Al Villaggio Nubiano la prima cosa che ci colpisce sono gli splendidi occhi di questa donna...devo copiarne almeno il trucco
(è la ragazza che mi avrebbe poi tatuato l'occhio di Horus sul braccio):
Velocemente però saliamo sulle dune per ammirare il tramonto sul deserto....il tempo stringe, Aton non aspetta noi per andare a scaldare le terre d'Occidente
.
e tra fiatoni e mezzi infarti (la camminata è bella lunga) ce la facciamo ed ammiriamo l'ennesimo spettacolare tramonto, graziati dalla presenza di alcune nubi che lo rendono ancora più spettacolare:
Girandosi dall'altra parte, il panorama di Assuan da lassù lascia senza fiato più della salita! Le cataratte, l'hotel di Agatha Christie, la cattedrale ortodossa...
La sera, dopo la gita, ci incontriamo con alcuni amici del posto, conosciuti a Marsa Alam, per un saluto, e grazie a ciò avremo una bella esperienza, diversa dai giri turistici: veniamo invitati a casa loro per il giorno dopo. E' il Venerdì Santo, loro sono cristiani e sarebbe stato giorno di festa.
Quindi, venerdì mattina, una bella colazione e poi saliamo verso l' "altra faccia" di Assuan, quella più povera, così contrastante con la Corniche e le lussuose navi da crociera, come ben si vede nella seguente foto.
Vediamo la vera realtà di una casa nubiana che, come spesso si usa lì, non ha neppure il tetto sopra tutte le stanze: in questo caso, il locale centrale della casa era a cielo aperto, e e le piccole stanze attorno ad esso invece sono chiuse.
Questo è il panorama dal piano superiore, metà terrazzo metà tetto, senza parapetti di alcun tipo, che viene adibito a magazzino e a molti altri usi:
Mi resta nel cuore la grande serenità ed ospitalità che troviamo in casa, nonostante sia evidente una povertà per noi ben difficile anche solo da immaginare. Una piccolissima e vecchissima TV e un altrettanto vecchio frigorifero sono gli unici elettrodomestici che vedo; ma la cosa che mi colpisce di più è il grande attaccamento alle loro tradizioni e religione (sono cristiani): tutti i muri sono pieni di immagini a sfondo religioso, come questa che concentra quanto più amano: Gesù e la Madonna, San Giorgio, il papa Shenuda III, ma anche la Cattedrale Copta di Assuan.
Insistono perché ci fermiamo a pranzo: accettiamo volentieri, e questo è il pranzo: purtroppo nella foto molte pietanze sono coperte dalla brocca, ma in ogni modo era tutto buonissimo, il pane in primis (anzi, se qualcuno sapesse spiegarmi come provare a riprodurlo, gliene sarei ben grata...). Riconosco le falafel, e apprezziamo molto una salsa un po' piccante che si mangia col pane (come tutto il resto: niente piatti, tutto sul pane...) e di cui cerchiamo di farci spiegare gli ingredienti ma a parte i pomodori sminuzzati non capiamo, perché loro sanno dirceli solo in arabo: spiegano che l'ingrediente principale è qualcosa di molto piccolo e tondo, al che io penso alle lenticchie, sapendo che le usano molto, ma non ho trovato da nessuna parte una ricetta che assomigli a una salsa di pomodori e lenticchie speziata. Non è il Koshari, perché mancano riso e pasta.
Dopo pranzo, ci portano alla Cattedrale di san Michele Arcangelo dove si sta celebrando il Venerdì Santo. Altra bella esperienza, non sono mai entrata in una chiesa copta e questa è pure molto maestosa. Purtroppo è circondata da guardie armate, ma neppure un momento ci sfiora l'idea di correre rischi entrandoci. Anzi, partecipiamo molto volentieri alla loro giornata di gioia.
Una bella e particolare giornata successa un po' per caso. E con questo bel ricordo ci accingiamo a ripartire per Luxor....