Pellicce..

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LadySunset
icon8  view post Posted on 20/6/2005, 18:58




La vergogna delle pellicce cinesi
Animali seviziati per vestire l'Europa
Oscar Grazioli

Fonte: www.anmvi.it/
http://www.anmvi.it/anmvioggi/scheletro_ar...loliberoscar=85
1.05.05
3 maggio 2005

. Mi è arrivato al computer, attraverso la grande associazione animalista P.E.T.A., un video. Non vi darò l'indirizzo telematico del sito e non vi darò una descrizione dettagliata di quanto si può osservare su questa pellicola girata in Cina. Io stesso, che ne ho viste di cotte e di crude, ho dovuto premere lo "stop" un paio di volte per arrivarci in fondo. Si tratta di un video girato dal CFTWI (Care For The Wild International) in collaborazione con lo Swiss Animal Protection, impegnati in una campagna contro le pellicce.

Sia chiaro che gli animali da pelliccia non se la cavano bene in nessuna parte del mondo, ma se dovessi rinascere volpe o procione sono certo farei mille scongiuri per essere lontano mille e miglia da quel paese che va fiero della sua saggezza popolare e dovrebbe invece vergognarsi, di fronte al mondo, per le violenze costanti sui diritti umani ed animali, per le torture inferte agli uni e agli altri senza alcuna pruderie: questo immenso paese è la Cina.

Milioni di volpi, cani, orsetti lavatori e altre specie animali, allevate per la pelliccia, soffrono le pene dell'inferno fino alla estrema violenza di una morte che avviene in modo sommario, tanto che gli operatori procedono, nell'estrema indifferenza, a scuoiare animali vivi. Ho scritto che vi risparmio i dettagli di quanto si vede nel filmato e sarò di parola, ma un'idea ve la devo dare. Gli animali che hanno fortuna muoiono prima che l'operatore metta mano al coltello, mentre quelli più disgraziati sono ancora vivi per diversi minuti (fino a dieci si è calcolato) dopo che la pelle è stata tagliata via dal corpo. In Cina non esiste alcuna legge sul benessere animale, per cui queste pratiche non sono considerate illegali, anzi spesso sono incoraggiate tutte le torture, anche le più atroci, che evitino di danneggiare in qualsiasi modo la pelliccia.
IL BUSINESS CRUDELE L'Italia è tra i maggiori compratori di pellcce cinesi

La Cina è il maggiore esportatore mondiale di inserti di pelle e l'Unione Europea è il maggiore consumatore mondiale di pellicce. Nonostante divieti e legislazioni più severe, atte a contrastare almeno l'importazione dalla Cina di inserti di pelliccia derivati dal cane e dal gatto,mancano in molti paesi leggi severe sulla etichettatura, senza le quali non vi è alcuna possibilità di arginare completamente questi fenomeni. In Gran Bretagna, come in parte di Austria e Germania non si possono più allevare animali da pelliccia, in Svizzera sono state abolite le gabbie, in Svezia occorrono severissime condizioni e un po' tutta Europa è orientata per il futuro ad ulteriori restrizioni, ma la vera restrizione la impongono i consumatori, purtroppo blanditi e plagiati da sfilate a la page, pubblicità ingannevoli che fanno loro credere nella pelliccia quale status symbol senza il quale non si può vivere adeguatamente in società..

L'Italia, nonostante il clima mite, è tra i paesi che subiscono maggiormente il fascino della pelliccia, un mercato che sacrifica ogni anno oltre 15 milioni di animali, nei modi più orrendi. Ricordatevi che ci vogliono 20 volpi, 30 gatti, 35 procioni, 200 ermellini e 50 visoni per fare quella cassa da morto che chi frequenta i foyer dei teatri e i salotti "bene" ostenta ad amici e conoscenti. Una motivazione per imporre dazi sul tessile ai cinesi l'abbiamo. Chiamate l'ambasciatore di quel paese, fategli vedere quel video e ditegli semplicemente che la smettano. Farà finta di non capire, ma quando gli direte che fino ad allora in Italia non entrerà più neanche un paio di mutande sono certo che spalancherà gli occhi a mandorla. Ma c'è qualcuno che ha le palle per farlo?
 
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LadySunset
icon8  view post Posted on 20/6/2005, 19:07




Attenzione: non continuate la lettura se siete impressionabili!

Ancora una volta i Cinesi si condannano da soli, con le loro stesse parole e con le immagini a nostra disposizione. Ancora una volta, siamo costretti a mettere da parte i sentimenti, perchè non c’è alcun modo per comprendere le atrocità subite da cani e gatti in Cina. La pelliccia indossata dalla donna cinese nel manifesto pubblicitario (nella foto), ricorda molto da vicino un pastore tedesco. Questi bellissimi animali vengono allevati su vasta scala nel nord della Cina. Quando un cane viene ucciso, subito inizia a perdere il pelo, il che non permette di ricavare pellicce del tipo richiesto dai Cinesi. Esistono diverse immagini di tale macello, ma siccome questa parola viene usata anche per descrivere il processo di uccisione degli animali nei mattatoi dell’ovest, sembra molto più appropriato descrivere questo procedimento come Scuoiare animali vivi di modo che la pelliccia non perda i peli, perché il commercio di pellicce non costituisce un’attività di macellazione!

Questa foto è stata scattata al mercato di Lo Wu, al confine tra Shienzhen e i Nuovi Territori di Hong Kong. Non sappiamo se il commerciante avesse a priori un compratore per la pelle dell’animale, o se volesse vendere l’animale vivo e la pelliccia separatamente per un prezzo migliore.
Magari lo scopo di tale scempio era solo quello di rendere la carne più tenera attraverso il dolore. Per quale ragione ha scuoiato vivo questo povero coniglio e poi l’ha messo in vendita MENTRE ERA ANCORA VIVO? E’ impossibile immaginare lo strazio che deve aver sofferto questo povero animale.

Mandandoci questa immagine, il nostro inviato ha scritto, “Questi conigli erano tenuti vivi per i compratori. Per fermare il loro stato di disidratazione, a intervalli il venditore gli spruzzava addosso dell’acqua. Tutto questo mi ha fatto temere per la sorte di cani e gatti, perché si sospetta che queste persone non possiedano alcuna sensibilità. Non sono necessariamente dei sadici, anche se credo che molti lo siano, penso che non considerino gli animali come esseri differenti dai vegetali.”

Il tappeto delle crudeltà

di Sarah Chalmers, Daily Mail
29 Maggio 2003

Un silenzio inquietante incombe sull’ampio cortile al centro del piccolo paese Cinese di Huangchen. All’occhio poco abituato, i ‘prodotti’ disposti ordinatamente sul pavimento di pietra non sembrano più sgradevoli degli scarti che possiamo trovare in qualunque industria tessile.

Ma guardando più da vicino i prodotti disposti in modo così ordinato, in attesa d’essere distribuiti ai grossisti e alle case della moda Europee, la completa e terrificante realtà si fa palese.


Lo scenario presenta una strage di cani; una sepoltura di massa se si vuole. Per ognuno di queste pelli dalle molteplici sfumature, una volta c’era un cane pieno di salute.
Solo alcune ore prima che questa foto inquietante fosse scattata, il cortile ospitava diverse centinaia di animali abbaianti e scodinzolanti.

Poi, con una brutalità difficile da immaginare, ognuno di loro è stato macellato di modo che la loro carne potesse essere venduta come alimento e le loro pellicce diventassero borsette, scarpe, borse e copri-sedili per le auto.

I cani vengono presi uno per uno e condotti in una baracca sudicia dove gli operai, con delle tenaglie a impugnatura lunga, li afferrano uno ad uno intorno al collo. Una seconda persona colpisce il cane sulla testa con un bastone di ferro prima di conficcargli un coltello nella gola e poi spingerlo giù verso il cuore.

L’animale trucidato viene scuoiato e la sua carne fresca tagliata a fette, fatta a pezzi e impacchettata per essere distribuita nei ristoranti locali. Cotta in umido, fritta o tritata – servita con un mucchio di salse al peperoncino – la carne di cane è una squisitezza nella provincia di Shandong nel nord della Cina, dove viene venduta per l’equivalente di 1.70 £ al chilo.

I cinesi credono che la carne di cane possieda speciali proprietà medicinali. Si crede che porti beneficio agli organi interni e viene considerata particolarmente buona per gli anziani e gli infermi.

Vengono vendute anche le ossa e i denti di cane. I denti sono esportati soprattutto in Tailandia, dove vengono mischiati all’avorio e venduti come fossero avorio puro. Le ossa, invece, vengono frantumate e usate per produrre alimenti per animali.

Solo le zampe dei cani sono ritenute virtualmente inutili, vengono lasciate marcire in un buco sperduto del villaggio finché non vengono condensate attraverso l’ebollizione e trasformate in colla.

Ma è dalla pelle che si trae maggior profitto – viene venduta alle industrie locali per circa tre sterline al pezzo, qui le catene di montaggio la trasformano in un vasto range di accessori alla moda, molti dei quali finiscono per essere venduti nei negozi occidentali.

Una volta che l’animale è stato scuoiato, la sua pelle viene lavata attraverso delle macchine industriali e poi lasciata asciugare al sole per diversi giorni prima di essere venduta.

Questi cani saranno presto uccisi nel modo più crudele

Una dozzina di pelli della qualità migliore possono essere cucite insieme, ottenendo così un cappotto che sarà venduto per circa 50 sterline. Sono le pellicce dei cani che sono stati allevati come animali domestici, che sono vendute ai prezzi più alti di tutti.

Siccome a questi animali è stato permesso di vagare liberi in un recinto, si ritiene che le loro pellicce saranno di una qualità maggiore di quelle dei cani cresciuti negli allevamenti industriali.

Di conseguenza, molte famiglie della zona allevano diversi cani – alcune arrivano fino a 100 – per incrementare i loro guadagni. Ogni anno, migliaia di cuccioli San Bernardo vengono portati clandestinamente in Cina per essere allevati con i cani locali, nella speranza di produrre animali più grandi, più grassi e con pellicce più folte.

Poi a primavera, proprio prima dell’entrata della stagione in cui perdono il pelo, i cani vengono venduti al mercato locale, per poi essere uccisi e scuoiati.

Si pensa che il villaggio di Huangchen rappresenti il più grande mercato di pellicce della Cina, se non del mondo intero.

L’industria appartiene a quattro fratelli che precedentemente trattavano il malto a fine alimentare, ma venti anni fa hanno iniziato a vendere la carne di cane e più tardi, hanno esteso la loro attività fino a vendere anche le pelli di animali.

Questi fratelli sono molto conosciuti nella zona, prendono i cani per strada con le loro motociclette munite di apposite ceste sul retro, per poi macellarli quando hanno grandi ordini.

Oggi, alcuni mattatoi guadagnano 500,000 sterline l’anno. E’ una grande somma sotto ogni standard, ma è pur sempre un’oscenità paragonata alle crudeltà e alle sofferenze impartite al migliore amico dell’uomo.

Smascherato terrificante commercio di pellicce di animali domestici

di DAVID JONES, Daily Mail
9 Maggio 2003

Uno spaventoso commercio di pellicce di cane e gatto è stato smascherato ieri, dopo le denunce di furto di animali domestici che poi venivano trasformati in capi d’abbigliamento.

Secondo l’accusa, in Belgio cani e gatti vengono uccisi per fare cappotti, coperte, imbottiture per guanti e scarponi da sci. E’ un affare multi-milionario.

I prodotti trovati in vendita includono una coperta fatta con le pellicce di quattro Golden Retrievers a Copenhagen e un lungo cappotto fatto con la pelliccia di 42 cuccioli di Alsaziano, a Berlino.

I negozi di articoli da regalo e le bancarelle della Gran Bretagna vendono nuovi giocattoli che sono fatti con la pelle di cani e gatti.

Molti vengono dalla Cina, dove vengono barbaramente macellati 2 milioni di animali all’anno. Ma ieri, Struan Stevenson ha sottolineato che molti provengono da paesi dell’Unione Europea.

Agenti in incognito appartenenti all’associazione per la salvaguardia dei diritti animali Humane Society International, hanno visitato delle aziende Belghe che vendono apertamente coperte di pelle di gatto. Hanno pagato 220 sterline per una coperta fatta con la pelle di 12 gatti.

Il team ha rinvenuto coperte e cinture di pelliccia in Austria, mentre in Olanda sono stati trovati fiocchi per capelli fatti con la pelle di cane ma coperti con una tinta rossa.

Ieri, il Signor Stevenson ha richiesto che l’Europa proibisca l’importazione e la vendita di pellicce di cane e gatto. “L’Unione Europea ci sta andando coi piedi di piombo su questo terribile commercio, ma è essenziale che si agisca ora per soffocarlo per sempre.”

In Gran Bretagna, l’allevamento di animali da pelliccia è vietato. Ma mentre l’Italia e gli Stati Uniti hanno proibito l’importazione e la vendita di pellicce di cane e gatto, in Gran Bretagna i produttori non sono nemmeno tenuti a etichettare i prodotti che contengono le pellicce di questi animali. Spesso l’etichettatura è ingannevole.

La presa di posizione del governo Inglese ha oltraggiato i gruppi animalisti.

“Inorridiamo al pensiero che pellicce di cane e gatto possano essere prodotte nell’Unione Europea,” ha detto David Bowles della RSPCA. […]

“C’è il pericolo che queste pellicce vengano importate da altri paesi dell’UE e immessi sul mercato”

“Nella nostra cultura, la pelliccia è essenzialmente un prodotto di lusso. Dobbiamo fare in modo che la gente rifletta con attenzione prima di comprare un qualsiasi prodotto in pelle. Se non ci fosse alcuna richiesta, non ci sarebbero più allevamenti di questo tipo.”

Sean Gifford del gruppo ‘People for Ethical Treatment of Animals’ (PETA) ha affermato che la posizione del Governo è ‘abominevole’.

Lo scrittore del Daily Mail, David Jones, ha attraversato il Canale per raggiungere gli agenti in incognito. Ecco cosa ha scoperto.

Inchiesta Speciale: il terrificante commercio di pellicce di animali domestici

di DAVID JONES, Daily Mail
9 Maggio 2003

Convenientemente situato nelle vicinanze del porto, l’elegante negozio di pellicce Belga, fa da magnete per le turiste Inglesi coi tacchi a spillo, le quali raggiungono il negozio tramite un elegante vetrina che mostra lussureggianti cappotti e stole.

Se si pensa che la pelliccia sta tornando di moda nella nostra cultura – con esponenti dello spettacolo quali Madonna che ostentano accessori alla moda fatti con la pelle di animali da pelliccia – si capisce che raramente gli affari sono andati meglio per una boutique affermata come quella di Piet vander Eycken.

La ricca clientela dello spettacolo Belga sarebbe meno intenzionata a sostenere i suoi guadagni se solo conoscesse l’intero range di prodotti del suo catalogo.

Nascosti in un magazzino dietro agli scaffali dei visoni e degli zibellini, ci sono le pellicce di dozzine di gatti domestici macellati.
Sono subito disponibili in diverse sfumature, dal tigrato color fulvo, al persiano calicò fino ad arrivare al marrone scuro.

Tuttavia, forse il Signor vander Eycken (il cui nome è stato cambiato per motivi legali) tiene queste pellicce lontane dalla vista per timore di offendere qualcuno.

Però, se qualcuno chiede specificatamente del ‘gatto’, lui è felice, orgoglioso di mettere in mostra la sua merce, come ho avuto modo di scoprire quando mi sono imbattuto con un team della Humane Society degli Stati Uniti in una indagine congiunta sul nascente commercio di pellicce di cane e gatto.

“Posso mostrarvi molti colori,” ha detto passando in rassegna pile di inconfondibili e morbide pellicce feline, dopo che gli avevamo chiesto di farci una coperta di gatto che, secondo qualcuno nel continente, si pensa abbia poteri benefici contro l’artrite e i reumatismi.

“Penso che questi qui siano stati allevati (in Belgio). Ma ne ho altri che non vengono dagli allevamenti. Ci sono posti in cui vengono catturati. Per i cani è lo stesso procedimento. Vengono catturati e portati in un istituto specialistico e se nessuno li va a riprendere, vengono uccisi con un colpo di pistola.”

‘Cacciatori di gatti’ a lavoro a Londra Non molto tempo fa, ha detto con disinvoltura, la maggior parte dei suoi gatti è stata portata lì dall’ Inghilterra via traghetto.

A Londra,‘Cacciatori di gatti’ senza scrupoli girano per la città con dei furgoni, raccogliendo animali domestici, da portare da lui in vendita (mentre parlava mi ricordai di uno dei miei gatti che di colpo era sparito senza lasciare nessuna traccia). Oggi, è più facile che vengano presi a Bruxelles.

Prima che iniziasse la nostra indagine, la Humane Society aveva messo in evidenza che ogni anno vengono uccisi circa due milioni di gatti e cani,e spesso nei modi più barbari. Ma fino ad ora, si pensava che tutto avesse origine esclusivamente dalla Cina e dall’Estremo Oriente.

Tuttavia, man mano che il Signor vander Eycken parlava coi suoi clienti, involontariamente forniva informazioni su un aspetto molto più shockante – e finora sconosciuto – del commercio di animali domestici: quello degli allevatori clandestini delle pellicce di gatto, e dei ladri di gatto che operano nel cuore dell’Europa.

Il nostro video, girato recentemente durante la visita in incognito presso i negozi di pellicce del Belgio, è stato passato al membro parlamentare Scozzese Struan Stevenson, e rappresenta il punto centrale della sua campagna che ha lo scopo di bandire il commercio di pellicce di cane e gatto in Europa, come è già accaduto negli Stati Uniti.

Il Signor Stevenson ha spiegato: “Dovevamo verificare che non ci fossero allevamenti di animali da pelliccia di cani e gatti nell’Unione Europea o nei 10 paesi che si stanno per aggiungere all’Unione, e il vostro video ha fatto questo.

“Abbiamo fatto testare al microscopio la coperta che avete comprato per confermare che fosse di gatto. A quanto pare questi gatti vengono allevati, o raccolti, nelle strade del Belgio, proprio sotto il naso dei commissari Europei che siedono nelle loro torri d’avorio sostenendo che non sta accadendo nulla di tutto questo.”

I burocrati di Bruxelles si rifiutavano di mettere al bando questa pratica, ha aggiunto, perché la World Trade Organisation sostiene sia illegale ostacolare il commercio sulla base del benessere animale. Ma la vendita di pellicce di gatto dovrebbe essere messa fuori legge perché fraudolenta nei confronti del consumatore; quasi sempre, infatti, i prodotti sono accompagnati da etichette ingannevoli.

Tutto questo è stato provato quando un agente ha visitato la Cina nel ruolo di un potenziale importatore. Quando ha detto all’ ufficiale del governo Cinese che lo accompagnava, che i prodotti la cui etichetta portava il termine ‘gatto’ poteva essere ingiurioso per l’occidente, il mandarino ha sorriso.

“Questa è la Cina,” ha risposto, “noi non ci preoccupiamo di queste cose. Useremo l’etichetta che vorrà.” Quindi ha tirato fuori una lista di nomi fittizi come ‘Mongolian dog’ o ‘China wolf’.

Nel segreto mondo cinico, spietato e crudele dei commercianti di pellicce di cane e gatto, queste tattiche sono routine, come hanno avuto modo di scoprire gli agenti del Daily Mail e della Humane Society.

Allevamenti di gatti al di là del Canale

Sebbene si abbiano prove che almeno un allevamento di gatti sia in funzione proprio nel continente Europeo, la maggior parte degli animali da pelliccia provengono dall’Estremo Oriente, dove ci sono decine di piccole tenute di terreno coltivato che possono allevare da un gruppetto di gatti o cani fino a diverse centinaia.

Proprio per la loro buona natura, per il fatto che possono essere facilmente alimentati, con pochissimo cibo e con un impegno limitato, i gatti sono particolarmente diffusi.

Vengono stipati in piccole gabbie di bambù e alimentati fino a quando le loro pellicce diventano folte e lussureggianti.

Quindi vengono uccisi in una maniera terrificante: vengono catturati al laccio con un nodo scorsoio che viene fatto scivolare tra le sbarre della gabbia intorno ai loro colli, e quindi vengono sollevati più volte mentre continuano a miagolare e a dimenarsi, finché non cala il silenzio. In questo modo, le pellicce – la sola cosa che preoccupi i loro allevatori – non vengono danneggiate.

In un allevamento, a due ore di volo da Beijing, gli agenti hanno filmato più di una dozzina di gatti che venivano uccisi con la garrotta finché ne era rimasto solo uno. Raggelato dal terrore dopo aver assistito alla morte dei suoi compagni, è sobbalzato muovendo qua e là la testa nello sforzo disperato, ma vano, di sfuggire al nodo scorsoio.

In un altro allevamento, nelle Filippine, due gatti chiusi in una gabbia si stringevano l’un l’altro quasi sapessero di essere prossimi alla morte.

“Avevano visto altri 20 gatti venire bloccati e impiccati,” dice Rick Swain, il direttore degli agenti della Humane Society, che recentemente ha rivelato lo scandalo delle pellicce di feto d’agnello (come quello indossato da Madonna) e ha guidato l’inchiesta mondiale sulle pellicce di animali domestici.

“E’ difficile credere che non sapessero cosa stava succedendo, dato il modo in cui si comportavano.”

“Erano gatti adulti e molti avevano già preso a zampate qualcun altro. Fissavano la telecamera nascosta ed erano assolutamente pietrificati.”

“Non erano gatti da allevamento, erano animali smarriti o randagi che erano stati catturati da ‘ladri di bestiame’. Uno aveva un collare a forma di cuore, così abbiamo capito che un tempo doveva aver vissuto con una famiglia.”

I cani da allevamento vengono uccisi con una brutalità molto simile. Di solito vengono appesi per le zampe, poi gli viene tagliata un’arteria nella parte superiore delle zampe posteriori di modo che muoiano dissanguati. Ancora una volta, questo impedisce che le loro pellicce vengano danneggiate.

I profitti sono ampi. Allevatori impoveriti e ignoranti venderanno le loro pelli alle concerie per 1 sterlina o 1 sterlina e mezza ciascuna. Quando arrivano ad essere vendute in Europa possono rendere 20 o 30 volte questo valore.

In un negozio di pellicce alla moda, in una piccola città commerciale Fiamminga vicino Antwerp, ci è stata offerta una pelliccia di gatto tigrato verde Cinese, per circa 2,000 sterline.

Ci è stata offerta una coperta fatta con 12 diverse pellicce per 220 sterline sebbene ce ne fossero alcune di più alta qualità fatte con 80 pellicce diverse.

Aggiornamento – nel Gennaio 2004 il Belgio ha introdotto una proibizione “temporanea” dell’importazione e della vendita di pellicce di cane e gatto. Vi terremo informati sugli sviluppi.

Gli orrori della Cina in vendita in Gran Bretagna

Cani morti diventano giocattoli coccoloni di Adam Docherty
11 Ottobre 2002, Sunday Post

Mr Stevenson e uno dei giocattoli

La verità su questo simpatico giocattolo che sembra quasi vivo, non potrà non shockare gli amanti degli animali di tutto il paese. E’ stato acquistato in Scozia e sembra un grazioso gattino, tutto raggomitolato mentre sta dormendo sano e salvo nel suo lettino di vimini. Ma questo “gattino” è stato realizzato con la pelliccia di cani veri – allevati in circostanze orrende in Cina e uccisi per la loro pelliccia.
Alcuni vengono uccisi prima che siano completamente morti.

La scoperta terrificante è stata fatta dallo Scozzese Struan Stevenson (nell’immagine a fianco), che ha comprato questo giocattolo da un negozio di souvenir nelle Shetland. Sull’etichetta c’era scritto ‘Made in China’. Una piccola scritta sul retro dell’etichetta descriveva l’oggetto come un ‘sottoprodotto animale’.

Abbiamo trovato oggetti simili in diversi negozi di Glasgow.

Negozi di Souvenir

Mr Stevenson sostiene che questo e molti giocattoli simili siano in vendita in negozi di regali e di souvenir sparsi in tutta la Gran Bretagna e l’Europa. Ironicamente, sembrano piacere molto agli amanti degli animali che non conoscono le loro vere origini.

Le pellicce di animali domestici possiedono spesso etichette ingannevoli, dice Mr Stevenson, così i rivenditori li acquistano in modo innocente e i clienti non hanno alcuna idea di quale sia la loro composizione reale. Giocattoli identici, acquistati in Olanda, sono stati sottoposti al test del DNA dall’ Academic Medical Centre di Amsterdam.
I risultati hanno confermato che erano fatti di pelo di cane. Mr Stevenson ha lottato per anni per porre fine al mercato Europeo dei resti dei cani e gatti allevati in Cina.

Gli Stati Uniti hanno già proibito il commercio dopo un’indagine durata 18 mesi, condotta dalla Humane Society International nella Cina Comunista.

Hanno documentato le condizioni di vita brutali e le morti crudeli di più di due milioni di cani e gatti ogni anno in Asia – uccisi solo per la loro pelle.

Da allora gli esportatori asiatici si sono rivolti all’Europa che è diventata il mercato principale dei loro prodotti. Così come i prodotti di pelliccia, la pelle dei cani è usata anche per realizzare scarpe in pelle, o giocattoli da mordere per cani – il che significa che gli animali domestici potrebbero finire col mangiare la carne di altri cani.
Richard Swain, agente in incognito della Humane Society e in precedenza capitano della polizia del Maryland, sostiene “Non fate errori, queste pellicce si stanno vendendo in tutta Europa. In Cina ho visto magazzini grandi come campi di football pieni fino al soffitto di pellicce di cane e gatto in attesa di essere esportate nell’ovest.”

Un commercio su vasta scala

Stuart Stevenson ha continuato, “Questa è l’evidenza che aspettavo. Conferma senza alcun dubbio che lo spaventoso commercio delle pellicce di cani e gatti è penetrato ampiamente in tutta Europa.
“Da quando gli Stati Uniti hanno proibito tutti i prodotti di cani e gatti, l’Europa è divenuta il nuovo terreno di scarico. L’Italia ha bandito l’importazione di cani e gatti ed è ora che lo facciano anche gli altri membri dell’Unione Europea. […]

Il Successo Italiano

Il Sotto-Segretario alla Salute Cesare Cursi ha firmato un ordinanza che, non appena sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, bandirà l’importazione e la vendita delle pellicce di cane e gatto in Italia. “Se questa ordinanza verrà messa in atto” dice Walter Caporale, Presidente della PETA in Italia, “sarà un evento storico per l’Italia.”

Ilaria Ferri, la portavoce Italiana per SIRIUS GLOBAL ANIMAL ORGANISATION, che per un po’ ha collaborato con PETA nella lotta contro la ‘carne di cane’ e il traffico di pellicce di cane e gatto, dice, “Siamo molto contenti che in così poco tempo dall’inizio della nostra collaborazione, il Sotto-Segretario alla Salute, Senatore Cursi, non solo abbaia mostrato la sua personale sensibilità nei confronti di questo problema, ma sia anche intervenuto a livello istituzionale per porre fine a questa pratica così barbara.

< “Questo risparmierà le vite di più di due milioni di cani e gatti, che altrimenti sarebbero stati usati in questo commercio.”

“Speriamo”, sostiene Walter Caporale, presidente di PETA, “ di riuscire anche a bandire l’importazione di centinaia di migliaia di pellicce di gatti e cani già sul mercato italiano nella forma di guarnizioni di cappotti e impermeabili.”

“Ci chiediamo che cosa faranno ora tutti quei pellicciai che sono diventati ricchi facendo passare le pellicce di cane e gatto per visoni, volpi e conigli. Ora il nostro impegno è rivolto alla salvaguardia delle vite di centinaia di migliaia di animali che si trovano ancora nei sessanta allevamenti. Da Gennaio 2002 queste aziende dovranno seguire gli stretti standards stabiliti dalla Direttiva Europea.

Fonte: http://sirius.2kat.net/dogsforfur.html
http://sirius.2kat.net/


in allegato: la foto del povero coniglio scuoiato vivo e messo in vetreina in questo stato.. scusate se urlo...
MALEDETTI, MALEDETTI, MALEDETTI!!!

Attached Image: rab9.JPG

rab9.JPG

 
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LadySunset
icon8  view post Posted on 20/6/2005, 19:08




IL TAPPETO DI CANI MORTI E PRONTI PER DIVENTARE PELLICCIA

Attached Image: dogskinsREX290503_450x303.jpg

dogskinsREX290503_450x303.jpg

 
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LadySunset
view post Posted on 20/6/2005, 19:12




Gli allevamenti di animali da pelliccia in Cina

Scuoiati vivi

Quando recentemente degli agenti in incognito hanno fatto irruzione negli allevamenti Cinesi, hanno scoperto che molti animali sono ancora vivi e lottano in modo disperato mentre vengono pestati o scuoiati. Una volta appesi per gli arti inferiori o per la coda, gli operai iniziano a tagliare e quindi a scuoiare la pelliccia partendo da una zampa e intanto, l’arto rimasto libero scalcia e si contorce. Gli operatori calpestano con forza i colli e le teste degli animali che lottano fino all’ultimo per impedire il taglio netto.
Alla fine, quando la pelliccia viene staccata dalla testa dell’animale, i corpi nudi e sanguinanti vengono gettati sopra il mucchio di quelli che se ne sono già andati. Alcuni sono ancora vivi, respirano con rantoli affannosi sbattendo lentamente le palpebre. Una volta scuoiati i cuori di alcuni animali battono ancora per un lasso di tempo che va da un minimo di 5 a un massimo di 10 minuti. Un investigatore ha filmato un procione scuoiato che aveva ancora abbastanza forza per sollevare la testa sanguinante e guardare nella telecamera.



Prima di essere scuoiati vivi, gli animali vengono trascinati fuori dalle loro gabbie e buttati a terra; gli operai li prendono a randellate con spranghe di metallo oppure li sbattono con violenza su superfici dure, provocando ossa rotte e convulsioni, ma non sempre una morte immediata. Gli animali osservano indifesi mentre gli operai si avvicinano alle gabbie.

Background

Degli agenti in incognito appartenenti alla Swiss Animal Protection/EAST International, recentemente hanno visitato degli allevamenti di animali da pelliccia nella provincia cinese di Hebei, ed è stato subito chiaro perché fosse vietato l’ingresso ai visitatori. In Cina, gli allevamenti di animali da pelliccia non sono obbligati a sottostare ad alcuna legge governativa – gli allevatori possono ospitare e macellare animali ogni volta lo ritengono opportuno – il che non significa altro che una vita miserabile e una morte straziante. Gli agenti hanno trovato situazioni terrificanti che vanno al di là delle peggiori fantasie e hanno concluso che: “Le condizioni degli allevamenti di animali da pelliccia Cinesi sono una presa in giro degli standards più elementari che sono alla base del rispetto della dignità e del benessere dell’animale. … Durante la loro vita e nell’indescrivibile morte che li attende, questi animali sono privati anche dei più semplici gesti d’affetto.”

L’inferno dei vivi

In questi allevamenti, volpi, visoni, conigli e altri animali, camminano su e giù tremanti all’interno di gabbie in metallo esposte alla pioggia battente, alle notti gelide e, in altre occasioni, al sole cocente. Le madri degli animali impazziscono per i maltrattamenti ricevuti e per il prolungato isolamento, non hanno un luogo in cui nascondersi per dare alla luce i loro piccoli, e spesso li uccidono dopo averli messi al mondo. Malattie e ferite d’ogni tipo sono diffuse ovunque, gli animali che soffrono di psicosi indotte dall’ansia mordono i loro stessi arti e si lanciano ripetutamente contro le sbarre delle loro gabbie.

C’è qualche scheletro nel tuo armadio?

La globalizzazione del mercato delle pellicce ha fatto in modo che fosse impossibile conoscere la provenienza dei capi in pelle. I pellami vengono venduti attraverso aste internazionali, sono comprati e distribuiti alle industrie produttrici di tutto il mondo e spesso il prodotto finito viene esportato. La Cina rifornisce più della metà dei capi in pelle importati dagli Stati Uniti. Anche se l’etichetta di un indumento in pelle dice che è stato fatto in un paese Europeo, è più che probabile che gli animali siano stati allevati e macellati altrove – forse in un allevamento non regolamentato della Cina.

Non si può risalire all’origine di una pelliccia, chiunque ne indossi una è responsabile delle terrificanti condizioni degli allevamenti di animali da pelliccia Cinesi. Il solo modo per prevenire quest’inimmaginabile crudeltà è quello di non indossare mai alcun tipo di pelliccia.

Lo sapevate che…

Le volpi allevate nei ranch vengono tenute in gabbie di 76 cm (le gabbie dei visoni vanno da 30 a 90 cm circa), e in ogni gabbia si possono trovare fino a quattro animali.

Gli animali possono languire in preda alle trappole per giorni. Un animale su quattro riesce a sfuggire alle trappole mordendo i suoi stessi piedi, il tutto, solo per morire poco dopo per dissanguamento, febbre, cancrena o perché divenuto preda di altri animali.

Ogni anno migliaia di cani, gatti, uccelli rapaci e altri, definiti animali “spazzatura”, (incluse specie protette come l’aquila nordamericana) vengono mutilate o uccise dalle trappole.

Per uccidere gli animali senza danneggiare le loro pellicce, di solito, i cacciatori strangolano, colpiscono, o pestano gli animali fino alla morte. Negli allevamenti di animali da pelliccia,la morte può essere provocata tramite asfissia (usando il gas)oppure, le vittime possono essere fulminate con la corrente elettrica o avvelenate con la stricnina, mentre altre volte gli viene semplicemente spezzato il collo. Questi metodi non sono efficaci al cento per cento e alcuni animali si “svegliano” mentre vengono scuoiati.

Fonte: www.furisdead.com/feat/ChineseFurFarms/

Traduzione per Comedonchisciotte.org a cura di Monia
 
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LadySunset
view post Posted on 20/6/2005, 19:18




La mattanza delle foche bianche
Il Canada riapre la caccia ai mammiferi polari. Vittime designate soprattutto i cuccioli, pregiati per il mercato delle pelli. Autorizzata l'uccisione di un milione di animali in tre anni
Daniela Sanzone
Fonte: www.ilmanifesto.it
14 aprile 2004

In Canada si è aperta la stagione della caccia. E' partita, sotto l'egida governativa, la strage delle foche, compresi i cuccioli, come hanno rivelato le immagini televisive giunte dal Newfoundland e dal Quebec. Migliaia di cacciatori di foche del Canada Atlantico - sono circa 12 mila in possesso di regolare licenza, quasi tutti residenti nella provincia del Newfoundland - si sono spostati verso le banchise di ghiaccio. È una lotta impari. Le foche vengono uccise a picconate, con gli «hakapics», bastoni di legno con un gancio di ferro all'estremità. Si tratta di centinaia di migliaia di animaletti immobili, morbidi, che osservano i cacciatori con gli occhioni spalancati. Due secondi dopo, senza un lamento, giacciono sul ghiaccio in mezzo a una striscia rossa di sangue. Il 97 per cento ha meno di tre settimane e ancora non possono mangiare cibo solido. I cuccioli infatti si nutrono solo del latte materno che è molto grasso e consente di acquistare moltissimo peso in pochi giorni, perciò non sono in grado di muoversi. Le foche migrano in Canada in questo periodo dell'anno soltanto per sei-otto settimane, proprio per dare alla luce i loro cuccioli, poi si spostano in Groenlandia. Qui quelle che sopravvivono alla stagione di caccia canadese rischiano la morte di nuovo, grazie alla legge danese. E' proprio un piano federale canadese, emanato lo scorso anno, che ha dato il via libera a uccidere fino a 975 mila foche tra il 2003 e il 2005. È questo infatti il numero di foche considerate in «eccesso e dannose per l'economia» della provincia del Newfoundland.

Nel 1996 il governo canadese attribuì a questi animali la responsabilità della sensibile diminuzione di pesca del baccalà. Gli animalisti affermarono che la diminuzione del baccalà era in realtà legata all'eccesso di pesca. Ma il governo di Ottawa decise di reinvestire nella caccia alla foca circa 20 milioni e mezzo di dollari canadesi, provenienti dalle tasse. Da allora sono stati uccisi più di un milione di esemplari. Il numero massimo di animali da uccidere lo scorso anno era di 350 mila unità e ne sono state sterminate 289 mila. Stesso limite è stato stabilito per il 2004. L'ultima volta che i cacciatori canadesi hanno ucciso 350 mila capi risale al 1956 e gli animalisti denunciano che quest'anno la strage potrebbe essere la peggiore in circa 50 anni. Per i cuccioli a pelo bianco esiste comunque il bando ufficiale del governo di Ottawa, che avrebbe così messo a tacere Greenpeace Canada. Sono state inoltre stabilite norme severe per evitare che gli animali vengano scuoiati prima della morte. Nel 2001 infatti un gruppo internazionale di veterinari indipendenti scoprì che il 79 per cento dei cacciatori non controllavano se gli animali erano morti prima di strapparne la pelle e nel 40 per cento dei casi il cacciatore si accorgeva in seguito che l'animale non era ancora morto e gli dava il colpo di grazia dopo un bel po' di tempo.

La scorsa settimana il New York Times ha dedicato un'intera pagina contro la caccia, provocando la reazione di John Efford, ministro federale canadese delle Risore naturali. Efford ha accusato a sua volta i gruppi ambientalisti di fornire informazioni sbagliate. Uno spot, sponsorizzato dall'Human Society degli Stati Uniti, ispirandosi all'inno canadese che comincia proprio con Oh, Canada, citava: «Oh Canada... come hai potuto, ancora una volta?», e invitava chi fosse contrario alla caccia di rivolgersi al primo ministro canadese, Paul Martin.
La caccia in Canada era diminuita negli ultimi vent'anni a causa delle veementi proteste degli ambientalisti, capitanate negli anni Settanta dall'attrice Brigitte Bardot. Negli anni Ottanta, grazie alla campagna contro la strage delle foche, il mercato europeo subì un crollo improvviso. Alla vista delle immagini inumane e terribili, in Europa nessuno acquistò più pelli di foca e venne posto il bando di importazione sulle pelli e prodotti derivati dieci anni dopo gli Stati Uniti, che lo istituirono nel 1972. Secondo il New York Times sarebbero però sorti negli ultimi anni mercati alternativi in Russia, Ucraina, Polonia e Cina. «Questa è una cosa molto pericolosa - commenta Lesli Bisgould, avvocato di Toronto, difensore dei diritti degli animali e che da anni si batte contro la caccia alle foche - la natura ha le sue regole che noi non possiamo cambiare senza conseguenze tremende dal punto di vista ambientale. Uccidere questi animali è inumano, che si tratti di uno o un milione».

Bisgould lamenta anche la mancanza di controlli, impossibili da operare in territori così vasti e deserti. Come distinguere inoltre la foca dal pelo bianco, sostiene, quando moltissimi cuccioli di foca sono ancora bianchi per difendersi dal sole? Sono numerosi i gruppi ambientalisti canadesi contro la caccia alla foca. Tra questi, il Fondo Internazionale per la protezione degli animali (International Fund for animal welfare), Ifaw, che si batte dagli anni Sessanta. Per tentare di bloccare lo scempio in corso, nel sito internet www. ifaw.ca è possibile firmare una petizione.
 
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carl jonson
view post Posted on 20/6/2005, 19:59




ke brutti figli di...............ma dikono ke ci sn le pellicce sintetike xke nn lasciano stare gli animali e nn indossano kuelo?
 
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VarDragon
view post Posted on 20/6/2005, 21:13




CITAZIONE (LadySunset @ 20/6/2005, 20:07)
in allegato: la foto del povero coniglio scuoiato vivo e messo in vetreina in questo stato.. scusate se urlo...
MALEDETTI, MALEDETTI, MALEDETTI!!!

Lady quel coniglio è vivo??????????????????????????????????
meriterebbero che succedesse a loro quelle cose.... essere scuoiati vivi, poi ci vorrebbe che...... nn continuo xche altrimenti vi farei vedere 1 lato leggermente distorto del mio cervello....
 
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LadySunset
view post Posted on 20/6/2005, 23:25




Si, proprio così.. se hai lo stomaco forte leggi tutto! Ancora sto male...
 
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LonelyPhoenix
view post Posted on 21/6/2005, 10:11




non ho parole...non ci sono parole per definire queste atrocità...
 
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carl jonson
view post Posted on 21/6/2005, 11:10




ho visto di peggio ........pero kueste cose fanno sempre male
 
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HellLocked
view post Posted on 27/6/2005, 16:34




Ci sono tante alternative per queste cose...mi chiedo perchè continuino a farle...

Edited by HellLocked - 27/6/2005, 17:34
 
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LadySunset
view post Posted on 27/6/2005, 17:15




La vanità Hell.. la vanità!

La vanità che non fa vedere a quelle persone che indossano quei cadaveri, quello che c'è dietro ai loro cappotti!!

La vanità di quelle persone che seviziano quei poveri animali, senza pensare che anche loro soffrono e hanno dei sentimenti.. e tutto questo per dei quattrini..

La vanità che dà il denaro.. il denaro che permette di esibire un povero visone!!
 
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carl jhonson
view post Posted on 27/6/2005, 18:57




hihihi prossima missione:dare fuoco agli stabilimenti d napoli e liberare gli animali!:inpugna i suoi 2 mitra colt:
 
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HellLocked
view post Posted on 1/7/2005, 20:20




Bhe..dai...una cosa alla volta..l'uomo deve fare ankora un eternità di progressi..lasciamolo crescere e fare errori...prima o poi impareremo qualkosa...
 
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LadySunset
view post Posted on 4/7/2005, 18:54




Hell... io non la penso esattamente come te!!!
Oramai siamo protesi verso il futuro ecc edc.. comne possiamo continuare ad accettare queste brutalità???
 
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15 replies since 20/6/2005, 18:58   234 views
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