Mal d'Egitto

Tour Egitto: Gilf Kebir e il Western desert, 18 giorni/17 notti

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falak
view post Posted on 6/9/2008, 01:21




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Tour : "Gilf Kebir e il Western desert"




Tipologia tour : tour spedizione impegnativa in jeep nel deserto del Gilf Kebir e western desert

Durata : 18 giorni / 17 notti

Partenze individuali : a date libere.

Partenze di gruppo : vedi tabella a fondo pagina.

Periodo consigliato : da ottobre a maggio, il periodo più temperato dell’anno


Grande spedizione, dai magici scenari del deserto bianco ai profili di dune del grande mare di sabbia. Il Gilf Kebir, l'angolo vuoto dell'Egitto in tutta la sua maestosità. Il Western desert orizzonti a perdita d'occhio e ancora l'oasi di Siwa, l'oracolo di Ammone e l'epica città di Alessandria. Questa è una spedizione impegnativa, consigliata a chi ha già provato l'esperienza di altri deserti e che vuole concludere, nel migliore dei modi, l'esperienza sahariana. Poche sono le piste segnate, o quasi nulle, bisogna quindi affidarsi all’esperienza degli autisti e del capo spedizione, per trovare i passaggi più convenienti, e a volte, ciò comporta svariati tentativi con impiego di tempo ed energie da parte di tutti. Un itinerario completo ed intenso, un’esperienza unica, un viaggio “ricerca” che si distingue completamente da tutte le altre spedizioni, un altro Egitto.

1° giorno : Italia - - Il Cairo

Partenza dall’Italia con volo di linea per il Cairo. All’arrivo nella capitale egiziana trasferimento in hotel. Pernottamento in hotel, cena libera.

2° giorno : Il Cairo – Bahariya – Deserto Bianco

Dopo la prima colazione in hotel partenza con le vetture fuoristrada in direzione sud, raggiungendo attraverso una buona strada asfaltata la piccola oasi di Bahariya. Sosta per il pic-nic. Si prosegue inoltrandosi nelle prime propaggini del deserto bianco, attraverso cordoni di dune e formazioni rocciose dalle strane forme a “fungo”. Osservandolo da lontano, il calcare friabile eocenico è talmente bianco e riflettente da sembrare neve. Proseguendo verso sud si oltrepassa anche l’oasi di Farafra. Campo nel deserto, nei pressi di Abu Minqar.

3° giorno : Deserto Bianco – Farafra – Dakhla (320 km)

Dopo la prima colazione partenza per il deserto bianco. Lasciato l’asfalto si iniziano ad intravedere le formazioni rocciose dalle strane forme a “fungo” che emergono dal Deserto Bianco. L’erosione del vento nel corso degli anni ha creato paesaggi di inaspettata e rara bellezza, monoliti, pinnacoli, forme animali… osservandolo da lontano, il calcare friabile eocenico è talmente bianco e riflettente da sembrare neve. Il paesaggio muta notevolmente dal bianco riflettente del calcare eocenico, si passa lentamente alle formazioni rocciose nere, ed al giallo della sabbia del Western Desert che circondano la depressione di Baharya. Partenza in direzione dell’oasi di Dakhla. All’arrivo visita del villaggio di El Qasr, che domina dall’alto l’intera oasi e presenta tipiche abitazioni in mattoni crudi con alcuni portali decorati e una moschea tipica del periodo ayubide. Visita alla necropoli di El Mozawaka, che risale al periodo romano e conserva alcune tombe finemente affrescate, la più famosa è senza dubbio quella di Petosiris. Sistemazione in hotel, pensione completa.

4° giorno : Sugar Loaf – Abu Balass

Inizio la vera e propria spedizione attraverso il “Grande mare di Sabbia” e il mitico “Gilf Kebir”, l’angolo vuoto dell’Egitto. Si fiancheggia la collina di Abu Ballas (Padre delle Giare). Questa collinetta è stata utilizzata come un segnavia naturale fin dal tempo dei viaggiatori che dalle oasi egiziane si recavano a Kufra o si spostavano verso il Gebel Uweinat. Abu Ballas mantiene tuttora questa funzione di insegna naturale. Per consentire la traversata del deserto verso ovest fino al successivo punto d'acqua, fin da epoca molto antica venne realizzato ai fianchi della collina un deposito d'acqua usando anfore e giare, oggi è ormai ridotto a pochi miseri cocci che giacciono sulla sabbia in prossimità della collina.

dal 5° al 11° giorno : Gilf Kebir – Jebel Uweinat

Sosta alle mud pans, depositi argillosi caratterizzati da un’incredibile colorazione rosa che li rende molto spettacolari. Si attraversano gli immensi campi di deserto, per giungere nell’angolo vuoto dell’Egitto, El Gilf El Kebir. Anche qui, come nel resto del Sahara, si trovano pitture e incisioni di notevole bellezza, risalenti al periodo in cui il Sahara era verde e bagnato dai grandi corsi d’acqua. La maggior parte delle pitture sono collocate al periodo Pastorale, che nel Gilf Kebir termina precocemente rispetto al resto della regione Sahariana. La traversata si snoda verso la regione del Gilf Kebir Plateau, i versanti e il favoloso interno. La sabbia è rossastra, a causa dell’alto contenuto di ossidi di ferro e crea delle bande alternate di colore giallo ed arancione di grande effetto. Si attraversano belle piane sabbiose per raggiungere Il Plateau del Gilf Kebir, che prende le sembianze di una farfalla dalle ali aperte. Tutta l’area è assolutamente priva di pozzi ormai da secoli e quindi non frequentata da nomadi, è per questo motivo che raramente si trovano piste e sentieri tracciati e questo costringe la guida sahariana ed i bravissimi autisti alla ricerca dei passaggi migliori fra grandiose dune e pareti rocciose. Si esplora il lato est del Gilf Kebir e si attraversano i canyons dirigendosi verso il lato ovest del Plateau. Tra i siti con pitture rupestri preistoriche, si visita anche la Qantara Cave, con rappresentazioni di bestiame e la Grotta dei Nuotatori. Giornata dedicata all’esplorazione della cosiddetta grotta Foggini Cave, scoperta nel maggio del 2002 dal viaggiatore italiano Massimo Foggini. La grotta contiene una stupefacente quantità di pitture e incisioni ben conservate. Ancora da documentare e studiare, questo luogo di riparo Neolitico è alla lunga il più ricco mai trovato in questa zona dell’Africa Nord orientale. Scendiamo l’altopiano e raggiungiamo la regione montagnosa del Jebel Uweinat. Noto in precedenza da racconti di carovanieri, il Jebel Uweinat fu scoperto il 28 Aprile del 1923 dal principe e diplomatico egiziano Ahmed Hassanein Bey che per primo ne fissò la posizione con rilievi astronomici. In questa regione ci sono numerosi reperti di ceramica del neolitico. Campi. Pensione completa.

dal 12° al 14° giorno : Silica Glass – Il grande mare di sabbia

Si esce dalla regione del Gilf Kebir per entrare, dopo una piatta e monotona distesa, in quella del Grande Mare di Sabbia. Non basta la denominazione per dare l’idea di ciò che si vedrà nel corso di queste giornate: gigantesche dune “a dorso di balena” che possono raggiungere anche i 3 metri di larghezza, separate da ampi corridoi interdunali, miraggi, immensi erg di soffice sabbia dorata, infiniti orizzonti, uno spettacolo della natura da godere nei silenzi infiniti. Nella zona meridionale del Gran Mare di Sabbia vi è un'ampia area ellittica dove nel suolo fra le dune è possibile trovare frammenti di vetro composto quasi interamente da silice (Silica Glass Area). Questo vetro, noto come Libyan Desert Silica Glass, si è originato per effetto di un impatto cosmico, con una meteorite o cometa, circa 9 milioni d'anni fa, il colore del vetro cambia dal verde-smeraldo al giallo pallido. I primi segnali che si sta lasciando il Grande Mare di Sabbia si hanno incontrando rocce affioranti e cespugli verdi, alcuni dei quali sembra crescano apparentemente senza difficoltà anche sui fianchi ripidi delle dune dove formano macchie verdi che contrastano visibilmente con la tinta gialla della sabbia. Si incontreranno i resti del campo lasciato dal grande esploratore britannico R.A. Bagnold che è stato il primo ad attraversare le gigantesche dune a dorso di balena del Gran Mare di Sabbia con delle automobili e quindi ad inventare dal nulla la giusta tecnica per scavalcare le dune e per disinsabbiare le macchine bloccate dalle inevitabili chiazze di sabbie soffici. Campi, pensione completa.

15° giorno : Il grande mare di sabbia - Siwa

Usciamo dal “il grande vuoto” dopo 10 giorni di deserto incontriamo all’orizzonte il profilo della collina principale che sovrasta l’Oasi di Siwa. L’Oasi di Siwa è conosciuta soprattutto per il celeberrimo episodio della premonizione ad Alessandro il Macedone detto Magno, che avrebbe conquistato il mondo e che lui era il figlio di Zeus. Ma Siwa ha da sempre rappresentato il passaggio tra il mondo egiziano e quello Greco e Libico (non dimentichiamoci che a ovest di questa oasi sorgeva Cyrene). Abitata da una popolazione di discendenza berbera, Siwa é un oasi tipicamente nord-africana, completamente diversa dalle altre oasi egiziane per tradizioni, usi, costumi e linguaggio. Costruita su una collina e circondata da un muro protettivo si trova Shali, la città-fortezza. Per secoli essa ha rappresentato l'unica zona abitata dell'oasi e la sua struttura ne testimonia chiaramente l'aspetto difensivo. Poco distante, si innalza la montagna conica Jebel el Mawta, la Montagna dei Morti, che ospita decine di tombe, alcune delle quali ancora ben conservate. Il villaggio abbandonato di Aghurmi, l'insediamento originale dell'oasi, é arroccato su uno sperone roccioso nel centro di un grande palmeto. Qui si trova il Tempio dell'Oracolo di Ammone, risalente al periodo greco-romano. Numerose le limpide sorgenti che sgorgano dalle rocce nei dintorni: merita senz'altro una visita la più famosa di esse, la Sorgente del Sole o Bagno di Cleopatra. Sistemazione in hotel cena e pernottamento. Pensione completa.

16° giorno : Siwa – El Alamein - Alessandria

Partenza per il Alessandria via Marsa Matruh (sulla costa) lungo la strada troviamo il sacrario e il cimitero italiano. Nell’ultima guerra mondiale in queste lande battute dal sole del Sahara si è combattuta una delle due battaglie decisive di questo conflitto (l’altra è Stalingrado). Qui le armate Italo Tedesche guidate dal Generale Rommel furono sconfitte dagli alleati Anglo Americani dove persero al vita migliaia di nostri giovani connazionali, che malgrado l’enorme divario di mezzi riuscirono ad resistere dimostrando un coraggio e un valore fuori del comune. In onore di queste giovani vite spezzate è stato eretto questo cimitero-sacrario a monito per le future generazioni. Proseguiamo per Alessandria, tempo a disposizione per la visita della città più importante del mediterraneo orientale dell’antichità. Sistemazione in hotel e cena libera. Pernottamento. Pensione completa.

17° giorno : Alessandria - Cairo

Partenza per il Cairo, arrivo e sistemazione in hotel. Pranzo libero, tempo a disposizione per la visita della città. cena e pernottamento in hotel.

18° giorno : Il Cairo - - Italia

Dopo la prima colazione trasferimento in aeroporto e partenza con volo di linea di rientro in Italia.



Quota di partecipazione: 2.600 euro
Valida fino al 28 dicembre 08 minimo 4 persone

La quota include:

Passaggi aerei da Milano e Roma con voli di linea in classe economica
15 Kg. Di franchigia bagaglio
Sistemazioni in hotel / tenda in camera doppia come indicato
Trattamento di pensione completa durante tutto il tour
Trattamento di pernottamento e prima colazione al Cairo
Tutto il materiale da campo compreso sacco a pelo e cuscino
Visite ed escursioni come da programma
Accompagnatore esperto del deserto parlante inglese
Assistenza di personale locale qualificato parlante inglese
Accompagnatore dall’Italia per minimo 10 partecipanti

La quota non include:

Spese di ottenimento visto
Tasse aeroportuali
Eventuali tasse aeroportuali, di sicurezza e tasse doganali terrestri pagabili solamente in loco
Bevande
Mance
Extra personali
Quota gestione pratica, include assicurazione annullamento (vedi condizioni e costi)
Quanto non specificato alla voce “la quota include”

Supplementi:

Supplemento accompagnatore parlante italiano, 250 euro
Supplemento alta stagione, 200 euro (dal 01 al 30 aprile ed eventuali altre date da comunicare)
Supplemento singola, 150 euro



Partenze 2008

Gennaio 6, 27
Febbraio 17
Marzo 16
Aprile 6

Ottobre 12
Novembre 30
Dicembre 28



Hotel previsti o similari:

5* Hotel Il Cairo 2 notti
-* Oasis hotel Dakhla 1 notte
-* Safari Paradise hotel Siwa 1 notte
-* Hotel Metropole Alessandria 1 notte
-* Tenda ad Igloo Nei Campi 12 notti



Clima:

Durante il periodo invernale (Novembre - Marzo) sulla costa mediterranea il clima è variabile, mite e soleggiato, nel periodo estivo le temperature si alzano a punte massime di 38 gradi, ma sempre mitigate dalla brezza marina, le minime si aggirano sui 20°/22°. Nel sud del Paese e quindi in tutta la fascia desertica le temperature nel periodo estivo sono molto alte (45°/50°), con un variabile tasso di umidità. La stagione più indicata per il viaggio va da ottobre a maggio, corrispondente al periodo più temperato dell’anno. Nei mesi di dicembre/gennaio le temperature medie diurne rimangono intorno ai 20°/25°, con una forte escursione termica durante la notte, dove scendono sino a 5°.

Note operative:

In vetture fuoristrada Toyota Land Cruiser 4x4 durante il circuito sahariano (4/5 passeggeri per macchina). I pranzi sono solitamente dei pic-nic consumati lungo il tragitto, mentre colazione e cena sono preparati al campo. Il viaggio è sicuramente di forte impatto emotivo, ma alquanto faticoso, si snoda su percorsi sabbiosi, senza alcuna pista tracciata, quindi capiterà di dover scendere dalle vetture e dare una mano a “spingere” i mezzi per l’attraversamento delle dune; questo, aggiunto al comfort ridotto e ai pernottamenti in tenda, richiede spirito di adattamento e collaborazione. I partecipanti dovranno provvedere a montare e smontare le proprie tende.

Per maggiori informazioni visita il Sito Internet
 
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O t t a
view post Posted on 30/1/2014, 23:49




Ecoturismo in Egitto sull’Altopiano di Gilf Kebir dal 14 al 26 marzo 2014 sulle tracce del “Paziente inglese”

Giovedì, 30 Gennaio 2014 - 17:31
di Silva Valier

Egitto


EgittoL’Altopiano di Gilf Kebir si estende nella parte interna del Deserto Occidentale Egiziano e fu scoperto ed esplorato negli anni ’20 dal Principe Kamal El Din Hussain che ne scelse anche il nome (Grande Barriera).Scelto per la sua magica bellezza come scenario del famoso film “Il paziente inglese” che vinse 9 Oscar nel 1996, Gilf El-Kebir è un altopiano di arenaria, con una superficie rocciosa di circa 7.700 km in parte coperta dalla dal Grande Mare di Sabbia. Pur essendo estremamente arida, l’area è popolata di diverse specie di rettili e piccoli uccelli con esempi di arte rupestre preistorica.

Il Principe Kamal esplorò il deserto a bordo di un’automobile Citroen in un’impresa che non aveva precedenti, che comportò l’impiego di un’enorme carovana di circa 500 cammelli per trasportare la benzina sufficiente. Un monumento di roccia commemorativo posto nell’estremo versante meridionale del Gilf Kebir ne commemora la morte avvenuta nel 1933.

Nell’ottica di promuovere l’Ecoturismo in questi luoghi così remoti e di preservare l’area, il Ministro del Turismo Egiziano S.E. Hisham Zaazou ha pianificato l’organizzazione del Kamal Expedition Event dal 14 al 26 marzo 2014 in occasione degli ottant’anni dalla morte del Principe, evento articolato ed impegnativo mai organizzato prima in Egitto.

Il viaggio partirà e si concluderà al Cairo percorrendo circa 2000 km in un tour di 13 giorni attraverso il Deserto Occidentale, visitando l’altopiano di Gilf Kebir e il Gebel Uweinat, monte che si trova all’estremo sud dell’altopiano. Il tour prevede un numero limitato di partecipanti ed è patrocinato dalle più alte cariche del Governo Egiziano e da numerose figure istituzionali. Scienziati egiziani e stranieri prenderanno parte alla missione e terranno interessanti lezioni su argomenti relativi ai luoghi visitati durante tutto il percorso. Il materiale del film “Il paziente inglese” girato in quell’area sarà mostrato durante le varie tappe per rendere ogni serata un evento culturale unico ed irripetibile. Sponsor dell’evento sarà l’Automobile & Touring Club Egiziano.

Corriere Informazione



Egitto, le leggende del Deserto Bianco


Il Gilf Kebir era completamente sconosciuto fino alle prime esplorazioni del principe Kemal Al Din Hussein nel 1926, seguite nel 1929 da quelle del conte László Ede Almásy (Il paziente inglese del film di Anthony Minghella)


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