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VIRTUS BOLOGNA

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schiavo
view post Posted on 6/3/2005, 22:44 by: schiavo




Per un attimo non siamo riusciti a concretizzare il suicidio perfetto. Del resto di cose incredibili se ne sono viste parecchie in giornata: il controritiro della maglia di Villalta, un paio di mummie che si scomodano dal loro seggiolino e pure lo applaudono, mentre Cazzola probabilmente stava bestemmiando in latino, Dan Peterson, l’Avvocato Porelli, Dino Meneghin, Pietrone Generali, Ettore Zuccheri, Gigi Serafini e tanta altra bella gente a celebrare l’evento, gli amici Teodolinda e CTFCMCSKATHSQWERTYCME praticamente in panchina, in un posto con seggiole in pelle umana degno di very very very very very very important people, gente che se ne va al termine del terzo quarto (eguagliato record stagionale), tanto si vince in carrozza, e perfino un canestro dal campo di Moldù e un tiro libero a segno da parte di Stern. Sarebbe giusto mancato l’ovvio finale, perché Pavia nell’ultimo minuto va anche a più uno con tutta l’inerzia a favore e forse fa capire al mondo e anche ai peggiori giornalai del pianeta che la “favoritizzima” Virtus troverà un modo per perdere i playoff pure quest’anno, proprio per questi cali di tensione tra terzo e quarto periodo che possono costare carissimi in gare senza domani. Oggi è stato Cooper, ma gente come Darryl Wilson, Michael Williams, Joe Smith, Phil Collins, Randolph Childress, sono i primi nomi che mi vengono in mente, quelli che ti possono condannare a un altro anno in esilio in questa lega.

Cronaca: le Vu nere controllano subito agevolmente, Finelli becca subito un tecnico, a dimostrazione che lui ci crede, ma Davison e Podestà blindano il proprio tabellone, lasciando i loro colleghi di perimetro a soffrire sui soli Cooper e Gregory, mentre dall’altra parte all’inizio si litiga un po’ con i ferri, poi Flamini apre le danze e gli replica Guyton con una scarica micidiale delle sue. Il vantaggio fino all’intervallone è tutto sommato incoraggiante, con Maestrello che firma la sua seconda tripla allo scadere e il massimo vantaggio (+13) dei virtussini. Lonnie Cooper centra da 20 metri il tiro della domenica, ma la sirena è già suonata da un po’ e il canestro viene giustamente annullato (i soliti arbitri virtuzzini corrotti). Dopo il ritiro della maglia numero 10, in avvio di ripresa si alzano pericolosamente i ritmi, eppure i bianconeri in un primo tempo sembrano sguazzarci, andando anche a più venti, salvo addormentarsi in un battibaleno e permettere ai soliti due americani di far ritornare l’Edimes a meno 9, complice un’altra clamorosa realizzazione di Pablo Moldù, e questo doveva assolutamente mettere in allarme coach Consolini che qualcosa di incredibile era di lì ad accadere. Le mummie esultano guardando il tabellone, io tento invano di spiegare che non c’è proprio nulla di cui essere contenti, perché non troveranno lassù in cielo quello che cercano, e mai lo troveranno entro la fine della stagione 2004-2005. Meglio concentrarsi sul campo, perché Finelli continua con quella zonaccia (o quello che è), che battezza Flamini che in cambio non la mette in una vasca da bagno, Guyton viene bucato in backdoor da Gregory, e Moldù la mette un’altra volta in bello stile. Ma la vera svolta, con parecchia inerzia già a favore ospite è proprio il quinto di Moldù: senza Conte, Finelli trova casualmente la mossa della serata, che pure aveva avuto sotto gli occhi fin dall’inizio, bastava crederci, ovvero Cooper da play e Gregory da guardia, con Masieri dentro come ala piccola. Qui andiamo in totale banana, perché devi spendere per forza A.J. su uno dei due fenomeni, ed è l’inizio della fine, perché purtroppo l’ex Fortitudo si accomoda su Cooper che quasi la vince da solo, con Brewer dirottato su Gregory. Consolini ci dorme sopra un po’ anche lui, e quasi la paghiamo cara: ci salvano una tripla della disperazione da parte di Flamini e una penetrazione vincente di Guyton, ma Pavia ha avuto i liberi del pareggio, prima sulla mano tremolante di Cooper, che sporca la sua immensa prestazione, poi sulla mano di ghisa di Stern, che consegna la vittoria ai bianconeri esultanti. Stasera si è avuta solo una piccola avvisaglia di quanto soffriremo la mancanza di Parente, specialmente se Ruiz continua ad avere la testa altrove, come dimostrato in un backdoor indegnamente subito da Gregory nel primo tempo, oppure se a Guyton esce un solo tiro della sua raffica vincente, oppure se a Davison dovessero continuare i guai ai suoi tendini di argilla, o alla fragile schiena di Flamini. La portiamo a casa quasi perché in una giornata così il Dio del basket non può essere così crudele con te, ecco perché Cooper che fino a quel momento sembrava indossare quei panni, nel momento della verità si finge impietosito e decide che sarà per la prossima volta. Noi ringraziamo, non prima di aver detto che in ogni caso è una vittoria meritata, però sarà bene tenere conto dei nostri vuoti mentali della ripresa se si vuole puntare con decisione all’obiettivo, dopo aver incassato i numerosissimi attestati di solidarietà giunti da tutto il mondo per la perdita del nostro capitano.
 
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