PSYCHOSIS |
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| | Non che si tratti di industrial in senso stretto, ma questo schivo e misterioso ensemble ha scritto pagine interessanti di espressione post-punk, dark-ambient e industriale. Ultimamente il suo campo base è l'etichetta di Marsiglia Divine Comedy, dedita alle sonorità oscure più disparate, dal neofolk all'harsh elettronico. I Land sono attivi fin dalla fine degli anni '80, e parte del materiale, tapes e brani dispersi è stato messo nell'antologica raccolta "Land 1988-1997". L'universo sonoro dei Land è cinematografico e noir, percussionistico industriale e densamente scuro, non rasentando mai però l'oppressività della CMI. In loro c'è una forta componente di malinconia storica verso l'arte, la letteratura e il cinema del passato, tra crepuscolo e decadenza, in "The dance of the Legless-Cripple" o "Labyrinth" ci sono chiare influenze degli SPK, in "A kingdom is falling" e "Pierres de Brume" è l'ambient gotico ad uscire, riuscendoci forse meglio anche di Raison d'etre. In pezzi come "Brain" e "On the montain peaks" sembra invece di sentire rispettivamente i Dead can Dance e i Cure del primo periodo. Insomma i Land come anche nell' album "Opuscule" del 2002 indagano vari campi della musica oscura degli ultimi decenni. Negli ultimi 2 anni i Land si sono dedicati a un trittico in vinile che narra dei viaggi per l'Europa del 1924 di Celestine Orlac, portandola prima a Praga, poi a Vienna e infine a Budapest. L'ultimo atto "Budapest" uscirà entro la fine del 2005. Gli scenari sono suggestivi, neanche eccessivamente ricercati, sono un bozzetto inquietante di quelle città in quell'epoca, tra giostrine, palazzi e vie malinconiche dove regna l'imprevisto. Prendete i ritratti della De Lempicka, shakeratela con Otto Dix , SPK, la wave, Dalì e Bunuel e otterrete i Land, beh più o meno..
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