| Salve a tutti. Colgo l’occasione per salutare tutti i partecipanti di questo forum! Figo, senz’altro, con una variabilità di opinioni che lo rendono amabile. Vorrei intervenire sulla questione “satanica”. Scendendo un po’ in profondità nella letture dell’opera, mi pare che Satana sia in realtà l’abisso oscuro delle forze represse nell’ombra. Quindi, personificarlo o meno, ai fini della fruizione dell’opera, mi pare ininfluente. L’ombra proiettata da Caio è quella del suo “ego” ma pure della metà oscura della sua Scuola. È questo che investe in pieno un Kenshiro già svezzato, padrone della propria disciplina marziale. Ciò che abbaglia Ken è sia la parte egoica di Kaio, ossia tutto ciò che ha rimosso dal proprio spazio interiore, sia, ed è la parte preponderante, l’ombra della Scuola di cui è il primo esponente. L’odio covato dalla cecità del fondatore dell’Hokuto Ryuken si riversa su Kenshiro trovando in Kaio il “giusto” tramite. Prima era stato Jukei, poi sarà la volta di Hio. Questo è ciò che Kenshiro non è in grado d’affrontare al suo primo scontro con Kaio: in Han, precedente avversario, non v’era traccia del precipitato oscuro della scuola. È una parte impersonale incarnata di volta in volta dai maestri “giusti”. Come in Ken, e poi in suo fratello, si manifesta lo spirito impersonale della Scuola originaria, così in Kaio e Hio avviene la discesa del precipitato oscuro della scuola a cui appartengono. Compito di Kenshiro è dissolvere, trasformandoli, il rancore e l’energia deviata che hanno proiettato la propria ombra per duemila anni. È per questo che al suo primo scontro con Kaio Ken soccombe: non conosce la dimensione di tenebra celata nella scuola contendente e quindi, di riflesso, nella fondazione della propria scuola. Se nella prima serie Ken affrontava e sconfiggeva un Raoh che rappresentava il male di un percorso marziale intrapreso per fini egoistici, nella seconda serie Kenshiro deve dissolvere un Male più grande: quello della bimillenaria scuola di Hokuto, epigoni e versioni alternative (quale l’Hokuto Ryuken è) compresi. Questo compito può sostenerlo perché già ha dissolto il proprio carico personale di dolore (rappresentato dal fratello adottivo Raoh) nella prima serie: ecco che, allora, è chiamato a occuparsi di quello dei propri antenati. Noi tutti, quando decideremo d’incamminarci sul sentiero “spirituale”, vedremo come dopo le tare nella nostra personalità dovremo affrontare quelle trasmesseci dai nostri avi. Vi saluto con affetto rinnovando la mia simpatia per tutti gli avventori del sito. Grazie
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