e di essere entrati un po’, nel cuore di questa cultura e religione e ci apre gli occhi e il cuore.

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marrossoforever
view post Posted on 25/2/2009, 20:35




davvero brava dolceluna, hai un modo di scrivere così bello e scorrevole che pare proprio di essere lì con te. Grazie per questi bei racconti con i quali riesci così bene a trasmetterci emozioni e a farci desiderare sempre più di fare un viaggio come il tuo.Sono felice che torni a sharm perchè sento dal tuo entusiasmo che lo saprai vivere veramente con la gioia di tutti i malatini che non smetterebbero mai di ritornare negli stessi luoghi. image
 
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dolce_luna80
view post Posted on 25/2/2009, 20:54




Grazie marrossoforever, grazie davvero!!! Con il tuo messaggio mi hai fatto sentire davvero una di voi!!!

Voi malatini mi siete stati così utili e alleati fin dalla preparazione del viaggio, che il minimo che possa fare è cercare di ricambiare, con il mio egitto, con le mie emozioni, i miei pensieri...

I miei racconti sono così, forse un po' lunghi e magari per qualcuno noiosi, ma non posso fare a meno di pensare che tra qulche anno, quando rileggerò queste parole forse proverò la stessa emozione che provo adesso scrivendo!!!
 
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Minea 313
view post Posted on 26/2/2009, 00:47




CITAZIONE (dolce_luna80 @ 25/2/2009, 20:54)
Grazie marrossoforever, grazie davvero!!! Con il tuo messaggio mi hai fatto sentire davvero una di voi!!!

I miei racconti sono così, forse un po' lunghi e magari per qualcuno noiosi, ma non posso fare a meno di pensare che tra qulche anno, quando rileggerò queste parole forse proverò la stessa emozione che provo adesso scrivendo!!!

A parte il fatto che tu sei una di noi!

Tutti quelli che si iscrivono, entrano in Mal d'Egitto sono già malatini...poi tu sei anche una malatina doc per la passione con cui descrivi ogni cosa vissuta in Egitto...sei gravemente ammalata mi sa! :lol:

I tuoi racconti non sono affatto lunghi ne tantomeno noiosi...e chi viene a leggerli sicuramente ne aprezza la precisione ed il trasporto con cui descrivi ogni cosa.
Vai pure avanti perchè in Mal d'Egitto per raccontare questa vacanza...sei nel posto giusto! :0001113.gif:
 
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dolce_luna80
view post Posted on 27/2/2009, 08:59




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E’ oramai arrivata l’ora di pranzo e andiamo al ristorante Soiree e anche qui abbiamo modo di chiacchierare e conoscere meglio Akef e la nostra stima nei suoi confronti cresce ancora di più. Purtroppo inizia a non sentirsi troppo bene e inizia a starnutire, così, preoccupato dalla intensa settimana che lo aspetta, ci chiede se abbiamo un’aspirina per prevenire l’influenza, nel frattempo gli arriva una telefonata di sua moglie che lo avvisa che Miriam, la sua figlia maggiore, ha preso l’influenza… poverino, oltre a non star bene, ha la preoccupazione di casa.

Il programma del pomeriggio parte con la visita al museo egizio.
Per velocizzare le diverse code che si devono affrontare per il controllo di borse sotto metal detector (uno esterno e l’altro interno), decidiamo di non portare niente con noi, se non un marsupio con lo stretto necessario, visto che all’interno del museo egizio non è possibile ne fotografare, ne riprendere video.

Akef ci spiega che per visitare tutto il museo egizio e soffermandosi ad osservare ogni opera per meno di un minuto, si impiegherebbero almeno 9 mesi, così ci informa che la nostra visita si limiterà alle cose più importanti.
I reperti del museo sono davvero favolosi e Akef ci dice che oltre a quelli esposti, ce ne sono altrettanti archiviati che in questo museo non trovano spazio perché troppo piccolo, ma che saranno esposti nel nuovo museo del Cairo che è in costruzione e in previsione per il 2010/2011, che sorgerà nei pressi delle tre piramidi più famose.

Il museo è disposto su due piani, iniziamo con il piano terra, dove visitiamo qualche fantastica opera dell’Antico Regno: statua di Kefren, lo scriba seduto, coppia reale di non-mi-ricordo-chi, ecc..
E’ impossibile descrivere per me, ciò che abbiamo visto e ascoltato, ogni pezzo del museo ha una sua interessante storia e per la nostra curiosità ci fermeremmo ad osservare ogni cosa e chiedere spiegazioni, del resto… abbiamo una guida solo per noi, ma purtroppo non è possibile, abbiamo un programma da rispettare.
Di tanto in tanto Akef ci interroga con qualche domanda e per la sua grande soddisfazione riusciamo a rispondere correttamente, del resto con una guida così, era impossibile non essere completamente assorbiti dal meraviglioso egitto.

Akef per primo ci dice che il suo, prima di un lavoro, è una grande passione e lo notiamo anche noi, quando spesso riprende dei turisti che si appoggiano o toccano i reperti, come per esempio con la copia della Stele di Rosetta (una lastra di granito, scoperta da uno storico francese che permise di decifrare la scrittura dei geroglifici).

Saliamo al piano superiore che è in gran parte dedicato al tesoro ritrovato nella tomba di Tutankamon.
Appese alle pareti ci sono gigantografie di quando e come è stato ritrovato il tesoro e la spiegazione parte proprio da qui.
Questa parte ci lascia completamente a bocca aperta, vediamo il vari sarcofagi d’oro dove riposava la mummia, vediamo la bellissima maschera d’oro che gli copriva il viso, vediamo il suo immenso corredo funebre, composto la letti, statue, vestiti, vediamo poi le armi, gli archi ricamati e le frecce con le piccole punte intagliata ad opera d’arte.
Sembrerà strano, ma tra tutte queste opere, la cosa che mi lascia veramente senza parole e mi fa giungere alla conclusione che gli antichi egizi secoli fa, erano molto più avanti di noi, è stata la minuscola cerniera, della grandezza di un’unghia di un dito mignolo, per intenderci, che fungeva da chiusura per un altrettanto minuscolo cassettino, dove erano riposte le ‘pedine degli scacchi’, eh, sì, perché noi ci illudiamo di essere evoluti, ma ben anni e anni passati, si usava passare il tempo giocare a ‘scacchi’.

Akef, continua a ripeterci che noi non abbiamo inventato niente e lo dimostra anche una sedia pieghevole sempre del corredo di Tutankamon… Volevo sottolineare il ‘pieghevole’ che se a prima vista sembra una banalità, rapportato alla sua epoca diventa una cosa straordinaria!

Dopo le spiegazioni Akef ci lascia del tempo a disposizione per entrare nelle sale dei gioielli e gironzolare tra i tesori di Tutankamon e poi ci lascia libera scelta se vedere o meno la sala delle mummie. Io la vidi già 4 anni fa, ma ricordo che ne valse la pena e così decidiamo di vederla. L’ingresso è in Lire Egiziane, ma noi abbiamo solo Euro e così Akef ci compra i biglietti e da soli entriamo nella sala delle mummie.
Vedere la mummia di Ramses (credo) II con i capelli biondi ci lascia a bocca aperta; è incredibile come queste mummie si siano così antiche e così intatte, la loro era una vera e propria arte, infatti si vede benissimo la diversità tra le mummie dell’antico regno e quelle più moderne.
Akef dice infatti, che gli antichi egizi ci hanno lasciato le ricette, ma non le dosi, per questo le mummie più recenti non sono così perfette come le precedenti.

Usciamo dal museo sull’imbrunire del cielo e la nostra grande guida, ci chiede se prima di andare in aeroporto vogliamo mangiare qualcosa, visto che non metteremo niente sotto i denti, fino al nostro arrivo in motonave (previsto per mezzanotte).
Accettiamo con entusiasmo la sua proposta.
Lascia a noi la libera scelta su cosa vogliamo mangiare, ma ci siamo lasciati tentare dalla sua proposta del kebab egiziano in un baretto, nei pressi del mercato di Khan el Khalili.
Anche qui durante il tragitto in auto, Akef ci mostra quali sono le diverse vie del mercato: le vie della stoffa, degli elettrodomestici, dei jeans, delle scarpe, ecc . . .

Arriviamo nella piazza dove si trova la Moschea di Hussein, quella più grande e frequentata del Cairo (per intenderci, quella dell’attentato di pochi giorni fa) e ci sediamo in un affollatissimo bar e ci gustiamo il nostro primo kebab egiziano, completamente diverso da quello turco che si mangia da noi in italia, molto più delicato e assolutamente delizioso.

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Nel frattempo un simpaticissimo cameriere intrattiene il nostro tavolo e i passanti con scherzi e urla, ci divertiamo molto, fino a che non finge di innamorarsi di mio marito e si mette a baciarlo in mezzo alla strada… Davvero simpatico! Tra l’altro non ci siamo posti il minimo problema su ciò che andavamo a mangiare: kebab con verdure, verdure = crude = lavate = acqua = squaraus. E’ un pensiero che non ci ha proprio toccato e fortunatamente non ci ha toccato neppure fisicamente.

Con Akef aspettiamo al bar che arrivi il nuovo assistente BDS che ci accompagnerà all’aeroporto e ci seguirà fino alla partenza, così salutiamo Akef, felici di ritrovarlo domani sulla nave e dopo aver scambiato quattro chiacchiere con il nuovo assistente, ci inoltriamo tra le strette vie del favoloso mercato di Khan el Khalili. Consiglio a tutti di non perdersi una passeggiata in questo mercato, è davvero incantevole.
Questa visita è esterna al programma da noi scelto, ma è stata studiata da Akef e Mimmo, per migliorare i tempi della nostra giornata e non farci attendere delle ore seduti all’aeroporto in attesa del volo. Finora siamo molto soddisfatti sia del programma, sia dell’organizzazione, sia delle persone che abbiamo incontrato.
Dopo aver gironzolato per le vie del mercato, le vie dell’oro e nei vicoli secondari, torniamo al bar per l’appuntamento con l’assistente, per il trasferimento in aeroporto.

Arriviamo in aeroporto e anche qui, restiamo sorpresi da come in tempi brevissimi facciamo check in, imbarchiamo i bagagli e siamo liberi per gironzolare per l’aeroporto del Cairo.
La nostra grande sorpresa è stata quella di trovarci in Business Class; a dire il vero, guardando i biglietti elettronici solo grossolanamente, non ci siamo accorti della scritta ‘Classe Horus’ ed è stata una bella sorpresa.
I vantaggi della Business Class sono: bagagli etichettati con etichetta ‘Priority’, peso bagagli 30 Kg a persona, voucher per consumazione gratuita al bar dell’aeroporto e naturalmente comodità sull’aereo.
Purtroppo partiamo dal Cairo con 1 ora e mezza di ritardo, per motivi che non siamo riusciti a capire e una volta sull’aereo, il ritardo accresce causa un passeggero che si è sentito male e continui via-vai di medici su e giù dall’aereo.
Arrivati sull’aereo ci hanno subito accolto con una salviettina bollente e pochi minuti dopo il decollo ci hanno servito da mangiare…

Il volo è stato tranquillo e veloce e quasi senza accorgercene atterriamo all’aeroporto di Luxor; anche qui, ad attenderci l’assistente BDS che ci accompagna in barca.
Luxor è molto diversa dal Cairo, molto più ordinata, curata, tranquilla e Luxor di notte è magica. Passiamo davanti ad un tempio stupendo pieno di colonne e tutto illuminato, che per un attimo ci toglie il fiato, ci chiediamo che tempio sia e quale sia la sua storia, siamo stanchi ma completamente coinvolti da tutto quello che ci sta intorno e anche qui non riusciamo a staccare gli occhi dal finestrino. Sulle strade non c’è molto traffico, del resto è l’1.30 di notte e in poco tempo, arriviamo all’attracco dove sostano le Motonavi.

( Quì trovi qualche foto con la descrizione della nave)

La nostra notonave è la ‘Coral II’, per raggiungerla dobbiamo attraversare le reception delle altre barche che, allineate, fungono da ponte, anche qui ci guardiamo in giro fino a che non arriviamo alla reception dove ci attende Nafè, l’assistente del Turchese che ci fa un veloce breafing informativo e ci mostra la nave, ci spiega gli orari del ristorante e che ogni giorno sulla bacheca accanto la reception verranno esposti i programmi della giornata.
Ci hanno preparato da mangiare nel bar interno, ma accettiamo solo un ottimo karkadè di benvenuto, siamo un po’ stanchi e vista la sveglia di domani mattina puntata per le 7, ringraziamo e saltiamo la cena.
Alla reception ci consegnano le chiavi della nostra cabina, la n. 224 che si trova al ponte superiore, sullo stesso piano della reception, cotti ma entusiasti andiamo a dormire.
La cabina è carina, un po’ piccola ma essenziale e sicuramente adatta a noi, non troppo lussuosa o elegante, i letti sono separati da un comodino, c’è un armadio, una scrivania e naturalmente il bagno.
Ci addormentiamo subito, in un magico sogno profondo, pronti a ricaricarci per affrontare una settimana che si rivelerà davvero ricca di emozioni.


 
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118 replies since 21/10/2008, 15:29   3000 views
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