CAMELOT Forum

MUSICA, cimatica e altro

« Older   Newer »
  Share  
dolmena
view post Posted on 2/5/2005, 10:13




Partendo dal presupposto che tutto è frequenza, noi compresi, anche i nostri pensieri, le nostre emozioni, e anche le emozioni di animali, piante.... possono produrre frequenze.

Diversi esperimenti sono stati fatti per riuscire a "registrare" queste diverse frequenze che i 5 sensi dell'uomo non riescono a percepire, nemmeno con strumentazioni (e non è detto che nel futuro non possano essere costruite).

La Musica è il tipo di frequenza più "malleabile", nel senso che tutto quanto produce un suono, una musica.
La musica stessa produce forme e variazioni.

La cimatica è una di queste scienze, per esempio.

Ricordo che a un Fiersana di Bologna di diversi anni fa, c'era uno strumento che messo nella terra produceva una musica che proveniva dalle "emozioni delle piante", tanto che se andavi da una pianta e le parlavi... cambiava il tipo di suono.... ma non ricordo più come si chiama...

Però tutti gli studi di musicoterapia possono dare prove "inverse", cioè che diverse musiche provocano "stati d'animo" diversi... per esempio

nel 1973 Peter Tompkins e Christopher Bird scrissero un libro che divenne immediatamente famoso "La vita segreta delle piante". Proprio in questo testo il grande pubblico fu messo a conoscenza, per la prima volta, di alcuni esperimenti eseguiti sulle piante utilizzando la musica. L'idea venne a uno studioso di storia antica e di filosofia dell'India, il dottor Singh, che era anche a capo del dipartimento di botanica dell'Università di Annamalai, a sud di Madras. Nella mitologia indiana si dice che Krishna, l'ottava manifestazione del dio Vishnu, che forma assieme a Brahma e a Shiva la trinità divina indù, usasse la musica per favorire la produzione e la vegetazione. Il dottor Singh cominciò quindi a osservare al microscopio le variazioni possibili delle piante, sottoposte al suono di un diapason. Incoraggiato dai risultati, fece disporre delle Impatiens balsamina (le popolarmente dette "gambette di vetro") in un laboratorio. Qui, ogni giorno alla stessa ora e per 25 minuti, ricevevano una "terapia" musicale eseguita con uno strumento indiano. Dopo un mese di stimolazione musicale le piantine vennero portate all'aperto e messe a fianco di altre piantine che non avevano ricevuto tali sollecitazioni, ma che erano però state debitamente curate. Al tempo del controllo finale, si rivelò che le "balsamine" sottoposte a terapia musicale avevano in media generato un 72% di foglie in più e la crescita era stata maggiore del 20%.

Inoltre c'è sempre Masaru Emoto che ha studiato la memoria dell'acqua, sempre attraverso il suono, sia della parola, che della musica....

Tanti altri hanno affrontato esperimenti e studi in merito, come le onde sulla sabbia produtte da diverse frequenze che formano disegni geometrici...

Io stessa condivido con diversi colleghi esperienze per poter arrivare ad una maggiore consapevolezza di come "funziona" il nostro sistema nel micro e nel macro...

 
Top
dolmena
view post Posted on 2/5/2005, 10:21




Trovato qualcosa :

Fin dai primi anni di Damanhur si sono realizzate ricerche sulla sensibilità vegetale. Fra i vari esperimenti, compiuti, si ha l'affascinante realizzazione della musica delle piante.
Tramite apparecchiature elettroniche, le variazioni di conduttività della pianta, registrate grazie a sensori posti sulle foglie, vengono trasformate in suoni. Le piante imparano a modulare i suoni che ne risultano tramite un sistema di Bio-feedback, realizzando dei veri e propri concerti: il risultato è una musica particolarmente suggestiva, che rende diretto ed emozionante il contatto con il mondo verde.

I Concerti del Bosco sono da sempre tra gli appuntamenti più attesi dell'estate damanhuriana: protagoniste sono le piante d'alto fusto, a cui si accompagnano improvvisando musicisti, voci e danza.

La musica delle piante è stata registrata in due cassette: la prima è stata ottenuta registrando il dialogo sonoro di alcune piante in vaso, l'altra è la registrazione "live" di un concerto notturno realizzato nel Bosco Sacro da piante d'alto fusto con l'accompagnamento di flauto e voce femminile.

http://www.damanhur.it/musica/html/musica_...elle_piante.htm

Serena
 
Top
Lavi
view post Posted on 2/5/2005, 12:25




Mi sembra che, sempre nello studio delle piante e la loro possibile sensibilità, siano stati fatti esperimenti, tramite, anche questa volta, cursori particolarmente sensibili, che avrebbero mostrato come queste reagissero all'atteggiamento delle persone. Quindi massima percezione del mondo esterno e addirittura delle intenzioni delle persone.
Se trovo l'articolo che avevo letto, ve lo posto.
Ciao, Lavi
 
Top
dolmena
view post Posted on 2/5/2005, 12:36




Sì Lavi,
è stato scritto molto, dovrei aver salvato delle cose in cd a casa... spero di ritrovarlo.

Questo è un assaggio :

Cleve Backster, un esperto di poligrafi, agganciò gli elettrodi del suo strumento alle foglie di un filodendro. In seguito riscontrò nelle piante lo stesso tipo di reazioni che aveva trovato nei soggetti umani.

Backster agganciò i suoi strumenti a migliaia di piante, ed ognuna di esse mostrò la sua capacità di reagire a qualche tipo di stimolo, anche distante. Egli trovò anche il modo per collegare i suoi strumenti ad infusioni di singole cellule. Esaminò le colture di ameba, lievito, muffa, il sangue e lo sperma. In ogni caso scoprì che esiste un sistema di "percezione primaria" che permette ad un gruppo di cellule di ricevere il messaggio di un gamberetto che sta morendo. Esperimenti successivi mostrarono che qualsiasi reazione, dovuta a emozione o dolore, sperimentata dalla persona che si prendeva cura di una certa pianta, veniva registrata sul poligrafo, anche se tale persona era a molte miglia di distanza dalla pianta stessa.

Non ricordo bene la fonte.

Serena
 
Top
dolmena
view post Posted on 20/5/2005, 10:42




Da Newton...

Concerto per alberi. Anche le piante possono produrre musica


Svelati in un esperimento a Reggio Emilia i suoni prodotti dalle piante; il risultato è una musica con scale arcaiche, simile alla modalità greca antica, con successione di quattro suoni discendenti


I nostri nonni contadini sapevano che avere nel cortile di casa una grande quercia era di buon auspicio e ritenevano che appoggiare la schiena al suo tronco donava vigore. Il colle su cui si è stata edificata Roma era stato scelto perché vi dimorava un ulivo secolare. Tutte le culture antiche avevano nel loro sapere intuitivo la conoscenza delle qualità nascoste delle piante, ma forse non quelle della musicalità. Ora la tecnologia viene in aiuto per svelarci la magia sonora degli alberi.

Lo hanno sperimentato nei giorni scorsi alcune classi dell'Istituto d'arte Gaetano Chierici di Reggio Emilia, da alcuni mesi impegnati in un progetto su ecologia e sviluppo sostenibile. Accompagnati dai ricercatori reggiani Laura Silingardi(musicista e musicologa) e Tiziano Franceschi(consulente informatico), gli studenti si sono recati ai giardini pubblici di piazza della Vittoria ed hanno potuto ascoltare un inedito "concerto per alberi". Come? Alla ultracentenaria Sophora japonica del parco e ad una giovane siepe in vaso sono stati applicati due sensori, uno collegato ad una foglia, l'altro ad un bastoncino di rame posto alle radici. Lo speciale apparecchio elettronico al quale i due sensori erano collegati ha rilevato il movimento linfatico foglia-radice, registrando la resistenza elettrica dei tessuti (''come efare un elettrocardiogramma a circuito chiuso", hanno detto gli esperti).

Il tutto è stato quindi convertito in segnali digitali, ovvero in note musicali (secondo lo standard "midi"), successivamente inviate ad un "sequencer" (banca dati di timbri musicali). La musica che ne è uscita ha emozionato i presenti, che si aspettavano semplicemente dei fruscii. E poiché gli alberi, come grandi antenne, captano dall'ambiente moltissime variazioni energetiche, le piante modificavano la loro emissione sonora ogni volta che qualcuno le toccava, per sintonizzarsi con il suono del nuovo, vicino interlocutore.

Ma in cosa consiste la musica delle piante? Tentando un' analisi musicale del modo di esprimersi in suoni delle piante, si potrebbe dire che esse utilizzano scale arcaiche, che si rifanno alla modalità greca antica, formate da una successione di quattro suoni discendenti (tetracordi) compresi nell' intervallo di una "quarta giusta"; dall'unione di più tetracordi nascono le armonie musicali composte dalle piante. Secondo i teorici greci, le melodie composte su ciascuna di queste armonie sono contraddistinte da un carattere particolare, con gli effetti propri dell'armonia stessa sulla volontà e sulla psiche umana. Per capire ciò che le piante vogliono comunicare a chi le ascolta, occorre quindi porsi in un particolare stato emotivo. Le piante "cantano" le loro melodie, o emettono suoni striduli o di "dolore" in relazione a ciò che captano dall'ambiente, anche se noi non siamo in grado di sentirlo. E' anche stato sperimentato che ciascun albero ha una propria "voce" che cambia con il variare delle stagioni, dell'ora, della giornata, dell'età e della specie: il tiglio, le cui foglie ci offrono infusi calmanti, produce una musica calmante; la voce del pioppo è invece guizzante; quella delle piante ultrasecolari è invece caratterizzata da suoni grevi.

La "Musica delle piante" ha visto le sue origini negli esperimenti compiuti nei primi anni 70 negli Stati Uniti per verificare l'esistenza di una sensibilità di reazione del mondo vegetale a stimoli esterni (luce, calore, colori, suoni). In Italia è arrivata negli anni '80 in seguito a ricerche compiute da alcuni appartenenti alla Comunità di Damanhur(Valchiusella- Torino) e da loro indirizzata su un aspetto più strettamente musicale. Dopo alterne vicende è stata ripresa da Laura Silingardie Tiziano Franceschi, allora appartenenti al Popolo Damanhuriano, nella primavera del 2000. Da allora è stata portata in giro per l'Italia da musicisti damanhuriani, con accompagnamento di strumenti musicali, cantanti e danzatrici, e da Laura e Tiziano (hanno realizzato anche un sito internet, www.vocidipiante.it) che prediligono, al contrario, suoni e melodie delle sole piante all'interno di un lavoro di contatto ed interazione con le piante stesse, senza escludere a volte la possibilità di suonare con esse(Laura suona il violino).
 
Top
4 replies since 2/5/2005, 10:13   157 views
  Share