Mal d'Egitto

Nuove scoperte, ...e nuove tecnologie per svelare i misteri egizi

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elkjaer
view post Posted on 18/4/2006, 00:40




CITAZIONE (Cleopatra79 @ 25/1/2006, 18:42)
Torna alla luce statua della nonna di Tutankhamon

Un'equipe di archeologi della John Hopkins University ha ritrovato a Karnak una statua della regina Tiyi, nonna del 'faraone bambino'

(IMG:http://www.travelinstyle.com/tiyi04/queen.jpg)

Il Cairo, 24 gennaio 2006 - Un team di archeologi statunitensi ha riportato alla luce una statua della regina Tiyi, la sposa di uno dei più grandi faraoni dell'antico Egitto, nonna del faraone-bambino, Tutankhamon.

Tiyi era la sposa di Amenofi III (circa 1408-1372 a.C.), un faraone della XIII dinastia, il cui regno conobbe uno straordinario fiorire delle arti. E fu la madre di Amenofi IV, il faraone-eretico. Passato alla storia come Akhenaton, il faraone-eretico, sposo di N efertiti, spostò la corte faraonica da Tebe a El Amarna e diede vita ad un culto religioso monoteista incentrato sulla figura del disco solare, il dio Aton.

Dal matrimonio con Nefertiti, Akhenaton ebbe sei figlie; e riuscì ad avere il suo unico figlio maschio, Tutankhamon, da una moglie dell'harem, di nome Kyia. La regina Tiyi probabilmente aiutò il figlio a preparare Tutankhamon per il regno. Il team di archeologi della John Hopkins University ha trovato la statua in granito nero, alta 160 centimentri, nel tempio di Mut, nelcomplesso di Karnak. Priva delle gambe, ma complessivamente ben conservata, la statua, che risale a circa 3.400 anni fa, era sepolta sotto circa mezzo metro di pietre e sabbia.

dal Resto Del Carlino

Carissima Cleo, perdonami se ti correggo ma Amenophis III apparteneva alla grande XVIII dinastia e non XIII :huh:
 
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Cleopatra79
view post Posted on 18/4/2006, 00:53




Per fortuna l'articolo non l'ho scritto io :P nè avrei potuto accorgermi dell'errore non essendo esperta!
Grazie per la segnalazione!
 
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elkjaer
view post Posted on 18/4/2006, 11:40




Che ne pensi del mio avatar?? :lol:
 
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Cleopatra79
view post Posted on 18/4/2006, 14:21




Molto "egizio", ma nn chiedermi chi è....e soprattutto non qui, sarebbe Off Topic...puoi scriverlo in Avatar
 
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Cleopatra79
view post Posted on 15/5/2006, 23:12




Molto off topic, ma nn sapevo dove metterlo...l'Amministratrice sarà clemente con me image


L’Egitto rivuole la sua Nefertiti
n. 19 del 15-05-2006
Il segretario generale del Consiglio superiore per le antichità dell'Egitto, Zahi Hawas, ha chiesto il rimpatrio in Egitto del busto di Nefertiti, a Berlino da oltre 90 anni. La richiesta è stata avanzata giovedì a Berlino nel corso della cerimonia di inaugurazione della mostra sui tesori sommersi dell'Egitto. Immediate le reazioni negative da parte dei responsabili tedeschi. «La dama dopo 3mila anni non ha più voglia di viaggiare», ha detto un portavoce della Fondazione per il patrimonio culturale prussiano, proprietaria del celebre busto. Il presidente della Fondazione Klaus-Dieter Lehmann ha ricordato da parte sua «i trattati ufficialmente riconosciuti da tutte le parti», che attribuiscono alla Germania la proprietà del busto di Nefertiti. Il busto era stato consegnato nel 1913 dall'Impero ottomano all'archeologo e mecenate berlinese James Simon


Fonte: Il Giornale
 
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Cleopatra79
view post Posted on 23/5/2006, 16:53




Egitto: citta' romana sommersa trovata su costa Mediterraneo
22/05/2006 19.34

(ANSA)- IL CAIRO, 22 MAG - Un team di archeologi egiziani ha individuato una citta' romana sommersa sulle coste del Mediterraneo a 35 km ad est del canale di Suez. Secondo quanto annunciato dal capo del dipartimento di archeologia Hawass, gli scavi hanno riportato alla luce palazzi, bagni, monete, vasellame di bronzo e di terracotta e le rovine di una fortezza romana che risalgono al periodo che va dal 30 a.C al 337 d.C. Gli archeologi hanno trovato anche quattro ponti che portano ad un castello sommerso.
 
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Cleopatra79
view post Posted on 28/5/2006, 15:28




Piramide di Cheope: risolto l’enigma

L’architetto francese Houdin ha dimostrato come sia stata innalzata blocco dopo blocco


Asswan (Egitto), 24 maggio 2006 - Il mistero dei misteri è stato risolto! Jean-Pierre Houdin, architetto francese, chiarisce come gli antichi egizi attorno al 2550 a. C. siano riusciti a innalzare quel mostro di ingegneria edile che è la piramide di Cheope.

"Gli egizi avevano formidabili conoscenze di geometria, matematica, geologia e dunque solo un architetto può illuminarci sulle tecniche impiegate", scrive l’egittologo Zahi Hawass nella prefazione al libro di Houdin (Les secrets de la construction de la Grande Pyramide, Farid Atiya Press). Lo studioso francese per 6 anni ha lavorato a tavolino, in un susseguirsi di calcoli e disegni geometrici: "E’ la dimostrazione che oggi si può fare ricerca senza intraprendere scavi invasivi verso l’habitat archeologico. Solo infatti negli ultimi due anni Houdin ha verificato la sue teorie sul terreno".

La prima conclusione certa da parte dei due studiosi è di per sé destinata a sollevare un polverone: è certo che la piramide non è orientata in base alla costellazione d’Orione, né come questa si presentava nel 2550 a. C., reale momento della sua costruzione, né tanto meno come Orione era disposta nel 10.500 a. C., data di una presunta costruzione ipotizzata da ufologi millenaristi privi di credibilità scientifica; i lati sono invece effettivamente orientati secondo i 4 punti cardinali.

Passando all’aspetto ingegneristico, Houdin ha notato il ruolo centrale della camera del re, intorno alla quale ruota tutto il monumento: ci sarebbero stati così due progetti, la camera sepolcrale e il rivestimento. Nella prima fase si costruì la piramide fino alla base della camera del re posta a quota 43 metri, portando i blocchi con una rampa: "Ma nel farlo — dice Houdin — si fecero due camere temporanee, destinate ad accogliere Cheope in caso di morte prematura: la camera sotterranea, durante i primi 10 anni di costruzione e la camera della regina, attiva nei 7 successivi. Poi rimasero inutilizzate".

Man mano che la costruzione proseguiva, la rampa diventava sempre più ripida e più lunga: per raggiungere quota 146 metri, l’altezza finale, sarebbe stata necessaria una pendenza del 52 per cento sviluppata per 1,6 chilometri: una follia!Ecco l’idea geniale degli architetti: erigere prima la definitiva camera del re (da 43 a 76 metri), portando i blocchi necessari con una carrucola azionata da un sistema di contrappesi; e poi mantenere la struttura ricavata aperta su un lato per poterla usare, come base d’appoggio, per la salita dei blocchi per la parte superiore: in questo modo si arrivò a 140 metri su tre lati e in seguito si chiuse progressivamente il lato aperto, che mostrava lo spaccato della costruzione da quota 43 a quota 140 metri.

Anche pyramidion fu costruito con carrucole a contrappeso, sostenute questa volta da impalcature in mattoni crudi: la più famosa delle 7 meraviglie del mondo era pronta e toccava, dopo più di trent’anni di lavoro, 146 metri.


di Aristide Malnati Resto del Carlino
 
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Cleopatra79
view post Posted on 23/6/2006, 12:55




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Torna in vita volto di 38 secoli fa
Mummia scannerizzata da scienziati giapponesi

(ANSA) - TOKYO, 22 GIU - Torna in vita grazie ai miracoli della computer grafica il volto dell'egiziano Sinuhe, il guerriero del romanzo 'Le avventure di Sinuhe'. Un gruppo di scienziati giapponesi e' riuscito a ricostruire il viso del guerriero vissuto piu' di 38 secoli fa, scannerizzando con sofisticate apparecchiature una mummia, scoperta lo scorso anno in Egitto. Il viso digitalizzato rappresenta un uomo di circa 45 anni, occhi affusolati, pelle scura e labbra carnose.

 
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Cleopatra79
view post Posted on 30/6/2006, 01:58




Archeologia: Egitto, aperto sarcofago di Luxor

EGITTO - Nessuna traccia di mummia all'interno dell'ultima di sette tombe scoperte nella camera funeraria della piu' famosa necropoli del mondo, la valle dei Re, a Luxor, in Egitto. All'apertura del sarcofago erano presenti archeologi americani ed egiziani che si aspettavano di trovare la salma della moglie dell'imperatore Tutankhamon. La delusione ha lasciato subito spazio all'entusiasmo per gli oggetti rinvenuti: inserti floreali di tremila anni fa e collier reali di grande valore. "E' un tesoro", hanno commentato i ricercatori: gli oggetti potranno dare informazioni su piante ed erbe religiose usate dagli antichi egizi, su quello che indossavano e su come tessevano le stoffe e imbalsamavano i morti.


Da Corriere della Sera 29 giu 18:13
 
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Cleopatra79
view post Posted on 2/9/2006, 13:51




EGITTO: ARCHEOLOGO HAWASS, SO DOVE SONO SEPOLTI CLEOPATRA E MARCO ANTONIO

Citta' del Capo, 18 ago. - (Adnkronos) - Cleopatra e Marco Antonio riposano da oltre duemila anni in un tempio chiamato 'Tabursiris Magna', situato a circa 30 chilometri da Alessandria, nell'Egitto settentrionale. Ne e' sicuro il direttore generale del Consiglio supremo delle Antichita' dell'Egitto, Zahi Hawass, annunciando che si appresta a guidare una missione archeologica per riportare alla luce, entro due mesi, quella che, da massimo esperto di egittologia, ha definito come ''la scoperta della vita''.

Hawass ne ha parlato durante una conferenza tenuta in Sudafrica, non esitando ad accendere la fantasia e la passione dei presenti, affermando che si tratta, senza ombra di dubbio, di ''una scoperta addirittura piu' grande di quella della tomba del faraone Tutankhamon''. ''Ritengo che quel posto fosse un luogo sacro, per questo motivo vi furono portati i corpi di Cleopatra e Marco Antonio, per nasconderli ad Ottaviano''.

Hawass si e' spinto oltre, nel dare l'annuncio con cui ha fatto soltanto ''assaggiare'' la portata della sua scoperta. L'archeologo ha infatti raccontato di aver individuato un cunicolo e di essersi calato per circa 35 metri sottoterra, addentrandosi all'interno della cripta che, a suo avviso, custodisce i cadaveri dei due amanti morti suicidi (30 A.C.). Hawass ha detto che e' stato costretto ad interrompere la discesa, perche' sopreso dall'alto livello dell'acqua. Il sovrintendente generale del patrimonio archeologico egiziano e' stato messo sulla pista giusta dopo aver trovato, vicino al sepolcro, molte monete su cui e' impresso il volto della regina.

 
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maxbad9
view post Posted on 13/10/2006, 13:21




Dopo millenni sono state trovate le tracce dei bacini auriferi dell'Antico Egitto.

Proprio qui, nel deserto orientale al confine tra l'Egitto ed il Sudan, i più famosi faraoni ricavavano l'oro ed gli altri preziosi minerali per i loro gioielli, per le loro regge e per i magnifici monili per i corredi funebri.
L’esplorazione del deserto orientale al confine tra l’Egitto e il Sudan ha portato gli archeologi e i geologi alla scoperta di parecchie miniere aurifere, molte delle quali oramai esaurite: dopo millenni si è ritrovata traccia dei bacini auriferi dell’antico Egitto; era qui che i più famosi faraoni ricavavano l’oro ed altri minerali preziosi per i loro gioielli, per assicurare sfarzo alle loro regge, per i lussuosi monili dei loro corredi funebri.
L’intero progetto di identificazione delle montagne con i filoni doro è affidato alla sinergia tra il Consiglio Supremo delle Antichità del Cairo, diretto da Zahi Hawass, e la Compagnia mineraria Centamin, diretta dal geologo Joseph al-Raghy; alla realizzazione dei lavori, dislocati in più punti (dallo Wadi Allaqi, allo Wadi Abbad, allo Wadi Hammamat, fino alla zona costiera ricca di vestigia e di piste carovaniere), partecipano anche studiosi italiani. Ad iniziare da Costanza De Simone, egittologa dell’Unesco, che perlustra con l’équipe francese di François Paris i dirupi scoscesi dello Wadi Allaqi: nelle campagne portate a termine gli archeologi europei hanno ritrovato zone aurifere non più attive e i resti di una necropoli di cercatori dell’epoca di Ramses II (attorno al 1250 a. C.): “è stato emozionante – racconta De Simone -: l’operaio, che scavava la tomba era convinto che si trattasse di una sepoltura vuota e ormai disperava di trovare il corpo del defunto. Allora mi sono messa a scavare di persona, agevolata dal fatto di essere piccola, e in una fossa di 50 cm di lato ho trovato il cadavere e i resti del corredo funebre; vasellame, anelli e gioielli di varia fattura”.
Sono proprio i gioielli che i faraoni egizi facevano fabbricare in oro e pietre preziose. Un team diretto da due ricercatori italiani, Giancarlo Negro e Vincenzo De Michele, ha identificato i resti di vetro siliceo, il famoso Silica Glass che colpì persino Tutankhamon per la sua lucentezza: “Ora possiamo dirlo con certezza – rivela De Michele – il faraone bambino fece incastonare nel pettorale, che rivestì la sua mummia, una grossa gemma di Silica Glass”.
Sono sempre italiani, i fratelli Angelo e Alfredo Castiglioni, gli studiosi che in riva al Mar Rosso, quasi in Sudan, hanno trovato i resti di Berenice Pancrisia, la mitica città dei cercatori minerari, fiorente in epoca greca e romana (IV sec. a. C. – IV sec. d. C.). E sono proprio i due archeologi ad organizzare, sotto l’egida dei Supremi Consigli Archeologici egiziano e sudanese, spedizioni al limite dell’avventura lungo le piste quarzifere dei faraoni egizi e dei faraoni neri kushiti (oggi i resti delle loro città si trovano nella Nubia sudanese), che abbellirono le loro dimore con il metallo prezioso.
In questa missione esplorativa i due archeologi italiani hanno scoperto e ripercorso una vecchia strada abbandonata attraverso la quale oro, ebano, avorio, elefanti, e altre merci preziose arrivavano fino alle grandi città dell'antico Egitto, evitando le cateratte del Nilo
Lungo questo tragitto nel deserto sono stati trovati anche gli strumenti, usati per l'estrazione dell'oro, come gli scivoli su cui far scorrere e separare il materiale frantumato in precedenza, a testimoniare il progredito grado di tecnologia mineraria; accanto alle vene di minerale, ora esaurite, sono poi venuti alla luce attrezzi di varia fattura, usati per saggiare la quantità d'oro presente nella vena stessa:
“Anche perché l'estrazione vera e propria si faceva sul Nilo, dove di acqua ce n'era in abbondanza”.
In epoca tarda (dal 500 a. C. in avanti) le imprese dei cercatori erano rischiose ed estreme: la desertificazione avanzò a tal punto che la metà degli uomini e degli animali che attraversavano il deserto per portare l'oro morivano di sete.
Oggi le tracce di quell'epoca sono sepolte nella sabbia e le evidenze del loro passaggio (resti di bivacchi, sepolture, e graffiti in geroglifico incisi da chi fosse in grado di scrivere) sono oggetto di ricerca da parte degli archeologi.


tratto da ilsole24.com

Edited by Cleopatra79 - 13/10/2006, 14:32
 
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maxbad9
view post Posted on 13/10/2006, 15:47




Sakkara



Scoperta un sarcofago di circa 2000 anni fa in una piramide di Sakkara

Una mummia databile tra il 378 e il 341 avanti Cristo è tornata alla luce da una piramide di Sakkara, a sud del Cairo.
Per alcuni esperti potrebbe trattarsi di uno dei più bei sarcofagi egizi mai rinvenuti. Il ministro della cultura del Cairo Faruk Hosni ha detto che il sarcofago è di particolare valore per via dei colori rimasti intatti: rosso, blu, arancio, giallo, verde, più una maschera dorata. È inoltre decorato con figure che rappresentano vari dei, le operazioni di mummificazione e disegni geometrici.

Dal corriere della sera

NEWS DEL 3 MAGGIO 2005. PER APPROFONDIMENTI LEGGETE IL POST SUL BLOG CLICCANDO QUI

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Edited by Cleopatra79 - 14/10/2006, 17:49
 
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Cleopatra79
view post Posted on 17/10/2006, 01:52




10 ottobre 2006
Ritrovato il mausoleo di Antonio e Cleopatra
di Aristide Malnati *

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L’eco di una recente e importante scoperta in Egitto rimbalza dall’ultima Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, conclusasi da poco a Rovereto: il Mausoleo di Cleopatra, dove si consumò il duplice suicidio dell'immortale regina e dell’amato Marco Antonio (30 a.C. poco dopo la sconfitta di Azio), è stato localizzato con certezza. I suoi ruderi si trovano sul fondale del Mediterraneo, proprio davanti alla storica Biblioteca di Alessandria d’Egitto e alla reggia, anch’essa identificata nella rada del porto “eunòstos”.
La notizia viene da Harry Tzalas, direttore di un team di archeologi subacquei greci (Istituto Ellenico delle Tradizioni Nautiche), che racconta emozionato:
«A renderci sicuri del ritrovamento è stato il gigantesco pilastro monolitico del Tempio di Iside, oggi insabbiato a otto metri di profondità sul fondale marino, a 200 metri dall'attuale linea di costa: è l'unica grande colonna monolitica della dinastia tolemaica, eretta nel Tempio di Iside descritto dagli storici dell’epoca; ed era proprio prospiciente al Mausoleo, dove la copia regia si suicidò e venne mummificata secondo gli antichi usi».
È logico che un monumento così significativo sia stato eretto di fronte al santuario di Iside, vista l’identificazione di Cleopatra con l’antica divinità egizia; e vista l’identificazione di Antonio con Osiride nel palese tentativo di dare sostanza mitologica e quindi di divinizzare i coniugi regnanti: e tale processo di divinizzazione sarebbe stato curato nei minimi particolari anche “post mortem”.
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Secondo le parole di Dione Cassio e Plutarco, storiografi con il gusto di romanzare, Antonio, fuggito ad Alessandria, ormai inesorabilmente sconfitto decise di uccidersi, ma non trovò nessuno disposto ad aiutarlo: così si ferì mortalmente provocandosi un'agonia prolungata. Essendo suo desiderio spirare accanto a Cleopatra si fece trasportare presso il Mausoleo in cui era asserragliata la regina, dove potè entrare solo per mezzo di corde che lo issarono fino ai piani alti dell'edificio.
Cleopatra, infatti, non riuscì ad aprirgli la porta proprio a causa della struttura dell’edificio: un’imponente sepoltura di tipo macedone che, una volta chiusa da una pesantissima architrave, sarebbe stato impossibile riaprire. E proprio l'enorme architrave è stata localizzata lì vicino insieme a centinaia di altri frammenti: «È questo l’elemento forse decisivo, che conferma le nostre supposizioni», dice Tzalas.
I corpi dei due amanti suicidi, tuttavia, non trovarono sepoltura in quella tomba perché Ottaviano volle fossero collocati in un luogo che rimase per sempre segreto per impedire che i loro resti potessero ispirare atti di ribellione anti-imperiale. La sepoltura definitiva, altrettanto regale, sarebbe stata a sua volta identificata da Zahi Hawass nel corso di recenti campagne di scavo: si troverebbe nella vicina Taposiris Magna (30 km a occidente da Alessandria) e ancora una volta giacerebbe all’interno di un tempio isiaco a rafforzare l’identificazione della famosa sovrana con questa dea

Fonte: http://www.ilsole24ore.com/
 
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Cleopatra79
view post Posted on 6/12/2006, 02:38




EGITTO: 'ROBOT ARCHEOLOGO' ISPEZIONERA' PIRAMIDE DI CHEOPE

Il Cairo, 1 dic. - (Aki) - Un 'robot archeologo' sarà presto inviato per esplorazioni all'interno della piramide di Cheope, la più grande di tutto l'Egitto, che sorge alla periferia della capitale. Lo rivela la stampa egiziana secondo cui test sarebbero attualmente in fase di sperimentazione da parte di due diversi team di scienziati, il primo composto da ricercatori inglesi e di Hong Kong e il secondo da scienziati di Singapore.
"Il robot del primo team è già stato inserito all'interno della grande piramide, dove ha raggiunto con facilità la prima porta alla fine del corridoio centrale - ha spiegato il capo del Consiglio superiore per le Antichità egiziane, Zaki Hawass - mentre il secondo non è ancora stato testato poiché alcuni componenti si sono danneggiati durante il trasporto in Egitto".
Secondo Awass, un gruppo di archeologi egiziani coadiuverà la missione, prevista per febbraio prossimo, al fianco del team che sarà scelto alla fine della sperimentazione.
Un 'robot archeologo' di un team americano era già stato inserito all'interno della piramide di Cheope nel settembre 2002. L'esperimento aveva permesso la scoperta di tre porte alla fine del primo corridoio. La Piramide di Cheope, a Giza, anche detta 'Grande piramide', è l'unica delle sette meraviglie del mondo giunta fino ai nostri tempi. È stata eretta da Khufu (Cheope), della IV dinastia dell'Egitto Antico come monumento funebre. Pur essendo uno dei monumenti più studiati al mondo, la piramide nasconde ancora alcuni dei suoi segreti e sono innumerevoli le teorie sviluppatesi intorno ad essa. Secondo alcuni archeologi, ad esempio, la piramide di Cheope sarebbe una rappresentazione in scala 1 a 43.200 della Terra.

01-Dec-06 10:57
Fonte: Adnki
 
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Cleopatra79
view post Posted on 7/2/2007, 23:39




Un pezzo di antico Egitto nel cuore di Lecce. Per Osiride!

lunedì 05 febbraio 2007
LECCE – Un tempietto dedicato a Iside, la dea dell’Egitto che trovò moti seguaci anche nell’antica Roma, è stato scoperto a Lecce durante i lavori di restauro del cinquecentesco palazzo Vernazza, in pieno Centro storico. Gli studiosi, però, si chiedono come sia possibile. E danno una spiegazione.
In un vano ipogeo è venuta alla luce una vasca scavata nella roccia utilizzata per le abluzioni di tipo rituale databile al primo secolo dopo Cristo. Il reperto più importante è un labrum, cioè un bacino in marmo grigio a chiazze rossastre, d’importazione africana. Il fondo del bacino reca un’iscrizione dedicatoria alla dea Iside. Nell’800, nella chiesa di San Matteo distante solo poche decine di metri da palazzo Vernazza, venne ritrovata una scritta in cui si faceva riferimento a un ricco mercante romano seguace dei riti della dea Iside, Tito Memmio Cinyps Tiberino

Fonte: http://www.portadimare.it
 
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175 replies since 16/10/2005, 15:10   6981 views
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