Epifania, tra fede e tradizione i festeggiamenti nel mondo

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LadySunset
view post Posted on 6/1/2009, 13:17




fonte: TISCALI.IT


Epifania, tra fede e tradizione i festeggiamenti nel mondo




La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana.[/font][/size] Recita così una delle più antiche filastrocche della tradizione italiana, dedicata alla vecchietta che la notte tra i 5 e il 6 gennaio porta i dolci ai bambini buoni e il carbone a quelli birichini.

Con lei finiscono le feste - Nell’immaginario collettivo è bruttina, ha un grosso naso bitorzoluto e viaggia per i cieli a cavallo di una scopa, ma tutti l’aspettano perché in attesa di un dono e perché con il suo arrivo finiscono ufficialmente le feste di Natale. Nella tradizione cattolica la vecchina arriva in concomitanza con l’Epifania, il giorno cioè in cui Gesù bambino si rivelò ai Re Magi come il figlio di Dio.

La tradizione - Secondo alcuni il nome Befana deriva in qualche modo dal termine epifania (apparizione); in particolare in Toscana si passò dal termine Befania a l’attuale Befana che si è poi diffuso in tutto il Paese. La leggenda vuole che la Befana nel periodo della nascita di Cristo si rifiutò di uscire di notte con i pastori per andare a trovare il bambino appena nato nella grotta. Ci si recò il mattino successivo, provvista di doni, ma quando però arrivò non trovò nessuno.

Ricorda la vecchia che viene bruciata - Così da quel giorno vaga senza sosta, impegnata a far visita ai bambini di tutto il mondo nel tentativo di trovare Gesù. Il suo aspetto poco rassicurante, simile a quello di una strega, fa pensare anche a un legame con la “vecchia” che si brucia in piazza per festeggiare la fine dell’anno: un simbolo della ciclicità del tempo che continuamente finisce e ricomincia. Ma la tradizione della bruciatura di fantocci si perde nella notte dei tempi, e discende da tradizioni magiche precristiane, prima di fondersi con elementi folcloristici e cristiani.

Epifania a Roma e Urbania -
Non c’è città o piccolo centro in Italia che non festeggi la vecchina dei bambini. Roma ogni anno ospita decine di bancarelle in una delle sue piazze più belle, piazza Navona, dove i più piccini possono anche incontrare di persona la Befana che regala loro i dolci o piccoli giocattoli come da tradizione. A Urbania, nelle Marche, si tiene la Festa nazionale della Befana, durante la quale grandi e piccoli possono divertirsi con spettacoli di animazione, laboratori e musica.

Pordenone, Maranello e Varese - Anche i bambini di Pordenone possono trascorrere questo giorno di festa impegnandosi nei laboratori dove potranno anche costruire la loro Befana. A Maranello si festeggia con i film di animazione, e a Lucca si potrà addirittura vedere la casa della vecchina. Tombolate e lotterie istantanee ad Arezzo che saluta così la fine delle feste, mentre a Varese l’appuntamento è nelle piazze con spettacoli e giochi di vario tipo. La Befana sempre più spesso si fa solidale: molte sono infatti le iniziative che in questa occasione vengono prese in aiuto dei più deboli e degli sfortunati.

Calza da record -
Ad Avenza, una frazione di Carrara, è stata preparata la calza da Guinness: è lunga 70 metri, larga 6 e alta 2. E' una monumentale opera di stoffa, esposta nel centro storico della cittadina e occupa 2 intere strade. E' stata riempita con 5 quintali di caramelle sistemate in 700 palloncini. Le misurazioni sono state fatte alla presenza di un legale per poter accedere al World Guinness records e scalzare così il precedente primato mondiale della calza più lunga che era di 55 metri.

In Francia e in Germania -
Tra il sacro e il profano, l’epifania viene festeggiata in tutto il mondo, in modo diverso certo, ma ovunque è la festa dei bambini e per i bambini. In Francia la tradizione vuole che in questo giorno si prepari un dolce speciale, all'interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa per quella giornata il Re o la Regina della festa. In Germania questo è il giorno della venuta dei Re Magi. Spesso i preti e i chierichetti vanno nelle case per chiedere delle donazioni e recitano solitamente anche qualche verso o intonano una canzone sacra.

In Islanda e Romania - In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il Re e la Regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo (il primo Babbo Natale arriva l'11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un grande falò e con dei fuochi d' artificio. Anche in Romania la festa dell’Epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.

In Russia e Ungheria -
In Russia dove la religione principale è quella ortodossa, la chiesa celebra il Natale il 6 gennaio. Secondo la leggenda a portare o regali è Padre Gelo, accompagnato da una simpatica vecchia che si chiama Babuschka. Il 6 gennaio tutti i bambini spagnoli si svegliano presto e corrono a vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchier d' acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare e una scarpa. In molte città si tiene il corteo dei Re Magi, in cui i Re sfilano per le vie cittadine su dei carri riccamente decorati. Anche in Ungheria l’Epifania è molto sentita. Qui, in questo giorno, i bambini si vestono da Re Magi e poi vanno di casa in casa portandosi dietro un presepe e in cambio ricevono qualche soldo.
 
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