La maschera d'oro e gli ornamenti della mummiaDavanti a noi occupava tutto lo spazio del sarcofago d'oro un'impressionante, bellissima e ben fatta mummia, sulla quale erano stati versati in gran quantità unguenti che si erano solidificati nel tempo. Contrastava col colore scuro degli unguenti una magnifica, si potrebbe dire superba, maschera d'oro brunito a immagine del re, che copriva la testa e le spalle della mummia e, come i piedi, era stata intenzionalmente risparmiata dagli unguenti.
Howard CarterLa maschera superbamente modellata come ritratto del re, è un capolavoro senza paragoni nell'arte egizia. Ricavata da due lamine d'oro di notevole spessore, unite insieme a colpi di mantello, la maschera venne impreziosita dal lavoro di cesellatura, brunitura e intarsio. E' alta 54 cm circa e pesa 10,23 kg.
Essa ritrae il giovane re come Osiride, con il copricapo dalle punte ricurve e con la coda che ricade sulla schiena, intarsiato con vetro blu opaco ad imitazione dei lapislazzuli. Sulla fronte si trovano l'avvoltoio e il cobra pronto a sputare fuoco sui nemici del faraone. Entrambi sono modellati in oro puro, decorati con vetro, cornalina e lapislazzuli, con gli occhi di quarzo traslucido con un tocco di colore rosso sullo sfondo.
Gli occhi del re sono di quarzo e ossidiana, notevolmente realistici.
La maschera è solo uno dei tanti ornamenti della mummia reale.Uno scarabeo è appeso al collo del re su una fascia decorativa d'oro.
Sotto, un paio di mani d'oro brunito, cucite direttamente sulle bende della mummia, impugnavano lo scettro e il flabello. Al di sotto di esse, appena visibili tra gli unguenti, c'era un grande uccello d'oro che sormontava una struttura flessibile formata da una striscia d'oro verticale e quattro orizzontali, tutte decorate.
Man mano che gli ornamenti della mummia erano rimossi, vennero alla luce altri 150 gioielli, magnifici amuleti e altri oggetti.
Modellati e posizionati secondo i precetti del Libro dei Morti, avrebbero assicurato al re il passaggio dalla morte alla vera immortalità.
La mummia realeL'autopsia cominciò l'11 novembre 1923, sotto la guida di Douglas E. Derry, professore di anatomia presso l'università egiziana del Cairo e del dottor Saleh Bey Hamdi di Alessandria, alla presenza di Carter e vari ufficiali e dignitari egiziani ed europei.
Il sudario fu dapprima coperto con uno strato di paraffina; poi Derry fece un'incisione longitudinale nel centro per poter togliere le bende.
Era evidente che le dita delle mani e dei piedi erano state avvolte una per una, così come gli arti. La parte frontale del corpo era stata coperta fino alle ginocchia con lenzuoli di lino, che erano trattenuti da bende trasversali.
La parte inferiore delle gambe fu la prima ad essere sbendata. Il 15 novembre gli osservatori erano arrivati al collo.
Le braccia erano piegate al gomito, gli avambracci paralleli, il sinistro sopra il destro.
Il 16 novembre il corpo era pronto per essere rimosso dal sarcofago e meglio esaminato.
Mentre la pelle del corpo si era mal conservata ed era di color grigio-bianco, il viso era un pochino più scuro, sebbene ugualmente fragile e con la superficie ricoperta da crepe e sfigurata da macchie di carbonato di sodio (residuo del processo di imbalsamazione). La testa era rasata, la pelle dello scalpo coperta da un acido grasso biancastro, e i lobi delle orecchie bucati (0,75 cm di diametro). Sulla guancia sinistra, vicino al lobo dell'orecchio, si notò una lesione tondeggiante di origine incerta, forse da associare al processo di imbalsamazione. Il naso era stato appiattito dalla pressione delle bende che avvolgevano la testa, mentre le narici, come gli occhi, erano state riempite con tela imbevuta di resina; la resina era stata usata anche per sigillare le labbra.
Il teschio era vuoto, ad eccezione di una piccola quantità di materiale resinoso passato attraverso il naso.
In base ai suoi esami, Derry suggerì che Tutankhamen era stato un giovane piuttosto esile, di circa 2,54 cm più alto in vita di quanto indicavano le misure dirette dei suoi resti (1,63 m). Questo calcolo, che fu confermato da un secondo esame del corpo avvenuto nel 1968, rappresenta l'altezza precisa delle due "statue-guardiano" poste all'entrata della Camera Funeraria. L'estensione dell'unione delle epifisi (placche di crescita alle estremità delle ossa lunghe che si saldano alla fine della crescita stessa) suggerì a Derry che Tutankhamen fosse morto tra i 17 e i 19 anni, probabilmente a 18 anni.
Il corpo di TutankhamenCarter fu molto deluso dal fatto che Derry non fu in grado di dare una spiegazione sulle cause della morte del re.
Nel 1968 i raggi X delle vertebre rivelarono che le placche epifisali erano intatte, e che Tutankhamen non era morto di tubercolosi, come qualcuno credeva.
Un altro elemento rivelato dagli esami fu la presenza di piccoli frammenti di osso all'interno del teschio, inizialmente scambiati come parti cadute dalla cavità nasale. Purtroppo non è ancora chiaro se il danno sia da imputare a qualcosa avvenuto prima o dopo la morte, accidentalmente o intenzionalmente.
Tuttavia sembra sempre più probabile che il re sia stato assassinato.
Come, infatti, abbiamo in precedenza scritto a proposito della vita di Tutankhamen, per gran parte del suo regno egli fu una pedina nelle mani di altri: ma divenne meno sottomesso crescendo.
Essendo la moglie apparentemente incapace di avere figli, il trono sarebbe passato a Ay (il consigliere principale del re). L'esame ai raggi X del cranio di Tutankhamen ha rivelato la presenza di un danno causato da un forte colpo alla testa: l'ambizione per il potere avrebbe potuto condurre Ay a ucciderlo.
Gioielli e amuletiTutankhamen fu sepolto con molti più gioielli e amuleti di quanti ne avesse trovati Carter sulla mummia del re, ma, a giudicare dagli antichi registri con l'elenco dei gioielli contenuti negli scrigni, gran parte dei pezzi più preziosi era stata rubata dai tombaroli.
Carter riteneva che forse mancava il 60 per cento dei gioielli più belli. Gli oggetti rimasti - più di 200 esemplari, inclusi 20 pettorali di metallo prezioso e cinque contrappesi - rappresentavano comunque una notevole scoperta in termini sia di quantità che di qualità.
Pettorali d'oro intarsiati con vetro colorato e pietre dureI gioielli appartengono ad una vasta gamma di tipi: da quelli più elaborati, in metallo prezioso intarsiati con pietre dure, ai più semplici in pietra lavorata.
Vi è inoltre un vasto assortimento di pettorali, pendenti, collari, collane, orecchini, anelli, bracciali e braccialetti, scarabei.
Braccialetto con scarabei proveniente dal braccio sinistro della mummiaI gioielli più sorprendenti sepolti con Tutankhamen erano i molteplici simboli della sua sovranità terrena. Di questi, i più comuni sono lo scettro di Osiride (heqa) e il flabello (nekhakha). Furono rinvenuti tre esempi di scettro: sono gli unici esempi giunti fino a noi di questo tipo di insegne regali.
Un oggetto da classificarsi tra le insegne regali è l'elaborato "corsetto" del re, la maggior parte del quale fu rinvenuta nell'Anticamera.
E' in oro con intarsi in vetro colorato e pietre dure.
Purtroppo è incompleto, in quanto parecchi pezzi sono stati portati via dai ladri.
Il tronoNell'antico Egitto, come in altri paesi orientali, la sedia era simbolo di autorità e prestigio; non sorprese, perciò, gli archeologi il ritrovamento di varie sedie e sgabelli sparpagliati tra l'Anticamera e l'Annesso nella tomba di Tu- tankhamen.
La più spettacolare tra le sei sedie di Tutankhamen - secondo l'espressione di Lord Carnarvon, "uno dei pezzi più meravigliosi che siano mai stati scoperti" - è il cosiddetto Trono d'Oro.
Fu trovato, cosa curiosa, avvolto in lino nero, nell'Anticamera, sotto il letto a forma di ippopotamo. Alto 1,04 m, questo "trono" è, in realtà, un'elaborata poltrona di legno con intarsi in oro e argento, vetro colorato e pietre dure. Le gambe a forma di zampe d'animale sono di un tipo che risale al disegno dei primi mobili egizi. Qui hanno una forma leonina, tema che continua nelle teste di leone che sporgono sul lato frontale. I pannelli laterali sono decorati con cobra alati adorni con la doppia corona dell'Alto e Basso Egitto. Altri quattro cobra, due per parte, decorano lo schienale della sedia.
Nel pannello riccamente intarsiato dello schienale del Trono d'Oro, la coppia reale siede in un padiglione floreale aperto ai raggi del sole generatori di vitaL'elemento più importante di questo trono è lo schienale curvo, con scene decorate della regina che cosparge il giovane marito di profumo all'interno di un padiglione floreale sotto i raggi dell'Aten (un aspetto minore del dio-sole Ra Harakhti).
Alcuni dettagli di questo pannello sono stati rifatti, in particolare gli ornamenti del capo della coppia reale, che nella forma finale si inseriscono fra i raggi generatori di vita del disco solare. Inoltre, sembra che siano state ridotte le dimensioni della parrucca della regina, lasciandone staccati i nastri. L'iscrizione a sbalzo ai lati della coppia si riferisce a loro con la forma -amun dei nomi.
Edited by Cleopatra79 - 18/11/2006, 18:52