Mal d'Egitto

Nuove scoperte, ...e nuove tecnologie per svelare i misteri egizi

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view post Posted on 4/12/2013, 10:42




CITAZIONE (hayaty @ 24/6/2013, 14:45) 
Manchester, la statua egizia che gira su se stessa
Magia, maledizione del faraone o trovata pubblicitaria? Il mistero della statua egizia che si muove da sola sta animando la fantasia di appassionati ed esperti. E, intanto, il video è diventato virale e spopola online.

24/06/2013


Yahoo Notizie

Risolto il mistero della statuetta che si muove
Un programma tv ha svelato il motivo (banale) per cui un antico oggetto egizio ruotava nella teca del museo di Manchester


29 novembre 2013

di Sabrina Pieragostini

Non era magia e nemmeno la manifestazione di un potere soprannaturale. Nessun fantasma e nessuna anima irrequieta. A far muovere, da sola, la statuetta egizia conservata in un museo di Manchester sarebbe stato un fenomeno fastidioso, sì, ma del tutto normale: il traffico. E il mistero è risolto.

L'effigie, alta circa 25 centimetri, raffigurante un dignitario vissuto sulle rive del Nilo 4 millenni fa, tale Neb-Senu, aveva suscitato fantasie e paure dopo la diffusione di un filmato in timelapse, realizzato da una telecamera di sicurezza, che mostrava l'oggetto spostarsi di 180 gradi in poche ore, pur trovandosi all'interno di una teca di vetro sigillata.

"Nessuno ne possiede le chiavi oltre a me, si è mossa in modo autonomo", aveva raccontato alla stampa il curatore della mostra, l'egittologo Campbell Price, il primo ad accorgersi che la statuetta in serpentino a fine giornata si presentava con le spalle rivolte al pubblico. "Ho pensato che fosse strano e l'ho rimessa a posto. Ma il giorno dopo si era spostata di nuovo! Ad occhio nudo non si nota, ma con il video velocizzato si vede perfettamente comeruota sul proprio asse", aveva concluso.

Ed era stato lui ad avanzare l'inquietante ipotesi che l'oggetto fosse "abitato" dall'anima del defunto, proprio secondo le credenze dell'Antico Egitto, e aveva respinto la spiegazione di un fisico, che aveva giustificato il movimento con l'attrito differenziale tra le due superficie- il vetro dell'espositore e la pietra della statua- provocato dalle vibrazioni dei passi dei tanti visitatori in sala.

"Impossibile. Perché questa si muove e le altre rimangono immobili? È esposta da 80 anni: perché, in passato, non si è mai spostata? ", si era chiesto polemicamente Campbell, lanciando unguanto di sfida agli scienziati di Gran Bretagna. "Venite qui a controllare di persona e risolvete il mistero...". Detto, fatto. A prenderlo in parola e a dare una giustificazione convincente al fenomeno sono stati due giornalisti, Ben Shephard e Julia Bradbury, i "Mulder e Scully" del canale ITV.

Per il loro programma "Mystery Map"- incentrato, come dice il nome, su misteri, miti e stranezze- hanno chiesto ad un esperto di collocare dei sensori nell'espositore che ospita la famigerata immagine. Steve Gosling ne ha piazzati tre, in tre punti chiave, per registrare tutte le vibrazioni nell'arco di 24 ore. Ha così scoperto che il picco dei movimenti della statua coincideva con il massimo dell'intensità delle oscillazioni- alle 6 del pomeriggio. Durante la notte, tutto si fermava e la statua rimaneva immobile, per poi ricominciare la sua lenta rotazione alle 7 del mattino, esattamente quando riprendevano anche le vibrazioni.

A produrre quel tremolio sarebbero due singoli fattori combinati: da un lato, il passaggio degli autobus e delle auto sulla strada sempre più trafficata, dall'altro il calpestio di chi cammina sui marciapiedi e nella sala. Ma perché l'immagine di Neb-Senu si agita e le altre statuette non si spostano di un millimetro? "Questa effigie ha una base convessa. C'è un rigonfiamento sul fondo e questo la rende più sensibile alle vibrazioni rispetto agli oggetti con una base liscia. E ciò è determinante", ha affermato il tecnico.

Quello della "statua maledetta" non è l'unico enigma che i due indagatori del mistero hanno voluto spiegare. Nel loro programma si parla anche di fantasmi nei castelli ( sono Inglesi, dopo tutto...), dell'Ufo di Rendlesham Forest, della "Belva" avvistata in Cornovaglia, di morti sospette e di altri strani eventi. Non sempre, però, sono riusciti nell'intento. "Siamo tornati a casa conpiù interrogativi che risposte", hanno ammesso i due giornalisti.

Panorama
 
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view post Posted on 8/12/2013, 18:11




7 dicembre 2013

Scoperta in Egitto la mitologica Heracleion. Riemergono colossali statue
E’ rimasta sepolta nella sabbia e nel fango per più di 1200 anni. La più importante del secolo XXI per l’archeologia. Trovata a 30 metri sotto il livello del mare

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Riemerge una città a dir poco mitologica dagli abissi Mar Mediterraneo. E’ rimasta sepolta nella sabbia e nel fango per più di 1200 anni. L’hanno trovata a 30 metri sotto il livello del mare ad Abukir, nei pressi di Alessandria. "È una scoperta archeologica travolgente", ha detto il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell'Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, in un comunicato stampa. Già si parla di questa scoperta come la più importante del secolo XXI per l’archeologia. Sta venendo alla luce infatti la città di Heracleion, citata da Erodoto, storico del V secolo a.C., 1500 anni fa. Una scoperta del tutto casuale che si deve all’archeologo francese Franck Goddio, che stava cercando le navi da guerra che Napoleone aveva impiegato nella Battaglia del Nilo del 1798, quando fu sconfitto dall'ammiraglio Nelson. Ed invece ha trovato colossali statue di Iside, di Hapi e di un non meglio identificato faraone egiziano, conservate in ottime condizioni nel loro letto fangoso. E di altre divinità che dovevano custodire il tempio in cui Cleopatra era stata investita del titolo di Regina del Nilo.
Sono stati trovati anche decine di sarcofagi, contenenti i corpi mummificati di diversi animali sacrificati al dio Amun-Geréb, con essi giacevano anche molti amuleti con le effigi di Iside,Osiride ed Horus.

La città venne sepolta dall'acqua nel VI-VII secolo d.C. Il nome egizio della città era Thonis, conservava anche un grande tempio dedicato ad Ercole, dal cui nome, secondo i Greci, la città aveva preso nome.

Franck Goddio ha scoperto anche il grande tempio di Amon e di suo figlio Khonsu. Goddio porta prove determinanti all'identificazione di Heracleion con l'egiziana Thonis. Raccolte anche molte monete d'oro, pesi provenienti da Atene e stele giganti scritte in egiziano e greco antico. E' emersa anche una scultura in pietra di notevoli dimensioni, forse un colosso che ornava, un tempo, il principale tempio della città.

I risultati delle ricerche fino ad oggi sono:

- i resti di più di 64 navi sepolti nell’argilla spessa e la sabbia che copre il letto del mare.

- Monete d’oro e pesi realizzati in bronzo e pietra

- statue giganti di 16-piedi insieme a centinaia di piccole statue di divinità minori

- Lastre di pietra inscritti in entrambi antichi greci e antichi egiziani

- Decine di piccole calcare sarcofagi ritiene siano contenute una volta gli animali mummificati

- Oltre 700 antiche ancore per navi

Il professor Barry Cunliffe, un archeologo dell’Università di Oxford che ha partecipato agli scavi, ha asserito in un comunicato stampa: “È una scoperta archeologica travolgente! Reperti distesi sul fondo del mare, ricoperti e protetti dalla sabbia, sono stati stupendamente conservati per secoli”.

Adesso ci si domanda perché è affondata Heracleion? La squadra di Goddio ipotizza che la causa debba essere ricercata nelle caratteristiche argillose del suo suolo che, in caso di terremoto, possono aver potuto provocare distruzioni di tale portata; tuttavia le ipotesi sono ancora tante e la verità è ancora da sviscerare.

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view post Posted on 4/1/2014, 23:38





Egitto, scoperta tomba di un mastro birraio dei faraoni
Risalente alla dinastia dei Ramesse che regnò oltre 3.000 anni fa


venerdì 3 gennaio 2014 - 18:20

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IL CAIRO - Una squadra di archeologi giapponesi ha portato alla luce la tomba di un mastro birraio dell'antico Egitto che visse durante la dinastia dei Ramesse che regnò oltre 3.000 anni fa. Lo ha annunciato il ministero delle Antichità egiziane. La scoperta della tomba di Khonso Em Heb "è una delle più importanti nella necropoli di Tebe", a Luxor, città del sud del Paese celebre per i suoi templi faraonici lungo il Nilo, ha commentato il ministro Mohamed Ibrahim, citato in una nota. Jiro Kondo, a capo della spedizione dell'università giapponese di Waseda, ha spiegato che la sensazionale scoperta è avvenuta "durante la pulitura del cortile di una tomba appartenente ad un alto dignitario vissuto sotto il regno di Amenhotep III".

Il ministro Ibrahim ha sottolineato la presenza di "paesaggi e di diverse iscrizioni sui muri e sul soffitto che rivelano numerosi dettagli della vita quotidiana nell'antico Egitto, in merito alle relazioni fra marito, moglie e figli oltre che ai rituali religiosi". Su uno dei muri è ritratto il mastro birraio, che era anche a capo delle dispense reali, che offre libagioni agli dei, circondato dalla moglie e dalla figlia, secondo la nota ministeriale.

Nell'Antico Egitto la birra era sacra: il "vino d'orzo" veniva offerto agli dei ed era anche monopolio di Stato. Il faraone Ramesse II venne chiamato "faraone birraio" per le regole che emanò al riguardo. La birra diventò così importante che fu coniato un nuovo geroglifico per indicare proprio il mastro birraio. l

Diario del web
 
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view post Posted on 5/1/2014, 08:44




Approfondimento

5 gennaio 2014

La tomba del birraio di Mut scoperta in Egitto

Un team di archeologi giapponesi ha trovato nella necropoli tebana di El Khokha il sepolcro ben conservato di un antico produttore di birra, le cui vivaci decorazioni raffigurano scene di vita quotidiana e rituali religiosi.

di Elizabeth Snodgrass

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Khonso Im-Eb, a capo scoperto, e sua moglie (in alto al centro), sono rappresentati in scene rituali con Osiride
(in alto a sinistra) e Anubi (in alto a destra).
Fotografia per gentile concessione: Supreme Council of Antiquities, AP


La splendida tomba di un birraio dell'antico Egitto è stata trovata da un gruppo di lavoro giapponese sulla riva occidentale del Nilo, in una necropoli vicina alla Valle dei Re. I bei dipinti sulle pareti della sepoltura raffigurano scene di culto e di vita quotidiana di 3000 anni fa. La tomba apparteneva a Khonso Im-Eb, che era a capo dei depositi di grano e produttore di birra per il culto della dea madre egizia, Mut.

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Nel particolare il birraio e la moglie durante un rituale


I ricercatori giapponesi, guidati da Jiro Kondo della Waseda University di Tokyo,avevano iniziato gli scavi ad El Khokha, vicino alle tombe reali della Valle dei Re, nel dicembre 2007. La presenza di tombe appartenenti a nobili e notabili dell'antica Tebe nella zona era già nota, ma le più recenti ricerche sono state favorite dalla demolizione di alcune case moderne nel villaggio di Qurna.

Il team di Tokyo ha scoperto l'entrata della tomba a forma di T di Khonso Im-Heb mentre liberava l'accesso alla sepoltura denominata TT47, che appartiene ad un dignitario della diciottesima dinastia.

Le pareti della tomba del birraio reale sono decorate con scene vivaci, e piuttosto rare, di vita quotidiana, di interazione tra il birraio e la sua famiglia, e con rappresentazioni di pratiche rituali.
Il Ministro egiziano delle Antichità, Mohamed Ibrahim, ha disposto misure di sicurezza per il sito fino alla fine della campagna di scavo e una sistemazione dell'area per l'eventuale apertura alle visite turistiche.

National Geographic
 
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view post Posted on 10/1/2014, 08:40




Egitto: scoperta la tomba di un faraone

Pubblicato il 09 gennaio 2014

ARCHEOLOGIA - Un gruppo di archeologi dell'Università della Pennsylvania ha scoperto l'identità del faraone che "abitava" il sarcofago ritrovato a Abydos, in Egitto. Si tratta di Sobekhotep, primo re della XIII dinastia.

di Paola Dottor

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Vicino al Cairo è stata scoperta la tomba di Sobekhotep


Ad Abydos, 500 chilometri a sud del Cairo, un gruppo di archeologi dell'Università della Pennsylvania ha scoperto un'antica tomba appartenuta al faraone Sobekhotep, primo re della XIII dinastia (1781-1650 a. C.). Lo ha annunciato il Ministero delle Antichità egiziano.

Questo ritrovamento riveste un'importanza particolare, perchè le informazioni precedentemente in possesso degli esperti erano pochissime. Secondo Ayman El-Damarani, portavoce del Ministero, "questo faraone ha rappresentato il regno più lungo dell'epoca. Ben quattro anni e mezzo".

Il team statunitense ha ritrovato il sarcofago di quarzite rossa, del peso di circa 60 tonnellate, circa un anno fa, ma fin'ora non si era ancora riusciti a capire chi vi fosse sepolto. L'identificazione è stata possibile grazie al ritrovamento di alcuni frammenti di iscrizione che riportavano il nome del faraone e una sua rappresentazione iconografica.

Lo scavo è ancora in corso, ma il direttore delle Antichità d'Egitto, Mohamed Ibrahim, spera di aprire presto il sito al pubblico.

EasynViaggio
 
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view post Posted on 17/1/2014, 09:09




Egitto, ritrovata la tomba del faraone Senebkay

Il Cairo, 16/01/2014

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La clamorosa scoperta appartiene ad alcuni archeologi americani dell’università della Pennsylvania: hanno ritrovato la tomba del faraone Senebkay, che regnò sull’Egitto circa 3.700 anni fa. Lo ha dichiarato il ministro dell’antichità egiziano, Mohamed Ibrahim. Il ritrovamento è avvenuto presso il sito archeologico di Abydos, nella provincia di Sohag, nel sud del paese. Qualche riferimento al suo nome figurava già nel Papiro di Torino, un documento vecchio di oltre 3000 anni, che conserva più di 300 nomi di faraoni. Gli archeologi hanno ritrovato lo scheletro del faraone, che molto probabilmente superava il metro e ottata di altezza, e i vasi contenenti i suoi organi mummificati, mentre non è stato rinvenuto nessun ornamento funerario, a riprova che il sito è stato saccheggiato durante l’era faraonica. Secondo Ali el-Asfar, capo del dipartimento sui faraoni del ministero dell’antichità, questo studio è «la prova che gli Hyskos, un popolo proveniente dall’attuale Siria, che aveva invaso e guidato l’Egitto intorno al 18esimo secolo a.C., in realtà non aveva il dominio sull’intero Paese».

Insideart
 
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view post Posted on 4/2/2014, 17:40




04 Febbraio 2014

Egitto, scoperta a Edfù piramide di 4.600 anni fa alta 13 metri
Più antica di Cheope, è di quelle senza camera funeraria

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Scoperta una piramide costruita circa 4.600 anni fa e alta originariamente 13 metri nella località egiziana di Edfù. A scovarla sono stati gli archeologi della statunitense Chicago University
Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, la struttura fa parte del gruppo di piramidi note come "provinciali" ed è più antica della piramide di Cheope, seppure di pochi decenni: la loro caratteristica principale è quella di non avere una camera funeraria, e quindi di non essere destinate a luogo di sepoltura; non è quindi chiaro quale fosse il loro scopo, ma vengono ritenute una dimostrazione di potere dei faraoni regnanti.
Salvo un'eccezione, tutte le piramidi "provinciali" sembrano costruite in base ad uno stesso piano, a pianta quadrata con un lato di 20 metri. Il monumento di Edfù ha preso la parte superiore (ora non supera i cinque metri) e la popolazione locale l'aveva considerata sempre come la tomba di qualche santo musulmano.

Il Mondo
 
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view post Posted on 6/2/2014, 01:00




Aggiornamento

4 febbraio 2014

L'antica, misteriosa piramide a gradoni rinvenuta in Egitto


Eretta 4600 anni fa, è stata scoperta ad Edfu, nel sud del paese. Sarebbe più vecchia di almeno 20 anni rispetto alla piramide di Cheope, ma fu abbandonata per iniziare i lavori a Giza.


di: Elisabetta Intini

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Quel che resta dell'antica piramide rinvenuta ad Edfu, nel sud dell'Egitto. Photo: Tell Edfu Project, University of Chicago’s Oriental Institute).



Era sepolta sotto a uno spesso strato di sabbia, spazzatura e parte delle sue stesse macerie. Ma un attento lavoro di scavi l'ha finalmente riportata alla luce: un'antica piramide a gradoni costruita 4600 anni fa è stata scoperta nell'Egitto del Sud, nel sito archeologico di Edfu, quasi 800 chilometri a sud del Cairo.

La costruzione, rinvenuta dagli esperti dell'Istituto Orientale dell'Università di Chicago, fa parte delle sette piramidi "provinciali" edificate tra l'Egitto centrale e meridionale tra il 2635 e il 2590 a.C., per ordine dei faraoni Huni o Snefru, e sarebbe di almeno un paio di decenni precedente alla Grande Piramide di Giza (la celebre Piramide di Cheope o Khufu).

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Vedi tutte le foto della nuova piramide di Edfu alla fonte



A che cosa serviva?
La piramide, costruita con blocchi di arenaria e malta d'argilla, originariamente doveva essere alta 13 metri. Ma i ripetuti saccheggi e l'esposizione agli agenti atmosferici l'hanno ridotta a un abbozzo di edificio alto appena 5 metri, che la popolazione locale venerava come luogo di sepoltura di un santo musulmano. Pensata per ergersi su tre successivi livelli, ha una base di circa 18 metri per 18 ed è priva di camere interne: come le altri piramidi provinciali, non era quindi usata a scopo di sepoltura.

La destinazione d'uso di questa e delle altre sei piramidi sorelle rimane per ora un mistero. C'è chi pensa si tratti di monumenti simbolici eretti per celebrare il culto reale e il potere dei faraoni nelle province egiziane meridionali. Accanto all'edificio è stato trovato un sito che doveva servire per fare offerte di cibo, un particolare che occorrerà investigare in modo più approfondito.

«Le somiglianze tra una piramide e l'altra sono straordinarie, alla loro origine c'è sicuramente un progetto comune» dice Gregory Marouard, il ricercatore che ha guidato gli scavi. La tecnica costruttiva è simile a quella di un'altra piramide fatta erigere dagli stessi faraoni, quella di Meidum, che nacque come edificio a gradoni per assumere poi la forma classica di piramide appuntita.

Verso nuovi lidi
Alcuni graffiti in forma di geroglifici sono stati trovati sulle facciate esterne della piramide. Parte delle scritte sembrerebbe indicare che in quel luogo siano stati sepolti donne e bambini; per gli archeologi, tuttavia, le iscrizioni sarebbero di molto successive all'epoca d'uso dell'edificio.

La struttura fu abbandonata a una cinquantina d'anni dalla sua costruzione, all'epoca di Khufu 2590-2563 a.C.. Forse il faraone, sentendosi sicuro della situazione politica nell'Egitto meridionale, scelse di concentrare le risorse e gli uomini nella costruzione di un'antica meraviglia mondiale. Un nuovo, imponente monumento per Giza, fulcro politico sulle rive del Nilo: la piramide di Cheope, che avrebbe dovuto ospitare la sua tomba.

Focus
 
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view post Posted on 29/4/2014, 09:32




Scoperte 50 mummie nella Valle dei Re a Luxor
Lo ha annunciato il ministero delle Antichità del Cairo


Il Cairo, 28 aprile 2014

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Una "immensa" necropoli con una cinquantina di mummie o resti di mummie, appartenenti a principesse e principi della XVIIIesima dinastia di faraoni (1550-1292 a.C.), è stata portata alla luce in Egitto nella Valle dei Re. Lo ha annunciato lunedì il ministero delle Antichità egiziane.

Scoperta nella provincia di Luxor, "l'immensa necropoli contiene i resti di mummie che potrebbero appartenere a membri della famiglia regnante, in particolare ai figli dei re Thutmosi III e Thutmosi IV della XVIIIesima dinastia", informa un comunicato del ministero, che ha effettuato gli scavi insieme ad una equipe di archeologi dell'università di Basilea. Dall'esame delle iscrizioni sono emersi più di 30 nomi di persone sepolte nella necropoli, in particolare di alcune principesse fino ad oggi sconosciute, assicura Mohamed Ibrahim, il ministro delle Antichità, nel comunicato.

La necropoli è situata all'estremità nord occidentale della Valle dei Re, più lontano della tomba di Tutankhamon. Secondo gli esperti, l'importanza della scoperta risiede nel fatto che sono emersi nomi nuovi di principesse ma anche che ha avuto luogo nella Valle dei Re, di cui si credeva che tutti i segreti fossero stati svelati.

TMNews
 
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view post Posted on 30/4/2014, 16:10




Egitto, esperti: 'Trovata a Ossirinco un'immagine di Gesù tra più antiche'

ultimo aggiornamento: 30 aprile 2014 - ore 14:49

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A scoprirla, in una cripta cristiana copta (VI secolo), egittologi catalani dell’Università di Barcellona.
Rappresenta un giovane uomo con i capelli ricci e una tunica corta con una mano alzata in segno di benedizione


Un giovane uomo con i capelli ricci e una tunica corta con una mano alzata in segno di benedizione. E’ l’immagine dipinta sul muro di una cripta cristiana copta (VI secolo), che si trova nell’antica città di Ossirinco in Al Bahnasa, circa 160 km a sud del Cairo, e che – secondo un team di egittologi catalani dell’Università di Barcellona - è una delle immagini più antiche di Gesù. All'inizio immagine di Gesù Cristo trovato in Egitto.
Gli esperti ritengono che quella fosse la camera sepolcrale di una famiglia sacerdotale di uno scriba. Sulla base di altri reperti archeologi, stanno lavorando per tradurre le iscrizioni che circondano la figura nella pittura, nel tentativo di accertare l'identità della persona ritratta.

IGN
 
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view post Posted on 1/5/2014, 09:22




Aggiornamento

Il primo ritratto di Gesù era in una stanza segreta

Gianluca Grossi

Giovedì, 1 maggio 2014 - 07:38

Se si considera l'immagine impressa nella Sindone, Gesù era caratterizzato da una buona muscolatura, lunghi capelli, la barba e una discreta statura. Nessuno, però, può provarlo. Della fisionomia del Nazareno, infatti, non parlano i Vangeli, né le poche informazioni che arrivano dalle Antichità giudaiche di Giuseppe Flavio o dagli Annali di Tacito, storici vissuti nel primo secolo. L'idea che abbiamo oggi del Salvatore è dunque quella maturata in seguito alle opere di artisti e religiosi succedutesi nel corso dei secoli; che, dalle raffigurazioni allegoriche dei primi decenni del cristianesimo, sono passati all'iconografia classica (analoga a quella offerta dal lenzuolo di lino conservato a Torino), che vuole il Figlio di Dio sostanzialmente simile al ritratto riportato nel mandylion, l'asciugamano nel quale, stando alla tradizione bizantina, è riportato il vero volto di Cristo, vivente, con gli occhi aperti, e nessun segno di tortura.
Oggi, però, le cose potrebbero cambiare, se è vero quanto asserisce Josep Padrò, archeologo dell'Università di Barcellona, in Spagna. Padrò parla della scoperta di una misteriosa stanza sotterranea, otto metri per quattro, a Ossirinco, nel medio Egitto, risalente al sesto secolo; dove è stato rinvenuto il ritratto di un uomo, riccioluto, coperto da una tunica corta, che con il braccio alzato al cielo, sta per benedire alcune persone. «Potremmo essere di fronte a una delle primissime immagini di Gesù Cristo», spiega Padrò, «una scoperta eccezionale». Secondo le prime ricostruzioni, in questa sede si ritrovavano dei sacerdoti vissuti durante il periodo copto, poco prima dell'arrivo dell'Islam; i copti, di fatto, rappresentano ancora oggi la più grande comunità cristiana del medio oriente, legata soprattutto alla chiesa ortodossa. Gli archeologi stanno ora cercando di decifrare le iscrizioni che sorgono vicino all'immagine, e di analizzare i numerosi reperti trovati nei dintorni del dipinto; compresa la sepoltura di uno scriba, morto intorno ai 17 anni, dimostrata dall'alto numero di strumenti necessari a imprimere su fogli di papiro parole, numeri, pittogrammi, fra cui alcune ciotole per conservare l'inchiostro. Anche in questo ambito, infatti, si pensava che dopo la morte si continuasse a fare ciò che si compiva durante l'esistenza terrena, benché il riferimento non fosse più il dio Anubi, ma il Regno dei cieli decantato dal Redentore. A pochi metri di distanza sono state rinvenute altre mummie assimilabili al periodo storico del giovane scriba; mentre le analisi dei muri hanno dimostrato l'esistenza di strati di pittura che affondano le radici agli albori del sito e che, verosimilmente, rimandano a «epopee» politeistiche. Padrò e il suo team sono giunti alla «camera misteriosa» dopo un lungo scavo, che ha portato allo smantellamento di almeno 45 tonnellate di roccia. Sono stati rinvenuti anche colonne, cunicoli e corridoi, che hanno indotto gli studiosi ad associare il tutto a una più ampia struttura architettonica, forse riconducibile a un antico tempio. È stata avanzata l'ipotesi di un sito nel quale veniva venerato anni addietro il dio Serapide, divinità ellenica introdotta in Egitto dalla dinastia tolemaica; o potrebbe essere stato il centro di un «cammino processionale» utilizzato per molti secoli, direttamente collegato alle acque del Nilo. Tesi che, comunque, non desta grande meraviglia, considerato che nella stessa zona, da tempo, vengono identificati importanti reperti risalenti all'antichità. E' il caso delle note Elleniche di Ossirinco, frammenti di papiro databili fra il V e il IV secolo a.C., riportanti la storia dell'antica Grecia, forse composta da Eforo di Cuma, autore della «Storia Universale», un'opera comprendente trenta libri. Dopo la scoperta è stato direttamente coinvolto negli scavi il ministro egiziano delle Antichità, Mohamed Ibrahim, convinto che sia necessario preservare ogni traccia delle prime forme di arte cristiana.

Il Giornale
 
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