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Otta (una semplice cliente dei T.O.)20/08/2013 - 13:04
Egitto-Astoi, il lavoro dei t.o. deve essere remuneratoL'associazione interviene, con una lunga nota, in risposta alle polemiche di questi giorni relative al rimborso dovuto al cliente che non può più partire per il Mar Rosso. E ribadisce che non deve essere totale, "quando una parte di lavoro è già stata fatta, su richiesta e a garanzia dei servizi prestati al cliente"Astoi Confindustria Viaggi, in seguito a quanto sta accadendo in Egitto, desidera introdurre una riflessione in merito alle modalità di gestione di tali crisi, che vedono impegnati oggi la maggior parte degli associati e degli agenti di viaggi.
Tutti i principali tour operator stanno profondendo
uno sforzo immane per rimanere al fianco degli agenti di viaggi e trovare soluzioni per i clienti con partenze previste per l’Egitto. Decine di voli (tutti a carico dei tour operator) stanno partendo vuoti dall’Italia per permettere il rientro degli italiani ancora ospiti nei resort, staff inclusi. Centinaia di professionisti stanno facendo il possibile per risolvere gli enormi problemi in essere. Le aziende sono ora completamente assorbite dalle questioni operative, ma già consapevoli che presto si troveranno sole a fare la conta dei danni, di fronte alla crisi più devastante capitata da anni a questa parte.
Nonostante tutto questo,
la filiera non appare compatta. Da un lato, sembrano ignorati i rischi e il grande lavoro celati dietro l’attività dei tour operator; dall’altro lato, si evidenzia come sarebbe necessario spiegare cosa sia e cosa faccia un tour operator.
I tour operator prenotano una vacanza, ad un fornitore terzo, sulla base di una richiesta che un cliente fa ad un agente di viaggi. Agiscono per delega. Ricevere quella richiesta, e renderla possibile, prevede un contributo economico in termini di risorse umane, di ore lavoro, e un contributo economico da riconoscere al fornitore terzo. Perché quella richiesta possa considerarsi accettata i tour operator sono obbligati a inviare denaro al fornitore, oppure a garantirsi quelle camere (piuttosto che voli aerei o altri servizi ) tramite fideiussioni bancarie.
Quando i tour operator confermano quella prenotazione hanno già svolto gran parte del lavoro, che la maggior parte delle persone ignora. Questi costi (ore lavoro del personale, costi operativi/amministrativi/finanziari) prescindono evidentemente dall’esecuzione del viaggio e vengono coperti da una voce che non riguarda i servizi prenotati solitamente definita “quota di iscrizione” o “costo gestione pratica”.
In caso di “sconsiglio” da parte delle autorità competenti verso una destinazione, i tour operator devono interrompere l’operatività standard verso quella destinazione e mettere in campo un surplus di risorse e uomini per assistere i clienti. A ciò va aggiunta la quasi certa perdita economica di quanto già inviato a destinazione. E’ una doppia perdita economica per ciascuna singola azienda.
Astoi Confindustria Viaggi, nel rispetto della libera concorrenza, non può che schierarsi al fianco di quelle aziende e delle stesse agenzie di viaggi.
E’ evidente come possa essere difficile spiegare ad un cliente una dinamica di filiera così complessa e ricca di variabili, ma appare invece molto semplice condividere, con questi presupposti, che
il rimborso al cliente non debba essere totale, quando una parte di lavoro è già stata fatta, su richiesta e a garanzia dei servizi prestati al cliente. Ugualmente semplice da condividere, di conseguenza, il pensiero che quel lavoro debba essere remunerato, come d’altronde Astoi sostiene debba essere riconosciuto e sempre remunerato il lavoro di ciascun agente di viaggi, a prescindere dall’esito finale della prenotazione.
Astoi Confindustria viaggi si muoverà, nei confronti della politica, affinchè
il sistema legislativo tuteli sempre di più tutti gli operatori del nostro settore, così come accade in settori più maturi di fronte a calamità politiche e naturali.Astoi Confindustria Viaggi è e sarà sempre al fianco delle aziende che sono pronte a difendere in ogni sede competente le loro convinzioni a tutela del valore del loro lavoro e a tutela dei posti di lavoro di tutti i collaboratori. E’ sul solco di questa convinzione che i tour operator cercano di gestire questa crisi, consapevoli che è alla salute del settore e delle sue imprese, in un’ottica di medio lungo periodo, che le stesse imprese hanno innanzitutto il dovere di guardare.
Guida Viaggi-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
21 agosto 2013
EGITTO – COMUNICATO STAMPA 21.08.13“Il recente comunicato di Astoi-Confindustria Viaggi rappresenta a nostro avviso l’estremo e scoordinato tentativo di difendere un comportamento a dir poco scorretto e privo di considerazione di quelle regole che fino a ieri – per piena comodità – erano sbandierate ai quattro venti”, sottolinea subito il Presidente di Autotutela
Fulvio Avataneo.“Siamo consapevoli dello sforzo che ogni parte interessata si trova a compiere a causa di un evento non voluto (anche se non del tutto imprevedibile): i clienti non partiranno, le agenzie di viaggio perderanno commissioni e i tour operator, sicuramente i più esposti, conteranno i danni derivanti dalle tensioni sociali di un paese che, negli anni, ha più volte tradito le aspettative del turismo italiano” prosegue Avataneo.
“Nessuno intende ignorare il lavoro che si è svolto e che si svolge dietro le quinte, lavoro che conosciamo bene anche senza la lezione che Astoi pare volerci impartire:
siamo agenti di viaggio, e come tali consapevoli sia del lavoro sia della responsabilità che questo comporta, ma questo
non deve andare a discapito delle leggi e dei consumatori che rappresentano il nostro unico bene”.
Astoi dimentica che se il booking di un operatore riceve una prenotazione,
è perché un agente di viaggio ha già speso denaro ed energia per consolidarla, pagando affitti, mutui, personale, tasse, utenze, ecc. E’ anche il suo lavoro contribuisce al funzionamento di quella filiera che, oggi, pare non essere tanto compatta da sostenere una disonestà nei confronti di quei consumatori che, con le loro prenotazioni,
consentono il mantenimento dei posti di lavoro a tutti gli addetti del settore.
Proprio per il rispetto che portiamo ai clienti, avvisiamo Astoi che
non accetteremo la demolizione delle tutele a favore dei clienti stabilite dal legislatore per consentire ai suoi associati una seppur minima limitazione dei danni: anche gli agenti di viaggio hanno lavorato, ma di fronte alle attuali difficoltà non hanno frapposto indugi o impedimenti pur di sostenere la parte più debole del sistema, cioè il cliente.
Decurtando arbitrariamente i rimborsi dovuti, i T.O.
si appropriano indebitamente di somme che il Codice del Turismo vuole siano restituite totalmente, lasciando come sempre agli agenti di viaggio l’ingrato compito di spiegare i motivi di questa palese mancanza di onestà.
Inoltre, il comunicato di Astoi Confindustria Viaggi dimostra chiaramente come
la sua decisione sia priva di qualsiasi sostegno giuridico, e di come si regga solo ed esclusivamente sulla speranza di limitare parte del rischio d’impresa mettendo, come oggi si usa dire, le mani nelle tasche dei clienti.
Autotutela invita gli agenti a suggerire ai clienti penalizzati da questa procedura
di sporgere formale denuncia quando la somma rimborsata risulti inferiore a quella versata: nei prossimi giorni
pubblicheremo nel nostro sito http://autotutela.net un modello che i clienti potranno utilizzare per rivolgersi alle autorità.
Ci auguriamo che, facendo tesoro di quest’ultima vicenda, gli operatori vorranno mettere nel dimenticatoio i rimedi “d’emergenza”, ricercando un maggior collegamento con la politica italiana e Comunitaria al fine di rielaborare le attuali normative esageratamente penalizzanti per l’intero settore.
Autotutela