| Rocky IV (1985), di Sly, con Sly, Talia Shire, Carl Weathers, Dolph Lundgren, Brigitte Nielsen.
La Russia sfida l'America in un incontro di pugilato con Ivan Drago, trattato dalla stessa Russia più come un prodotto da usare che come sportivo.
Apollo Creed, ex-campione, si fa avanti e raccoglie di buon grado la sfida, in parte per orgoglio personale, in parte perché non accetta l'inesorabile passare del tempo, in parte perché intravede nella sfida lanciata dalla Russia motivazioni che trascendono lo sport.
L' incontro finirà in tragedia.
Film godibile -a parte i siparietti con il robot che non ho mai digerito- che ha nella parte dell'allenamento in Russia il suo momento memorabile.
Colonna sonora intramontabile: No Easy Way Out, Burning Heart, Heart's on Fire... di cosa parliamo? Spettacolo spettacolare.
Parte della saga ha due leitmotiv molto, molto belli: il rapporto di Rocky con Adriana (che ho sempre trovato di una bellezza particolare); lei è sempre lì, nei momenti difficili. L'altro è il rapporto di Rocky con Mickey, il ruvido e scontroso allenatore, poco avvezzo ai sentimentalismi e molto portato a tirare fuori il meglio dal pupillo con modi bruschi, anche a suon di insulti. In assoluto il miglior personaggio della saga, purtroppo venuto meno nel terzo capitolo.
Molto bella la diversità tra Rocky e Apollo: il primo rozzo, sgraziato, ma dotato di una forza di volontà eccezionale e di una resistenza più unica che rara. Il secondo elegante, tecnico, si muove sul ring esattamene come un grande attore di teatro si muove sul palco.
Che dire? Nel complesso una delle saghe più memorabili della storia del cinema.
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