Oggi la sentenza

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    Lupus in fabula

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    5/12/07 -Aspettando la risentenza

    Carlo Parlanti, aspettando la risentenza del 10 dicembre: la parola a Katia Anedda

    Carlo Parlanti , dopo quasi un mese di trasporti negati, ha raggiunto finalmente il carcere Statale di Avenal. Il 10 vi sarà la risentenza del caso di Carlo. Abbiamo scambiato quattro parole con Katia Anedda, la sua compagna

    Katia, stai per raggiungere Los Angeles per assistere alla risentenza del caso di Carlo. Fino a che punto si è evoluta la situazione?
    Il 4 dicembre si sono concretizzate le speranze di avere in difesa di Carlo il nuovo avvocato Charles Kelly Kilgore. Un ringraziamento d'obbligo va all'aiuto in prima persona dell'On Zacchera che come in molte occasioni ho precisato si è dimostrato oltre che un grande politico un grande uomo e italiano e grazie all'aiuto della città di Montecatini che si sta mobilitando in favore di un concittadino ma prima di tutto di un italiano a cui vengono giornalmente violati i suoi fondamentali diritti.

    Cosa vi aspettate dalla risentenza?

    Io e la sua famiglia ci auguriamo che alla luce delle nuove certificazioni, un rapporto che certifica che sono state presentate prove false, oltre alle migliaia di incongruenze del processo, qualcosa di nuovo succeda.
    Il 10 Dicembre, giornata mondiale dei diritti umani ci sarà la risentenza, che stabilirà solo se a Carlo devono essere confermati 9 anni di reclusioni (massimo della pena) o ridotti, io mi augurerei che alla luce di quanto viene certificato oggi, prove false, dubbi su visite mediche effettuate, contraddizioni da parte della stessa procura nei miei confronti, la procura di Ventura faccia il suo dovere e porti alla luce quanto a loro e' gia conosciuto, ovvero la innocenza di Carlo, salvaguardando così le vere vittime di violenze.

    Il caso di Carlo sta diventando un caso mediatico, è ormai l'emblema degli italiani detenuti all'estero.. .
    Ci sono migliaia di persone che pur non conoscendo Carlo Parlanti o me, giusto leggendo le trascrizioni del processo, le testimonianze urlano la loro indignazione, queste sono le persone che decidono chi governarci, e mi chiedo, perchè coloro che abbiamo deciso ci governassero fanno finta che Carlo Parlanti non esiste? Io parto il 6 Dicembre prossimo e nel fine settimana avrò l'opportunità di riabbracciare Carlo e lo farò per tutte quelle splendide persone che ci stanno vicine.

    Per questo, riprendendo l'iniziativa che lo scorso natale la sig.ra Katia Anedda ha efficacemente messo in atto, noi blogger vogliamo lanciare nuovamente l'iniziativa "Una candela accesa per Carlo" * per il giorno 10 Dicembre, Giornata Mondiale dei Diritti dell'uomo. Mentre in tutto il mondo si svolgeranno manifestazioni volte alla salvaguardia dei diritti Umani, alle 1.30 pm locali, a Ventura, Ca si stabilirà se è tempo di giustizia anche per Carlo Parlanti

    * Le foto dell'iniziativa potranno essere spedite all'indirizzo email [email protected] : in seguito verranno postate in una pagina apposita per testimoniare la vicinanza della gente a Carlo.



    Per chi non potesse pubblicare l'intervista, ecco il contenuto espresso in un comunicato.(ovviamente l'intervista risulterebbe più completa)



    Carlo Parlanti ha finalmente raggiunto il carcere di Avenal, dopo un mese false speranze e trasporti saltati. Il 10 dicembre, alle ore 1.30pm locali, presso il tribunale della contea di Ventura, in California, si terrà l'udienza di risentenza del nostro connazionale. Vi è una notizia positiva, il 4 dicembre, grazie all'impegno in prima persona dell'on. Marco Zacchera e del comune di Montecatini, città natale del Parlanti, è stato possibile concretizzare le speranze di conferma, come nuovo legale di Carlo, Charles Kelly Kilgore. Ovviamente, dalla risentenza del 10 la famiglia di Carlo Parlanti si aspetta che finalmente, alla luce delle nuove certificazioni, un rapporto che certifica che sono state presentate prove false, oltre alle migliaia di incongruenze del processo.
    Il 10 Dicembre, giorno della risentenza (la quale dovrà stabilire se confermare la pena del Parlanti a 9 anni o ridurla, ndr), coinciderà con la Giornata Mondiale dei diritti dell'Uomo: la speranza è che finalmente sia raggiunta una "giustizia giusta".

    La compagna di Carlo, la sig.ra Katia Anedda giungerà il 6 c.m. in California per assistere all'udienza di risentenza e riabbracciare dopo mesi il proprio congiunto.

    A tal scopo i blogger vicini a Carlo Parlanti e Katia Anedda, ricalcando un iniziativa trascorsa di quest'ultima, hanno deciso di lanciare nuovamente la campagna "Una candela per Carlo" per il giorno 10 ottobre. Le foto dell'iniziativa potranno essere spedite all'indirizzo email [email protected] : in seguito verranno postate in una pagina apposita per testimoniare la vicinanza della gente a Carlo.



    10/12/07- Condanna confermata

    Il 10 dicembre, giornata mondiale dei diritti dell'uomo, ha visto l'ennesimo calpestamento dei diritti di Carlo Parlanti.

    La risentenza, ha registrato la conferma degli anni di pena del Parlanti, nonostante l'ineccepibile ricorso presentato dall'avvocato Charles Kelly Kilgore. La risentenza, va spiegato, non è un ulteriore grado di giudizio, ma una revisione della sentenza, per illeciti tecnici. In questa udienza non è possibile presentare ulteriori prove, ma bisogna basare il proprio ricorso esclusivamente su precedenti creati da ulteriori casi. Ciò che appare necessario evidenziare è che è assurdo riproporre in una risentenza lo stesso giudice che ha affrontato il caso in primo grado: appare infatti ovvio che nessun giudice abbia la volontà di confutare ufficialmente se stesso nonostante l'esaustività di un ricorso. Bisogna inoltre ricordare che secondo la legislazione californiana, il giudice ha in questi casi, nonostante tutto il potere di stabilire a sua discrezione la decisione da prendere.

    Ovviamente la conferma della pena di Carlo era un evento insperato ma tutt'altro che inaspettato. La ferita emotiva è stata grande sia per la famiglia che per noi blogger che supportiamo Carlo Parlanti.

    Proprio questo ha portato però ad una forte reazione: numerose le iniziative partite oggi tra le quali una che , con molta probabilità doveva essere presa tempo fa: spiegare avvalendosi delle trascrizioni in maniera semplice e comprensibile, perché Carlo Parlanti è innocente.

    A gennaio la Corte europea per i diritti umani, affronterà il caso di Carlo, opportunamente denunciato dall'associazione di diritti umani "Secondo Protocollo": la speranza è che possa rappresentare il primo spiraglio di luce per il questo project manager vittima di un sistema giudiziario fallato e della follia di una donna.

    Iniziamo quindi, e continueremo ad intervalli cadenzati a spiegare ciò che si legge nelle trascrizioni. Riportiamo fedelmente:

    (per una corretta comprensione B: avvocato di Carlo Parlanti nel processo; W: la presunta vittima, R: il district attorney, il procuratore; C: il giudice)

    B: ora, uhm... signora, ricorda di avere detto a B.W che non avrebbe denunciato il sig. Parlanti se avesse deciso di rimanere con lei.
    W. non ho detto questo.
    B: ma non l'ha mai detto?
    w: No, non 'ho fatto.
    B: lein non ha mai detto signora che se Mr. parlanti le avesse chiesto scusa o avrebbe deciso di stare con lei non lo avrebbe denunciato alla polizia?
    w: non è quello che ho detto
    B: nemmeno scritto in una email?
    W: è stata cambiata, io non ho detto quello
    b:Signora, lei lo ha mai scritto in una email?
    w: no
    B: allora mi faccia essere sicuro di essere stato chiaro. Nemmeno al sig. W. alla sig.ra Anedda, non ha mail scritto questo a nessuno dei due?
    w: No.

    [....]

    B:lei non ricorda di aver scritto a Mr. Whitney un'email in
    cui gli disse,"Ho appena scoperto oggi di cosa è accusato Carlo. Digli di correre"?.

    R: Obiezione. riformula male la testimonianza.

    C: Accolta.

    B: Signora, ha mai ricordato di aver scritto un'email a Mr. Whitney in cui gli ha detto, "Ho appena scoperto oggi di cosa hanno accusato Carlo. Digli di correre"?

    W: No, non ricordo di averla mandata

    Al processo viene acquisita come prova una e-mail della donna al suddetto Mr Whitney , datata 30 agosto, praticamente due mesi dopo la violenza ed un mese dopo la denuncia presentata dalla donna, riportante il seguente testo:

    "I just find out today what they charged Carlo with tell him to run!!!!!!

    Letteralmente "Ho appena scoperto oggi di cosa hanno accusato Carlo, digli di scappare!!!!"

    La donna ha più volte negato di aver contattato il sig. Whitney sotto giuramento. La mail presentata come prova, confuta la testimonianza della donna.
     
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  2. COSMOS1
     
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    sono state pensate ulteriori iniziative?
     
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    Aspettiamo che Katia torni dagli states.

    Peccato: mi sembra che tutto sia un pò più buio. Se fossi un credente sarei tentato di dire che l'anticristo ha riportato un'altra vittoria .
     
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    Lupus in fabula

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    Dal forum di "secondoprotocollo.org" :

    Carlo Parlanti: si passa al contrattacco. Tutte le iniziative
    Scritto da Cristina Monceri

    martedì 11 dicembre 2007

    Una mazzata, letteralmente una coltellata al cuore le notizie che nella notte sono arrivate dalla California riguardanti Carlo Parlanti. Confermata la sentenza emessa in primo grado. Certo, c’era da aspettarselo dato che il giudice era lo stesso (strani questi americani garantisti) ma onestamente pensavamo che di fronte alle prove ci sarebbe stato un esame di coscienza e che il giudice e il procuratore avessero ammesso il loro errore/orrore.

    Così non è stato, come lo stesso Carlo aveva predetto, anzi se c’è stata una cosa certa che è emersa da questa risentenza farsa (una farsa costata oltre 5.000 dollari) è che non c’è limite alla disonestà di certe persone e che, se errare è umano perseverare è un omicidio.

    Come detto più volte non si fa vittimismo, non è uno di quei casi dove uno si professa innocente pur avendo tutto contro, no, qui le prove dell’innocenza ci sono e sono palesi. Paradossalmente sono le stesse prove portate dall’accusa a scagionare Carlo Parlanti. Sono lì, agli atti processuali e non c’è bisogno di aggiungere altro.

    A questo punto bisogna dire le cose come stanno, con estrema sincerità e senza la minima ombra di vittimismo, perché qui la vittima c’è veramente e si chiama Carlo Parlanti. Il Giudice, il Procuratore e tutti quelli che gli girano intorno sono dei delinquenti che hanno condannato a morte un innocente. Si, delinquenti, chiamiamoli con il loro nome e spero vivamente che leggano, cosa che oltretutto fanno regolarmente visto che il Giudice ha ricattato Katia, pretendendo che togliesse le carte processuali dal sito o avrebbe condannato Carlo al massimo della pena, cosa regolarmente avvenuta.

    Come mai un giudice chiede queste cose? Cosa c’è in quelle carte processuali che gli va di traverso? Semplice, c’è la verità che chiunque può leggere, niente di più, niente di meno. C’è scritto che un Procuratore degli Stati Uniti d’America ha accettato prove palesemente false e contraddittorie, c’è scritto che è stata chiesta una condanna per un uomo che aveva una colpa capitale: essere italiano e non un violento stupratore di donne.

    Ora non ci si deve arrendere, si deve procedere con le investigazioni e portare il tutto in appello. Per fare questo occorrono fondi che con l’aiuto di donatori stiamo ottenendo. Cinquemila euro dal Comune di Montecatini Terme, il quale ha organizzato per giovedì 13 dicembre anche una serata al circo Vienna il cui incasso verrà devoluto a favore della difesa di Carlo. Sempre a Montecatini Terme il 22 dicembre verrà organizzata una conferenza per dimostrare “con le prove” la malafede della Procura di Ventura e le falsità raccontate da quell’essere viscido che si chiama Rebecca White, una povera malata di mente che merita di essere rinchiusa in un manicomio criminale, la prima vera responsabile di tutto questo.

    A tal proposito vorremmo lanciare un appello: ci serve un patologo al quale sottoporre le prove, una persona competente che spieghi scientificamente l’impossibilità fisica e biologica di quanto raccontato da quella pazza della White. Chiunque sia disposto a darci una mano è pregato di contattare questo indirizzo mail lasciando un recapito telefonico, verrà immediatamente contattato.

    Un'altra cosa importante e che metteremo a disposizione della stampa il rapporto sulle fotografie redatto da un grande esperto americano, riconosciuto dai maggiori tribunali americani, rapporto che però per questioni procedurali potrà essere presentato solo in sede di appello. Per ottenere il rapporto è necessario scrivere a questo contatto specificando nome, cognome e testata giornalistica per cui si scrive.

    Infine, chiunque abbia idee per nuove e più incisive iniziative è pregato di comunicarlo a noi attraverso questo contatto oppure alle ragazze del blog CARLO PARLANTI FREE. E’ gradito qualsiasi contributo che possa aiutarci a portare il caso di Carlo Parlanti all’attenzione dei media e del grande pubblico.

    Per conto nostro procederemo con le iniziative enunciate da Franco Londei nel suo articolo chiedendo il trasferimento di Carlo per motivi umanitari, andando a discutere il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani e soprattutto chiedendo alla giustizia italiana che, a seguito della denuncia contro la White, si attivi per una rogatoria internazionale atta ad acquisire i documenti processuali onde aprire il caso anche in Italia. La guerra è appena iniziata e si farà sempre più dura, per questo chiediamo che le istituzioni si attivino anche per controllare le condizioni detentive di Carlo Parlanti, che non sia vittima di ritorsioni di sorta. Carlo è gravemente ammalato e si deve garantire la sua incolumità a tutti i costi. Una cosa è certa. Se pensavano di indurci a mollare si sbagliavano di grosso.

    Cristina Monceri

    http://www.secondoprotocollo.org/
     
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  5. TullioConforti
     
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    Uno dei problemi legali che il giudice ha dovuto risolvere e' il fatto che nel caso Carlo fosse stato dichiarato innocente, di conseguenza la White sarebbe stata una spergiura, passibile di condanna penale anche pesante.
    Come pensate che un giudice americano possa scegliere di assolvere un uomo italiano e di far condannare una donna americana, che tra l'altro sostiene di aver subito violenza? Qui c'e' un problema da risolvere, e non sara' facile.
    Ad ogni modo la via della corte dei diritti umani mi sembra la piu' corretta visto come si son messe le cose. Occorre creare un caso mediatico, fare appello ai politici, al Presidente della Repubblica, Al Presidente del Senato (lo consiglio).
    Non c'e' molta speranza di ottenere giustizia in America, mentre qualcosa si puo' fare attraverso pressioni internazionali e la giustizia italiana.
    Lo Auguro di vivo cuore a Carlo ed a tutti i protagonisti della sciagurata vicenda.
     
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19 replies since 7/4/2006, 13:02   1726 views
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