Mal d'Egitto

Civiltà Egizia in Mostra, ...non solo musei

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O t t a
view post Posted on 21/1/2014, 09:00




Il Vino nell'Antico Egitto
Il passato nel bicchiere


CHIESA DI SAN DOMENICO

21MARZO 2014 > 19 MAGGIO 2014 - Alba (CN)

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Il Vino nell'Antico Egitto


L'esposizione, a cura dell'archeologa egittologa Sabina Malgora, mette in risalto, tramite il tema del vino, il forte legame tra l'antica cultura egizia e quella della nostra penisola dal 2686 a. C. Inoltre due sezioni speciali permettono di entrare maggiormente in contatto con il mondo egizio.
Una è dedicata alla mummia di Epoca Tarda (dal 650 a. C. al 332 a. C. ) e al suo sarcofago, conservati al Museo Civico di Merano, ed alle ricerche condotte dal Mummy Project, équipe multidisciplinare votata allo studio delle mummie per ricostruirne l'identità attraverso le moderne tecniche di indagine medica e forense, documentate da pannelli fotografici in 3D. L'altra è la ricostruzione in scala reale della tomba TT290 di Irynefer della necropoli del villaggio degli operai che costruirono le tombe della valle dei Re e delle Regine, Deir el Medina.

Nel percorso espositivo l'antichità e la storia passano attraverso il vino e legano l'Italia e Alba all'Egitto. Ne deriva una visita di grande interesse per ogni età, legata agli usi, ai costumi, alle tecniche agricole, alle espressioni artistiche e agli oggetti di uso quotidiano.
I reperti sono accompagnati da una ricca documentazione fotografica che definisce l'area espositiva della Chiesa di San Domenico.
La mostra approfondisce il tema del vino nei suoi diversi aspetti e significati: la coltivazione delle viti, la vendemmia, la messa in anfora, la vinificazione, l'invecchiamento e la successiva commercializzazione. Il tema viene sviluppato anche in ambito religioso con si suoi significati simbolici e le divinità ad esso legate e in ambito funerario con le più rilevanti scoperte archeologiche che hanno restituito importanti reperti, quali la tomba Tomba di Nakht TT52 della Necropoli tebana di Sheikh Abd el-Qurna.
L'esposizione si completa con la vita quotidiana, l'agricoltura, l'alimentazione, il tema sociale, la fiducia nella vita eterna in un aldilà simile al mondo reale dove il defunto conduce una vita piena ed ha bisogno anche alimentarsi.
Il percorso è illustrato da circa 50 reperti tra questi vi sono ciotole, piatti, vasellame in terracotta e Anfore, risalenti al VI-VII secolo d. C. e al I-III secolo d. C., impermeabilizzate all'interno per contenere il vino. Il soggetto delle anfore è inoltre rappresentato nella Stele di Senbi (Medio Regno, XII dinastia) che riproduce i doni destinati ai defunti. Sono presenti anche una serie di oggetti in Fayence, pasta silicea smaltata antecedente alla scoperta del vetro, tra questi un calice a forma di fiore di loto e degli ornamenti che raffigurano grappoli d'uva, simbolo di rigenerazione, utilizzati per un collare indossato da donne e da uomini e per gli intarsi che ornavano i palazzi reali e i templi.

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Il Vino nell'Antico Egitto
Il passato nel bicchiere

A cura di: Sabina Malgora

Inaugurazione: venerdi 21 marzo ore 17.30
Periodo: 21 03 2014 > 19 05 2014



CHIESA DI SAN DOMENICO
via Teobaldo Calissano
Alba (CN)

Organizzazione: Associazione Culturale Mummy Project in collaborazione con il Comune di Alba, Assessorato alla Cultura

Arte.go
 
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O t t a
view post Posted on 3/2/2014, 16:49




Approfondimento

3 febbraio 2014

L'Antico Egitto nel bicchiere


Dalla coltivazione delle viti alla commercializzazione del prodotto, ad Alba una mostra indaga in tutti i suoi aspetti il tema del vino nell'Antico Egitto. Un invito a compiere un viaggio inedito nella civiltà dei faraoni, anche attraverso una serie di eventi come degustazioni e concerti

a cura della Redazione

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“Il vino nell’Antico Egitto. Il passato nel bicchiere” è una mostra archeologica che indaga attraverso la storia del vino il periodo dall’Antico Regno a partire dal 2.686 a.C. all’Epoca Romana. L’esposizione sarà aperta ad Alba (CN) dal 22 marzo al 19 maggio ed è a cura dell’archeologa egittologa Sabina Malgora. Mette in risalto il forte legame tra l’antica cultura egizia e quella della nostra Penisola. La mostra approfondisce il tema del vino nei suoi diversi aspetti e significati: la coltivazione delle viti, la vendemmia, la messa in anfora, la vinificazione, l’invecchiamento e la successiva commercializzazione.

Il tema è sviluppato anche in ambito religioso con i suoi significati simbolici e le divinità ad esso legate e in ambito funerario con le più rilevanti scoperte archeologiche che hanno restituito importanti reperti, quali la tomba Tomba di Nakht TT52 della Necropoli tebana di Sheikh Abd el-Qurna.

L’esposizione si completa con la vita quotidiana, l’agricoltura, l’alimentazione, il tema sociale, la fiducia nella vita eterna in un aldilà simile al mondo reale dove il defunto conduce una vita piena e ha bisogno anche di alimentarsi.

Il percorso è illustrato da circa 50 reperti tra questi vi sono vasellame in terracotta e anfore, risalenti al VI-VII secolo d.C. e al I-III secolo d.C., impermeabilizzate all’interno per contenere il vino. Il soggetto delle anfore è inoltre rappresentato nella Stele di Senbi (Medio Regno, XII dinastia) che riproduce i doni destinati ai defunti. Sono presenti anche una serie di oggetti in Fayence, pasta silicea smaltata antecedente alla scoperta del vetro, tra questi un calice a forma di fiore di loto e degli ornamenti che raffigurano grappoli d'uva, simbolo di rigenerazione, utilizzati per un collare indossato da donne e da uomini e per gli intarsi che ornavano i palazzi reali e i templi.

Sheikh-Abd-el-Qurna


Prestiti importanti

Tra gli oggetti legati al vino come simbolo di rinascita, vi è esposta la statuetta in bronzo del dio Osiride che rinasce dopo la morte grazie ai poteri magici della moglie Iside, anch’essa presente in mostra con una statuetta di Epoca Tarda in fayence azzurra. Il Dio Osiride rimanda inoltre alla relazione diretta tra il rosso del vino e quello del sangue della divinità. Tra le statue esposte vi è l’imponente scultura di tre metri in quarzo-diorite raffigurante la dea Sekhmet con la testa di leonessa, il cui nome significa “la potente”.

I reperti raccolti provengono dai due più importanti musei italiani che conservano collezioni egizie, la Fondazione Museo Egizio di Torino (il secondo al mondo per importanza) e il Museo di Firenze. Ci sono anche due sezioni speciali: una è dedicata alla mummia di Epoca Tarda (dal 650 a.C. al 332 a.C.) e al suo sarcofago, conservati al Museo Civico di Merano.

Le ricerche dell’équipe multidisciplinare Mummy Project, sono documentate da pannelli fotografici in 3D. L’altra è la ricostruzione in scala reale della tomba TT290 di Irynefer della necropoli del villaggio degli operai che costruirono le tombe della valle dei Re e delle Regine, Deir el Medina.

A corollario saranno organizzati una serie di eventi collaterali, quali degustazioni, aperture serali, conferenze, serate di poesia, performance di teatro danza e concerti. La mostra è organizzata dall’Associazione Culturale Mummy Project in collaborazione con il Comune di Alba, Assessorato alla Cultura e sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Consorzio Langhe e Roero, ACA (Associazione Commercianti Albesi), Accedis.

Gli orari di apertura sono dal martedì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30 (mattina e lunedì su prenotazione); il sabato dalle 10 alle 22 e la domenica dalle 10 alle 19. Il biglietto costa 5 euro. Sono possibili visite guidate in gruppo su prenotazione.

Info: www.mummyproject.wix.com/eventi

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