Mal d'Egitto

Tutankhamon

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maxbad9
view post Posted on 17/11/2006, 09:57




La maschera d'oro e gli ornamenti della mummia


Davanti a noi occupava tutto lo spazio del sarcofago d'oro un'impressionante, bellissima e ben fatta mummia, sulla quale erano stati versati in gran quantità unguenti che si erano solidificati nel tempo. Contrastava col colore scuro degli unguenti una magnifica, si potrebbe dire superba, maschera d'oro brunito a immagine del re, che copriva la testa e le spalle della mummia e, come i piedi, era stata intenzionalmente risparmiata dagli unguenti.

Howard Carter


La maschera superbamente modellata come ritratto del re, è un capolavoro senza paragoni nell'arte egizia. Ricavata da due lamine d'oro di notevole spessore, unite insieme a colpi di mantello, la maschera venne impreziosita dal lavoro di cesellatura, brunitura e intarsio. E' alta 54 cm circa e pesa 10,23 kg.
Essa ritrae il giovane re come Osiride, con il copricapo dalle punte ricurve e con la coda che ricade sulla schiena, intarsiato con vetro blu opaco ad imitazione dei lapislazzuli. Sulla fronte si trovano l'avvoltoio e il cobra pronto a sputare fuoco sui nemici del faraone. Entrambi sono modellati in oro puro, decorati con vetro, cornalina e lapislazzuli, con gli occhi di quarzo traslucido con un tocco di colore rosso sullo sfondo.
Gli occhi del re sono di quarzo e ossidiana, notevolmente realistici.

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La maschera è solo uno dei tanti ornamenti della mummia reale.


Uno scarabeo è appeso al collo del re su una fascia decorativa d'oro.
Sotto, un paio di mani d'oro brunito, cucite direttamente sulle bende della mummia, impugnavano lo scettro e il flabello. Al di sotto di esse, appena visibili tra gli unguenti, c'era un grande uccello d'oro che sormontava una struttura flessibile formata da una striscia d'oro verticale e quattro orizzontali, tutte decorate.


Man mano che gli ornamenti della mummia erano rimossi, vennero alla luce altri 150 gioielli, magnifici amuleti e altri oggetti.
Modellati e posizionati secondo i precetti del Libro dei Morti, avrebbero assicurato al re il passaggio dalla morte alla vera immortalità.



La mummia reale


L'autopsia cominciò l'11 novembre 1923, sotto la guida di Douglas E. Derry, professore di anatomia presso l'università egiziana del Cairo e del dottor Saleh Bey Hamdi di Alessandria, alla presenza di Carter e vari ufficiali e dignitari egiziani ed europei.
Il sudario fu dapprima coperto con uno strato di paraffina; poi Derry fece un'incisione longitudinale nel centro per poter togliere le bende.

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Era evidente che le dita delle mani e dei piedi erano state avvolte una per una, così come gli arti. La parte frontale del corpo era stata coperta fino alle ginocchia con lenzuoli di lino, che erano trattenuti da bende trasversali.
La parte inferiore delle gambe fu la prima ad essere sbendata. Il 15 novembre gli osservatori erano arrivati al collo.


Le braccia erano piegate al gomito, gli avambracci paralleli, il sinistro sopra il destro.
Il 16 novembre il corpo era pronto per essere rimosso dal sarcofago e meglio esaminato.


Mentre la pelle del corpo si era mal conservata ed era di color grigio-bianco, il viso era un pochino più scuro, sebbene ugualmente fragile e con la superficie ricoperta da crepe e sfigurata da macchie di carbonato di sodio (residuo del processo di imbalsamazione). La testa era rasata, la pelle dello scalpo coperta da un acido grasso biancastro, e i lobi delle orecchie bucati (0,75 cm di diametro). Sulla guancia sinistra, vicino al lobo dell'orecchio, si notò una lesione tondeggiante di origine incerta, forse da associare al processo di imbalsamazione. Il naso era stato appiattito dalla pressione delle bende che avvolgevano la testa, mentre le narici, come gli occhi, erano state riempite con tela imbevuta di resina; la resina era stata usata anche per sigillare le labbra.


Il teschio era vuoto, ad eccezione di una piccola quantità di materiale resinoso passato attraverso il naso.
In base ai suoi esami, Derry suggerì che Tutankhamen era stato un giovane piuttosto esile, di circa 2,54 cm più alto in vita di quanto indicavano le misure dirette dei suoi resti (1,63 m). Questo calcolo, che fu confermato da un secondo esame del corpo avvenuto nel 1968, rappresenta l'altezza precisa delle due "statue-guardiano" poste all'entrata della Camera Funeraria. L'estensione dell'unione delle epifisi (placche di crescita alle estremità delle ossa lunghe che si saldano alla fine della crescita stessa) suggerì a Derry che Tutankhamen fosse morto tra i 17 e i 19 anni, probabilmente a 18 anni.

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Il corpo di Tutankhamen



Carter fu molto deluso dal fatto che Derry non fu in grado di dare una spiegazione sulle cause della morte del re.


Nel 1968 i raggi X delle vertebre rivelarono che le placche epifisali erano intatte, e che Tutankhamen non era morto di tubercolosi, come qualcuno credeva.


Un altro elemento rivelato dagli esami fu la presenza di piccoli frammenti di osso all'interno del teschio, inizialmente scambiati come parti cadute dalla cavità nasale. Purtroppo non è ancora chiaro se il danno sia da imputare a qualcosa avvenuto prima o dopo la morte, accidentalmente o intenzionalmente.


Tuttavia sembra sempre più probabile che il re sia stato assassinato.


Come, infatti, abbiamo in precedenza scritto a proposito della vita di Tutankhamen, per gran parte del suo regno egli fu una pedina nelle mani di altri: ma divenne meno sottomesso crescendo.
Essendo la moglie apparentemente incapace di avere figli, il trono sarebbe passato a Ay (il consigliere principale del re). L'esame ai raggi X del cranio di Tutankhamen ha rivelato la presenza di un danno causato da un forte colpo alla testa: l'ambizione per il potere avrebbe potuto condurre Ay a ucciderlo.


Gioielli e amuleti

Tutankhamen fu sepolto con molti più gioielli e amuleti di quanti ne avesse trovati Carter sulla mummia del re, ma, a giudicare dagli antichi registri con l'elenco dei gioielli contenuti negli scrigni, gran parte dei pezzi più preziosi era stata rubata dai tombaroli.


Carter riteneva che forse mancava il 60 per cento dei gioielli più belli. Gli oggetti rimasti - più di 200 esemplari, inclusi 20 pettorali di metallo prezioso e cinque contrappesi - rappresentavano comunque una notevole scoperta in termini sia di quantità che di qualità.

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Pettorali d'oro intarsiati con vetro colorato e pietre dure



I gioielli appartengono ad una vasta gamma di tipi: da quelli più elaborati, in metallo prezioso intarsiati con pietre dure, ai più semplici in pietra lavorata.
Vi è inoltre un vasto assortimento di pettorali, pendenti, collari, collane, orecchini, anelli, bracciali e braccialetti, scarabei.

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Braccialetto con scarabei proveniente dal braccio sinistro della mummia


I gioielli più sorprendenti sepolti con Tutankhamen erano i molteplici simboli della sua sovranità terrena. Di questi, i più comuni sono lo scettro di Osiride (heqa) e il flabello (nekhakha). Furono rinvenuti tre esempi di scettro: sono gli unici esempi giunti fino a noi di questo tipo di insegne regali.


Un oggetto da classificarsi tra le insegne regali è l'elaborato "corsetto" del re, la maggior parte del quale fu rinvenuta nell'Anticamera.
E' in oro con intarsi in vetro colorato e pietre dure.
Purtroppo è incompleto, in quanto parecchi pezzi sono stati portati via dai ladri.


Il trono

Nell'antico Egitto, come in altri paesi orientali, la sedia era simbolo di autorità e prestigio; non sorprese, perciò, gli archeologi il ritrovamento di varie sedie e sgabelli sparpagliati tra l'Anticamera e l'Annesso nella tomba di Tu- tankhamen.
La più spettacolare tra le sei sedie di Tutankhamen - secondo l'espressione di Lord Carnarvon, "uno dei pezzi più meravigliosi che siano mai stati scoperti" - è il cosiddetto Trono d'Oro.


Fu trovato, cosa curiosa, avvolto in lino nero, nell'Anticamera, sotto il letto a forma di ippopotamo. Alto 1,04 m, questo "trono" è, in realtà, un'elaborata poltrona di legno con intarsi in oro e argento, vetro colorato e pietre dure. Le gambe a forma di zampe d'animale sono di un tipo che risale al disegno dei primi mobili egizi. Qui hanno una forma leonina, tema che continua nelle teste di leone che sporgono sul lato frontale. I pannelli laterali sono decorati con cobra alati adorni con la doppia corona dell'Alto e Basso Egitto. Altri quattro cobra, due per parte, decorano lo schienale della sedia.

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Nel pannello riccamente intarsiato dello schienale del Trono d'Oro, la coppia reale siede in un padiglione floreale aperto ai raggi del sole generatori di vita


L'elemento più importante di questo trono è lo schienale curvo, con scene decorate della regina che cosparge il giovane marito di profumo all'interno di un padiglione floreale sotto i raggi dell'Aten (un aspetto minore del dio-sole Ra Harakhti).
Alcuni dettagli di questo pannello sono stati rifatti, in particolare gli ornamenti del capo della coppia reale, che nella forma finale si inseriscono fra i raggi generatori di vita del disco solare. Inoltre, sembra che siano state ridotte le dimensioni della parrucca della regina, lasciandone staccati i nastri. L'iscrizione a sbalzo ai lati della coppia si riferisce a loro con la forma -amun dei nomi.

Edited by Cleopatra79 - 18/11/2006, 18:52
 
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hayaty
view post Posted on 19/11/2006, 23:55




Meraviglioso!!!!!!!!!! Io l'ho vista e ne vado orgogliosa!!!! :14.gif:
 
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arooba
view post Posted on 21/11/2006, 17:08




La maschera di Tut nel momento in cui la guardi ti da' uno shock, ti toglie il respiro.image :brava:
 
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Cleopatra79
view post Posted on 29/11/2006, 01:07




TUTANKHAMON VITTIMA DI UNA FRATTURA ALLA GAMBA

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LONDRA - Nessun complotto: Tutankhamon non fu ucciso da Ay, il suo ambizioso primo ministro e tutore, in una spregiudicata guerra per il potere nell'Antico Egitto, ma fu in apparenza vittima di una devastante e più banale infezione ad una gamba in seguito ad una frattura.

Sulla base di nuove e più sofisticate analisi condotte sulla mummia del celebre faraone-bambino, un medico egiziano, Ashraf Selim, si dice convinto di aver risolto una volta per tutte uno dei più appassionanti misteri dell'archeologia e il suo è un verdetto di assoluzione piena nei confronti del bistrattato Ay.

Secondo anticipazioni del domenicale 'Sunday Times' il dott. Selim utilizzerà un suo intervento ad una conferenza della Radiological Society of North America per smontare nei prossimi giorni una teoria in voga dalla fine degli Anni Sessanta, da quando esami radiologici compiuti sui resti del faraone, che regnò sull'Antico Egitto dal 1347 al 1339 avanti Cristo, rivelarono a sorpresa la presenza di schegge di osso nella parte superiore sinistra del cranio.

I raggi X sembrarono accreditare la teoria secondo cui Tutankhamon - uno dei faraoni più famosi grazie al rinvenimento della sua splendida tomba 84 anni fa nella Valle dei Re - morì di morte violenta in un probabile complotto di corte ad appena 19 anni d'età.

I sospetti si sono addensati su Ay (capo di una specie di 'Consiglio di Reggenza') ma per il 'delitto' sono stati tirati in ballo anche Ankhesenanum (moglie e sorellastra del faraone), il comandante militare Horemheb e il tesoriere-capo Maya.

La realtà sembra essere stata molto meno romanzesca e machiavellica. In dichiarazioni riportate dal 'Sunday Times', il medico egiziano - incaricato di studiare a fondo la mummia per conto della Commissione Egiziana Suprema delle Antichità - smonta questa teoria e sostiene che il cranio di Tutankhamon era in effetti intatto al momento del decesso.

Esistono invece indizi di una bruttissima frattura ad una gamba, forse dovuta ad una caduta dal cocchio. "E' possibile che la frattura femorale abbia provocato la morte", sottolinea il dott. Selim. A suo giudizio la 'ferita alla testa' è con ogni probabilità dovuta al modo poco ortodosso in cui fu maneggiata la mummia dopo il rinvenimento nel 1922 per merito di due inglesi: Howard Carter e lord Carnarvon. Carter usò senza tanti complimenti martello e scalpello per estrarre la mummia dal suo sfavillante sarcofago.

Fonte: http://www.ansa.it/
 
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hayaty
view post Posted on 28/8/2007, 00:35




Tutankhamon perse il regno per un cavallo
Risolto il giallo della morte: il faraone ucciso in un incidente.
MARCO ZATTERIN


Un nitrito e poi il colpo mortale. Tutankhamon è stato ucciso da un cavallo, centrato in pieno torace dallo zoccolo dell'animale imbizzarrito che gli ha sfondato lo sterno, frantumato numerose costole e l’ha fatto volare a parecchi metri di distanza, provocandogli con l'impatto al suolo anche la rottura del femore sinistro. Non deve essere spirato all’istante, la gamba ha fatto in tempo a infettarsi. L'agonia potrebbe essere stata lunga, dolorosa come il resto della vita del faraone fanciullo, diciannovenne di appena 55 chili, pochi per il metro e 70 di altezza, un peso sotto la norma spiegato da qualche difformità congenita, forse la sindrome di Klippel-Feil, che lo costringeva all'uso del bastone per ovviare alla fusione delle vertebre cervicali. Una fine ingloriosa per una vita da disabile, un destino beffardo per il re che più ha segnato la storia della riscoperta dell'Antico Egitto.

L'egittologo americano W. Benson Harer Jr. non ha dubbi che sia andata così. Dopo un esame della tomografia assiale computerizzata effettuata a inizio 2005 è certo di aver risolto il mistero della scomparsa di Tut. Non fu omicidio, come teorizzato dal collega statunitense Bob Brier, che ha visto nelle tracce di frattura alla nuca del faraone un colpo inferto da un sicario inviato dal potentissimo sacerdote Ay che gli succedette sul trono. Non si trattò di un incidente di caccia, tesi sostenuta da chi legge nel petto fracassato i segni dell'urto di un carro, e nemmeno fu vittima di un'infezione seguita alla frattura dell'arto inferiore o alla somministrazione di un veleno. L'assassino fu un essere in carne e ossa, tuttavia il delitto non è volontario: la bestia non sapeva di uccidere e non sapeva chi stava uccidendo.

Gli enigmi si susseguono nella biografia dell'unico faraone di cui gli archeologi hanno trovato una tomba ricca e inviolata. Sembra uno scherzo del destino eppure è proprio dalle anomalie che nasce la tesi del metodico Harer, a lungo professore di egittologia alla California State University e ordinario di Ostetricia alla Western University Health Sciences di Pomona. I risultati delle sue ricerche, pubblicati nella britannica «Minerva Magazine», trovano terreno fertile nell'insolita procedura di mummificazione adottata per Tut. «Non avevo mai visto nulla di simile», confessa lo studioso.

Sebbene le tecniche di imbalsamazione praticate lungo il Nilo siano cambiate nei secoli, il trattamento riservato ai faraoni del Nuovo Regno è piuttosto omogeneo. Si estraeva il cervello dal naso; il fegato, lo stomaco e l'intestino erano prelevati attraverso un taglio nel fianco sinistro; il cuore restava al suo posto, mentre le braccia venivano incrociate sul petto per simboleggiare la maestà. Con Tut la prassi è rivoluzionata. La cassa si presenta svuotata; gli imbalsamatori hanno sgombrato il ventre con un inedito taglio a sinistra dell'ombelico. Curiosamente, hanno segato maldestramente le costole e colmato il petto con bende di lino in modo da ripristinare le dimensioni originali, rimuovendo la cute nella regione. Gli arti superiori sono congiunti, ma in basso, sull'addome. Perché?

«Avevano a che fare con un corpo lacerato e un torso sfondato», risponde Harer. La gamba rotta, di per sé, non sarebbe stato un problema. L'insieme, però, doveva essere devastato. Per questo, dopo aver avviato la procedura tradizionale, hanno deciso di asportare il cuore e i polmoni, troncando le ossa. Ricomposta la salma, hanno protetto il torace con pettorine di perle e altri gioielli. Strano che Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tut, non risulti aver notato la cosa durante l’autopsia nel 1925.

Emerge dunque l'esigenza di violare gli schemi per comporre una mummia a cui devono tutti gli onori e del resto era il faraone del ritorno al politeismo, il probabile figlio di Akenathon, il sovrano che voleva un solo dio. «Le braccia furono disposte sotto il torace, forse per timore che la vicinanza con una ferita mettesse in pericolo la vita ultraterrena di Tut», spiega Harer. Per completare il processo, la prima vertebra cervicale fu separata dal cranio e ricongiunta con la resina, dopo che il cervello era stato fatto transitare nel foro occipitale. Un lavoro di fino.

Davanti a questo travaglio ben illustrato dalla Tac del 2005, l'egittologo americano certifica che la causa principale della morte fu lo sfondamento del torace. Così esclude la possibilità che il decesso sia collegato ai segni di ispessimento nel collo e ai frammenti ossei trovati in cui taluni, fra cui Brier, intravedono una frattura alla nuca: doveva essere precedente, se non congenita. Addio congetture delittuose. Tut fu vittima di un incidente. Ma quale?

Harer scarta l'ipotesi di scuola del carro da caccia. «L'altezza dell'asse dei sei carri del re è inferiore ai 50 centimetri», scrive su «Minerva Magazine». Troppo poco per colpire un metro più su. E se l'uomo fosse stato travolto dal mezzo, i segni sarebbero stati differenti. Una botta così isolata doveva avere altre origini. Un animale, pertanto. «E' improbabile che ci sia stata una causa diversa per il trauma toracico, se non un calcio di un cavallo», sentenzia l'americano. Il giallo, a suo avviso, si risolve così. Forse, viene da aggiungere. Due anni fa il soprintendente alle Antichità del Cairo, Zahi Hawass, ha letto la Tac e detto che ,Tutankhamon non è stato ucciso, né tanto meno è morto di morte violenta». Conoscendo la sua ortodossia, c'è da aspettarsi che la tesi di Harer avrà vita dura. Per il Faraone fanciullo continua a non esserci pace.

La Stampa
 
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serenab
view post Posted on 28/8/2007, 14:12




:brava: :brava: Hayaty che ci dai tutte queste notizie in tempo reale, fai percaso la giornalista? già ti vedo in tv la sera a darci le notizie!! image image :kissall:
 
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falak
view post Posted on 29/9/2007, 21:03




Egitto, scoperto il tesoro segreto di Tut Ankh Amon

di Aristide Malnati


Non finisce di stupire Tut Ankh Amon, il faraone più celebre, che morì giovanissimo e la cui tomba – unico caso in Egitto - venne trovata stracolma di tesori dall'archeologo inglese Howard Carter nel 1922.

Proprio la sepoltura di Tut , ubicata come tante altre tombe regie nella Valle dei Re di fronte a Luxor, ha rivelato un nuovo, piccolo tesoro, nascosto in una camera forse segreta, che finora nessuno aveva notato: si tratta di piccole giare, debitamente sigillate e due recipienti in calcare anch'essi recanti sigilli. Zahi Hawass, Direttore del Consiglio Supremo delle Antichità e dell'intera attività archeologica in riva al Nilo, non ci poteva credere: "Durante l'ennesima visita alla tomba di Tut Ankh Amon, nel corso di un'intervista televisiva, ho quasi per caso notato una nicchia ostruita da detriti, in precedenza mai osservata: in pochi giorni l'abbiamo liberata dai detriti e, sorpresa!: all'interno un certo numero di giare e due contenitori. Preso dalla curiosità, leggo subito il nome sui sigilli reali e non trattengo l'emozione. C'era scritto: Neb-Kheperu-Re, uno dei nomi di Tut Ankh Amon da faraone. Dopo 85 dalla favolosa scoperta di Carter, la tomba più famosa della storia continua a regalarci tesori".

Non resta da scoprire cosa ci sarà all'interno dei preziosi manufatti; probabilmente offerte, o forse resti di vivande, nutrimento prezioso per la vita eterna del faraone, che nell'al di là conservava le abitudini dell'esistenza terrena.

I nuovi oggetti sono stati prontamente inventariati e andranno presto ad arricchire il tesoro del faraone-bambino, 2099 manufatti, esposti in bella mostra in appositi sale al Museo Egizio del Cairo: dalla favolosa maschera d'oro a gioielli di tutte le forme, senza dimenticare il trono, su cui Tut è istoriato a fianco della bellissima moglie Ankh Esen Amon.

E Tut Ankh amon è al centro di un rinnovato interesse scientifico e mediatico, soprattutto dopo che è stata eseguita la TAC, direttamente a fianco della sua tomba. Hawass, sulla base di riscontri tanto precisi, si dice sicuro sulle vere cause della morte del giovane faraone (il decesso si verificò a neanche 19 anni compiuti): sarebbe stata una caduta da cavallo a provocare la frattura del ginocchio sinistro e una conseguente infezione, rivelatasi di lì a poco letale.

Ma non è tutto: da poco gli archeologi dell'Università di Memphis (USA), guidati da Otto Schaden e dallo stesso Hawass, hanno rinvenuto a pochi metri dalle sepoltura di Tut Ankh Amon un nuovo ambiente funerario, il primo nella Valle dei Re dopo la scoperta ad opera di Carter: gli esperti egiziani e americani sono penetrati nel pozzo profondo alcuni metri e al suo interno hanno trovato numerosi sarcofagi, giare con oli profumati e bende di lino. Non vi era dubbio: si tratta della sala dove gli imbalsamatori prepararono la mummificazione di Tut e di alcuni dei suoi congiunti; gli oggetti ritrovati e l'ubicazione della nuova camera hanno subito fatto pensare a uno dei laboratori di mummificazione per i più famosi faraoni del Nuovo Regno (1550-1040 aC).

Insomma gli antichi egizi, di cui Tut Ankh Amon è il faraone più leggendario, continuano a riservarci sorprese, preziosi tasselli, che completano il mosaico infinito della loro storia.

29 Settembre 2007

ilsole24ore
 
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blu profondo
view post Posted on 7/10/2007, 20:43




tutankhamon continua a stupire è l'egitto questo misterioso
 
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falak
view post Posted on 23/10/2007, 19:20




Le ipotesi sui motivi della morte di Tutankhamon continuano...


Tutankhamon morì in un incidente stradale

di Gaia Cesare

«Di lui una sola cosa è certa, la morte», diceva Howard Carter, l’archeologo inglese che nel 1922 ne scoprì il sarcofago. Perché tutta l’esistenza di Tutankhamon, dalle sue origini - madre e padre la cui identità è ancora incerta - alla sua fine - da molti considerata il frutto di un assassinio politico - è rimasta per migliaia di anni avvolta nel mistero.

Da ieri però, da quando il quotidiano britannico Independent ha anticipato il contenuto di un documentario che andrà in onda oggi sul canale inglese Channel Five, una certezza in più potrebbe esserci. E riguarda proprio la sorte del faraone bambino che regnò in Egitto quattordici secoli prima di Cristo, oltre tremila anni fa. Secondo un gruppo di scienziati, il re egiziano salito al trono tra i nove e i dieci anni, dodicesimo sovrano della diciottesima dinastia egizia, è morto durante una battuta di caccia nel deserto, cadendo da un cocchio in corsa.

Niente omicidio politico, insomma. Nessuna ritorsione di oppositori né trame del consiglio di reggenza che affiancò il baby-sovrano fino ai vent’anni, cioè fino alla sua fine. Tutankhamon è morto - dicono gli studi effettuati sulla tomba - a causa di una brutta frattura alla gamba, proprio sopra al ginocchio, e a una conseguente setticemia. Il colpo alla nuca che si riteneva fosse all’origine del decesso, potrebbe essere semplicemente il risultato dello svuotamento della scatola cranica eseguito dagli imbalsamatori. «Non fu ucciso, come ritengono in tanti - ha spiegato Zahi Hawass, segretario del Consiglio supremo delle antichità d’Egitto -. La caduta dal carro gli provocò una frattura alla gamba sinistra e secondo me è così che è morto». Una teoria che si fa certezza grazie all’utilizzo di sofisticate tecnologie, tra cui il Cat scanner, uno strumento medico computerizzato di alta precisione, lo stesso utilizzato per le Tac. E una scoperta che sembra essere supportata da altri elementi. Proprio i resti del cocchio trovati nella tomba sembrano, infatti, segnati dal logorio del tempo e della piena attività.

Insomma, Tutankhamon non sarebbe stato il re fragile e super-protetto dal suo entourage, come spesso si è detto. Il piccolo faraone amava la caccia e la praticava, anche a rischio della sua vita. I carri a bordo dei quali viaggiava non erano solo mezzi di rappresentanza e spesso venivano condotti dal re in persona. «Potevano raggiungere fino a 25 miglia orarie e a quella velocità non è difficile farsi seriamente male», ha spiegato all’Independent.

martedì 23 ottobre 2007, 07:00

ilGiornale
 
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sealove
view post Posted on 30/10/2007, 14:22




Per tutti coloro che prossimamente saranno a Londra con il Mal d'Egitto:

dal 15 novembre 2007 al 30 agosto 2008:

Tutankhamun and the Golden Age of Pharaohs
Dopo 35 anni Tutankhamun ritorna a Londra con una spettacolare mostra che viene allestita su circa 6.500
metri quadrati del "Millennium Dome" da poco ribattezzato O2 Bubble.

Centinaia di reperti, il 30% dei quali proviene direttamente dalla tomba più famosa del mondo, con pezzi
veramente unici e con, al posto d'onore, la magnifica tiara di gioielli, ritrovata ancora sul capo del Faraone
Bambino quando Howard Carter aprì l'ultimo dei sarcofagi.
Un percorso tra la storia, l'arte, la cultura del Re Faraone che tra i suoi oggetti, fa rivivere una magica
atmosfera e, in parallelo, la storia del suo grande scopritore che nel 1922 ne violò la tomba ancora
intatta realizzando quella che fu definita la scoperta in assoluto più importante del XX° Secolo.

http://www.visitlondon.com/tutankhamun/
 
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Nignamorena
view post Posted on 30/10/2007, 16:11




NOTIZIA APPARSA OGGI SU TGCOM:

''Rubato pene a Tutankhamon? Falso
L'Egitto smentisce ipotesi di esperta
Nessun furto, nessuna perdita. Il direttore del Consiglio superiore delle antichità Zahi Hawass smentische l'ipotesi avanzata da una professoressa dell'Università americana del Cairo sul furto del sesso del più famoso faraone d'Egitto, Tutankhamon. "E' tutto falso. Il pene - ha spiegato Hawass - è caduto nella sabbia due anni fa per fare una tac alla mummia ma l'abbiamo subito recuperato".

E' stata l'esperta Salima Ikram, in un documentario trasmesso dalla televisione britannica Channel Five, ad affermare di aver scoperto la scomparsa del sesso reale dopo aver paragonato le radiografie della mummia del 1926 con quelle del 1968.

Per la professoressa il furto sarebbe avvenuto durante la Seconda guerra mondiale, quando la tomba di Tutankhamon era poco sorvegliata. Un'altra ipotesi è che il pene sia stato fatto sparire dai soldati inglesi, impegnati in Nordafrica.

"E per quale motivo avrebbero dovuto rubare il pene? Per venderlo? Come avrebbero provato che era proprio quello di Tutankhamon?", ha commentato il direttore del Consiglio superiore delle antichità che liquida l'esperta: "La Ikram è una che cerca fama".

La tomba del faraone bambino, scoperta nel 1922 dall'archeologo britannico Howard Carter, conteneva un tesoro di oggetti in oro di oltre 1,2 tonnellate.''
Di seguito il link dove leggerla:

http://www.tgcom.mediaset.it/mondo/articol...olo385823.shtml
 
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falak
view post Posted on 4/11/2007, 12:56




ARCHEOLOGIA, SVELATO IL VISO DEL FARAONE TUTANKAMON

Prosegue la politica di mediatizzazione del patrimonio egizio


Roma, 4 nov. (Apcom) - E adesso il mondo potrà scrutare il viso del più enigmatico dei faraoni, Tutankamon, morto a vent'anni dopo dieci sul trono. Esattamente 85 anni fa la sua tomba fu aperta dall'esploratore inglese Howard Carter (con annessa coda di 'sventure' contro gli spericolati archeologi, colpiti dalla cosiddetta maledizione del faraone). Da oggi, la mummia del 'faraone fanciullo' è esposta in una teca a temperatura controllata, per la prima volta, all'interno della tomba nella Valle dei Re, a Luxor.

E' una nuova tappa dell'efficace politica mediatica condotta dall'egittologo Zahi Hawass, che da quando ha preso le redini dell'archeologia egiziana è riuscito a mettere in vetrina il patrimonio culturale del paese, in particolare con una serie di documentari di grande successo in Gran Bretagna (il più recente la settimana scorsa spiegava, sulla base di indizi abbastanza labili, che proprio Tutankamon sarebbe morto in un incidente di caccia). Difatti è la Bbc che oggi dà grande rilievo alla messa in vetrina, stavolta, del faraone stesso. Evento senza precedenti: si calcola che dall'apertura della tomba solo una cinquantina di persone abbiano veduto l'interno del sarcofago di Tutankamon.

A oltre tremila anni dalla morte, il viso del faraone è quasi intatto grazie al processo di mummificazione - alcuni esperti del resto si sono prodotti recentemente in una ricostruzione al computer del volto.

La sua tomba rivelò un tesoro che affascinò il mondo. Zahi Hawass sostiene ora che il sarcofago dorato e altri reperti che sono ancora nella tomba sono messi in pericolo dall'umidità e dal calore che arrivano con le folle dei turisti. La mummia è dunque stata estratta dal sarcofago e messa nella sua teca a temperatura controllata, nell'anticamera della tomba, principalmente, secondo l'egittologo, a scopo protettivo.

04 Novembre 2007

da Alice Notizie


 
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hayaty
view post Posted on 4/11/2007, 23:46




Ecco l'immagine ricostruita del volto di Tutankamon:

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Gazzetta del Mezzogiorno




Qui è disponibile una galleria di immagni con commenti, messa on line dal Corriere della Sera, che hanno permesso la ricostruzione grafica del volto del faraone.

Edited by hayaty - 18/4/2009, 00:28
 
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falak
view post Posted on 11/11/2007, 19:03




Egitto limiterà visite a tomba di Tutankhamon


CAIRO (Reuters) - L'Egitto limiterà i visitatori alla tomba del faraone Tutankhamon a 400 ingressi al giorni dal primo dicembre e la chiuderà dal maggio 2008 per lavori di restauro sulle pitture alle pareti. Lo ha annunciato oggi il governo.

Un comunicato del Consiglio supremo delle antichità dice che l'obiettivo è di preservare la tomba, ma non fornisce altri dettagli.

La faccia del faraone bambino è stata posta in mostra nell'anticamera della tomba la scorsa settimana, mentre il corpo mummificato è stato spostato dal sarcofago di pietra in una teca di plexiglas.

Il capo degli archeologi, Zahi Hawass, ha detto che la nuova disposizione proteggerà la mummia dai danni provocati dal respiro delle centinaia di visitatori che inumidiscono l'aria.

Secondo il comunicato, la tomba nella Valle dei Re, vicino alla città meridionale di Luxor, accoglierà 200 visitatori nel mattino e 200 nel pomeriggio, con una pausa in mezzo.

I lavori di restauro sui muri saranno i primi da quando l'archeologo britannico Howard Carter ha scoperto la tomba intatta nel 1922.

domenica, 11 novembre 2007 6.37

Reuters


 
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hayaty
view post Posted on 13/11/2007, 22:24




LONDRA ASPETTA TUTANKHAMUN

13-11-2007 ore 19:29

Per la prima volta dal 1972, quando una mostra al British Museum restò aperta per ben 9 mesi con un record di 1,7 milioni di visitatori, i tesori di Tutankhamun verranno esposti a partire da giovedì all'arena O2 di Londra. Una mostra colossale e attesissima, i cui proventi serviranno anche a salvare dall'oblio i 35.000 oggetti conservati nel museo del Cairo, in attesa di abbandonare il vecchio edificio del 1902 per una moderna sede vicino alle piramidi di Giza.

"Quando Tutankhamun era venuto in Inghilterra 35 anni fa, l'Egitto non ci aveva guadagnato nulla", ha detto Zahi Hawass, segretario generale del Corte Suprema per le Antichità egiziana. Al contrario di allora, la mostra all'O2 di Greenwich, sulle sponde del Tamigi nel sud est di Londra, mira a raccogliere circa 100 milioni di euro per la conservazione, con circa i due terzi dei 21 euro del biglietto di ingresso destinati al salvataggio dei tesori egiziani.

Tra gli oggetti in mostra, tutti vecchi di almeno 3.000 anni, vi sono 50 manufatti provenienti dalla tomba del giovane faraone e un'ottantina di altri oggetti rinvenuti in altre tombe, tra cui la splendida bara dorata della sacerdotessa Tjuya, bisnonna di Tutankhamun, la testa allungata di Amenhotep IV, il tappo di un vaso canopo raffigurante la regina Kiya e un imponente statua di Akhenaten, considerato il padre di Tutankhamun.

Parte della mostra sarà anche una galleria dedicata alla storia di Howard Carter, l'archeologo britannico che nel 1922, dopo anni di approfondite ed estenuanti scoprì la tomba di Tutankhamun. Il British Museum ha offerto il suo appoggio logistico alla mostra, aiutando i curatori e fornendo materiale. Per pubblicizzare l'evento inoltre, per tutta questa settimana alcune delle più famose attrazioni turistiche della città - tra cui lo stesso British Museum, la Torre di Londra, l'Arco di Wellington e la ruota panoramica London Eye - verrano illuminate di notte con una luce dorata, per ricordare a tutti l'apertura della mostra sull'"Età d'oro dei faraoni".

"Il 2006 è stato un anno record per il numero di turisti stranieri che hanno visitato Londra e mostre grandiose come quella su Tutankhamun non fanno altro che ampliare la varietà di attrazione che la città offre. Un grande evento come questo rappresenta un'enorme opportunità per Londra e siamo felici di essere l'unica città europea ad ospitare questa mostra", ha detto James Bidwell, direttore dell'ente turistico di Londra, Visit London. 'Tutankhamun and the Golden Age of the Pharahos' resterà aperta fino al 30 agosto del prossimo anno. Oltre 325.000 biglietti sono già stati venduti o prenotati.

Ansa
 
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