Ken il Guerriero - Hokuto No Ken.it

Hokuto 3: La verità, Questa fanfiction riguarda gli eventi successivi all'abbandono di Ryu da parte di Ken, non considerando, tuttavia, la saga di Borge... Vi sono elementi ricavati dal gioco di ruolo e da Soten No Ken

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view post Posted on 10/4/2020, 13:44     +1   -1

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CAPITOLO 15 “ IL POTERE DELLA MENTE”.

Al calare della notte, la figura che di nascosto aveva assistito all’incontro tra Mamiya e Kenshiro, riuscì a sgattaiolare al di fuori della città che ospitava l’imperatrice.
Benchè fosse ormai a distanza di sicurezza dalla città, l’uomo tradiva una strana inquietudine.
La sua attenzione venne attirata dalla voce di qualcuno.
“Posa, sei uscito dal tuo eremo e, come un cane da riporto, osservi e ascolti solo per riferire al tuo padrone”. Disse una figura in penombra.
“Virgil. Maledetto. Sei ancora nei paraggi.”.
“Ehehehe… Sono io che ho messo in moto gli eventi. Tu piuttosto, cosa fai qui, come hai trovato la città imperiale.?”.
“Diversi giorni fa, sono stato inviato come messaggero al castello di Doros per avere notizie sulle voci che circolavano su Kenshiro. Trovato il castello deserto, uno dei suoi soldati mi ha informato che Doros si era diretto al castello di Abel insieme a te. Arrivato al castello l’ho trovato in macerie e ho cominciato a capire. I soldati che cercavano il corpo di Kenshiro mi hanno informato che tu avevi trovato l’imperatrice. Anche un serpente come te alla fine si è saputo rendere utile. E scommetto che non è tutto, ci sarà dell’altro di cui non sono a conoscenza. Con le tue macchinazioni hai condotto alla morte due dei tuoi compagni d’addestramento e sarei pronto a giurare che non ti sei diretto da Zeno perché sai perfettamente che i tuoi inganni non avrebbero retto davanti la sua facoltà di leggere la mente, è così vero, Virgil?”. Disse l’uomo.
“Mmm.. anche se ridotto a un vecchio uccellaccio del malo augurio mantieni comunque un ragguardevole intuito. Sei proprio degno di aver ricoperto il ruolo di capo delle spie dei precedenti 3 Guardiani Shura. Peccato che la tua vita avrà termine qui e ora.”. Disse Virgil, accennando un sorrisetto.
“Non osare volgere la mano contro di me, serpe. Sai bene di chi sono l’emissario e chi rappresento. Non osare!” Disse Posca.
“Se ti lascerò andare, divulgherai queste informazioni. Ho già sterminato i soldati di Doros che si erano dati alla fuga dopo i bombardamenti alla città imperiale. Ora ucciderò anche te.”. In quel momento il corpo di Virgil iniziò a brillare di una luce di colore blu scuro, il suo braccio sinistro si tese in avanti perpendicolarmente all’attaccatura della spalla, con solo l’indice e il medio della mano sinistra diretti verso Posca.
“IMPLOSIONE DI ENERGIA DEGLL’ARCANA VIA SHURA.”. Esclamò.
Senza che nessun fascio di energia si liberasse, il corpo di Posa iniziò a contornarsi di una luce blu scuro dello stesso colore dell’aura di Virgil. Qualche secondo dopo, il corpo dell’uomo esplose per metà. La restante parte delle membra devastate prese fuoco. Un fuoco blu.
“Non potevo permettere a un insetto del genere di rovinare il piano che ho studiato per 3 anni. Se Kenshiro e Zeno si dovessero ammazzare a vicenda sarà perfetto. Se Kenshiro dovesse vincere, andrà bene comunque.”. Pensò Virgil ad alta voce.

Ken, lasciata Mamiya alle cure dei medici imperiali, si stava dirigendo in groppa a Re Nero, a gran velocità verso il villaggio dove Zeno l’apettava.

“Rei, amico mio… è un peccato che tu non sia più tra noi. In questa guerra la tua compagnia, il tuo coraggio e la tua forza mi sarebbero stati sicuramente d’aiuto.” Ripensando con malinconia all'amico scomparso durante la Guerra per la conquista del Cielo.
"Se avessi saputo come sarebbero andate le cose non ti avrei mai fatto andare da solo contro Raul.” Disse Ken.
“Sei morto per saldare un debito nei miei confronti. Adesso io proteggerò tua sorella e Mamiya in tua vece. Di questo Zeno non resterà neppure un capello.”.

Il sole stava per tramontare, illuminando il cielo di meravigliose tonalità arancio-rossastre. Ken l’osservò, dopo di che entrò all’interno del villaggio.
La cancellata esterna era stranamente aperta e, a prima vista, il villaggio sembrava del tutto disabitato.
“Strano” Pensò Ken.
In quel momento, una lieve emanazione di energia spirituale strappò Ken ai suoi ricordi, riportandolo alla realtà. Tendendo i sensi, il Maestro di Hokuto si concentrò al massimo, percependone la fonte e correndo in quella direzione. In un vicolo tra due palazzi, si trovava qualcosa di brillante, da cui, sforzandosi, vedeva a stento partire una colonna di energia, stranamente trasparente, che la rendeva impossibile da individuare da lontano.

"A quanto pare ti ho trovato finalmente !" mormorò Ken, restando immobile e guardandosi attorno con cautela. Non percepiva presenze nemiche, nondimeno, restare a guardare non l’avrebbe di certo aiutato. Così il guerriero di Hokuto si mosse lentamente verso il bersaglio, attentissimo a qualsiasi emanazione che tradisse la presenza nemica e pronto a difendersi in caso di attacco.

Improvvisamente però, dopo solo pochi passi, il terreno sotto di lui iniziò a franare, ed una specie di gorgo, gli si aprì davanti. "Ma che cosa… ?!" esclamò, cadendo sulla schiena incapace di mantenere l'equilibrio, ed iniziando velocemente a sprofondare verso il centro. Ogni tentativo di aggrapparsi alle pareti fu vano, visto che il terreno gli scivolava tra le dita non offrendo un appiglio sicuro, e fare leva sulle gambe per rialzarsi in piedi o saltare era impossibile. Nel giro di pochi attimi, Ken scomparve completamente, inghiottito dal terreno, e nella zona calò un silenzio tombale.

“Shin???” Disse Ken trovandosi di fronte il suo antico rivale. Tutto intorno si estendeva una gigantesca pianura e sull’altura posta di fronte, il Palazzo dell’Aura combattiva di Hokuto.
“Ken, andiamo Julia ci aspetta.” Disse Shin.
Ken iniziò a seguire il suo amico sino all’entrata del Palazzo.
“Adesso, puoi proseguire da solo.”. L’aquila solitaria di Nanto sparì.
Ken continò a camminare, nella sala dove lui, Jagger, Toky e Raul si dedicavano agli esercizi per la meditazione trovò il secondo dei fratelli di Hokuto.
“Toky” constatò Ken. Ma il suo aspetto era giovanile. I lunghi capelli neri, l’assenza di barba e la muscolatura che postulava a un fisico allenato… Era Toky prima dell’esposizione alle radiazioni.
“Tu maledetto. Tu mi hai rubato tutto. Il successore sarei dovuto essere io, Io ti ho insegnato le tecniche, io ti ho salvato la vita ben due volte. Ai tempi dell’addestramento e anche in quel rifugio antiatomico. E mi hai rubato anche Julia!!”. Disse Toky.
“Cosa? Non è vero fratello. Io…”. Cercò di giustificarsi Ken.
“Tu hai portato me e Shin alla morte. TU! Se non fossi stato diretto discendente del Ramo Principale della Famiglia di Hokuto non saresti mai stato tu il successore e Julia non avrebbe scelto te. Favorito dalla sorte. Solo questo sei e ora morirai.”.
“C’è qualcosa che non torna” pensò Ken…
Il Maestro di Hokuto venne tempestato di colpi da parte del suo avversario. I suoi abiti finirono a brandelli e dalle ferite causategli iniziarono a uscire flotti di sangue. Ma si trovò incapace di reagire. Qualcosa glielo impediva.
La tecnica di Toky era diversa da come ricordava. Non era più caratterizzata da quiete e passività ma era aggressiva come quella di Raul o Caio.
Eppure Ken si trovava impossibilitato a reagire. Parte di ciò che Toky aveva detto era vero. Quanto sangue, quanti amici, quanti fratelli non c’erano più.
“Con il prossimo colpo mi ucciderà. Ma io devo vivere, devo vivere per Lynn, per Bart, per l’Imperatrice per Mamiya, per Aily, per il mondo, per tutti i bambini..” pensò Ken e in quel momento 4 figure sbiadite passarono velocemente davanti ai suoi occhi.
La prima era quella di un uomo che aveva delle movenze magnetiche, i salti e il suo fluttuare nell’aria erano di una bellezza fuori dal comune.
Il secondo, presentava delle lunghe cicatrici sugli occhi.
Il terzo era un uomo gigantesco, una vera Montagna. Stringeva tra le sue enormi braccia decine di bambini.
Il quarto, aveva un portamento regale. Oltre la sua Mascella squadrata a svettare era la croce d’oro raffigurata al centro del pettorale dell’armatura.
“Rei, Shew, Fudo, Falco…” mormorò Ken.
“Ricorda le promesse che hai fatto. Ricordale!!!” Dissero in coro le quattro voci.
“Perdonami fratello, ma devo colpirti” disse Ken ad alta voce e, in quel momento, dopo aver evitato l’affondo di Toky, lo colpì con un pugno in pieno petto.
Tuttavia, accadde qualcosa, il braccio di Ken attraversò il corpo di Toky e tutto l’ambiente circostante iniziò a svanire. “Ma cosa…” mormorò Ken

Ken si ritrovò di nuovo al villaggio di Mamiya.
I suoi abiti erano integri e non presentava alcuna ferita. Davanti a lui svettava Zeno.
“Uh uh uh… Ciò che si dice su di te è vero. Sei incredibilmente forte. La tua mente ha retto all’ILLUSIONE INCONSCIA DELLE VIE SHURA”.
“Che cosa mi hai fatto?”. Urlò Ken.
“Kenshiro, ti ho appena letto nella mente. Doros ti ha spiegato il significato delle “Tre Vie” dunque sei capace di comprendere. Io, Zeno, ho portato ai livelli massimi le potenzialità della mente umana. So perfettamente che affrontandoti apertamente sul campo di battaglia potrei finire gravemente ferito anche io, addirittura morire. Per tale ragione ho attaccato il tuo inconscio trascinandoti in quell’illusione. Ogni uomo, anche uno straordinario e protetto dalle Stelle come te, conserva all’interno della sua mente ricordi tristi o dolori connessi a dei sentimenti. Leggendo a fondo nella tua anima ho intravisto i ricordi di Shin e Toky. Tu non ti sei mai perdonato per quello che gli è capitato. Magari non l’ammetti a te stesso ma la parte più nascosta della tua mente non mente. Questi ricordi sono connessi al sentimento della colpa. Sfruttando al massimo questi ricordi ho creato quell’illusione. Se la tua forza di volontà non si fosse ridestata assumendo le sembianze di Rei, Fudo e degli altri, l’immagine riflessa di Toky ti avrebbe ucciso e la tua mente sarebbe andata in pezzi. E adesso saresti solamente un involucro vuoto.”.
“Incredibile” pensò Ken.
Tuttavia, comprese che qualcosa nel discorso di Zeno non tornasse ma preferì non interrogarlo sul punto.

“Bene Kenshiro, allora possiamo iniziare il vero duello. Aily ci guarda. Dovrai salvarla per pagare il debito con il tuo amico Rei” Sorridendo, indicò con il proprio dito destro Aily, immobile su una trave di costruzione posta a molti metri da terra.
“Maledetto” Esclamò Ken.
“Non preoccuparti non può muoversi, è sotto la mia ipnosi”.
“Per prima cosa, porrò fine ai tuoi movimenti con le mie “Onde cerebrali paralizzanti dello Shura”.
Dall’attaccatura del naso, posta in mezzo agli occhi, iniziarono a espandersi velocissimamente progressivi cerchi concentrici di colore verde, che diventavano sempre più grandi man mano che si distanziavano dalla fonte.
Ken venne investito in pieno, tuttavia i cerchi svanivano non appena entrati in contatto con l’avversario.
Con somma sorpresa del maestro di Hokuto, in poco meno di un respiro, il suo corpo si irridi tanto da sollevarsi un paio di centimetri da terra.
Circondato com’era dalla rigida aura verde dell’avversario e sollevato da terra, risultava assolutamente bloccato.
“Che succede?” Chiese incredulo Ken.
“Ti ho paralizzato Ken, non puoi compiere alcun movimento. E adesso, FINISSIMI AGHI DEL TELEPATE SHURA” Dalle 10 dita delle amni di Zeno, partirono un’infinita di sottilissimi aghi di luce verde che impattarono con il corpo immobilizzato del Maestro di Hokuto entrandovi all’interno.
In quel momento l’effetto paralizzante delle onde mentali cessò e Ken divenne libero di muoversi.
Ken ritornò padrone del suo corpo, tuttavia iniziò a sentire qualcosa. Piccolissime macchie di sangue comparvero sulla maglietta bianca che teneva sotto il giubbotto e sulle superfice delle braccia.
“Ma cosa…” non finì la frase che ciascuno dei minuscoli buchi presenti sul suo corpo iniziò zampillare sangue verso l’esterno.
In quel momento, il corpo del Maestro di Hokuto era una fontana. Una fontana rossa.
Ken caddè a terra riverso in un lago di sangue.
 
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CAPITOLO 16 “ IL RITORNO DELLA TRASMIGRAZIONE DELL’ANIMA”.

Osservando Ken riverso al suolo, Zeno fece per andarsene. Non si avvicinò neanche per controllare che l’avversario fosse già morto. Sapeva che se non lo fosse già stato, sarebbe stata solo questione di tempo. I buchi provocati dai suoi aghi non erano normali. Avrebbero continuato a far fuoriuscire la linfa vitale lentamente fino a condurre alla morte per dissanguamento.
Compiuti pochi passi in direzione opposta rispetto al corpo di Ken, il Maestro Shura venne attirato da qualcosa.
Il braccio destro di Kenshiro iniziò a muoversi, facendogli da spinta sul terreno, tanto da riuscire a farlo rialzare in piedi.
Dai fori presenti sul suo corpo continuava a sgorgare sangue ma gli occhi di Ken erano tutt’altro che privi di vitalità e spirito combattivo.
Sputato un rivolo di sangue dalla bocca, il Maestro di Hokuto iniziò a concentrarsi la sua aurea di colore azzurro iniziò a espandersi.
A causa dello sforzo Ken urlò “WAHAAAAAAAAA”.
Immediatamente i suoi muscoli si gonfiarono al massimo facendo letteralmente esplodere il giubbotto e la maglietta che ricoprivano la parte superiore del corpo.
A seguito della dilatazione muscolare, i fori causati dalla tecnica di Zeno si richiusero.
“Non può essere…” Disse scioccato Zeno.
“Prima che ti ammazzi, dimmi una cosa Zeno. Perché non mi hai ucciso mentre ero piombato nello stato di trance causato dalla tua illusione?” Chiese il successore della Divina Scuola.
“Non sei solo straordinariamente forte fisicamente e mentalmente, sei anche dotato di un grandissimo spirito di osservazione. Bene, per sfruttare al massimo i miei poteri mentali attraverso la lettura del tuo inconscio, ho necessità di entrare in un profondo stato di concentrazione che mi impone di dedicarmi esclusivamente a quello. Anche io come il mio avversario sono inerme durante quella fase. Per questo ho stimolato i centri nervosi dell’ipnosi degli abitanti del villaggio facendoli cadere in stato catatonico per un paio di ore. Nel loro caso, si tratta di menti deboli, non necessitano di monitoraggio continuo da parte mia. Una volta colpiti, cadono in stato ipnotico, dal quale si risveglieranno da sol tra qualche orai.”. Rispose il Maestro Shura.
Ken si mosse in avanti di un passo verso il suo avversario…
“Tuttavia, Kenshiro, non credere di avermi sconfitto solo perché sei riuscito a resistere ai miei aghi…Ancora devi comprendere di cosa è capace l’arte da combattimento più antica del mondo…” Disse Zeno mostrando la sua aurea.
Ken fece altrettanto e tutto l’ambiente circostante venne invaso da bagliori azzurri e verde scuro.
"Il combattimento finisce qui!" gridò Ken lanciandosi frontalmente contro Zeno, che reagì scatenando, dapprima le proprie onde celebrali che furono evitate e successivamente, ancora una volta, i propri aghi.

"Sono in svantaggio sulla distanza, se voglio batterlo devo avvicinarmi a lui!" pensò Ken, e nello stesso momento sollevò il braccio sinistro circondato dalla propria aura per intercettare i colpi del nemico. "Non basterà !" esclamò Zeno intensificando l'assalto, ma Ken continuò a correre verso di lui, schivando la maggior parte dei colpi e parando i restanti. Quando ormai era solo a pochi metri dal nemico, il Maestro di Hokuto si tuffò in avanti e, atterrando sulle mani, le usò per darsi la spinta e sferrare un calcio verso il petto dell’avversario. A tale gesto, Zeno tradì un attimo di stupore, ma poi rispose prontamente evitando il calcio con un semplice spostamento laterale, e reagendo a sua volta con un colpo diretto alla base della nuca scoperta di Ken. Ancora a mezz'aria, Kenshiro diede un colpo di reni ed eseguì una giravolta laterale, che lo spostò abbastanza da far infrangere l'attacco di Zeno sull’attaccatura della spalla e da permettergli di toccare di nuovo terra. Immediatamente, approfittò del fatto che Zeno fosse sbilanciato in avanti per sferrare un pugno dal basso verso l'alto, ma anche stavolta l’avversario lo evitò con rapidità. "Troppo lento" gli disse, e contemporaneamente colpì il Maestro di Hokuto con il palmo della mano carico di potentissima energia spirituale all'addome. Ken sputò sangue e cercò di indietreggiare, ma Zeno lo bloccò afferrandogli la spalla con la mano libera, poi concentrò un'enorme energia nel pugno e generò una violenta esplosione, che scaraventò Ken contro le mura di uno dei palazzi.
Schizzi di sangue volarono via e Ken, colpito in pieno a distanza ravvicinatissima, sbattè duramente la schiena contro il muro dell’edificio, per poi ricadere a terra.

Con la vista annebbiata dal dolore, cercò di rialzarsi, ma Zeno fu subito su di lui e lo afferrò dalla gola, sollevandolo in aria. "Ancora non capisci Kenshiro? La superiorità delle tecniche dell’Ordine Shura non può essere messa in discussione.”.
Oramai in debito d'ossigeno, Ken iniziò a sentire le forze che l'abbandonavano. Solo una tecnica segreta avrebbe probabilmente potuto spezzare la stretta di Zeno, ma in quella posizione non sarebbe mai riuscito ad imprimerle la forza necessaria. Consapevole che ben presto le forze lo avrebbero lasciato del tutto, Ken tentò una mossa disperata e, facendo leva sulla presa stessa del Zeno, piegò gli addominali e tentò di colpire i punti di pressione posti sulle spalle dell’avversario con i due diti indici, sferrando, al contempo, un violento calcio verso il suo viso.
Sfortunatamente per lui, neanche questo tentativo andò a segno, Zeno, pochi secondi prima che Ken maturasse quest’intenzione lasciò la presa e, conseguentemente spostò la testa abbastanza da far andare a vuoto il colpo.
Senza alcun preavviso, l’aura verde attorno a lui esplose con una violenza tremenda, investendo in pieno Ken mentre l'energia lo scagliava contro una delle pareti degli edifici, che andò in pezzi per la potenza dell'impatto.
Per due volte Ken aveva cercato di rimettersi in piedi dopo l'attacco subito da Zeno, e per due volte le gambe avevano vacillato, facendolo crollare di nuovo, sotto lo sguardo impietoso dell’avversario. Finalmente, al terzo tentativo, il Maestro di Hokuto riuscì nell'impresa e fronteggiò di nuovo il nemico. "Ha una forza tremenda ma non immensa… C’è dell’altro che non riesco ad avere chiaro… ma in qualche modo devo batterlo…”.

"Intendi continuare a combattere ? non hai ancora capito che è tutto inutile ?! E sia, prendi ancora i miei Aghi!" esclamò Zeno, scatenando ancora una volta la sua terribile pioggia di colpi.
Ken però si aspettava questa mossa e spiccò un balzo laterale, lasciando abbattere gli strali sulla parete alle sue spalle. "Conosco i tuoi colpi e posso prevedere le tue mosse, so come evitarli, adesso conoscerai la vera potenza della Divina Scuola di Hokuto!" gridò Ken saettando contro il nemico.
Colpo dei 100 pugni distruttivi di Hokuto urlò nel lanciare il potente colpo che tante vittorie in passato gli aveva dato. Le centinaia di pugni saettarono a elevatissima velocità contro Zeno, che sembrò restare immobile ad attenderli senza sollevare alcuna difesa.
Ken si stava accorgendo di come nessuno dei colpi da lui scagliati avesse centrato il bersaglio. Infatti il potente attacco in parte andò a vuoto, in parte si infranse sulla parete dell’edifico posto alle spalle di Zeno, aprendo enormi crepe nel grigio cemento.
"No… non l'ho mancato, si è spostato non appena ho caricato il colpo, ma come avrà fatto a intuirne la traiettoria di ogni singolo pugno… ?!" pensò Ken, ma prima che potesse cercare una spiegazione, Zeno gli apparve accanto, gli appoggiò la mano sul petto e scatenò un'altra esplosione di energia.
Incapace di difendersi, Ken venne lanciato in aria per poi precipitare al suolo a peso morto.
Immediatamente rialzatosi, Ken fissò il suo avversario.
“Ahahahah Kenshiro sei spacciato. Ti ho osservato nel tuo duello con Caio, ero lì con Doros. Considerata la tua età e le tue conoscenze è impossibile che tu possa diventare più forte. E se questo è il livello massimo che hai raggiunto non hai speranze. Guardati. Mentre tu sei ridotto ai minimi termini, io non sono mai stato sfiorato dai tuoi colpi. La mia potenza è ben superiore a quella di Caio e alla tua.”.
La mano destra di Zeno iniziò a brillare di luce verdastra, “ti taglierò la testa Ken” immediatamente si trovò davanti al maestro di Hokuto con il braccio destro allargato al massimo per scaricare un fendente.
Ken cercò di spiazzare l’avversario, spostandosi rapidamente a sinistra per evitare il colpo e contrattaccare, ma, incredibilmente Zeno lo colpì proprio seguendo il suo movimento, aprendogli un enorme taglio sulla schiena.
Ken, voltandosi di scatto, urlò “di nuovo, UAUATATATATATATATAT” .
A una distanza così ravvicinata Zeno non aveva altra possibilità che difendersi, e invece sorprendentemente rimase immobile, come rassegnato a subire il colpo. Quando l'energia dei Cento Pugni di Hokuto fu su di lui però accadde l'impossibile: lo Shura iniziò ad eseguire movimenti appena percettibili, ma sufficienti da permettergli di evitare i colpi del nemico. "E' incredibile ! Sta schivando tutti i miei colpi! No… non li sta schivando… li sta anticipando !" comprese Ken con gli occhi sbarrati, e infatti Zeno sembrava prevedere dove ciascun pugno avrebbe colpito, e si muoveva di conseguenza.

Completamente sbalordito, Ken non prestò neanche attenzione al gesto successivo dell’avversario, che con un movimento del braccio scatenò contro di lui una scarica di energia elettrica molto simile a quella che aveva subito da Abel. I fulmini lo raggiunsero in pieno, facendolo ricadere al suolo sanguinante.

Soddisfatto, Zeno interruppe l'attacco e gli si avvicinò. "Un'altra prova della mia superiorità, spero che tu ora ti sia convinto !"

"Ho capito finalmente…A quanto pare il Mondo è pieno di sorprese, sembri addirittura più potente di Caio. Ma non lo sei…avrei dovuto prestare più attenzione sia alle tue parole che a quelle di Doros…
….tu… puoi leggere nell’altrui mente…è così che hai schivato tutti i miei colpi finora…" sussurrò Ken, con in bocca il sapore del sangue.

"Hai capito finalmente. Il potere della mente si destò in me fin da bambino. Un dono di Dio che io ho saputo elevare al massimo livello. Ho sempre saputo perfettamente che tecnica avresti utilizzato e dove avresti diretto i tuoi colpi. Non immaginavo che avresti retto così tanto da capire. Sei incredibilmente forte. Probabilmente, sei più forte anche di me, ma se non riesci a colpire l’avversario la tua forza è inutile.”
A queste parole, Ken rimase in silenzio per qualche secondo, poi la verità si fece strada nella sua mente e disse allibito "Ma… allora…".
Ken si rialzò e chiuse gli occhi.
“Ti stai arrendendo vedo… Bene, crepa Kenshiro” Urlo Zeno con la mano destra carica di aura verde diretta verso il cuore dell’avversario.
In quel momento, gli ochhi di Kenshiro si illuminarono e la sua sostanza scomparve.
Un lungo e profondo taglio si aprì lungo la guancia sinistra di Zeno.
“No… Questa è…” penso il Maestro Shura.
“Trasmigrazione dell’Anima, questa è la tecnica finale della Divina Scuola di Hokuto. Sei il terzo uomo che mi costringe a ricorrervi.”. Disse Kenshiro.
Zeno si ritrovò circondato da immagini del proprio avversario.
Completamente spaesato, il Maestro Shura venne colpito a ripetizione dalle immagini di Kneshiro che, ad attacco concluso, si riunirono nel suo corpo reale. Scaraventato in cielo grondante sangue, per i colpi ricevuti, Zeno precipitò malamente al suolo.
La cotta e i bracciali caddero in mille pezzi mentre il suo bellissimo viso era ridotto a una maschera di sangue. “Un colpo fortunato” disse Zeno rimettendosi in piedi.
Lo Shura iniziò a bombardare l’avversario di fasci di aura, ma Ken ricorse nuovamente alla Trasmigrazione dell’anima, i colpi portati dal maestro di Hokuto tempestarono nuovamente Zeno che finì nuovamente a terra. “Perché… PERCHE’ NON RIESCO PIU’ A LEGGERE NELLA TUA MENTE???” Gridò Zeno!!!
“E’ grazie alla Trasmigrazione dell’anima. Questa tecnica della Divina Scuola consente l’annullamento totale della propria sostanza. Corpo, spirito e mente diventano il NULLA e nell’universo non c’è niente più potente del nulla. In quello stato io non esisto, non esiste il mio corpo e neppure la mia mente. Come potresti vedere in qualcosa che non esiste? Sei stato un grande avversario, Zeno. Ma concentrandoti troppo sui poteri della mente hai inevitabilmente tralasciato il combattimento reale. Se fossi stato un guerriero da campo di battaglia saresti riuscito a finirmi prima che intuissi il tuo segreto. Denudato della tua armatura di invincibilità non sei che un uomo normale.” Disse Kenshiro.
“Uh uh uh… bene.. allora uccidimi cane di Hokuto…”
“Prima voglio sapere perché mi avete seguito così a lungo… Perché siete rimasti nell’ombra… Cosa prevedeva il vostro piano?”
“La tua famiglia, quei miserabili di Nanto e gli Imperiali, anni fa relegarono il nostro ordine nell’anonimato. Benchè le vostre tecniche derivassero dalla nostra Scuola, come i figli ingrati rinnegano i padri, voi rinnegaste noi. Per 2.000 anni fummo dimenticati e vituperati. Abbiamo seguito le tue imprese, lo scontro con Raul e Sauzer, il tuo ritorno e la caduta dell’Impero, ti abbiamo seguito fino sull’isola dei demoni. Sapevamo che un’alleanza delle tre scuole maggiori sarebbe stata estremamente pericolosa e impossibile da battere. Avremmo scommesso su Raul o Caio, ma, contro ogni previsione, alla fine sei rimasto solo tu. Non solo hai sconfitto tuo fratello ma anche Sauzer, l’Impero Celeste, completando, addirittura, il Rito del Dono Celeste con la morte di Caio. Certo, un prezzo era stato pagato. La fine delle tre scuole maggiori. Eri rimasto solo, abbiamo aspettato quel momento per attaccare.”. Disse Zeno.
“Ma tutto questo perché?” Chiese Kenshiro.
“Perché??? Osi pure chiedermelo. Come se non bastasse quello che avete fatto al mio Ordine, voi Scuole Maggiori avete distrutto il Mondo. Non siete state in grado di evitare la Guerra Nucleare. L’Imperatore si era dimostrato un debole e voi con lui. Tra le innumerevoli vite che avete sulla coscienza c’è quella della mia famiglia.
Ti ho già detto che mi accorsi sin da bambino dei miei poteri mentali. Nel periodo immediatamente successivo alla Guerra nucleare vivevo in un piccolo villaggio fluviale a migliaia di chilometri da qui. Vivevo con mio padre e mia sorella, mio madre era morta durante la guerra. Mio padre mi mise in guardia sui miei poteri, con la regressione sociale che vi era stata a cagione della guerra, le mie facoltà sarebbero potuti essere scambiate per stregoneria.
Purtroppo non riuscivo ancora a controllarli adeguatamente… rispondevano alle mie sensazioni inconsce, e così un giorno, inavvertitamente, spostai un secchio d’acqua con la mente.
La gente se ne accorse subito… accusò me, mio padre e mia sorella di stregoneria…
Eravamo troppo terrorizzati per difenderci, venimmo subito catturati e condannati al rogo.
Vidi mia sorella e mio padre bruciare vivi accanto a me. Li vidi venire avvolti dalle fiamme gridando il mio nome. Quando sentii il loro grido, persi il controllo.
Il mio potere esplose, spegnendo il rogo e liberandomi, ma ormai era troppo tardi per salvarli. Fui costretto a tuffarmi nel fiume per scappare, ed andai via trscinato dalla corrente per giorni e giorni, aggrappato solo ad un piccolo tronco d'albero in balia delle correnti, senza nè cibo nè acqua, troppo debole e sconvolto per potermi salvare con i miei poteri. Fu allora, quando ormai mi ero rassegnata a una morte certa, che il mio maestro apparve dinanzi a me.. .Senza dir niente, mi sollevò in braccio, prendendomi con se e portandomi al suo tempio, dove i suoi servitori mi curarono e nutrirono. Durante il periodo della convalescenza mi venne a trovare quasi quotidianamente, accertandosi delle mie condizioni. Alla fine, quando ebbi ripreso le forze mi raccontò la vera storia del mondo e si offrì di addestrarmi nell’apprendimento delle tecniche Shura per realizzare la missione di salvare il mondo che Hokuto, Nanto, Gento e l’Impero avevano distrutto. Accettai’ e divenuto Maestro, iniziai’ a sviluppare al massimo il mio dono. La mia mente .”
“Hokuto non ha nessuna responsabilità nella distruzione nucleare e nella morte della tua famiglia. E’ stata la follia dell’uomo che ha fatto bruciare il mondo nelle fiamme nucleari” Disse Kenshiro.
“Davvero??? Sei un ingenuo Kenshiro. Pensi che il vecchio Ryhaku ti abbia detto davvero tutto? Uh uh uh… io morirò qui ma la nostra missione continuerà… Addio Kenshiroooooooooo” Gridò Zeno.
Ken rimase scioccato da queste dichiarazioni.
Il Maestro Shura si infiammo come una torcia di fiamme verdi e si gettò contro Ken.
Il Maestro di Hokuto lo colpì in pieno petto con il proprio prugno destro coperto dal guanto di Ain, l’impatto fu tremendo, la pelle la gabbia toracica di Zeno andarono in pezzi e il braccio di Ken, dopo aver spaccato in due anche la spina dorsale, uscì dalla schiena dell’avversario.
Le pupille del Maestro Shura divennero vitree.
Immediatamente dopo tutti gli abitanti del villaggio si destarono dal loro stato di trance, compresa Aily che si rese conto di trovarsi in bilico su una trave a decine di metri da terra.
Ripresa coscienza la ragazza ebbe un sussulto di terrore che la portò a precipitare, ma Ken la afferrò prima che impattasse a terra.
“Ken” disse Aily prima di svenire.
Il giorno successivo il villaggio era tornato alla normalità. La notizia della sconfitta di Zeno viaggiava verso il castello imperiale stretta alla zampa di un piccione, tuttavia Ken era pensieroso, ma una voce lo richiamò alla realtà
“Ken, Mamiya si trova al palazzo imperiale con Louise?” Domandò Aily
“Si, Aily, con Louise e con… RYHAKU…”. Rispose Ken adombrandosi.

Edited by cicciodigao - 11/4/2020, 11:26
 
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CAPITOLO 17 “NANTO RICOMPARE”

“E’ finita”. Così esclamò l’imperatrice al momento della lettura del messaggio pervenutogli con il piccione viaggiatore.
Gli Shura erano stati annientati. Preso atto di questo, Veler provvide immediatamente a far spargere la notizia per tutto l’Impero.
Una volta che la notizia avesse raggiunto il popolo, si sarebbe potuti tornare alla normalità. La ricostruzione della capitale Imperiale sarebbe stato il primo passo. Dopo di chè, trascorso ancora qualche anno, avrebbe iniziato l’addestramento del seienne figlio di Falco, Aquila.
Anche Ryu si mostrò festante. Kenshiro aveva vinto. Adesso si sarebbe potuto concentrare sul suo addestramento per farne il 65° successore della Divina Scuola di Hokuto.
Mamiya, Miu e Aska, ospiti del Palazzo Imperiale aspettavano che Ken arrivasse per potere riabbracciare Aily.
Solo Ryhaku, saputa la notizia, si era immediatamente preparato a partire. Sembrava avesse qualcuno di urgente da incontrare.

Qualche giorno dopo, Ken arrivò al Palazzo. Accolto come il Salvatore dai soldati, si preoccupò, in primo luogo, di far rincontrare Mamiya e Aily.
Subito dopo si diresse dall’Imperatrice e rimase a colloquio con lei e con Veler, descrivendogli l’andamento dello scontro avvenuto con Zeno.
Terminata la descrizione del combattimento, Veler prese la parola.
“Addirittura ricorrere alla Trasmigrazione dell’Anima…Si narra che il tuo combattimento con Falco sia finito in parità solo perché non ricorresti a tale tecnica. Ma se Zeno ti ha costretto a tanto vuol dire che la sua forza era superiore a quella di Falco.”.

“I tre Shura erano avversari molto forti e preparati. Tuttavia, ciascuno di loro presentava dei limiti. Se non fosse stato per l’esperienza acquisita nel corso dei passati combattimenti, sarebbe bastato il più debole dei tre, Doros, a uccidermi.”. Rispose Kenshiro.

“Kenshiro, adesso che il nemico è sconfitto, ti prego, occupati di ritrovare Lynn. Bart e gli altri sono partiti da diversi giorni ma ancora non hanno dato notizie in merito.” Intervenne l’Imperatrice.

“Lo farò, ma prima ho necessità di parlare con Ryhaku. E’ una cosa della massima importanza.”.

“Ryhaku non si trova qui. Saputa della tua vittoria contro Zeno, ha sellato il proprio destriero ed è partito. Ha detto che era di vitale importanza per tutti noi, incontrare una persona. Dove si sia diretto, non lo ha riferito.”. Disse Veler.

Ken rimase pensieroso per qualche secondo, dopo di che voltò le spalle e disse “Imperatrice, c’è una cosa di cui le vorrei parlare riguardante Lynn.”.

“Di cosa parli, Ken?” chiese la Sovrana.

“Ecco, tutti voi sapete che gli effetti della tecnica di Caio hanno provocato l’amore tra Lynn e Bart. Questi effetti sono stati annullati da Abel con una tecnica a noi sconosciuta. Terminata la fine dell’influsso dello “Shinkanaku”, Lynn è tornata se stessa. Tuttavia, anche in quello stato, ha rifiutato di sottomettersi all’Ordine Shura. Abel per evitare di ucciderla, le ha cancellato la memoria. E’ tra le facoltà del successore del successore della Divina Scuola di Hokuto restituirgliela, tuttavia, non sono sicuro che sia la cosa giusta da fare . Quando lascai Lynn nelle mani di Bart lo fece perché potesse pensare solo alla propria felicità. Forse, adesso Lynn è felice. Ma è anche vero che il dovere del Successore della Divina Scuola è quello di proteggere la famiglia imperiale e Lynn ne è un membro. Rifletterò su questo dilemma. E solo dopo che l’avrò trovata agirò secondo quello che sarà più giusto per Lynn.”.
L’Imperatrice annuì.

Barti, Milo, Luke e Syia si trovavano nelle verdi terre a sud-est.
“Sarà un’impresa impossibile, questa zona è gigantesca e in più, Lynn è stata affidata a dei nomadi che potrebbero essere ovunque. Anche in più di un singolo luogo.” Disse Milo.
“Dobbiamo trovarla a ogni costo.” Replicò Bart.

Frattanto, non lontano da dove Bart e i suoi compagni si erano fermati per valutare come muoversi, un gruppo di persone stava provvedendo a costruire edifici in legno.
Il gruppo, composto nel massimo da 30 persone era arrivato lì da pochi giorni e aveva deciso di fermarvisi ritenendolo un luogo adatto.
L’anziano a capo coordinava i lavori di costruzione che venivano eseguiti dagli uomini, mentre, le donne provvedevano alla preparazione dello stufato.
A diverse centinaia di metri di distanza, un giovane era intento nello spaccare la legna con un ascia. I pezzi di legno ricavati sarebbero serviti come materiale per le costruzioni che i suoi compagni stavano realizzando.
Il giovane, di circa 20 anni, presentava un fisico atletico, capelli blu acciaio mediamente lunghi tirati all’indietro e occhi grigi.
Indossava stivali e pantaloni blu scuro e maglia a maniche lunghe bianca e, sopra di questa, giubbotto color grigio petrolio adornato da una spalliera argentata sul lato destro.
Il suo lavoro venne interrotto dalla chiamata di una voce familiare “Seian”, Seian!”.
“La mia bellissima compagna. Cosa c’è Lysa?” Disse allora il giovane sirridendo.
La ragazza presentava una corporatura esile, ma, nonostante ciò, le forme femminili erano facilmente distinguibili al di sotto delle vesti.
I capelli rossicci e i bellissimi occhi del medesimo colore facevano di lei una donna di rara bellezza.

“Mi hanno dato il compito di raccogliere dei frutti, ma sono troppo in alto per me, potresti aiutarmi?” Chiese la giovane.
“Certamente.” Rispose Seian.

Dopo aver camminato qualche metro, i due ragazzi si trovarono dinanzi a un albero ricchi di frutti.
Con un balzò felino, il ragazzo saltò in alto e velocissimamente spoglio un intero ramo di tutti i frutti che vi pendevano.
“Sei incredibile Seian, non sembri neanche un uomo, riesci a librarti in aria come un uccello.” Disse la ragazza.
“Mmm, si, ma, a quanto pare, neanche questo è riuscita a convincerti a stare con me…”
Constatò il ragazzo.

“Seian, perdonami ma credevo che tu avessi capito… Non ricordo nulla della mia vita passata, se non fosse per quell’uomo che mi affidò al Decano non saprei neanche il mio nome. Forse ho dei genitori, forse un marito, forse, addirittura dei figli… Non mi sento di legarmi a nessuno adesso…”. Rispose la ragazza.

“Lysa, la vita va avanti, ti ho raccontato di mio padre, se non sbaglio. Quando l’Impero è caduto sotto gli attacchi degli invasori provenienti da ovest, mio padre si è schierato in difesa della capitale ed è morto nel tentativo di proteggerla. Promettimi almeno che ci penserai…” Disse il giovane.

“Va bene” Rispose la giovane Lysa.

In quel esatto momento, i due giovani vennero richiamati da un urlo proveniente da dove si trovavano i loro compagni.
Corsi velocemente in quella direzione videro quello che si stava consumando.
Un gruppo di una decina di banditi stava letteralmente massacrando i loro compagni. Mentre il grosso di quelle bestie trucidava gli uomini, la restante parte arraffava il cibo e iniziava a violentare le donne.
Il capo dei predoni tagliò di netto la testa dell’anziano Decano e con una torcia iniziò a bruciare le costruzioni appena alzate.
“Uomini, razziate tutto il cibo che hanno e prendete tutte le donne, le violenteremo sino a farle crepare.”.
In pochi minuti gli uomini erano tutti morti, le donne stuprate e poi strozzate, mentre quelle che erano riuscite a correre via si erano trovate con una freccia nella schiena.
Dopo fu il silenzio se non per le urla e le risa dei banditi.
Seian e Lysa rimasero attoniti.

Poi accadde qualcosa. Il corpo di Seian iniziò a emettere degli strani bagliori color ciano. Lysa rimase sorpresa ma non scioccata, da qualche parte nella sua mente sapeva che non era la prima volta in cui assisteva a una scena simile.
Velocissimamente, il ragazzo saltò in aria in direzione dei banditi a una incredibile distanza dal suolo, raggiunta l’altezza massima iniziò a scendere verso quelle belve.
Mentre proseguiva la discesa, alzò al massimo le braccia, tenendo, tuttavia, le mani a palmo aperto. Contemporaneamente ritrasse le gambe.
I banditi non fecero in tempo a comprendere cosa stesse accadendo che sentirono “Ali taglienti dello Sparviero”.
L’aria venne recisa dall’alto verso il basso contemporaneamente alla picchiata di Seian. Tutti i banditi che si trovavano intorno al punto dell’atterraggio vennero totalmente tagliati in quattro parti verticali con spaccatura che si apriva dall’alto verso il basso. I tre sopravvissuti, tra cui il capo restarono di stucco.
“Miserabili assassini…” Disse a denti uniti il giovane guerriero.
“Ma tu chi s…” il capo dei predoni non fece in tempo a finire la frase che, insieme ai suoi due compagni, venne tagliato in diversi pezzi irregolari dal movimento delle mani del ragazzo.
Lysa, dopo aver osservato la scena, rimase attonita mentre nella sua testa riecheggiava una parola “…NANTO…”.

A nord-ovest, Kenshiro, in groppa a Re Nero lasciò il Palazzo Imperiale con l’intenzione di trovare Lynn.

Non molto distante, nelle terre aride, davanti a un fuoco, Virgil rifletteva “Anche Zeno è morto… Credo si possa dare inizio alla seconda fase.”.

Frattanto, Ryhaku del mare aveva appena raggiunto un edificio nascosto tra le montagne. Li ad attenderlo vi erano due figure.
Un uomo con mantello e cappuccio bianco, la cui veneranda età era facilmente evincibile dal bianco dei capelli che si intravedeva, e una donna totalmente coperta da un armatura da cavaliere argentata.
“Ruso, mio vecchio amico fatti abbracciare. Porgo i miei omaggi, mia Signora Reina.”.
 
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view post Posted on 13/4/2020, 12:07     +1   -1

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CAPITOLO 18 “NANTO CONTRO HOKUTO”

“NANTO” sussurro Lysa.
Questa parola, attirò l’attenzione di Seian…
“Lysa, Conosci la Sacra Scuola?” chiese

“No… cioè, io… non lo so… guardandoti, quella parola mi è uscita naturalmente…” rispose la ragazza…

“Devi avere avuto a che farci in passato, allora… Mio padre era il Maestro della Tecnica della Sparviero di Nanto… una delle 108 sette della Scuola… La sua disciplina era considerata pari a quella dei Sei Generali…” Disse il ragazzo…

“I sei generali?… Chi sei Seian?”

“Come ti ho già detto, mio padre era il Maestro della Tecnica della Sparviero di Nanto, il suo destino era quello di seguire la stella della Sovranità di Nanto, la Fenice, ed essere il suo braccio destro almeno finchè non fosse apparso il Sesto e Ultimo Generale di Nanto, il vertice delle 108 discipline della Sacra Scuola… Tuttavia, il precedente successore della Fenice di Nanto tradì la Sacra Scuola, si auto incorono Sacro Imperatore e si gettò alla conquista del Mondo… Mio padre, fedele a Nanto, si rifiutò di seguirlo… Portò via me, ancora piccolissimo, e mia madre e si ritirò’ in attesa della comparsa del Sesto Generale. Purtroppo, mia madre morì di malattia di li a poco e, a causa di ciò, mio padre non riuscì a intervenire nelle scontro noto come la “Guerra per la Conquista del Cielo” che vide il più grande scontro tra Maestri di arti Marziali, il Grande Re di Hokuto contro il Supremo Kenshiro…”

Sentendo quel nome, Lysa fu come attraversata da una scarica elettrica… poi riprese ad ascoltare…

“… Negli anni successivi, un nuovo Tiranno si erse… il vice-re Jaco che scatenò sui superstiti di Nanto i 5 Generali Imperiali della Scuola di Gento.. Io e mi padre restammo nascosti, e lui iniziò ad addestrarmi alla Tecnica di Nanto come suo successore… Finalmente riapparve Kenshiro e insieme all’Armata di Hokuto riuscì a sconfiggere l’usurpatore e a liberare l’Imperatrice…”

Ancora una volta, al sentire il nome di Ken, dell’Armata di Hokuto e dell’Imperatrice, Lysa avvertì fortissime fitte alla testa, e iniziò a urlare dal dolore…

“Che ti succede?” gridò Seian andandole incontro

“Non lo so… anche in questo caso, mentre pronunciavi quei nomi, la testa ha iniziato a farmi male…” Rispose Lysa..

“Non devi più preoccuparti di nulla… Io e te siamo rimasti soli… Mio padre morì nella battaglia per la capitale imperiale, combattendo affianco ai Gento contro gli invasori Shura, tu non ricordi nulla e i nostri compagni sono stati massacrati… Andremo via insieme, ti proteggerò per tutta la vita. Non ho intenzione di morire combattendo gli invasori…”

Raccolta qualche provvista, i due ragazzi si allontanarono…

A molti chilometri di distanza, Ken si trovava in groppa a Re Nero quando si vide raggiunto da una moto a tre ruote…
“Volevi lasciarmi indietro, zio Ken?” Disse Ryu..
“Ryu…” Rispose sorridendo Ken…
“A pochi chilometri da qui, c’è una nota locanda… Tutti i viaggiatori si fermano lì… Potremmo iniziare facendo qualche domanda sul posto..”. Espose il figlio di Raul
Ken, semplicemente annuì.

Proprio in quella locanda, vero e proprio crocevia tra i territori Imperiali e le terre verdi di sud-est, erano da poco arrivati Seian e Lysa… In possesso delle monete d’argento sottratte ai cadaveri dei banditi, Seian si rivolse a uno degli uomini che li prestavano servizio al fine di avere qualcosa da mangiare e un letto caldo per la notte.. Il giorno dopo avrebbero deciso dove andare.
Pagate due stanza, Lysa e Seian passarono la notte separatamente.
La mattina dopo, i due acquistarono uno dei cavalli dell’oste con gli ultimi soldi dei banditi.
In quel preciso istante, un uomo su un gigantesco cavallo nero e un ragazzo su una moto a tre ruote arrivarono nel piazzale antistante alla locanda.
I 4 si osservarono.
La testa di Lysa iniziò a essere colpita da fitte sempre più forti, finchè, urlando per il dolore, non svenne.

“Lysaaaaaaaa, cosa ti succede?” Disse Seian…
Ken scese da cavallo e si incamminò verso i due giovani…

“Cosa vuoi straniero?” Gli si rivolse Seian…

“Stavo cercando quella donna… Lei non è chi tu credi che sia…” Disse Ken…
“Mmm… lei è con me, non osare avvicinarti o ti ucciderò, straniero..” Disse il giovane…
Seian, in maniera estremamente veloce saettò verso Kenshiro con il braccio destrò in avanti… Tuttavia, bastò un semplice movimento laterale a sinistra del Maestro di Hokuto, eseguito con sufficienza, per evitarlo.
Ma, sulla guancia di Ken, si aprì un leggerissimo taglio…

“Il sacro colpo di Nanto…” Mormorò Ken… “Chi sei ragazzo?” Esclamò.

“La cosa non ti riguarda, Lysa è con me, e ciò ti basti… Prendi il tuo cavallo e vattene…”

“Il suo nome non è Lysa… E’ Lynn ed è la sorella gemella dell’Imperatore…”

“Cosa??? E tu credi che io possa bermi una cosa del genere? Vattene oppure, io, Seian, ti ucciderò!!” Disse il giovane guerriero di Nanto..

“Vedo che parlarne è inutile… D’accordo, ma non sarò io il tuo avversario…Ryu te la senti di combattere contro quest’uomo?” Disse Ken osservando il figlio di Raul..

“Certo!!!” Esclamò Ryu…

Ken si mise in disparte e risalì su Re Nero…

Seian, provvide a far sdraiare in terra Lysa ancora svenuta, mettendole il proprio giubbotto come cuscino su cui appoggiare la testa, dopo di che volse le sue attenzioni al giovane Ryu.

“Con un moccioso del genere mi basterà un solo colpo” Esclamò Seian, saettando verso l’avversario con il braccio destro aperto al massimo.
Il fendente diretto a Ryu andò, tuttavia, a vuoto. Il giovane eseguì una capriola all’indietro che gli consentì di evitare il colpo.

Seian rimase stupito dall’agilità del giovane. “Non ti consiglio di sottovalutarmi” disse sorridendo il giovane figlio di Raul.
Immediatamente, il ragazzo stringendo i pugni iniziò a mostrare la sua aura rossa.
Seian rimase sbalordito… Suo padre gli aveva insegnato che solo i praticanti delle tre scuole maggiori erano in grado di mostrare l’aura combattiva ed era certo che il ragazzo di fronte a lui non appartenesse a Gento, poiché l’aura non era così luminosa.
Di certo non apparteneva a Nanto… Per cui restava una sola possibilità.
“Non può essere… Hokuto…” pensò Seian…
“Ma anche se fosse, non basterà.” Mormorò… iniziando a mostrare la sua aura combattiva color ciano…
L’ambiente circostante si riempì immediatamente di bagliori rossi e azzurrastri…

Ken, in groppa a Re Nero osservava in silenzio… Erano più di dieci anni che non si verificava un confronto tra Nanto e Hokuto…

Seian si lanciò immediatamente all’attacco di Ryu con entrambe le braccia tese in avanti all’altezza del torace dell’avversario.
Ryu si preparò a bloccare il colpo, posizionando entrambe le braccia ad angolo retto con l’intenzione di bloccare l’affondo, tuttavia poco prima dell’impatto, le braccia di Seian sparirono per ricomparire all’altezza dello stomaco del ragazzo.
Ryu riuscì a bloccare il colpo, calando velocissimamente i pugni e impattandoli con le mani dell’avversario.
Tuttavia a cagione dell’impatto, lo spostamento d’aria aprì delle profonde ferite verticali sul tronco del figlio di Raul.
La maglia e la spalliera andarono in brandelli.
“Eh eh eh… hai visto ragazzino? Questa è la Tecnica del Volo Radente dello Sparviero di Nanto…”
Ryu si mosse velocemente all’indietro per mettersi al sicuro, “Nanto…” mormorò.

“Ora vedrai” urlò il giovane Ryu nell’attaccare frontalmente l’avversario. Con un gesto improvviso, Seian eseguì un salto mortale all’indietro schivando l’assalto che finì a vuoto.
Subito, il giovane figlio di Raul scattò verso di lui gridando “Pugno Divino di Hokuto” sferrando la propria mano chiusa circondata da aura rossa. Al nome di Hokuto, Seian rimase sbalordito, ma anche stavolta non si lasciò prendere di sorpresa e parò l’attacco con il dorso del braccio sinistro. Perso lo slancio iniziale, Ryu cadde al suolo, ma con una mossa improvvisa atterrò sulla mano e, ruotando su di essa cercò di colpire con un calcio le gambe dell’avversario.
Benchè colto di sorpresa, il guerriero di Nanto riuscì all’ultimo secondo a schivare anche questa mossa con un salto, ma si accorse troppo tardi che in realtà Ryu avesse previsto le sue movenze. Infatti, il giovane, atterrato sui piedi prese un ulteriore spinta saettando con la gamba destra tesa verso l’avversario e centrandolo in pieno petto.
Seian volò via e fini rovinosamente terra.
“Incredibile. Questo ragazzo è forte. Chi è? Come fa a conoscere la tecnica della Divina Scuola di Hokuto.?”Si chiese il giovane di Nanto.

“Sei stato bravo! Ma anche la Scuola di Nanto è maestra nell’uso delle gambe!” Grido Seian.
Immediatamente dopo fu sul giovane figlio di Raul con un movimento talmente fulmineo da ricordare le movenze di un ghepardo piuttosto che di un uomo.
In maniera altrettanto veloce, benchè fosse già davanti l’avversario, ruoto a 360° gradi il proprio corpo e colpì in pieno Ryu con un calcio rotante portato con la gamba destra.
Il giovane venne sbalzato lontano e impattò rovinosamente a terra.
“Il gioco è finito” gridò Seian mentre calava due dita verso la testa dell’avversario, il suo affondo, tuttavia, si limitò a trapassare il terreno sul quale Ryu era riverso.
Con un movimento inconscio, infatti, il giovane era riuscito a rotolare sul terreno prima dell’impatto.
Rimessosi in piedi, il ragazzo scrutò il proprio avversario.
Come aveva già fatto, Seian corse verso Ryu e sferrò un affondo, ma stavolta il ragazzo si aspettava una mossa del genere e bloccò il polo dell’avversario per poi sfruttare il suo stesso slancio per scaraventarlo via. Pronto al contrattacco, Ryu saettò verso Seian e tentò di colpirlo con un pugno, ma Seian lo schivò con una capriola, preparandosi a colpire il figlio di Raul con una miriade di affondi, in quel momento gridò “Taglienti piume dello sparviero”.
Colto di sorpresa Ryu riuscì comunque a disporre una difesa e a parare con i propri pugni una gran quantità di affondi. Tuttavia, ben presto, la velocità e il numero degli affondi divenne insostenibile “è troppo veloce” pensò l’allievo di Hokuto, prima di venire travolto e scaraventato al suolo.
Tuttavia, Ryu si rimise immediatamente in piedi..
“Cerca di combattere ancora.. anzi, sembra che diventi sempre più forte ogni volta che si rialza… chi è questo ragazzo?” pensò Seian.
“Ora basta. Ti ucciderò adesso” Gridò Seian mentre iniziava a sentire la stanchezza del duello…

“Forse ho capito come poter vincere…”pensò Ryu…

Seian fu subito sul giovane con le quattro dita della mano destra unite per l’affondo, Ryui intercetto la mano destra dell’avversario con il palmo sinistro della sua.
La mano destra di Seian trapassò la sinistra di Ryu, ma il giovane figlio di Raul, davanti agli occhi sorpresi di Ken, strinse la mano avversaria che gli aveva trapassato il palmo.
“Da quanto il combattimento è cominciato, non ti sei mai trovato in posizione statica, ho capito il segreto della tua tecnica, il perenne movimento. Adesso sei sbloccato, Seian!!”
Con il puno destro, Ryu iniziò a tambureggiare di colpi il corpo dell’avversario. Tanto al viso quanto al corpo.
Tenendo ben stretta nel proprio pugno sinistro la mano destra di Seian, questi era impossibilitato ad allontanarsi.
“Colpo dei cento pugni distruttivi di Hokutooooo” Gridò Ryu.
Il corpo di Seian venne tempestato e martoriato di pugni, per poi volare, via nel momento in cui Ryu lasciò la presa sulla mano destra, e cadere malamente al suolo.
“E’ riuscito a sconfiggermi” mormorò Seian ormai ridotto al una maschera di sangue.
“Devo proteggere Lysa!!! Non mi arrenderò mai!”” Gridò il giovane di Nanto rimettendosi in piedi.
Anche Ryu si rimise in posizione.

I due furono interrotti da una voce “BASTA COSI’ !!!” Non c’è bisogno di continuare, Seian, anche noi siamo qui per proteggere quella donna.” Disse Ken
Seian capì che di fronte non aveva un uomo normale… “Qual è il tuo nome?” chiese
“Il mio nome è Kenshiro…”.
“KENSHIROOOO????? IL GUERRIERO LEGGENDARIO CHE HA BATTUTO RAUL, SAUZER E JACO????” Domandò Seian
Ken annuì…

Seian, abbassò le proprie difese… “Fate di me ciò che volete, Maestro Kenshiro…”.
 
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CAPITOLO 19 “FINE O INIZIO?”

Che quell’uomo non fosse una persona normale, Seian l’aveva capito dall’autorità della sua voce. Una voce che era stata sufficiente a far cessare le ostilità nel suo giovane avversario. Chiaro segno che la forza di costui fosse di gran lunga superiore.
Ma non pensava che fosse Kenshiro… Suo padre gli aveva raccontato le imprese del Salvatore.
Di come sconfisse Sauzer dopo esserne stato in balia.
Di come pose fine alla violenta dominazione del Re di Hokuto.
Di come riuscì a liberare l’Imperatrice dalla prigionia di Jaco.
Eppure di Kenshiro non c’erano notizie da anni… Da quando era partito insieme al maestro di Gento per le terre al di la del mare…
Ma, ora era davanti a lui e gli porgeva la mano…
“Maestro Kenshiro…” disse Seian.

“Hai combattuto bene Seian, per merito tuo, Ryu ha assaggiato il combattimento con un vero Maestro di arti marziali…” Sentenziò Ken.
Seian chinò il capo in segno di rispetto.
“Quella donna si chiama Lynn ed è colei per la quale 7 anni fa attraversai il mare… Adesso è priva della memoria… Grazie per averla protetta.” Disse Ken
Seian si accorse subito della veridicità delle parole del Maestro di Hokuto.

“Si è così Maestro… Si unì al nostro gruppo di nomadi circa un anno fa… L’uomo che l’affidò a noi la chiamava Lysa…Anche io mi ero unito a loro da poco.. Mio padre mi affidò al Decano prima di combattere per difendere la Capitale Imperiale contro gli Shura invasori. “.

“Abel è stato saggio ad attribuirle un altro nome, ecco perché Bart e gli altri non sono riusciti a trovarla… Il fatto che questo nostro incontro sia avvenuto per caso è il chiaro segnale della Volontà del cielo” pensò Ken…

“Ascoltami, Seian, è nelle mie facoltà restituire la memoria a Lynn… Tuttavia, voglio chiederti una cosa… In questo tempo trascorso insieme, ti è sembrato che lei fosse felice e si fosse lasciata il passato alle spalle? Oppure, ti ha dato l’impressione di voler ricordare?” Chiese Kenshiro al suo giovane interlocutore

“Ecco, sinceramente… Lysa è sempre stata vogliosa di ricordare… Più di una volta l’ho vista piangere perché non riusciva a ricordare nulla della famiglia e dei suoi amici… Maestro Kenshiro, se è nei vostri poteri, per il suo bene, fatele tornare la memoria…”.

“E’ un uomo di valore costui… E’ innamorato di Lynn e sa che se le dovesse tornare la memoria rischierebbe di perderla, eppure dice la verità…” Pensò Ken.

Ken si avvicinò al corpo svenuto della ragazza e con un doppio colpo, portato con medio e indice delle due mani, alle tempie, premette il punto segreto di pressione che controlla la memoria…

“Quando si sveglierà ricorderà tutto quanto accaduto sino al momento in cui Abel le ha cancellato la memoria.. Seian, devo ringraziarti… Unisciti a noi… Continua a proteggere Lynn venendo al castello dell’Imperatore. E’ tempo che anche la Sacra Scuola di Nanto si ricongiunga con la Divina Scuola di Hokuto e con la Scuola Imperiale di Gento. I tre Shura che avevano distrutto e sottomesso questo paese sono morti. Una nuova era di pace inizierà e Nanto deve prendervi parte.”. Disse Ken.

Seian, appresa la notizia della morte degli assassini di suo padre e dell’invito di Kenshiro, scoppiò in lacrime. “Costui è davvero il Salvatore di cui parlano le Leggende” pensò.
Stretta la mano a Ryu, i tre si avviarono verso la città che ospitava l’Imperatore.

Molto più a Nord, tra le montagne, Ryhaku si trovò dinanzi i suoi due ospiti.
“Ryhaku, quindi Kenshiro è tornato e i tre Maestri Shura sono stati da lui sconfitti?” Chiese l’uomo incappucciato.

“Si, Ruso, mi trovavo al Castello Imperiale quando è arrivato il piccione viaggiatore che portava la notizia che Zeno, il più potente dei tre, è caduto.” Rispose Ryhaku.

“Mmm… avranno sicuramente avuto modo di saggiarne la forza.. I tre Maestri erano potenti ma… loro sono di tutt’altra pasta, il potere del sangue e non solo li sorregge… Adesso, si prepareranno a entrare in scena.” Disse Ruso.

“Lui è ancora vivo?” Chiese Ryhaku.
“Dalle ultime notizie, precedenti all’invasione di tre anni fa, si. Ma non ho idea di quello che possa essere successo in questi ultimi 3 anni. E’ anziano, come noi, e a meno che non sia morto di malattia, dobbiamo considerarlo vivo e vegeto.”. Rispose Ruso.

“Maledetto… tutto questo è accaduto per colpa sua…” Disse Ryhaku.

“Hai avuto modo di informare Kenshiro in proposito?” Chiese Ruso.

“Non del tutto. Ho raccontato la storia dell’ordine Shura e della nascita delle tre scuole maggiori, ma sugli eventi più recenti ho ritenuto di soprassedere, almeno per adesso. Non era necessario farlo carico di quest’altra questione doveva essere concentrato per i affrontare i tre Maestri…” Disse Ryhaku.

“Prima o poi dovremo affrontare l’argomento. Bene, Ryhaku. La strada che dovranno imboccare per giungere in questi territori è obbligata, quando caleranno dalle vette, le mie spie mi informeranno e potremo prepararci.”. Concluse Ruso.

Ryhaku, semplicemente annuì.

Intervenne Reina che fino a quel momento era stata in silenzio.
“Ryhaku, mio figlio come sta?”
“Bene, mia signora, quando sono partito l’ho lasciato al Palazzo imperiale. So che ha seguito Kenshiro e che lo stesso lo sta addestrando per farne il prossimo successore della Divina Scuola.”
“Ryu…” disse Reina.
“Il sangue del Grande Raul lo guida mia signora, dovete essere molto fiera di lui.” Disse Ryhaku.
Reina annuì mentre le lacrime rigavano il suo volto.

A migliaia di chilometri più a ovest, sui giganteschi altopiani innevati siti sulle montagne, ai piedi delle vette più alte del Mondo, si ergeva una enorme città.
Sembrava provenisse da un tempo lontano. La regressione architettonica e ingegneristica causata dalla Guerra Nucleare sembrava non averla toccata.
Tutte le costruzione erano relativamente nuove, non avevano più di 30 anni.
All’esterno, nello spiazzale antistante il cancello principale d’entrata, si trovavano mezzi di locomozione della tecnologia precedente. Non soltanto carrarmati e lanciamissili, ma anche elicotteri e, persino, aerei.
Delle immense e i numerosissime pale eoliche provvedevano alla fornitura di corrente elettrica che rischiarava la città come una stella nel buio della notte.
All’interno delle mura, le costruzioni ricordavano il XX° secolo, tuttavia, più ci si dirigeva verso l’interno della città, più il paesaggio moderno lasciava il passo a un ambiente più antico e misterioso. Finalmente, su un’altura dalla quale si dominava tutto l’ambiente circostante, si poteva scorgere il punto pià profondo di quella civiltà. Lì si ergeva un magnifico ed enorme palazzo bianco e oro.
Questo palazzo non era rifornito di energia elettrica, ma innumerevoli torce ne illuminavano i corridoi e le grandi sale. A eccezione di una…
Lì, due figure nascoste dall’oscurità si trovavano a colloquio dinanzi a una terza, seduta su un trono.
Il buio rendeva indecifrabili i loro lineamenti, tuttavia nella figura seduta si poteva intravedere l’abbigliamento, una lunga tunica, e la folta barba.
Delle due figure in piedi, si intravedeva solo la corporatura.
Mastodontica quella del più vicino al trono, più bassa, ma comunque muscolosa, quella del più distante.
L’uomo seduto sul trono prese la parola “Figli miei, arrivano notizie inquietanti. Anche Zeno è morto. Kenshiro è tornato”.

“Tsk… non mi sorprende… Lui, Doros e Abel erano solo degli schiavi. Incapaci di comprendere la nostra sacra missione. Non sono riusciti neppure a trovare l’Imperatrice.”. Disse la figura più alta.

“Questo è vero, tuttavia erano più forti di qualsiasi normale essere umano. Esperti nelle tecniche più arcane a noi tramandate dai nostri avi. Anche se non del tutto, avevano avuto accesso al Divino Manuale dello Shuratan. Il fatto che siano stati sconfitti tutti e tre così velocemente è cosa da non sottovalutare. C’è poi anche la questione di quel topo di Virgil… Dietro la sparizione di Posa, sono certo che c’è lui. Kenshiro non avrebbe avuto motivo di uccidere qualcuno di inoffensivo. Per tale ragione, io mi recherò lì, ucciderò Kenshiro, giustizierò il traditore Virgil, prenderò l’Imperatrice e la condurrò a te maestro.” Disse la figura più bassa.

“Ottimo. Se non fosse che sarò io a fare tutto ciò.”. Disse la figura più alta.

I due iniziarono a guardarsi. Anche se il buio nascondeva i loro occhi, era facilmente intuibile come gli stessi fossero pregni di aria di sfida.
I corpi di entrambi iniziarono a emettere bagliori. Rosso scuro per l’uomo più alto, viola scuro per quello più basso.
Le due aure erano enormi, tuttavia quella violacea impallidiva per dimensioni rispetto a quella immensa di colore rosso.
Non era necessario combattere per capire chi fosse il più forte.

“Basta così” Intervenne la figura seduta sul trono.
“Il sangue ti ribolle dentro, vero? Vuoi combattere contro Kenshiroo? E sia, vai pure.” Continuò rivolgendosi alla figura più alta.

Quietate le proprie energie spirituali, i due abbassarono la guardia. La figura che aveva ricevuto il permesso annuì e andò via.

“Maestro, siete convinto che sia la scelta giusta mandarlo solo? E’ vero che è dotato di una potenza enorme capace di distruggere da solo Kenshiro, Virgil e i superstiti di Nanto e Gento, ma…”
“Non un’altra parola, Rain!” Si alzò dandogli le spalle.

“Inoltre, se lui e Kenshiro morissero entrambi, sarebbe più comodo anche per me… Uh uh uh..” pensò tra se e se mentre si allontanava

Al Palazzo imperiale, Lynn si era finalmente svegliata. Trovandosi di fronte Ken, Bart e sua sorella scoppiò in lacrime. Tutto il palazzo era pervaso da una felicità dilagante, la sorella dell’imperatrice era tornata al suo posto. Gli Shura che per tre anni avevano sottomesso quei territori erano stati sconfitti e l’Impero stava per rinascere un’altra volta con Gento, Hokuto e Nanto, nelle persone di Veler, Ryu e Seian, finalmente riunite in suo sostegno.

Tutto sembrava tornato alla normalità… FORSE…
 
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CAPITOLO 20 “ PEZZI DI MOSAICO”

Dopo aver voltato le spalle a Rain ed essersi incamminato verso le più recondite profondità del proprio palazzo, l’anziano iniziò a riflettere sugli ultimi accadimenti e sul piano che era riuscito a portare avanti nell’ombra per decenni.
La sua mente volò indietro nel tempo… Le immagini di un Palazzo in fiamme e di una donna di rara bellezza che si avventurava dentro non curante del fuoco che divampava lasciarono il passo a un altro ambiente..

Circa 15 anni prima… nei primi mesi successivi alla guerra nucleare in uno dei tanti palazzi diroccati, un tempo facenti parte di una metropoli, nell’oscurità di quelle stanze si ergeva una figura dinanzi uno specchio…

“Maledettooooo!!!! MALEDETTO BASTARDO!!! Il mio volto, il mio bellissimo volto deturpato. Non avrò pace finchè non sarai distrutto!!! Ti priverò di tutto! DI TUTTOOOOOO!!! Implorerai la morte prima che arrivi.”.
Queste erano le frasi che ogni giorno, una figura ripeteva urlando…
Nessuno dei membri della sua banda osava interromperlo per paura di ritorsioni. Da qualche mese si era chiuso in se stesso e sembrava che la sua vena violenta, di per se già molto sviluppata, fosse andata crescendo.
Una mattina, i suoi deliri furono interrotti dall’arrivo di una figura.
“Salute a te Maestro Jagger!” disse l’uomo in penombra.

“Chi diavolo sei? Come hai fatto a entrare senza essere visto? Dove suoi i miei uomini?” Chiese l’uomo con il volto coperto di bende.

“Il mio nome è Posa, sui tuoi uomini non aver paura, non mi hanno neanche visto… Celare la mia presenza è una delle mie facoltà.” Rispose la figura.


“Come osi presentarti al mio cospetto? Ti ucciderò immediatamente…” Disse Jagger

“Quanta aggressività nei confronti di chi ti offre di aiutarti…” replicò la figura..

“Aiutarmi? Io sono Jagger, maestro della Divina scuola di Hokuto, non ho bisogno dell’aiuto di nessuno..” replicò.

“E’ proprio per questo che sono qui… Noi siamo convinti che Ryuken abbia errato nella scelta del successore. Toky è malato, Raul si è incamminato su una strada che porterà solo morte, mentre Kenshiro è troppo giovane e inesperto. Saresti dovuto essere tu il successore e lo sarai con il nostro aiuto e i nostri consigli.”. Disse Posa.

Jagger rimase per qualche secondo in silenzio, guardando l’avversario disse “Come potreste aiutarmi?”

“Come ti ho già detto, abbiamo interesse che sia tu il successore della Divina Scuola, di Raul dovrai preoccuparti solo in un secondo momento poiché è attualmente impegnato nella sua Guerra di conquista, lascia che conquisti il mondo per te, tu lo sostituirai quando avrà preso il potere, anzi fingi di giurargli fedeltà… Toky morirà presto, di Kenshiro, invece, dovrai preoccuparti tu…” Spiegò Posa.

“Andrò immediatamente e lo ucciderò…” Esclamò Jagger.

“No… tu sei più forte, ma non usciresti illeso dallo scontro, e dovrai essere nel pieno delle forze quando diverrai il dominatore del Mondo, grande Maestro… Sappiamo che uno dei Sei Sacri guerrieri di Nanto ama Julia… Tuo sarà il compito di convincerlo a rapirla… Lascia che di Kenshiro si occupi Shin… E come ricompensa avrai questi…” Spiegò Posa porgendo delle pergamene arrotolate…

Jagger prese in mano i rotoli e aprendogli esclamò “Ma questi????”

“Si… sono i sacri rotoli della Disciplina Madre di Nanto… Sei sempre stato un grande maestro della Divina Scuola di Hokuto, apprendendo anche i segreti di Nanto sarai invincibile…neppure Raul riuscirà a fermarti”. Disse Posa, non nascondendo un sorriso maligno.

“Ahahahahah!!! Vecchio, quando sarò il dominatore del mondo, avrai un posto alla mia corte. E sia, mi vendicherò di Kenshiro, farò in modo che sia il suo grande amico Shin a ucciderlo, Toky morirà presto e io sostituirò Raul quando avrà conquistato il mondo per me… Ahhahahah”

“Stupido idiota” pensò Posa, accennando un sorrisetto andando via…
Tornato dal suo padrone, Posa disse “Ho trovato lo spirito giusto da usare a nostro piacimento all’interno della Famiglia di Hokuto”.

Nel presente, l’anziano che le due figure avevano chiamato “maestro” riprese a camminare lungo i bui corridoi del palazzo, mentre la sua mente iniziò a viaggiare nuovamente.

Sempre nel medesimo periodo in cui Posa fece visita a Jagger, un altro Maestro di una delle Scuole Maggiori si trovava nel suo castello.
“In questo mondo io sono il più bello e il più forte.”. Diceva guardandosi allo specchio.
La sua auto-divinizzazione venne interrotta dal suo vice. Dagar.
“Grande Yuda, porto notizie. Raul di Hokuto sta conquistando tutti i territori a ovest di qui, mentre il Sacro Imperatore Sauzer sta facendo altrettanto in quelli a est. Se non prendiamo una decisione, rischiamo di venire schiacciati.” Disse Dagar.

“Mmm… di questo non preoccuparti Dagar… Ricorda che la mia stella è quella del tradimento e della strategia… oltre a essere l’uomo più bello, sono anche il più intelligente… ho già in mente una piano..”
Mentre il suo vice si allontanava, Yuda si rese conto che la situazione fosse più seria di quello che credeva. Era un Maestro di Nanto, e ancora non si era riunito con i suoi 5 compagni per decidere quale sarebbe stato il destino della Sacra Scuola nella nuova era post-atomica.
Fu in quel momento che i suoi pensieri vennero interrotti dall’arrivo di una figura.
“Grande Yuda, perdonami se oso comparire al cospetto del più straordinario degli uomini senza essere annunciato, ma è cosa della massima urgenza.”
Disse una figura nascosta dietro una colonna.

“Chi sei?” domandò la Gru rossa.

“Sono solo un umile messaggero di nome Posa.” Rispose la figura

“Messaggero di chi?” replicò Yuda

“Il nostro ordine ha a cuore che il nuovo mondo sia dominato da un uomo come Voi. Astuto, bello e forte. In assenza di un uomo simile, sarebbe il caos. Per questo porto notizie” Rispose Posa.

“ Che tipo di notizie?”

“Sappiamo che ancora, Voi sei uomini sacri a Nanto non vi siete riuniti. La campagna di conquista di Sauzer vi ha gettato nel caos. Questo è il momento di approfittare per prendere il potere. Decidere da che parte stare tra quelli che vogliono la pace e Sauzer” Espose Posa.

“Cosa intendi?” Domandò Yuda.

“Shin ha appena reciso ogni legame con Nanto, sconfiggendo Kenshiro e creando un proprio regno indipendente, mentre, il Sesto Sacro Guerriero, colui che rappresenta il vertice delle 108 discipline, non ha ancora fatto la sua comparsa. Sauzer è impegnato in una campagna di conquista che prima o poi lo porterà a scontrarsi con Raul. Entrambi sono convinti di essere superiore all’altro, ma noi siamo in possesso di informazioni confidenziali che abbiamo deciso di condividere con Voi, sommo Yuda.”.

“Quali informazioni?”. Domandò un sempre più rapito Yuda.

“Sul corpo di Sauzer, la tecnica di Hokuto non ha alcun effetto. Le mosse di Raul dirette ai punti di pressione saranno inutili, tuttavia, il Re di Hokuto è comunque dotato di una forza fuori dal normale. Un eventuale scontro tra i due finirà con la morte di ambedue. Se voi, sommo Yuda, stringerete un accordo con entrambi, i vostri domini territoriali potranno costituire uno stato cuscinetto tra i due, e quando i due dominatori si scontreranno e sul terreno non resteranno che i loro corpi, voi non dovrete fare altro che prendere possesso dei loro territori. Tolti Raul e Sauzer, morto Kenshiro, prossimo alla morte Toky, ritiratosi Shin, disperso il Sesto Sacro Guerriero di Nanto, a sbarrarle il passo non resterebbero che Rei e Shew. Poca roba per Voi, sommo Yuda.”. Concluse Posa sorridendo.

“Rei…” mormorò Yuda.

“E cosa vuoi in cambio di queste informazioni?” Domandò la Gru Rossa.

“Nulla, Grande Yuda, sapere il mondo nelle Vostre mani è soddisfazione abbastanza grande.” Sorrise malignamente Posa.

“Se fingo di allearmi con Raul, provocherò il crollo delle sei stelle Nanto. Basta che una sola si renda indipendente per provocare il crollo delle altre 5.”. Disse Yuda.

“Un prezzo modesto, mio signore…” Replicò Posa.

“D’accordo!!! Ahahahaahah!!! Raul, Sauzer mi rifarò il trucco con il vostro sangue. Ahahahahaahh!!!” Gridò inebriato Yuda mentre Posa si allontava sorridendo e mormorando “essere insulso.”.

Tornato dal suo padrone, Posa disse “Maestro, ho gettato il seme della discordia tra le sei stelle Nanto”.

Nel presente, l’anziano era arrivato alla fine di un oscuro corridoio, dinanzi a lui una ruota di pietra bloccava il passaggio. Recitò una frase in lingua sconosciuta e la ruota iniziò a muoversi. Mentre si apriva, la sua mente tornò indietro nel tempo a circa 8 anni prima.

Nel piazzale dinanzi i cancelli della Capitale Imperiale si stavano affrontando il Maestro della Divina Scuola di Hokuto e il successore della Scuola Imperiale di Gento.
Nel corso del combattimento era emersa una sostanziale parità tra i due guerrieri.
Tuttavia, adesso le ostilità sembravano cessate. Alcuni ribelli dell’armata di Hokuto erano riusciti a liberare l’Imperatrice.
Jaco, terrorizzato dalla fine del proprio potere, aveva ordinato l’immediata predisposizione delle armi da guerra per eliminare Kenshiro e Falco.
In attesa di ordini, nella stanza antistante il terrazzo dal quale Jaco si preparava ad attaccare, si trovava Tige, generale verde di Gento.
Estremamente preoccupato per aver ricoperto il ruolo di uomo di fiducia di Jaco, attendeva l’esito dell’attacco con le balestre giganti, ben conscio, tuttavia, che difficilmente avrebbero avuto successo contro Kenshiro e Falco.
I suoi pensieri vennero interrotti da una presenza estranea al palazzo imperiale.

“Generale di Gento, la paura ti si legge in faccia…” disse la voce.
“Come reagirà Falco nei confronti di chi è stato complice nella prigionia dell’imperatrice solo per il proprio tornaconto? Uh uh uh…”

“Chi mi parla in tale modo?”

“Non avere paura, Generale… Sono qui per aiutarti… Se Jaco muore, tu sei spacciato… Magari Kenshiro non ti ucciderà, ma come reagirà Falco? Hai tradito l’ideale imperiale, ti giustizierà senz’altro… a meno che…”

“A meno che, cosa?”

“Non provvedi a far in modo che trovino la morte… Certo non con la forza, ma con l’astuzia…” Disse la figura…

“Continua…” Replicò Tige…

“Devi gettare entrambi in nuove battaglie… Esiste solo un luogo sulla terra abitato da guerrieri che potrebbero avere ragione di Hokuto e Gento… Hai già capito a dove mi riferisco…” sorrise la figura…

“La terra dei demoni…” mormorò Tige…

“Esatto, attira la sorella dell’Imperatrice all’interno del Palazzo, poi rapiscila e conducila lì… Hokuto e Gento la seguiranno e troveranno la morte per mano dei demoni. Con un po’ di fortuna tu potrai sopravvivere e tornare qui da vero e unico dominatore…”

Tige rimase in silenzio osservando la figura che si allontanava…
“Chi sei?”

“Il mio nome è Posa, sbrigati a prendere una decisione, Generale…” rispose la figura… “oh magari a morire sarai proprio tu, miserabile” pensò il messaggero

Tornato dal suo padrone, Posa disse “Gento vedrà la sua fine nelle terre al di là del mare”


Di nuovo nel presente, l’anziano entrò all’interno della stanza precedentemente sigillata con la ruota di pietra, dinanzi a lui una si trovava figura posta in meditazione.
“Il momento per cui lavoriamo da decenni è finalmente giunto. Uno dei tuoi fratelli Guardiani è partito per sistemare i conti con Kenshiro, a te, che tra i tre Guardiani sei il più forte, spetta l’annuncio.
La figura si destò dal suo stato di meditazione e si diresse verso il muro della stanza. Improvvisamente questo iniziò ad aprirsi rivelando una decina di gradini che furono saliti lentamente dalla figura. Arrivato in cima, il muro posto di fronte si aprì all’esterno. Percorsa una pedana esterna che dava sul vuoto, arrivata sul bordo, la figura potè osservare tutta la città dall’alto.
Il popolo, vedendolo, iniziò a radunarsi al di sotto per osservarlo.
La figura iniziò a parlare mentre dal suo corpo iniziava a emanarsi un’aura nera come la notte.
“PER LA NOSTRA GLORIA… PER LA NOSTRA VENDETTA… SARA’ GUERRA!”

L’anziano posto dietro di lui, sorrise malignamente.
 
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CAPITOLO 21 “INTERLUDIO”

Mentre uno dei Guardiani Shura comunicava al suo popolo la dichiarazione di guerra, il tetto del Palazzo iniziava ad aprirsi… Attraverso un meccanismo, dall’apertura iniziò a uscire una struttura a punta di colore nero.
Era un obelisco di pietra nera.
Saliva, saliva, saliva ancora… Quando terminò la propria elevazione, era divenuto impossibile scorgerne la sommità.
L’altro guardiano, autorizzato dal proprio maestro, si preparava a lasciare la città.
In groppa a un gigantesco cavallo color grigio scuro era appena uscito dai cancelli con l’intenzione di trovare Kenshiro.
La sua figura, rischiarata dalla luce della luna e delle stelle, si presentava enorme.
Indossava un lungo mantello con cappuccio nero che ne nascondeva il viso, le mani ben salde sulle redini mostravano dei bracciali d’oro tempestati di rubini che coprivano gli avambracci. Dello stesso colore erano gli schinieri che coprivano le gambe fino alle ginocchia e i due enormi copri-spalla a placche che si potevano intravedere sotto il lungo mantello nero.
“Kenshiro…” mormorò la figura mentre si allontanava al galoppo.

Qualche giorno dopo, a nord-ovest, Ryhaku e Reina furono convocati da Ruso che aveva appena ricevuto un bonzo portatore di notizie confidenziali.
“Uno di loro ha deciso di muoversi.” Disse Ruso ai suoi due interlocutori.

“Chi dei tre?” Chiese Ryhaku.

“Dalla descrizione fornitami, credo si tratti del secondo.”. Rispose Ruso.

“Quindi… LUI???” Domandò terrorizzato Ryhaku.

“Dobbiamo avvertire immediatamente Kenshiro e l’Imperatrice…” mormorò Ruso.

Intervenne, allora Reina, “E’ un’informazione troppo importante per lasciarla a un piccione…”

“Infatti, partiremo immediatamente… E’ il momento che il Salvatore sappia la verità…” Affermò energicamente Ruso…
Ryhaku e Reina annuirono e provvidero a preparare i cavalli per la partenza.

Frattanto, a Sud, l’intera Corte Imperiale si era spostata presso il luogo, ove precedentemente all’attacco di Doros, si trovava la Capitale.
Louise osservava sconfortata ciò che era rimasto dell’esplosione fatta scattare dal Generale d’argento per creare un diversivo e consentire la fuga della Sovrana.
“Quanto ci vorrà per ricostruirla?”. Domandò l’imperatrice a Veler.

“Mia signora, qualche mese di lavoro…”

“D’accordo, bisogna mettersi immediatamente al lavoro. E’ di vitale importanza che il popolo percepisca che l’oscurantismo è cessato per sempre e, a tal fine, disporre di una capitale rinnovata è fondamentale.”.
Veler annuì.

Bart, dopo diversi giorni chiuso in se stesso, parve trovare il coraggio di parlare con Lynn. Le si avvicinò e rivolgendole la parola disse “Lynn perdonami… non trovo le parole… E non mi riferisco solo al fatto di non essere stato in grado di proteggerti. Anche e soprattutto dell’aver approfittato della tecnica di Caio… So che il tuo amore è sempre stato per Ken… Ma, ecco, io…”

“Non hai bisogno di scusarti, Bart… ho sempre saputo quello che provavi… Ken mi ha rivelato le ragioni per le quali hai accettato di prendere il suo posto… Non hai nulla da farti perdonare… Resterai per sempre il fratello maggiore che non ho mai avuto…”
Bart iniziò a piangere “…grazie…”.

“Cosa si staranno dicendo quei due?” si interrogò Seian

“Hai paura che la tua bella scelga qualcun altro?” esclamò Ryu sorridendo…

“Tu, marmocchio…” sorrise di rimando Seian al giovane figlio di Raul…

Qualche giorno dopo, tutti furono sorpresi dalla decisione presa da Ken…
Nell’ampia sala del trono, ove erano iniziati i lavori di ristrutturazione, il Maestro di Hokuto, comunicò ai suoi compagni l’intenzione di allontanarsi per qualche tempo.
Alle domande postegli sulla motivazione, Ken semplicemente non rispose, o meglio disse
“Ci sono delle persone a cui devo fare visita….Non preoccupatevi, il pericolo Shura è passato, Veler, Seian e Ryu saranno perfettamente in grado di proteggere Lousie e Lynn durante la mia assenza.”. Disse il Maestro di Hokuto.

“Zio Ken, lasciami venire con te!” Disse Ryu…

“No Ryu ci sono due persone che devo incontrare da solo. Ma porterò i tuoi saluti” Disse sorridendo Ken.

“I miei saluti?” Si domandò Ryu…

Salito in groppa a Re Nero, Ken si allontanò.
In realtà, pur non tradendolo, il Maestro di Hokuto era profondamente inquieto. Era vero che i tre Shura erano stati sconfitti, tuttavia c’era qualcosa che faceva ribollire il suo sangue. Inoltre le ultime parole di Zeno gli rimbombavano in mente “…la nostra missione continuerà…” aveva detto prima di spirare sotto i suoi colpi.

In groppa al cavallo che fu di suo fratello, Ken continuò a riflettere, sapeva che oltre la sua amata Julia, soltanto due persone avrebbero potuto leggergli l’anima. Raul e Toky, i suoi defunti fratelli.
Non si accorse che una figura lo stava seguendo.

Mentre Kenshiro si allontanò dalla Capitale Imperiale in direzione ovest, tre figure a cavallo vi stavano per entrare.
Entrati nella sala del trono, gli occhi di tutti furono su di loro.
Ryhaku non aveva certo bisogno di presentazioni.
Reina era divenuta più vecchia ma era ancora facilmente riconoscibile da Veler, Bart e Lynn. La donna, tuttavia, non aveva occhi che per il giovane figlio di Raul.
Il terzo non l’aveva mai visto nessuno.
“Perdonateci, Imperatrice, necessitiamo di parlare con Voi e Kenshiro da soli.” Disse Ryhaku.

“Kenshiro è partito un paio di ore fa… per dove non lo sappiamo.”. Rispose Louise.

“Maledzione” mormorò a denti stretti Ryhaku.

Più a ovest, il Guardiano Shura aveva già attraversato le montagne, le valli e le pianure, e si preparava ad attraversare l’immenso deserto pacifico.
Gli ci sarebbero voluti 5 giorni, ma valeva la pena procedere.

Giunse la notte e Kenshiro e Re Nero si fermarono per riposare davanti a un fuoco.
I sensi di Ken furono attirati da qualcosa.
“Per quanto hai ancora intenzione di seguirmi, Virgil?” Domandò Ken

“Eh eh eh… sapevo che sarebbe stato impossibile celarti la mia presenza a lungo…” Rispose l’uomo comparso su uno spuntone roccioso.

“Virgil, cosa vuoi? Basta trucchi, basta giochetti… La tua condotta non sembra avere apparentemente alcun senso… Prima mi hai cercato per comunicarmi l’invasione degli Shura, poi mi hai detto dove trovare Abel.. Infine, ti ho visto abbandonare Doros dopo averlo accompagnato nell’assalto alla città che ospitava l’Imperatore… Cosa vuoi in realtà?”.

“Domanda complessa, Kenshiro… Ti basti sapere che sono veramente contento che tu ti sia liberato di Abel, Doros e Zeno… Ma non credere che la tua missione sia finita… Loro erano potenti, ma i Guardiani sono tutt’altra cosa.”

“I Guardiani? “

“Eh eh eh… Kenshiro quante cose che non sai… il vecchio del mare non ti ha rivelato poi tutto… I Guardiani sono i tre uomini che hanno avuto accesso al Manuale dello Shuratan originale. Non tutti gli uomini possiedono la facoltà di apprendere completamente quei segreti. Abel, Doros e Zeno erano straordinariamente forti, ma non erano che uomini comuni, grazie al perfezionamento delle tre vie Shura sono riusciti a potervi accedere marginalmente, ma per essere ammessi ai segreti più arcani è necessario un requisito che in pochi possedete, il Sangue di guerriero.”

“Il sangue di Guerriero? Cosa intendi.?” Domando Ken

“Come la Stele che tu stesso hai decifrato nelle terre al di la del mare, il Manuale dello Shuratan si concede solo a colore che celino la purezza della virtù guerriera nel proprio sangue. A un uomo normale è preclusa. Persino Abel, Doros e Zeno che avevano raggiunto vette inimmaginabili per un essere umano sono stati rifiutati da quei sacri testi. Solo i tre Guardiani vi sono riusciti.”. Disse Virgil, sorridendo…

“Chi sei Virgil?”

“Sono stato per anni compagno di addestramento dei Guardiani e dei Maestri Shura. Il Guerriero che hai sconfitto presso la città governata dal Taizan Vulkan ti ha spiegato che la nostra società è divisa in classi, l’ho ascoltato io stesso mentre te lo diceva…”

“Si…” rispose Ken…

“Bene, al livello più basso della piramide ci sono gli schiavi e le donne. Al gradino superiore i soldati. Poi i maestri Taizan che costituiscono la manovalanza con cui governare i territori. Ancora più su i cavalieri Shura, come quello che tu hai sconfitto e che ti ha rivelato questi particolari. Sopra di loro vi sono i Maestri e infine nel punto più alto i tre Guardiani.
Ma tutti loro non sono che pedine nelle mani di un altro uomo.
Come settimo guerriero che ha appreso le tecniche Shura, io sarei dovuto essere il quarto Maestro, pari grado di Abel, Doros e Zeno… Tuttavia interruppi il mio addestramento molto prima del completamento e andaì via per ragioni che non sto qui a spiegarti…”

“E che cosa vuoi?” Chiese infine Ken
“Sappi che allo stato attuale non hai nessuna possibilità contro i Guardiani… Nemmeno una… Resta vivo Kenshiro e ti condurrò io stesso alla loro base.”.

“Non starò ai tuoi giochetti, Virgli,” Rispose Ken, mentre il suo corpo iniziava brillare di luce azzurra. Aprendo la mano destra a ventaglio lanciò un boomerang di luce azzurra che taglio di nettò lo spuntone di roccia dal quale Virgil parlava.
Quando la polvere si diradò, di Virgil non c’erano tracce.

“Maledizione, se Kenshiro muore qui, sarà la fine dei miei progetti…”. Pensò Virgil nascosto in un anfratto di rocce poco distante.

Alla Capitale Imperiale, Ryu si trovava sulla balconata a guardare il cielo. Le sette stelle dell’orsa brillavano intensamente.

“Guardi le stelle giovane figlio di Raul?” lo destò una voce di donna.

“Si… Mio padre mi starà guardando… Ho saputo che Voi avete combattuto fianco a fianco a lui…” Disse Ryu

“Si… Io come tuo padre sono originaria della Terra dei Demoni… Quando lui terminò il suo addestramento io e mio fratello Souga attraversammo il mare per raggiungerlo e aiutarlo nel suo piano di conquista…”

“Cosa sapete dirmi di lui?”

“Beh… lui era un grande combattente, ma soprattutto era grande il suo cuore… Sapeva che nel periodo immediatamente successivo l’Olocausto, vi era la necessità di un uomo che potesse porre fine al caos… All’apparenza era spietato ma non ha mai amato la guerra o ha provato piacere nel farla… Alla fine, l’unica cosa da lui veramente voluta era lasciarsi sconfiggere da qualcuno che conoscesse l’amore.”.

“Voi conoscevate mia madre? Nessuno mi ha mai parlato di lei, so che mi lasciò appena nato ai miei zii adottivi perché aveva una missione importante da compiere.”

Reina restò un attimo in silenzio e la sua mente tornò indietro di diversi anni.
Insieme al Pirata Orca Rossa, aveva appena messo piede sulla spiaggia della Terra dei demoni. Compiuti pochi passi, emerse dalla sabbia un uomo armato di coltello intenzionato a ucciderla. Colta di sorpresa vide la sua vita passarle davanti.
In quel momento, il demone esplose in mille pezzi, investito da una luce violacea accompagnata dalla voce “Scuola di Hokuto Gemmy, illuminazione dei demoni.”.
Dinanzi a lei un uomo con mantello e cappuccio bianco.
“Nobile Jukey” disse Reina.

“No Reina, mio fratello è stato ferito e, attualmente, sta recuperando le forze.”. Rispose la figura togliendosi il cappuccio.

“Grande Ruso, siete voi. Ma che è accaduto? Pensavo che Caio e Hyo fossero già a buon punto nell’eliminazione degli Shura e che aspettassero Raul per completare l’opera. Se la spiaggia è ancora infestata, vuol dire che…”

“Purtroppo, Caio, Hyo e Ronn non hanno inteso rispettare i dettami di mio fratello. Hanno appreso la tecnica della Scuola di Hokuto Gemmy per liberare l’isola dagli Shura rimasti, ma se ne sono messi a capo loro stessi. Jukey ha tentato di fermare Caio ma è stato sconfitto. E’ vivo per miracolo.”.

“No… Caio…” Disse Reina.

“Dov’è il Grande Raul, mia signora?” Chiese Ruso

“E’ morto…” Disse Reina

“Morto???” Esclamò Ruso

“Si… Ha dato tutto nel suo duello con Kenshiro ed è morto senza rimpianti… ahh…” Un grido di dolore uscì dalle labbra di Reina mentre si stringeva la pancia…

“Ma voi siete incinta!” Esclamò Ruso.

“Si… il figlio di Raul cresce dentro di me…”

“Io ho una missione da compiere nobile Reina. Sto lasciando queste sponde. Venite con me. Devo sorvegliare il nostro vero nemico. Caio è cambiato, se verrà a sapere della vostra presenza su queste terre, probabilmente vi ucciderà, il figlio di Raul è un pericolo troppo grande per lui… Venite con me… Partorirete nel paese che ha visto Raul diventare il Re di Hokuto e affiderete il bambino a gente fidata. Quando sarà grande potrebbe essere la nostra ultima speranza.”.

Tornati nel presente, Reina iniziò a piangere…
“Perdonami bambino mio… non avrei mai voluto lasciarti…”
Ryu, capì… “Madre?” Esclamò.

Qualche giorno dopo, più a ovest, Il Guardiano Shura aveva appena finito di attraversare il deserto pacifico.
Li due soldati lo attendevano. “Mio signore, Kenshiro ha lasciato la capitale, non sappiamo dove possa essere andato.”.

“Credo di sapere dove sia… Ora sparite…” Rispose il Guardiano.

Più a est, Ken si trovava dinanzi una vecchia costruzione diroccata.
L’erba e le piante che avevano ricominciato a crescere costituivano un’aiuola naturale intorno a due tombe.
Kenshiro posto dinanzi le due lapidi, si trovava in profondo stato di meditazione.
“Raul, Toky, fratelli miei…Mi mancate. Toky mi saresti buon consigliere in questo momento. Raul, se vedessi tuo figlio saresti fiero di lui”

“Kenshiro, cosa ti tormenta” Chiese Toky.
“Sento il mio sangue ribollire, tante, troppe domande sono senza risposta. Lynn, Ryhaku…”

“Ricordati Kenshiro, tu sei il successore della Divina Scuola, la tecnica che deve riportare la pace in un mondo sprofondato nel caos” intervenne Raul.

In quel momento, Ken sentì Re Nero nitrire e uscì dallo stato di meditazione.

Sull’altura che dominava la zona si ergeva una figura incappucciata.
“Ti ho trovato Kenshiro…” disse.

Immediatamente, il corpo dell’uomo iniziò a brillare di una luce rosso scuro.
I suoi due pugni si unirono all’altezza del torace, stracarichi di luce rossa, per poi essere sollevati in alto, proprio sopra la testa.
“PUGNO DEL DOMINATORE SHURAAAAAA!” Gridò l’uomo lanciando i pugni in avanti.
Dalle mani chiuse tese in avanti saettarono due vortici di energia distruttiva che Ken evitò spostandosi velocissimamente all’indietro.
L’impatto con il terreno fu terrificante, interi pezzi di terra si alzarono in aria, mentre le due lapidi, vennero sbalzate in cielo e frantumate in mille pezzi
Quando l’attaccò fu terminato e la polvere diradata, Ken guardò sbalordito.
Due enormi crateri si erano formati sul terreno, dove i colpi avevano impattato.

“Preparati a morire Kenshiro” Disse l’avversario.
 
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CAPITOLO 22 “DIAGO”

Kenshiro rimase basito. Aveva già incontrato avversari dotati di una forza immensa, Raul e Caio su tutti, ma mai nessuno che fosse riuscito ad aprire due crateri di quelle dimensioni.
Oltretutto, Ken si rese anche conto di come l’avversario non avesse neppure utilizzato la massima potenza.
“Incredibile” pensò Ken.
Il Maestro di Hokuto fu richiamato dai suoi pensieri dalla discesa dell’avversario dall’altura. Adesso, il Guardiano Shura si parava di fronte a lui.

“Uh uh uh… Kenshiro… Ho saputo delle tue imprese… Ma le stesse hanno fine qui e oggi.”.

“A quanti negli anni hanno tentato di sconfiggermi, ho sempre risposto con questi miei pugni” replicò Ken.

I due guerrieri iniziarono a mostrare la propria aura che pervase l’ambiente circostante. Azzurra quella di Ken, rossa scura, quasi porpora, quella del Guardiano.
“Dimmi il tuo nome, affichè sulla tua lapide possa inciderlo dopo averti sconfitto.” Disse Ken.

“Sei molto presuntuoso, la tua sicurezza deriva dal fatto di essere riuscito a sconfiggere Abel, Doros e Zeno? Loro non erano che dei servi. Incapaci di comprendere un potere per loro troppo grande, pensavano di essere potenti sol perché avevano acquisito i rudimenti del Empireo Manuale dello Shuratan… Folli erano loro e, altrettanto, folle sei tu se speri di vincere questa battaglia. Dei tre Guardiani che hanno appreso a fondo questi arcani misteri, io sono il secondo, Diago.” Rispose il Guardiano.

“Diago… ho già sentito questo nome…” Pensò Ken.

“E adesso Kenshiro, preparati…” Disse Diagoo indicando l’avversario con il braccio teso e l’indice della sua mano destra rivoltogli contro mentre la sua aura si stava dissolvendo…

“Ma cosa?” pensò Ken…
In quel momento, Diago disse “ONDA D’URTO CONCENTRATA DEL CONQUISTATORE SHURA”.
Senza che il colpo fosse preceduto da bagliori d’aura o da accumulo d’energia, Ken venne investito da una violenta onda d’urto…
Il terreno posto tra i due guerrieri venne totalmente sconquassato dal progredire del colpo verso Ken, il quale, nel riceverlo, venne spazzato via in meno di un secondo e scaraventato contro una parete rocciosa posta alle sue spalle.
Al termine degli effetti, Ken si ritrovò coperto dai detriti della parete che gli era crollata addosso a seguito dell’impatto.
“UUUUUUAAAAAAAAAA” gridò il maestro di Hokuto nello scatenare la propria aura che gli consentì di liberarsi dalle rocce che l’avevano seppellito. Il giubbotto finì in brandelli le spalliere dorate in polvere. La sola maglia bianca, strappata in più punti, copriva il torace del Maestro di Hokuto.

“Chi è quest’uomo? Con un solo dito… E’ riuscito a fare tutto questo con un solo dito… una tale forza… non solo è più forte di Zeno, ma anche di Zeno, Abel e Doros messi insieme… una tale forza non è umana, è …..”

“DIVINA!!! Certamente Kenshiro… è il potere degli Dei quello che scorre in me… Il più importante membro del nostro Ordine ricevette il potere dagli Dei stessi… Voi miserabili di Hokuto, Gento e Nanto come potreste capire… Le vostre tecniche non sono che una pallida imitazione del nostro Divino potere…”

“Anche tu… anche tu sei in grado di leggere nella mente come Zeno? Delle tre vie anche tu prediligi la mente? Ma l’attacco che hai portato Zeno non sarebbe mai stato in grado…”

“Si… Posso leggere nella mente, ma non è una cosa alla quale sono avvezzo… Sulle tre Vie, posso solamente dirti che costituiscono la differenza tra i comuni mortali e noi Guardiani… Un uomo normale, seppur estremamente dotato, può portare al massimo livello solo uno dei tre fondamenti su cui si base la forza…
Noi tre Guardiani, grazie all’accesso all’Empireo Manuale, le padroneggiamo tutte e tre perfettamente… Che riunite come fossero una, ci elevano alla dimensione di Dei del campo di battaglia…” Disse Diago.

“Allora sarà una lotta tra Dei, Guardiano Shura! Il Successore della Divina Scuola di Hokuto è un Dio della Morte! Anche chi ha appreso a fondo i segreti della divina Scuola, mente, corpo e spirito costituiscono un tutt’uno. Adesso mostrami il tuo volto!”.

“Uh uh uh… D’accordo… Ti getterò nella disperazione prima di ucciderti.” Disse lo Shura togliendosi il fermaglio che teneva unito il mantello alla base del suo collo.

“COSAAAAAAA?” Gridò Kenshiro osservando l’aspetto del nemico mentre il mantello dotato di cappuccio cadeva in terra.

“Raul… Sei uguale…” esclamò scioccato Kenshiro.

Il Guardiano Shura posto di fronte a Ken, era assolutamente identico al proprio fratello maggiore adottivo.
La stessa scura carnagione, gli stessi occhi grandi neri, la stessa corporatura mastodontica.
Differiva soltanto per la forma del cranio, una via di mezzo tra quella di Raul e quella di Caio, per l’essere totalmente rasato e per una grossa cicatrice, simile a quelle che il Primo Demonio aveva in viso, che attraversava la parte destra della testa, tra la parte immediatamente superiore all’orecchio tornava e l’attaccatura del capo al collo, formando una sorta di mezzaluna rovesciata.

“Uh uh uh… cosa c’è, hai visto un fantasma Kenshiro?”.

“E’ impossibile… gli assomigli tanto che… dovresti essere suo… SUO FRATELLO!!!”.

“Eh eh eh… vedo che hai capito… Si… Caio e Raul erano miei fratelli anche se definirli tali è un errore… non li ho mai conosciuti… Venni abbandonato dai miei genitori alla nascita e fui accolto dai precedenti tre Guardiani Shura…”

“Ma questo non ha alcun senso… la madre di Caio e Raul… TUA MADRE era una donna altruista… fu lei a salvarmi ancora in fasce da un incendio… perché ti avrebbe dovuto abbandonare?”…

“Basta cosi Kenshiro… non parlare di cose che non conosci…Preparati a morire…” disse Diago mentre la sua gigantesca aura iniziava nuovamente a sparire.

“Uhhhh… se un dito è bastato a ridurti in quello stato, due ti spediranno all’inferno…” disse lo Shura.

In quel momento, Diagoo chiuse i propri pugni a eccezione di indice e medio, mentre Ken si mise in posizione di difesa.
Diago portò la propria mano destra all’altezza della spalla sinistra e velocissimamente la fece saettare in avanti disegnando un semicerchio in aria.
Una piccola ma profonda ferita si aprì sulla fronte del Maestro di Hokuto, sopra il sopracciglio sinistro.
“E’ incredibile…” pensò Ken mentre osservava l'avversario che stava per scaricare in avanti in posizione orizzontale il proprio braccio sinistro alla cui estremità si trovavano soltanto indice e medio della mano.
I pantaloni di Ken, sulla gamba destra, finirono in brandelli sulla parte che copriva la coscia destra e una ferita, simile a quella sopra al sopracciglio, si aprì sulla pelle sottostante.
Ancora spaesato, il Maestro di Hokuto non fece in tempo a rendersi conto che Diago stesse avanzando verso di lui iniziando a portare i propri colpi con le due dita in maniera tambureggiante.
La maglia del maestro di Hokuto fini in brandelli, mentre sul suo corpo si aprirono una miriade di ferite sul tronco, sulle braccia, in viso e sulle gambe.
Attraversata la distanza che li separava, Diago fu su di lui e con gli occhi carichi di rabbia lo colpì in pieno addome con il proprio pugno destro.
L’impatto fu terrificante e Kenshiro venne sbalzato in aria andando a impattare contro un altro spuntone roccioso che si elevava dal terreno.

“Alzati Kenshiro, non ho ancora finito di spargere il tuo sangue…” Disse sorridendo il Guardiano.

“Non mi consente di attaccarlo, è incredibile…” pensò Ken mentre tentava di rimettere in piedi il proprio corpo martoriato…

“Se non attacchi tu, lo farò io… UAAAAAAAAAAH” urlò lo Shura che in meno di una frazione di secondo fu sul Maestro di Hokuto per colpirlo con uno dei suoi micidiali pugni stracarichi di aura rossa.
Diago calò la mano su Ken ma in quel momento accadde qualcosa, gli occhi del Maestro di Hokuto si illuminarono e la sua sostanza scomparve…

“Uh uh uh… dovrebbe essere la Trasmigrazione dell’Anima della Divina Scuola di Hokuto… Sei in gamba Kenshiro! Hai capito che senza ricorrere alla migliore delle tue tecniche non ti sarebbe possibile battermi…” affermò Digao, tradendo un’ espressione di divertimento.

“Come i tuoi fratelli, mi costringi a ricorrere alla tecnica definitiva della Divina Scuola per ottenere vittoria…” Disse Ken mentre le sue immagini circondavano lo Shura…

“Ahahahaa… la vittoria dici… sei solo un povero pazzo…Osserva…” Esclamò Diago piegandosi in avanti e tirando le proprie braccia indietro all’altezza dei fianchi mentre un cerchio di energia color rosso scuro iniziava a espandere la propria circonferenza partendo dalle gambe dello Shura fino ad arrivare al di sotto di tutte le immagini di Kenshiro…

“RISOLUZIONE DEFINITVA DELL’ANNIENTAMENTO SHURAAAA” urlò riprendendo di scatto la postura eretta e alzando velocemente le braccia verso il cielo. In quel momento tutta al zona ricompresa dal cerchio di colore rosso cominciò a liberare energia verso l’alto fino a creare una enorme colonna di luce rossa diretta verso il cielo.

Tutte le immagini di Ken sparirono e il suo corpo reale finì investito in pieno dall’energia che lo sollevò verso il cielo.

Quando l’effetto del colpo si esaurì, il corpo di Ken precipito al suolo in un lago di sangue. Era impossibile distinguerne finanche il colore della pelle, totalmente coperto di sangue, ferite e ustioni com’era.

“Maledetto Hokuto… Per mano mia hai visto la fine… Uh uh uh..” disse Diago voltando le spalle all’avversario, convinto della sua morte… Ma, all’improvviso, venne attirato da qualcosa… Ken, seppure ridotto ai minimi termini, tentò di rimettersi in piedi…

“E’ impossibile che sia sopravvissuto alla Risoluzione Definitiva dell’Annientamento Shura.” Disse un esterrefatto Diago.

“AAAAAAAAAAAAAAAH” Gridò Kenshiro cercando di rimettersi in piedi e gonfiando al massimo i propri muscoli… Seppur barcollante e ridotto a una maschera di sangue si rialzò in piedi dinanzi il proprio avversario…
“Digao, sai perché la Divina Scuola di Hokuto è la più potente? Perché non conosce la disperazione!!!” esclamò Kenshiro prima di puntare le braccia cariche di energia verso il proprio avversario “Colpo della Violenza Impetuosa del Dominatore del Cielo” urlò mentre il colpo investì in piano l'avversario.

Quando l’effetto luminoso dell’energia terminò, Ken non credette ai propri occhi…
Non soltanto il colpo più potente di suo fratello Raul non aveva sortito alcun effetto sul suo avversario, ma, addirittura, lo stesso si trovava nella medesima posizione in cui l’aveva ricevuto. Chiaro segnale, questo, che l’esplosione d’aura non l’aveva spostato di un millimetro.

“No… non può essere…” mormorò un esausto Kenshiro… Mentre la gigantesca figura di Diago svettava su di lui.
Virgil, stava osservando di nascosto il combattimento. “Maledizone! Kenshiro non deve morire qui…”
I suoi pensieri vennero interrotti da diverse presenze alle sue spalle…
“E voi, chi diavolo siete?” domandò ai nuovi arrivati.

Edited by cicciodigao - 17/4/2020, 22:01
 
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CAPITOLO 23 “ I GUARDIANI DEL PALAZZO RASEIDEN”

“Il mio nome è Ruso, Virgil!”. Disse la figura che comparse alle spalle di Virgil. Accanto a lui vi erano altri 4 uomini.

“Questo vecchio è riuscito ad avvicinarsi a me senza che me ne accorgessi” penso Virgil.
Lo Shura prese a osservare i cinque nuovi arrivati. Al centro si trovava Ruso, ai suoi lati, equamente divisi, 4 uomini, completamente rasasti, ma che sulla tempia sinistra portavano un tatuaggio dell’orsa maggiore. I 4, vestiti alla stessa maniera, indossavano una lunga tunica di colore blu, lunga fino ai piedi e tenuta chiusa da una fascia bianca intorno alla vita.

“Cosa volete?” Domandò Virgil.

“Strana domanda posta da un uomo di cui non si comprende il fine. Un uomo che sarebbe dovuto diventare un Maestro Shura e che avrebbe potuto avere accesso a un grande e immediato potere, invece, dopo appena aver iniziato a conoscere le potenzialità di mente, spirito e corpo è fuggito via dal proprio addestramento.”. Disse Ruso.

Virgil rimase qualche secondo in silenzio. Dopo, rivolgendosi ai nuovi arrivati “Ve lo chiedo di nuovo, cosa volete?”.

“Bene, veniamo al dunque Virgil. Non conosco i tuoi piani, ma è ovvio che la tua condotta non denota una fedeltà all’ordine Shura. Non avresti informato Ken dell’invasione, non avresti organizzato lo scontro tra Ken e Abel, e non avresti abbandonato Doros. Quali che siano le tue intenzioni, è ovvio che non sei fedele all’Ordine Shura. Probabilmente hai interesse che Kenshiro resti vivo, almeno per il momento. O sbaglio?”. Disse Ruso.

“Come sai queste cose? Ma, in ogni caso, questo, ormai, non ha alcuna importanza. Ken ha esaurito le sue forze. Con il prossimo colpo Diago lo ucciderà.”. Rispose Virgil.

Proprio mentre i due si trovavano a colloquio, a circa una decina di metri, lo scontro continuava.
Digao avanzava, Ken, ormai ridotto allo stremo per lo sforzo, il sangue perso e le ferite, tentò di approntare una difesa.
“Uh uh uh… muori Kenshiro…” disse lo Shura, dapprima caricando la propria mano destra di energia rossa e poi scatenandola a palmo aperto verso l’avversario.
Ken strinse i pugni e incrociò le braccia all’altezza del torace “Schermo di protezione” urlò, mentre dalle fessure tra le dita iniziarono ad aprirsi a ventaglio dei raggi di luce azzurra.
L’onda di energia spirituale di Diago impattò sullo schermo di Ken, per qualche istante, sembrò che le due forze fossero in equilibrio, poi, Digao prese il sopravvento.
La barriera di energia spirituale eretta da Ken cedette, inghiottita dall’immensità dell’energia spirituale dello Shura.
Ken investito in pieno, venne sbalzato via finendo a decine di metri di distanza, in terra e con il corpo fumante.
Ormai, sconfitto.

Virgil, i suoi uomini e Ruso osservarono la scena.

Ruso si rivolse ai suoi uomini “Siete pronti?”

“Si Maestro!” Risposero in coro.

“Cosa avete intenzione di fare?” Domandò Virgil.

“Questi quattro uomini, sono i guardiani del Palazzo Raiseiden, sito nelle terre al dì la del mare. Erano in cinque una volta. Diversi anni fa lasciarono l’isola dei Demoni insieme a me, affidando il loro compito di guardiani al più forte di loro, Yasha Nero. Provengono dalla Casata minore di Hokuto. Esattamente come Digao. Ma tu questo lo sapevi già vero Virgil?” Disse Ruso.
“Compito loro è proteggere il successore della Divina Scuola. Stanno per scendere in campo per salvare Kenshiro. Daranno la vita per lui. E io con loro se sarà necessario” Continuò Ruso.

“Vecchio pazzo. Tu e questi 4 bonzi verrete massacrati in meno di un respiro. Hai visto la potenza di Digao?”.

“Si… Per questo ho una domanda da porti.”

“Sarebbe?” Chiese Virgil.

“Saresti disposto ad aiutarci?”

“Ahahahahah. Tu devi essere folle. E perché dovrei morire con voi?”.

“Non morirai. Kenshiro è ormai incosciente. In quella condizione, scatenerà il Vero Colpo Segreto di Hokuto. Probabilmente neppure quello sarà sufficiente a sconfiggere Digao, tuttavia lo impegnerà abbastanza da consentire ai Guardiani di attaccarlo e distrarlo ulteriormente. Quando il colpo segreto avrà esaurito la sua carica, non dovrai far altro che prendere il corpo di Ken e scappare in groppa a Re Nero. Io ti raggiungerò.”. Disse Ruso.

“Mentre tu resterai comodamente nascosto? Molto comodo, vecchio”.

“E’ di vitale importanza per tutti che Kenshiro sopravviva e che sia messo al corrente di alcune vicende. Solo io posso farlo. A quel punto il mio compito sarà finito e, se lo vorrai, potrai uccidermi, a messo che tu riesca a battermi.”. Sorrise l’anziano.

Virgil rimase in silenzio. In fondo c’era del vero nelle parole del vecchio. Prima di tutto, Kenshiro gli serviva e poi, doveva riuscire a portarlo sino alla città sede degli Shura. Fosse morto adesso tutto sarebbe stato vano.

“D’accordo vecchio.”. Esclamò balzando in aria e atterrando a pochi metri di distanza da Diago.

“Sommo Diago. Non c’erano dubbi sulla tua vittoria.”. Disse Virgil.

“Tu… stavi seguendo lo scontro di nascosto. Del resto da un verme schifoso come te cosa ci si sarebbe potuti aspettare? Mi hai risparmiato la fatica di cercarti. Anche tu devi morire.”.

“Aspetta mio signore. Tu sei il più Grande dei tre Guardiani. I tuoi poteri sono senza pari. Potresti tranquillamente eliminare Rain e Khan… il vecchio Yorio non costituisce certo un problema, potrei eliminarlo io per te… Solo a te rivelerò il motivo per il quale fuggì solo dopo pochi anni di addestramento. ” Disse Virgil.

“Quale sarebbe il motivo?” Chiese Digao.

“Non potevo sopportare che solo per una questione di sangue, dovesse essere Khan a regnare sul nuovo mondo che, dopo secoli, eravamo finalmente prossimi a costruire. Tu sei più degno, ben più degno di lui.”. Rispose Virgil abbassando rispettosamente il capo.

“Sei bravo con le parole. Ma restano quelle di un miserabile verme. Non ho neppure bisogno di leggerti nella mente per capire che stai cercando di guadagnare tempo adulandomi. Uh uh uh… Mi sono divertito ad ascoltarti… Adesso PUOI MORIRE!!!” Gridò Diago scatenando un’onda d’urto che investì in pieno Virgil scaraventandolo in a ria e facendolo precipitare al suolo coperto di ferite.

Rimessosi faticosamente in piedi, il giovane Shura coperto polvere e sangue si rese conto di aver, probabilmente, compiuto il più grande errore della sua vita.

Tuttavia, in quel momento accadde qualcosa, il corpo svenuto di Kenshiro si rimise in piedi da solo, iniziando, al contempo, a emanare una luminosissima luce azzurra. Mentre alle sue spalle compariva un gigante composto di puro spirito.

“OH… LO SPIRITO CELESTE DI HOKUTO, il Colpo Segreto della Divina Scuola, quello con cui Ken riuscì a ridurre Caio all’impotenza…” Disse Diago.

Virgil guardò esterrefatto il prodigio che si stava realizzando.

“Uh uh uh… sei fortunato Virgil, per contrastare tale potere avrò bisogno di tutte le mie forze... Fuggi pure, ma ti riprenderò…” Esclamò Diago mentre il suo corpo si tese al massimo e gonfiò oltre ogni ragionevole limite i muscoli. Contemporaneamente la superficie della pelle iniziò a brillare di una luce rosso scuro. “SEGRETO DELLA VENDETTA DEL GUARDIANO SHURAAAAAAA!!!” Urlò… Mentre alle sue spalle compariva l’immagine mostruosa di un guerriero che non aveva alcunchè di umano…
In quel momento, gli occhi del gigante alle spalle di Kenshiro si illuminarono di una luce azzurrissima.
Due cupole di energia di color diversi si formarono e si scontrarono restando in perfetto equilibrio.
La terra iniziò a tremare come se si stesse scatenando un terremoto, le correnti d’aria generate dal confronto tra i due poteri potevano rivaleggiare con i venti di una tempesta.
Quando le due cupole di energia raggiunsero il massimo, la luce divenne bianca e accecante e poi scomparve.
Un esterrefatto Virgil, nell’accecante luce bianca, sentì Ruso gridare “adesso!!!”.
Quando la luce si fu diradata e le auree esaurite, Kenshiro si trovò di nuovo in terra privo di sensi, mentre, Digao visibilmente affaticato, ben dritto sulle proprie gambe seppur ansimante.
“Ah ah ah…” l’inconscio di Kenshiro, pur dando fondo a tutte le sue energia, non è riuscito ad avere ragione di me… Non soltanto di Raul, sono perfino più potente di Caio… uh uh…” disse Digao.
Tuttavia, non si accorse di essere circondato da 4 individui, che come le 4 estremità di una croce, lo puntavano dalle quattro direzioni.

“Voi chi diavolo siete?” Disse il Guardiano per poi continuare a scrutarli…

“Siamo i Guardiani del Palazzo Raseiden, conoscitori della tecnica della Sacra Scuola di Hokuto Gemmy, al Servizio del Successore della Principale famiglia di Hokuto. Come saresti dovuto essere tu, Guardiano Shura” Disse quello posto davanti a lui…

“uh… le stelle neglette di Hokuto… I miei genitori abbandonandomi mi hanno risparmiato il disonoro di servire la dinastia di Hokuto, quello che sarebbe stato il destino di Raul e Toky e che fece impazzire Caio…”

“Non è così Guardiano Shura, molte sono le cose che non sai… I tuoi genitori non ti abbandonarono… la verità è…” rispose il guerriero di Hokuto

“Bata così, ho perso anche troppo tempo… se neppure il Successore della Divina Scuola è riuscito a sconfiggermi, voi, cresciuti per essere i suoi servi, cosa pensate di fare? Uh uh uh… Ken ha esaurito le forze, massacrati Voi, dovrò solo tagliargli la testa…” esclamò Diago

“Adesso fratelli!!!!”

“Anryu Tehna” gridò il primo;
“Globo Rotante di Fuoco” disse il secondo;
“Scuola di Hokuto Gemmy, Raggio di Energia” esclamò il terzo;
“Tecnica della Distruzione dello Spirito” fece il quarto

Mentre i 4 colpi stavano per convergere su Diago, Ruso disse “ADESSO VIRGILLLLL!”
Lo Shura tentennò un paio di secondi, dopodichè esclamò “maledizione..” correndo verso il corpo di Ken.
“NOOOOOOOO” Gridò Diago, più preoccupato di Virgil che soccorreva Ken che per i colpi che stavano per impattare con il suo corpo.
I 4 colpi si unirono contro di lui mentre Virgil afferrato Ken si fulminò su Re Nero.

Edited by cicciodigao - 17/4/2020, 22:01
 
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TOPIC_ICON5  view post Posted on 16/4/2020, 19:40     +1   -1

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Cari membri, questa è la mia prima Fanfiction.. Arrivato circa a metà, volevo sapere cosa ne pensate! *_*
 
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view post Posted on 20/4/2020, 12:40     +1   -1

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CAPITOLO 23 “ LA VERA NATURA DI DIAGO”.

Le quattro tecniche portate dai Guardiani Raseiden impattarono contemporaneamente sulla figura di Diago.
Dall’unione delle 4 tecniche, scaturì una cupola di energia fucsia che avvolse il corpo dello Shura, illuminando l’ambiente circostante.
Con somma sorpresa dei quattro, quando la luce si diradò, Diago si ritrovò dinanzi a loro. Per quanto il suo corpo fosse fumante, nessuna ferita vi si era aperta.

“E’ incredibile…” mormorò il Guardiano che gli si parava di fronte.

“Mmm… una potente combinazione di colpi… Tutti e quattro insieme siete molto temibili. Padroneggiate la Scuola di Hokuto Gemmy al massimo livello possibile per chi ha rifiutato l’entrata nel mondo demoniaco. Se tutti e 4 aveste avuto accesso al Matoki e aveste attaccato insieme, probabilmente mi avreste ferito seriamente.” Esclamò Diago.

“Ciò che dici è senz’altro vero, ma noi, quali Guardiani del Raseiden e servitori della Principale famiglia di Hokuto, abbiamo da tempo preso coscienza del nostro ruolo. Il Matoky, di cui tuo fratello Caio era il massimo esperto, ci concederebbe una potenza maggiore, ma in cambio pretenderebbe l’abbandono della nostra volontà. Abbiamo già troppi nemici, non possiamo diventare tali anche noi.”.
Rispose il Guardiano che si trovava di fronte a Diago. Quello che, ormai e senza ombra di dubbio, rivestiva il ruolo di leader dei quattro.

“Mmm… E’ questo il limite di chi apprende le tecniche di Scuole Inferiori. Con l’accesso all’Empireo Manuale dello Shuratan, è possibile dominare le emozioni represse. Se Raul e Toky erano schiavi dell’amore e Caio dell’odio, io Diago sono diverso. Non ho sentimenti repressi, seguo la mia volontà per il mio scopo. Le tecniche che ho appreso non mi rendono schiavo, ma sono io a servirmene per quelli che ritengo siano i miei scopi.”.
Disse lo Shura.

“I tuoi scopi? Quali sarebbero? Servire un ordine di traditori? Diago, tu non fosti mai abbandonato dai tuoi genitori! I precedenti 3 guardiani Shura ti rapirono appena nato!!! Yorio, quello che tu ritieni essere il tuo Maestro e Salvatore, ti ha fatto vivere una menzogna!”. Disse il guerriero Raseiden mentre gli altri 3 annuivano.

In quel momento, accadde qualcosa di strano che tutti i 4 guerrieri notarono.
Diago accennò un sorriso.

“Ronzate nelle orecchie come delle mosche fastidiose… Ora vi distruggerò cosi avrete finito. I vostri nomi saranno cancellati dalla storia, a patto che anche dei servi li abbiano.”. Disse il potente Shura al Guardiano postogli di fronte, mentre i 4 si misero in posizione di difesa.

“Ai nostri nomi abbiamo rinunciato per svolgere il nostro Sacro Compito. Io sono la prima stella, il mio compagno alla tua destra è la seconda, quello alle tue spalle è la terza e, infine, quello alla tua sinistra è la quarta.”. Rispose il Guardiano postogli di fronte.

“Uh uh uh… stelle neglette, vorrai dire… Bene sono pronto. Attaccatemi, SERVI!”.

"Lascia a noi la prima mossa... e sia!" pensò la Prima Stella prima di lanciarsi frontalmente all'attacco contro il nemico. "Globo rotante di fuoco !!" gridò scatenando il suo colpo segreto. Il fascio di energia sfrecciò velocissimamente contro Diago, che venne colpito in pieno ma non indietreggiò di un passo.
Nello stesso momento, le altre stelle saltarono contemporaneamente in aria, e si lanciarono verso di lui dai tre lati scoperti per colpirlo con un calcio.

"E' tutto qui ?" chiese Diago con un sorriso di scherno, poi, in una frazione di secondo, mosse il braccio sinistro a 90 gradi contro la quarta stella.
Istintivamente il Guardiano Raseiden sollevò il braccio sinistro per coprirsi, ma l'impatto fu comunque terribile, tale da staccare l’arto di netto, lanciando il indietro il guerriero.
Nello stesso momento, Diago bloccò il calcio della Secondo Stella con la mano destra, bloccandolo alla caviglia ed usando il suo stesso slancio per farlo girare in aria, prima di sbatterlo con violenza al suolo davanti a se. L'immane impatto frantumò il suolo e fece uscire l'aria dai polmoni dell'eroe. Il Guardiano Raseiden sputò sangue.
Con il piede sinistro, Diago schiacciò in terra il corpo della Seconda Stella mentre la terza comparve alle sue spalle per colpirlo alla nuca con un calcio.
Mantenendo l’equilibrio e facendo leva sul piede sinistro, Diago alzò la gamba destra e ruotando il proprio corpo a 180 gradi la fece impattare con quella della terza stella, la cui gamba venne tranciata di netto mentre il Guerriero cadeva a terra urlante.

Subito, la Prima Stella si lanciò in aiuto dell'amico che stava per essere schiacciato dal piede sinistro dell’avversario, ma a Diago bastò guardarlo per scatenare un'ondata di energia che travolse il Guardiano lanciandolo in terra a diversi metri di distanza.. In pochi attimi, i quattro guerrieri erano stati atterrati, riportando pesantissimi danni, senza neppure riuscire a portare a segno un colpo

"Mi deludete! Non ho neanche avuto bisogno di muovermi per sconfiggervi! Uh uh uh" affermò lo Shura con un tono a metà tra il superiore ed il disprezzante.
Finito di parlare colpi con un calcio il corpo inerme della Seconda Stella che sbalzò vicino a quello della prima. Malconcio, ma ancora vivo.

"E' incredibile! La mia energia non l'ha neanche graffiato e gli altri non sono neppure riusciti ad avvicinarsi a lui..." pensò la Prima Stella osservando l'avversario.
Tra i quattro, la Prima Stella era quello che non aveva riportato danni dal fallito assalto a Diago.
"La sua capacità d'attacco è impressionante, ma è la sua difesa che dobbiamo superare se vogliamo aver ragione di lui...". concluse il guerriero rialzandosi in piedi.

"Mpf... sei sopravvissuto a un’onda di energia diretta, almeno di questo devo darti atto, Servo!. Ma ora cosa speri di fare ?" chiese lo Shura con un sorriso di sfida.

"Sconfiggerti !" rispose la Prima Stella mostrando la sua aura fucsia.
"Preparati ora !" gridò poi iniziando a correre contro lo Shura.

"Folle! Vuoi tentare la stessa strategia dei tuoi tre compagni ?!" rise Diago restando immobile. Il Guerriero non rispose nulla, ma con un rapido movimento abbassò il braccio sinistro e concentrò nel destro l'energia della "Distruzione delle Armature di Hokutoooooo!!". Il potente colpo superò in pochi secondi la distanza che separava i due e si abbattè su Diago con tutta la sua energia.
Come già col Globo Rotante di Fuoco però, Diago rimase immobile, lasciando il potere della tecnica infrangersi su di lui come acqua contro una roccia. Ciononostante, la Prima Stella continuava a correre verso di lui mantenendo l'energia del colpo segreto. "Patetico..." disse Diago lanciando un'ondata di energia simile a quella che aveva travolto il Guardiano Raseiden poco pocanzi.
Nuovamente, la Prima Stella venne sbalzata in aria, ricadendo malamente al suolo.

“Uh uh uh… siete solo spazzatura. Vorrei giocare ancora un po’ con voi… ma devo ritrovare Kenshiro e Virgil e ucciderli, per poi proseguire con il mio piano…” Disse lo Shura.

“Quella era la tecnica preferita di tuo nonno, il padre di tua madre, Zong Wu Liu, Diago.”. Disse la prima stella sperando di provocare qualche effetto nell’avversario, ma non provocandone alcuno.

“Maledizione, è troppo forte, non riusciamo nemmeno ad avvicinarci.”. Pensò la Prima Stella rimettendosi faticosamente in piedi.

“Fratello. Va via di qui. Non abbiamo possibilità e questo è chiaro. Morire tutti e quattro sarebbe inutile. Io e gli altri moriremmo comunque. Schiacciandomi lo sterno, Diago mi ha fracassato la gabbia toracica, mentre gli altri sono privi rispettivamente di braccio sinistro e gamba destra. Ma tu puoi essere ancora utile al Maestro Ruso e al Supremo Kenshiro. Vai, proveremo a fermarlo con le nostre vite.”.
Disse la Seconda Stella soccorrendo al leader del gruppo, mentre anche gli altri due compagni si avvicinavano.

La Prima Stella riflettè qualche istante, guardando negli occhi il proprio compagno, poi, sorridendo, esclamò “No fratello… Non potrei mai…Moriremo insieme”

“Così vicini sarete ancora più facile da ammazzare… basterà un solo colpo…” Disse Diago.


“Se pensi questo, vuol dire che non sai nulla della Fierezza di Hokuto…” disse la Terza Stella

“Continueremo la lotta con una sola certezza nel cuore…” continuò la Quarta Stella

“…Saremo Noi a sconfiggere te…” concluse la Seconda.

“Andiamo Fratelli. Insieme”. Urlò la prima

“SIETE DEGLI ILLUSI GUARDIANI RASEIDEN…” Gridò Diago…

“Distruzione delle Armature di Hokuto” gridò la Prima Stella;

“Globo Rotante di Fuoco” disse la Seconda;

“Scuola di Hokuto Gemmy, Raggio di Energia” esclamò la Terza;

“Tecnica della Distruzione dello Spirito” fece la Quarta

“RISOLUZIONE DEFINITVA DELL’ANNIENTAMENTO SHURAAAA!!!!” Gridò Diago!!!

Tutto l’ambiente circostante venne pervaso da bagliori fucsia, finchè la gigantesca aura color russo scuro non li inghiottì completamente.

Quando la luce scomparve, Diago si trovò in piedi con qualche ammaccatura sui bracciali che coprivano gli avambracci e le spalliere. Dinanzi a lui, i corpi senza vita dei quattro Guardiani Raseiden.
Risalito in groppa al suo gigantesco cavallo color grigio scuro, lo Shura disse “Al Palazzo di Doros.”.

Molto distante da lì, Virgil in groppa a Re Nero si era ormai portato a distanza di sicurezza dallo scontro.
Mentre osservava il corpo di Kenshiro svenuto sul dorso del cavallo, i mille pensieri che gli passavano per la mente, vennero interrotti dalla voce di Ruso.
“Virgil, senza di te non ce l’avremmo mai fatta. Ti siamo debitori.”. Esclamò l’anziano.

“Bene, a quanto pare ho svolto il mio compito. Adesso di Kenshiro puoi occuparti tu.”. Disse Virgil.

“Non ancora, c’è un’altra cosa che devi fare.”. Lo incalzò Ruso.

“Devo??? Tu devi essere pazzo, vecchio. Io non prendo ordini da nessuno e adesso comincia a stancarmi.”. Rispose uno stizzito Virgil.

I due, si guardarono. Raggiunto l’apice della tensione, si scagliarono l’uno contro l’altro, immergendo l’ambiente circostante in luci blu scuro e viola.
Incrociati i propri colpi, ciascuno terminò la propria corsa alle spalle dell’altro.
La spalliera di Ruso andò in pezzi e Virgil rise di gusto.
Proprio in quel momento, però, la sua spalla sinistra venne attraversata da una scarica di energia esplodendo.

“Non ha senso combattere, Virgil, non sono il tuo nemico. Kenshiro ha bisogno di cure, ma fino a che non avrà recuperato le forze ha bisogno di essere protetto. Allo stato attuale è inerme. Portarlo alla Capitale Imperiale sarebbe troppo pericoloso, per cui, recati lì, chiedi l’intervento di Ryu, Seian e Veler, affinchè ci raggiungano e veglino, insieme a me, sul Salvatore finchè non avrà ripreso le forze.”.

Virgil rimase in silenzio. Una battaglia con quel vecchio sarebbe stata inutile e complessa, era pur sempre un Maestro della Scuola Hokuto Gemmy… Del resto, mentire non avrebbe risolto nulla, il vecchio se ne sarebbe accorto.
“S’accordo vecchio… Ma dopo di questo le nostre strade si divideranno.”.

Ruso annuì per poi concludere “Ritieniti onorato, il cavallo che stai montando ha concesso solo a uomini di valore di salirgli in groppa.”.

Virgil si allontanò.

Passò circa una settimana, Diago aveva preso possesso del Palazzo abbandonato di Doros.
Un esercito di poche centinaia di uomini, guidati da 3 cavalieri Shura, si presentò alla sua porta.
Fatti entrare nell’ampio cortile i soldati, Diago convocò i tre cavalieri dinanzi l’entrata del Palazzo vero e proprio.

“Yorio mi manda un esercito, dunque…” Constatò Diago.

“Mio signore, il Sommo Maestro è molto contrariato. Gli ordini che vi erano stati assegnati prevedevano la morte di Kenshiro e di Virgil e la cattura dell’Imperatrice. Invece, dopo aver sconfitto Kenshiro, voi avete preso possesso di questo castello e non vi siete mosso da qui per diversi giorni senza un apparente motivo. Il Sommo Maestro pretende che Voi vi rechiate immediatamente alla città imperiale ed eseguita gli ordini”. Disse uno dei tre Cavalieri Shura.

“Egli pretende che io obbedisca agli ordini, hai detto?” Rispose Diago a voce bassa.

“Si, mio signore.”. Disse lo Shura.

“Bene…” esclamò Diago socchiudendo i propri occhi. Con la velocità del fulmine, si mosse in modo tale da trovarsi a distanza ravvicinata dal Cavaliere Shura e colpirlo con un pugno in pieno addome. Il malcapitato colpito in pieno sentì gabbia toracica e spina dorsale polverizzarsi, finendo a impattare sul lato interno delle mura perimetrali, per poi ricadere al suolo privo di vita.
Gli altri due cavalieri rimasero raggelati, ma per uno dei due non durò che qualche istante.
Infatti, Diago, facendo leva sulla gamba sinistra, alzò e apri a ventaglio la destra, ruotando il proprio busto di 360 gradi, e colpendo in pieno il secondo cavaliere Shura.
Il colpo fu talmente potente che staccò di netto il tronco dalle gambe.
Fissando il terzo cavaliere, Diago alzò il braccio sinistro, caricando la propria aura in indice e medio, rivolgendola verso un altro obiettivo. “Torna dal tuo padrone, digli pure che di Lui, Rain e Khan, della loro missione e dei suoi ordini è questo che penso…” la scarica di energia polverizzò l’obelisco sito accanto al Palazzo che fu di Doros.
Il cavaliere Shura terrorizzato corse via.

“Soldati, vi concedo di scegliere, sottomissione a me, oppure la morte. Decidete.”.
Gridò Diago urlando.
 
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CAPITOLO 24 “ PIANI DI BATTAGLIA”.

Mentre Diago stava per colpire il primo dei cavalieri Shura, Virgil, dopo una lunga marcia, si trovò dinanzi i cancelli della Capitale Imperiale.
Le guardie di vedetta, avendo osservato Re Nero, si erano, dapprima, convinte che Kenshiro fosse tornato, ma più Virgil si era avvicinato ai cancelli, più le stesse si erano rese conto che non del Maestro di Hokuto si trattasse.
Aperti i cancelli, Virgil discese da cavallo e chiese il permesso di essere ricevuto dall’Imperatrice.

Accolto nella sala del Trono, ancora in fase di ricostruzione, tutti si mostrarono estremamente sospettosi con lui.
Veler fu il primo a parlare
“Hai attaccato la città adibità a capitale di fianco a Doros e poi lo hai abbandonato. Adesso ti presenti in groppa a Re Nero in apparente atteggiamento non belligerante, cosa vuoi? Dove si trova Kenshiro?”.

“Non solo Generale, è stato lui a incontrare me e mio zio nel deserto e a indicarci il Palazzo di Abel. Perché sei in groppa al cavallo di mio padre?”. Intervenne Ryu, mentre Reina lo osservava orgoglioso.

Virgil si guadò intorno sospettoso… poi iniziò a parlare…
“E’ inutile che perda tempo. Vi dirò le cose come stanno. Kenshiro è stato sconfitto.”
A questa affermazione, tutti i presenti, dall’Imperatrice e sua sorella Lynn, all’ultima delle guardie, rimasero pietrificati.

“Uno dei tre Guardiani, il secondo per potenza, ha deciso di entrare in scena. Ho assistito allo scontro, Kenshiro non è mai stato in grado di fronteggiarlo. Ma tu questo già lo sai, vero vecchio?” Disse Virgil guardando Ryhaku.

Immediatamente, tutti gli occhi della sala del Trono, a eccezione di Reina, furono sull’Astro del Mare.

“Si… io, Ruso e Reina eravamo venuti qui proprio per avvertire Ken… Ma non abbiamo fatto in tempo… Per questo Ruso è partito da solo, di modo da viaggiare più velocemente, per raggiungerlo.” Rispose Ryhaku.

“E scommetto che sai anche che il sangue di Hokuto scorre nel secondo Guardiano…” Disse Virgil di rimando…

Tutti, in special modo Ryu, Bart e Lynn rimasero increduli…

“Ma che diavolo sta dicendo Ryhaku??? Il sangue di Hokuto? Esiste ancora qualcuno che discende dalla Principale Famiglia di Hokuto a parte Kenshiro e Ryu?” Domandò Bart.

“Adesso non abbiamo tempo per questo… Dì Virgil, Kenshiro è ancora vivo?”. Chiese Ryhaku.

“Quando ho allontanato il suo corpo dal campo di battaglia, il cuore, seppur flebilmente, batteva ancora…”. Rispose Virgil.

“Tu avresti salvato Ken? E ti aspetti di essere creduto?” Chiese Bart.

“Dice la verità. Re Nero non gli avrebbe concesso di cavalcarlo, altrimenti.”. Rispose Ryu.

“Questo moccioso è abbastanza intelligente. Bene, sappiate che Kenshiro è vivo e che adesso il vostro compagno Ruso si sta prendendo cura di lui dal. Tuttavia, egli mi ha chiesto di venire da voi per chiedere al marmocchio, al generale di Gento e all’uomo chiamato Seian di raggiungerlo con l’intento di proteggere Kenshiro finchè non avrà recuperato le forze. Anche se credo che non servirete a granchè. Altri Shura verranno e voi non potete nulla contro di loro”. Espose lo Shura, per poi voltarsi e andarsene.

“Non ti ho dato il permesso di andare, Virgil!” Intervenne l’Imperatrice.

“Non mi serve alcun permesso, Maestà. Io non sono ai tuoi comandi. Ho rispettato la mia parte d’accordo. Tocca voi proteggere Kenshiro finchè non si sarà ridestato.” Rispose Virgil.

“Il combattimento tra Ken e il Secondo Guardiano si è tenuto dove sono sepolti Raul e Toky, proseguite verso e troverete un bosco. Mi sono separato da Ruso, lì… Credo che Kenshiro si trovi accudito in una casa dentro il bosco. Addio…” Concluse.

“Aspetta Virgil” Tuonò Veler.
“Io non posso allontanarmi da qui. Mio Sacro compito è proteggere l’Imperatrice. Mi dispiace per Kenshiro, ma devo restare qui.”.

“Neanche io, ho intenzione di muovermi. Ho promesso che avrei protetto Lynn e cosi farò.”. Intervenne Seian.

“NO! Vai Seian. Io so badare a me stessa.” Disse Lynn.

“Lynn, Seian ha ragione. Non potete restare sole con il solo Veler a proteggervi. Lui resterà a proteggere te e Veler tua sorella. Insieme a Ryu, andrò io.”. Intervenne Bart.

“Fate quello che volete. A me non interessa che corriate a proteggerlo oppure no… In ogni caso, verrete comunque massacrati, non avete idea della potenza dei tre Guardiani Shura… Rain, Diago e Khan non sono esseri umani… Sono Dei del campo di battaglia. Sono dei predestinati. C’è qualcosa che vuoi rivelare in proposito ai tuoi compagni, vecchio?” Disse un sorridente Virgil osservando Ryhaku.

“Bada, stai andando troppo oltre…” rispose l’ex Capo delle Cinque Forze di Nanto.

“Uh uh uh. In fondo sono affari vostri. Maestà prenderò un mezzo motorizzato come risarcimento per le informazioni consegnate.”. Dicendo questo, Virgil andò via.

Tutta la Sala del Trono fissò con fare interrogativo Ryhaku, il quale rivolgendosi all’Imperatrice disse “Maestà le prometto che le racconterò tutto ma adesso non abbiamo tempo, io, Bart e Ryu partiremo immediatamente e raggiungeremo Ruso e Kenshiro.”.

“Verrò anche io, Ryhaku.” Esclamò Reina.

“No madre, voi resterete qui. E’ un mio preciso ordine.” Rispose di rimando Ryu con un’autorità che Reina aveva già visto solo in un’altra persona.

I tre si avviarono. Per la prima volta Ryu cavalcò Re Nero.

Molto più a nord, in uno spiazzo verde, sito all’interno di un bosco, circondato da una moltitudine di alberi, Ruso vegliava sul corpo allettato, quasi completamente bendato e incosciente di Kenshiro.
“Risvegliati Kenshiro, ho chiuso le tue ferite premendo i tuoi punti di rottura. Sopravvivere o morire dipende solo dalla tua volontà.”. Mormorò il vecchio Maestro della Scuola di Hokuto Gemmy.

Qualche giorno dopo, all’estremo ovest, sulle altissime cime montuose, presso la città degli Shura, l’anziano Maestro Yorio, colui che sembrava a capo di tutto, aveva appena letto un messaggio legato alla zampa di un uccello.
Messaggio inviato dal cavaliere Shura che Diago aveva risparmiato
Mentre la sua faccia si arrossava e contorceva per la rabbia, il suo corpo iniziò a emanare bagliori color lilla.
I due uomini in penombra all’interno della stanza l’osservavano nel totale silenzio.

“MALEDETTO DIAGO. MALEDETTO!!!!! QUESTO E’ IL RINGRAZIAMANETO PER AVERTI ALLEVATO COME UN FIGLIO! QUANDO I TUOI GENITORI TI ABBANDONARONO!!!” Gridò.

“Almeno ha sconfitto Kenshiro…” Mormorò Rain…

“Si ma non lo ha ucciso!! Kenshiro è stato salvato da Virgil, contro il quale Diago non è intervenuto. Adesso si è ritirato nel Palazzo che fu di Doros, quale sia la sua prossima mossa, non ci è dato saperlo. Distruggendo l’Obelisco, ha chiaramente rinunciato ai nostri ideali.”. Constatò Yorio.

In quel momento, Khan, il Primo Guardiano, come se la questione non lo interessasse, si alzò e uscì dalla stanza. A nulla valsero i continui tentativi di chiamarlo da parte di Yorio.
“Maledizione… Non posso permettermi di perdere il controllo anche su di lui… Già Digao potrebbe costituire un problema molto più grande di quello che sembra…” Pensò tra se e se Yorio per poi voltarsi in direzione dell’ultimo Guardiano…

“Rain, lasciamo perdere Diago per adesso, io resterò qui e se avrà l’ardire di attaccare, dovrà vedersela con Khan che sarà qui a proteggere il proprio padre.”. Disse Yorio, cercando, tuttavia, di convincere più se stesso che il proprio interlocutore.

“Io cosa farò padre?” Chiese Rain.

“Prosegui con la missione. Raduna la Squadra Assassina dei Quattro Cavalieri Shura d’Elite. E persegui i nostri scopi. Uccidete Kenshiro e prendete l’Imperatrice o la sua gemella, ne basta una. Bada Rain, non tollererò alcun risultato al di fuori di una vittoria totale. Utilizza pure i velivoli più veloci di cui siamo dotati. Ma devi compiere questa missione.”.

“Parto immediatamente, padre.”. Rispose il terzo Guardiano.

“Tutto deve avere fine il più in fretta possibile, il fatto che Diago abbia attuato questo tradimento mi preoccupa profondamente per quanto riguarda Khan.”. Pensò Yorio, mentre il rumore di un elicottero da guerra si allontanava dalla città.

Qualche giorno più tardi, Ryhaku, Ruso, Bart e Ryu si trovarono al capezzale di Ken ancora quasi totalmente bendato e incosciente.

“Ryhaku, sono anni che ormai sei la nostra guida. Ho aspettato diversi giorni per porti questa domanda. Le parole di Virgil… Non riesco a credere che tu fossi a conoscenza di qualcosa che hai deliberatamente tenuto nascosto a noi e, perfino, a Ken.”. Disse Bart.

“Giovane Bart, non è per mancanza di fiducia che Ryhaku ha tenuto la bocca chiusa. Egli stesso, fino a 3 anni fa non aveva notizie degli Shura da prima della Guerra per la conquista del Cielo. Mio era il compito di sorvegliarli e di raccogliere informazioni. Dopo la morte di Raul, ho incontrato Reina sulla spiaggia della terra dei Demoni e lei, capita la delicatezza della missione, si è unita a me, anche se ciò avrebbe comportato l’abbandono del figlio non appena venuto al mondo.” Intervenne Ruso guardando in direzione di Ryu.

“E’ di vitale importanza che Kenshiro venisse messo al corrente di tutto, ma non potevo farlo mentre si preparava ad affrontare Abel, Doros e Zeno, era già sconvolto per la presenta morte tua e di Lynn.”. Disse Ryhaku al giovane Bart.
“Portate pazienza. Presto saprete tutto.”. Concluse l’astro del Mare.

Diverse decine di chilometri più a Sud, Virgil, a bordo di una moto a tre ruote, notò come da un palazzotto, che costituiva una degli avamposti imperiale di nuova costruzione voluti dall’Imperatrice all’indomani della sconfitta di Zeno, si alzasse del fumo.
Avvicinatosi e penetrato all’interno, vide quattro corpi riversi a terra privi di vita.
Il primo sembrava fosse stato arso vivo, il secondo, frantumato in mille pezzi, sembrava fosse stato congelato.
Il terzo sembrava quello di un verme e non di un essere umano, tutte le ossa erano state distrutte.
Il quarto era il più mostruoso di tutti. La pelle divenuta di colore verdastro stava iniziando a marcire.

“No… Hanno mandato loro…” Disse un attonito Virgil, volgendo il suo sguardo verso nord.
 
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CAPITOLO 25 “RIVELAZIONI – 1° PARTE”

All’interno del bosco, in una piccola costruzione, Ruso e Ryhaku vegliavano sul corpo inerme di Kenshiro.

Al tramonto, i due vecchi amici scrutarono il cielo.

“Chi l’avrebbe mai detto che saremmo finiti cosi, amico mio…” Disse Ryhaku

“Non perdere la speranza, Ryhaku… Kenshiro si risveglierà…” Rispose l’altro

“Si… ma da solo sarà abbastanza forte da sconfiggere i tre Guardiani? Non posso fare a meno di pensare come la colpa sia nostra… Della generazione precedente…” Sospirò Ryhaku.

“Non crucciartene amico mio, quel che è fatto è fatto… L’unica cosa che ci è concessa è decidere cosa fare con il tempo che ci resta…” Espose Ruso

“Mmm… hai ragione…”

All’improvviso, i due anziani Maestri percepirono un sussulto nell’aria, immediatamente corsero all’interno dell’abitazione ove Ken si trovava allettato.

Nel frattempo, Ryu e Bart, posti all’entrata del bosco, scorsero l’arrivo di un uomo all’orizzonte a bordo di una grossa moto a tre ruote, senza dubbio si trattava di Virgil.

All’interno del bosco, Ryhaku e Ruso osservarono Ken rimettersi finalmente in piedi.

“Kenshiro…” Mormorò Ryhaku.

“Sono stato sconfitto…” Rispose Ken a voce bassa..

“Si Kenshiro, ma per fortuna siamo riusciti a trarti in salvo…” Disse Ruso.

“Chi sei?” Domandò Ken

“Maestro Kenshiro, il mio nome è Ruso, faccio parte della Scuola di Hokuto Gemmy e, come tale, mio compito è affiancare e servire la Principale Famiglia di Hokuto e il successore della Divina Scuola per tutta la vita. Jukey era mio fratello. Gli assomigli molto, sai..” Spiego Ruso inginocchiandosi…

“A chi?” Domandò Ken…

“A tuo nonno, anche lui si chiamava Kenshiro… Tua madre Sagga era sua figlia…”.

“Mia madre?” Di rimando Ken

“Si… probabilmente tuo fratello Hyo non te ne ha parlato. Non ne ha avuto il tempo, ferito gravemente e presi com’eravate dalla lotta con Caio, ma tu e Hyo siete discendenti della Principale Famiglia di Hokuto da parte di madre… Tuo nonno Kenshiro affidò la successione al proprio fratello minore Ryuken e morì poco dopo aver concepito il proprio erede. Tuttavia, il bimbo che la compagna di tuo nonno mise al mondo era una femmina, per cui si decise che Ryuken avrebbe mantenuto la successione finchè la stessa non avesse avuto un figlio maschio.”. Spiegò Ruso.

Ma Ryhaku lo interruppe, “Ruso andiamo con ordine. E’ giunto il momento che Kenshiro sappia tutto.”.

Ken fissò l’astro del mare, “perché solo adesso Ryhaku? Perché non mi hai avvertito prima della potenza dei Guardiani e del fatto che anche Diago appartenesse a Hokuto? Perché non ho mai saputo dell’esistenza di quest’altro fratello di Caio, Raul e Toky?”.

“Lascia che ti spieghi Ken, nessuno sapeva a parte Ruso e me, persino i suoi fratelli ignoravano la sua esistenza. Quello che ti sto per dire, potrebbe sconvolgerti Ken… Sei pronto?”.

“Sono pronto Ryhaku.”. Rispose Ken.

Cominciamo allora.

“Ho già raccontato della nascita delle 3 Scuole Maggiori e dell’invidia che l’ordine Shura provava per i suoi esponenti. Questo odio si acuì con il trasferimento dell’Impero da Kun-Lun, sita sugli altopiani delle montagne dell’Himalaya, a un isola al largo delle coste giapponesi. L’isola in questione, hai già capito quale sia, l’isola dei demoni o degli Shura che tu stesso hai liberato, Ken.”. Disse Ryhaku.

Ken, semplicemente annuì.

“Circa 40 anni fa, tutte le tre scuole maggiori poste a difesa dell’Imperatrice vivevano su quell’isola. A fare parte della Corte vi erano anche i tre Guardiani Shura: Kujen, Tamo e Yorio. Benchè i tre mostrassero deferenza e devozione, in realtà, covavano un rancore smisurato nei confronti dell’Impero e delle tre Scuole Maggiori.
Oltre a me, comandante delle Cinque Forze di Nanto a protezione di Darma, predecessore della Signorina Julia, ultimo guerriero e vertice delle 108 discipline della Sacra Scuola, vi erano Ogai Successore della Fenice di Nanto e maestro di Sauzer, tra tutti il più potente guerriero di Nanto, Rofu Successore dell’uccello d’Acqua di Nanto e maestro del tuo caro amico Rei, Fuugen Successore della Tecnica dell’Aquila Solitaria di Nanto e maestro di Shin e Jugai che tu stesso hai sconfitto e, infine, il padre di Shu, precedente successore dell’Airone Bianco di Nanto.
Con riferimento al Gento, vi erano i 6 Generali: Blu, Verde, Rosso, Argento, Viola e il più potente, Nibbio, padre di Falco e Maestro della Luce Dorata e guardia del corpo personale dell’Imperatrice.
Hokuto era invece rappresentata da Ryuken che aveva ereditato il titolo di successore da suo fratello Kenshiro, tuo nonno, intorno al quale vi erano Koryu, come ulteriore depositario delle tecniche della Divina Scuola, che aveva il compito di assistere e proteggere il successore, analogamente a come avrebbero dovuto fare con te Raul e Toky se gli eventi non avessero preso la piega che conosciamo.
Infine, Jukey e Ruso rappresentavano i Maestri della casata minore di Hokuto, la Scuola di Hokuto Gemmy.
I tre Guardiani Shura, seppure estremamente orgogliosi, sapevano che la loro forza era inferiore ai più forti Maestri di Nanto, al Generale della Luce dorata e ai successori di Hokuto. Per tale ragione, seppur consumati dall’odio, si resero conto che una vendetta diretta nei confronti di chi aveva ridotto nell’ombra l’ordine, ovvero l’Imperatrice, non sarebbe stata attuabile.
Di conseguenza, i tre, decisero di comune accordo che non doveva essere l’imperatrice il loro bersaglio, bensì le tre Scuole Maggiori separatamente.
Tolti di mezzo i Maggiori Maestri, l’Imperatrice avrebbe continuato a dominare il mondo, ma i Guardiani avrebbero comandato l’imperatrice.
Ma come fare? I tre Guardiani, sapevano dell’esistenza del Manuale Originale dello Shuratan, compilato dal Leggendario Sirios e da questi nascosto in un luogo segreto.
Yorio, il più viscido dei tre, attraverso un’imponente rete di spie, riuscì a individuarlo nelle desolate steppe della Mongolia.
Localizzato il tempio e fatta strage dei Monaci che da 4.000 anni, di generazione in generazione, lo tenevano nascosto, Yorio era convinto di poter riuscire a padroneggiare tecniche divine con cui sarebbe stato possibile avere ragione di Gento, Hokuto e Nanto, come, divino era stato il potere concesso dai Lumi a Sirios.
Il tentativo rimase infruttuoso.
Infatti, da informazioni certe di cui siamo in possesso, sappiamo che il Manuale si divide di tre parti.
I tre Guardiani, uomini ormai adulti ed esperti nel combattimento, si videro negato dai medesimi sacri testi anche l’accesso alla parte più esterna.
Kujen, il più intelligente dei tre Shura, si rese conto che soltanto le giovani menti, più inclini all’apprendimento e all’adattamento, avrebbero potuto accedervi, a patto che fossero particolarmente dotati. Raggiunta questa convinzione, si pose il problema dell’apprendimento dei Segreti arcani contenuti nelle restanti due parti del Manuale. I tre, dopo aver studiato per diversi mesi, arrivarono alla conclusione che oltre la giovinezza servisse un altro requisito, il sangue puro.
Chiunque avesse voluto apprendere a fondo i segreti celati dalla seconda parte del Manuale, avrebbe dovuto possedere un requisito rarissimo, il sangue di Nobile di Guerriero. Ovvero, sarebbe dovuto provenire da ceppi familiari che ne rendessero una naturale predisposizione alla lotta fin dal giorno della nascita.”.
Questa consapevolezza getto i 3 Guardiani nella disperazione, stando così le cose, non avrebbero avuto alcuna possibilità contro i Maestri delle tre Scuole Maggiori e se mai fossero riusciti ad addestrare un’altra generazione di Guerrieri, ci sarebbero voluti almeno 20 anni prima che questi potessero entrare in scena.
Fu allora che Tamo, il terzo Guardiano ebbe un’idea, se non era possibile sconfiggere a viso aperto i Maestri, allora si sarebbe reso necessario lavorare nell’ombra.
Superiorità numerica, divisione delle Scuole Maggiori e armi tecnologiche di ultima generazione sarebbero stati i cavalli di battaglia.
Con la complicità di un’altra Scuola Minore, anch’essa ridotta nell’ombra, i Taizan, si diede il via all’addestramento di nuovi guerrieri di nascosto all’Impero.
Questi combattenti furono ribattezzati, “La Mano Nera” e, una volta terminato il loro addestramento, vennero inviati ai quattro angoli del Mondo con l’intento di occupare cariche importanti nei posti chiave delle Potenze Mondiali di modo da poter rifornire l’Ordine di armi e denaro.
Una volta assicuratisi le risorse militari, i tre Guardiani inflissero il secondo colpo.
L’obiettivo stavolta era addirittura la famiglia Imperiale. Il fratello dell’imperatrice ebbe un figlio, Rain, che gli Shura rapirono dopo aver sterminato le guardie e i genitori. A seguito di ciò, gli stessi puntarono il dito contro la Scuola Imperiale di Gento e contro i due vice di Nibbio, ovvero i Generali Viola e d’Argento, accusandoli di incompetenza e indolenza.
I due valenti Generali furono sommariamente processati e pubblicamente umiliati.
Il terzo colpo riguardò la Sacra Scuola di Nanto che da tempo divisa in diverse correnti politiche divenne il bersaglio più facile.
Infine toccò a Hokuto. Diago, gemello di Caio, primogenito della casata cadetta, diretto discendente di Riuo e legittimo successore della Scuola di Hokuto Gemmy - in quanto per parte materna nipote di Zong Wu Liu, antico rivale di tuo nonno – venne rapito ancora in fasce.
Fu in quel momento che Ryuken aprì gli occhi e iniziò a rendersi conto del tradimento che si stava consumando. Insieme a Koryu attraversò il mare recandosi in Giappone con l’intenzione di trovare un luogo sicuro per rifondare l’Impero, restando al contempo in contatto con Jukey e Ruso affinchè lo informassero al momento del parto, ormai imminente di Sagga.
La diretta discendente di Hokuto mise alla luce un bellissimo bimbo, Hyo, ma Jukey comunicò a Ryuken come il bimbo fosse dotato di un carattere troppo mite, per tale ragione inidoneo ad assurgere al rango di successore.
Nei primi anni di vita la convinzione di Jukey non fece che rafforzarsi.
Quando Jukey comunicò all’Imperatrice questa terribile verità, Kujen, nella sala del Trono derise apertamente Hokuto, bollando come traditore Ryuken e incapace Jukey.
Naturalmente, gli Shura speravano di fare di Diago il successore di Hokuto.
Tuttavia, dovettero presto abbandonare quest’idea, i fratelli di Diago, ovvero Caio, Raul e Toky presentavano tutti una naturale predisposizione alle arti marziali, mentre in Hyo, scorreva pur sempre il Sangue della Dinastia Principale di Hokuto. Come se ciò non bastasse, una notte in cui le sette stelle brillarono come non mai, nascesti tu Kenshiro ma purtroppo tua madre non sopravvisse al parto.
I segnali erano chiari, saresti stato uno dei più Grandi Maestri della Divina Arte.
Gli Shura allora decisero di distruggere completamente il seme di Hokuto.
Appiccarono fuoco al Palazzo ove risiedeva la Principale famiglia di Hokuto. L’intento era di uccidere te e Hyo, ma grazie al sacrifico della madre di Caio, Raul e Toky voi vi salvaste, anche se ciò condusse Caio alla pazzia.
Gli Shura, ormai con le spalle al muro, ritennero che Diago sarebbe comunque potuto essergli utile. Dotato del Sangue di guerriero avrebbe potuto avere accesso alla seconda parte del Manuale dello Shuratan e diventare un obbediente soldato ai loro ordini.
A quel punto, richiamati molti guerrieri addestrati di nascosto, decisero di attaccare frontalmente aiutati dalle armi di distruzione che la Mano Nera gli aveva fornito.
Per tre giorni e tre notti l’Isola venne messa a ferro e fuoco, i Maestri delle Tre Scuole Maggiori erano più forti ma l’esercito Shura era numerosissimo e ben equipaggiato.
I primi a cadere furono i Maestri di Nanto delle discipline minori, e i generali Rosso, Blu e Verde di Gento.
I Maestri delle Discipline Maggiori di Nanto, me compreso, si misero in viaggio per raggiungere Ryuken in Giappone.”.

Ken rimase di stucco.

“Kenshiro, prima di porgere domande, dovresti sentire la continuazione della storia. Il peggio deve ancora arrivare.”. affermò Ruso
 
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CAPITOLO 26 “RIVELAZIONI – 2° PARTE –“

Ruso, continuò dal punto ove interruppe Ryhaku.

“Quella stessa notte Jukey, si affrettò a metterti in salvo, spedendoti al di la del mare da Ryuken. Per accompagnarti furono scelti due diretti discendenti di Riuo. Raul e Toky, poiché Jukey si convinse che solo la Scuola di Hokuto Gemmy avrebbe potuto migliorare il carattere di Hyo, mentre per Caio, si decise di negargli gli insegnamenti di Hokuto a cagione della sua impetuosità e rabbia repressa.
Messi voi in salvo, Jukey si unì alla resistenza guidata da Nibbio.
Dopo tre giorni di lotta costante, io, Nibbio, Jukey e i generali d’Argento e Viola riuscimmo a respingere gli invasori all’ingresso del Palazzo Imperiale.
Non ci accorgemmo, tuttavia, che un piccolo contingente Shura era riuscito a scivolare dietro le nostre linee e a raggiungere la Sala Imperiale.
Rapita la sovrana, i rivoltosi la condussero dinanzi ai tre Guardiani, i quali speravano di piegarla alla loro volontà e di ottenere la legittimazione della rivolta.
I tre Guardiani si resero ben presto conto che l’Imperatrice non era un fantoccio nelle mani dei Maestri delle Tre Scuole Maggiori, ma una donna intelligente e capace disposta a morire piuttosto che a piegarsi. L’unica soluzione possibile fu quella di imprigionarla affinchè scendesse a più miti consigli. Con l’Imperatrice in mano loro e con l’isola sotto il totale controllo, scoppiò una guerra civile che durò diversi anni. Da un lato io, Jukey, Nibbio e gli altri Generali, dall’altro, i Guardiani e il loro numerosissimo esercito. Tutto sembrava perduto, ma grazie al ritorno dei Maestri di Nanto: Ogai, Rufo, Fuugen, e delle forze di Nanto del Vento, del Fuoco, della Montagna e della Nuvola, questi ultimi inviati da Darma, il conflitto si riequilibrò.
Lo scontro Finale venne ribattezzato “Battaglia del Lago di Sangue” tale fu il numero dei morti.
Una coalizione di Gento, Hokuto e Nanto era riuscita a sconfiggere i Guardiani.
Due di loro, Kujen e Tamo, perirono combattendo, ma morirono anche quattro delle cinque Forze di Nanto e i Generali Rosso e d’Argento di Gento. Più di diecimila furono i corpi senza vita alla fine del conflitto.
Gli Shura dovettero iniziare a indietreggiare e a cedere terreno, ma restarono molto superiori di numero.
Yorio, l’ultimo Guardiano sopravvissuto, capì di aver perso, per cui tentò un’ultima mossa. Se non gli era stato possibile controllare l’Imperatrice, forse né avrebbe potuto controllare la prole, specie se fosse stato lui il padre. Penetrato nella cella dell’Imperatrice la stuprò. Il suo ultimo piano era chiaro, già in possesso del discendente Maschio della Dinastia Imperiale, Rain, rapito da bambino, che avrebbe potuto rivestire la carica di reggente fino alla maturità della sua prole, sperava di ottenere una figlia femmina che avrebbe potuto succedere all’Imperatrice.”.

Ken rimase pietrificato… “Ma allora, Lynn…”

“Si Kenshiro… Nove mesi più tardi, l’Imperatrice mise al mondo due bellissime bambine, Louise e Lynn. Il padre di Lynn e dell’Imperatrice è Yorio. Fortunamente, Nibbio riuscì a individuare il luogo della prigionia dell’imperatrice e arrivò in tempo per vedere la sovrana in cella, riversa in un lago di sangue con le due bimbe in braccio. L’Imperatrice affidò le bimbe al Generale d’Oro, dopo di che, spirò.
A quel punto le esigenze di Nibbio cambiarono. Morta l’Imperatrice, si affrettò ad attraversare il mare per cercare di ricongiungersi con Hokuto e Nanto e proteggere le due bimbe da Yorio. Tuttavia, anche l’esercito degli Shura si sfaldò, alcuni dei guerrieri più potenti al servizio di Yorio gli voltarono le spalle, spartendosi territorialmente l’isola e accontentandosi di governarla.
Yorio, sconfitto su tutti i fronti fuggì. Grazie ai fondi e alle attrezzature fornite dalla Mano Nera infiltrata nei Governi delle Super Potenze, riuscì a creare una nuova Kun-Lun luogo sull’Himalaya. In possesso del Manuale Originale dello Shuratan e di due ragazzi che avrebbero potuto accedervi a fondo, Rain e Diago, cui aveva plagiato il carattere, si ritirò li su insieme agli Shura più potenti ancora fedeli e a un nutrito gruppo di fedeli, millantando un nuovo inizio per il genere umano.
Io e Jukey restammo soli a fronteggiare gli Shura rimasti sull’isola. Non potendo vincere da soli contro centinaia di avversari, Jukey, piuttosto che aspettare il tuo ritorno, decise di trasmettere i segreti della Scuola di Hokuto Gemmy a tre ragazzi, Caio, Hyo e Ron.
Fu qui che compimmo il secondo errore. Convinti che Yorio fosse ormai inoffensivo, ognuno pensò ai suoi doveri, lasciandolo al suo destino e posticipando la sua punizione. Purtroppo, non tenemmo in considerazione la sua ferocia.
Se quel Mondo non riuscì a possederlo, ne avrebbe creato un altro. Grazie ai suoi fedeli infiltrati nei Governi delle Super Potenze, diede il via a una serie di focolai di conflitti che presto degenerarono in quello nucleare. Fu Yorio stesso a dare l’ordine, mentre si riparava sulle vette più alte del Mondo. Premuto quel bottone, TUTTO FU DISTRUTTO. 8000 anni di evoluzione umana sparirono in meno di un secondo.”.
Immediatamente dopo il conflitto, Nibbio, volutamente rimasto nascosto, morì. Lasciando il ruolo di successore a Falco che, istigato da Jaco affidò Lynn ai suoi zii.
Io e Jukey continuammo la nostra opera di liberazione dell’isola dagli Shura rimasti, ma le notizie inquietanti pervenute oltremare ci gettarono nello sconforto. Julia la donna che Darma aveva eletto come suo successore alla Guida di Nanto era stata rapita, mentre tu, il successore della Divina Scuola era dato per morto per mano di Shin.
Quest’ultimo aveva reciso i tendini delle gambe a Fuugen e Sauzer aveva eliminato Ogai. Apprendemmo anche della malattia di Toky e della morte di Ryuken per mano di Raul che si era dichiarato Signore della Fine del Secolo. Jukey, ormai, disperato insegnò i segreti più arcani della Gemma di Hokuto ai tre ragazzi rimasti in questo paese, mentre io continuavo a raccogliere informazioni sul destino di Yorio, sperando di individuarlo, ma senza successo.
I tre ragazzi, guidati da Caio capirono che le arti di Hokuto avrebbero potuto costituire un’efficace mezzo non per distruggere gli Shura ma per dominarli.
Ormai era tardi, Jukey tentò di fermare Caio ma questi lo sconfisse e lo lasciò riverso al suolo credendolo morto. Per tale ragione, mio fratello mi ordinò di recarmi al di la del mare per cercare di mettermi in contatto con i superstiti di Gento, Hokuto e Nanto. Incontrata Reina sulla spiaggia e messo al corrente degli ultimi accadimenti, arrivai sul continente, ma le sei sacre scuole di Nanto erano finite, di te, partito in esilio volontario con Julia, si erano perse le tracce, mentre l’Imperatrice, sotto la tutela di Falco e Jaco restava nascosta. Gli eventi successivi li conosci, li hai messi in moto tu stesso. Sconfiggendo Caio, hai posto fine anche alla Scuola di Hokuto Gemmy. Gli Shura, già sconfitti una volta da una coalizione delle tre Scuole, hanno aspettato quel momento per ricomparire. Ecco Kenshiro, questa è tutta la verità.”. Concluse Ruso

Ken rimase per qualche secondo in silenzio. Adesso tutto gli apparve chiaro. Cose sulle quali non riusciva a darsi una spiegazione.

“Tutto questo, dietro tutto questo, ci sono gli Shura. Miliardi di vite innocenti, la malattia che ha portato alla morte Toky e Julia, l’amore mascherato da ambizione che ha condotto alla morte Raul, la follia di Caio e il senso di colpa di Hyo, e poi Rei, Shin, Ryuga, Fudo… TUTTO QUESTO E’ ACCADUTO PER COLPA LORO!!!!!”
Gidò un furioso Ken mostrando la propria scintillante aura azzurra che salì fino al ciele e gonfiando i muscoli talmente tanto da lacerare le bende.

“Perdonaci Ken se non ti abbiamo messo al corrente prima.”.

“Ci sono ancora dei passaggi che non mi sono chiari.” Disse Ken.

“Di pure”. Rispose Ruso.

“Quando ho combattuto con Zeno, egli era sincero. Sembrava veramente convinto della ragionevolezza del proprio compito.”.

“Mmm… Yorio è maestro del plagio. Sapeva che se Hokuto si fosse presentata unita, forte della propria migliore generazione, da 2000 anni a questa parte, composta da te, Caio, Raul, Hyo e Toky insieme sareste state inarrestabili. Per cui, immeditamente dopo aver distrutto il mondo iniziò a cercare ragazzi particolarmente dotati per farne suoi fedeli guerrieri che potessero accedere al Manuale che si era rifiutato di concedersi a lui.
Abel ti disse che sua madre venne struprata e uccisa davanti ai suoi occhi? Bene, quelli che lo fecero erano stati mandati proprio da Yorio. Solo successivamente fece finta di accoglierlo e di prendersi cura di lui, utilizzando la sua rabbia per farne un Guerriero valente e spietato. In una parola, a renderlo Devoto.
Quella grossa cicatrice coperta dalla maschera di Doros? Fu Yorio a sobillare Abel in addestramento affinchè lo sfigurasse. Poi si mise d’impegno per far crescere in lui il sentimento della vendetta.
Infine Zeno. Fu Yorio a fare in modo che gli abitanti del suo villaggio scoprissero i suoi poteri telepatici, poi fece finta di salvarlo e di accudirlo facendo crescere in lui il sentimento della collera contro gli esseri umani e additando la colpa della guerra nucleare a Hokuto, Gento e Nanto.
I tre bambini, ormai burattini nelle sue mani, grazie alle particolari doti natutrali di cui erano dotati e alla freschezza della fanciullezza riuscirono ad avere accesso alla prima parte del Manuale dello Shuratan. Divenendo Maesti Shura. Mentre Rain e Diago, dotati anche del Sangue Nobile di Guerriero, appresero anche le tecniche arcane contenute nella seconda parte, divenendo Guardiani.”.

“Ma avete detto che il Manuale conta di tre parti, inoltre c’è un terzo Guardiano, Khan, l’avete chiamato.”. Disse Ken.

“Si! Ma sulla parte più profonda del Manuale non abbiamo notizie. Né tantomeno sull’identità di Khan. Un alone di mistero circonda questa figura. “ Rispose Ryhaku.

“Ho capito… Ho un ultima domanda: Virgil.” Disse Ken.

“Sappiamo solo che fu l’ultimo a unirsi all’addestramento. Riuscì a individuare la città Shura da solo e Yorio lo prese come suo allievo. Tuttavia, probabilmnete a cagione del fatto che non ne avesse manipolato il destino direttamente, ne perse il controllo e il ragazzo sparì. Quali che siano i suoi piani, non ne siamo a conoscenza.”. Concluse Ruso.

Ken indossò una maglietta nera e messosi sottobraccia il proprio giubbotto si incamminò.

“Dove vai Kenshiro?” Chiesero i due anziani.

“A uccidere Diago, Yorio e, più o meno, tutti quelli che hanno distrutto il Mondo.”.

“Ken, sai di non poter vincere contro Diago. Se on comprendi la complessità delle tecniche Shura, non hai speranze. Ecco tieni.”. Disse Ruso porgendogli una mappa.

“Che cos’è?” Chiese Ken.

“E’ la mappa del luogo ove i monaci tutelari dell’Ordine Shura vegliarono per quattromila anni il Manuale. Vero è che l’originale è nelle mani di Yorio, ma quelle sale sono state per millenni a contatto con quel mistico manoscritto che ha riportato una per una tutte le tecniche esistenti dall’alba dei tempi. Quelle sale sono strapiene di aura e forza spirituale, Ken!”

“Come è possibile?” Chiese Ken

“…il Manuale dello Shuratan è scritto con il sangue dei Guerrieri. Entrato in quel mistico tempio, forse, troverai la chiave per sconfiggere questi ultimi avversari.”. Concluse Ruso

“Parto immeditamente.”. Affermò Ken.
 
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view post Posted on 25/4/2020, 14:16     +1   -1

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CAPITOLO 27 “LA SQUADRA ASSASSINA SHURA”.

Mentre Kenshiro si allontanava, forte della mappa donatagli da Ruso, Virgil giungeva di fronte a Bart e Ryu.

“Virgil, dobbiamo intendere questo tuo ritorno come una conversione? Hai deciso di unirti alla nostra causa?” Chiese Ryu.

“Le cose sono cambiate. Abbiamo dei nuovi nemici da affrontare. Hanno inviato i quattro cavalieri Shura d’Elite. Sono quattro guerrieri formidabili. Rappresentano la Guardia Personale del Mio Maestro, ognuno di loro ha una forza paragonabile a quella dei tre Maestri Shura che Ken ha sconfitto. Di conseguenza, ognuno di loro ha una forza paragonabile alla mia, se non di più.”. Disse un agitato Virgil.

“No… Non adesso… Ken è ancora in coma.”. Constatò Bart.

Una quarta voce interruppe la conversazione. “No, Ken si è risvegliato, ed è subito partito per comprendere come distruggere la tecnica Shura.”. Esclamò Ruso appena giunto.

“Vecchio…” mormorò Virgil.

“Chi sono questi assassini, Virgil?” Chiese Ryhaku.

“Sono una squadra assassina d’Elite. Hanno già fatto strage degli avamposti imperiali. Non è di difficile comprensione capire la loro missione. Vorranno Uccidere Ken e prendere l’Imperatrice. Anche se…”.

“Anche se cosa?”. Chiese Bart.

“Diago non è tipo da delegare ad altri la conclusione di una missione. Deve essere successo qualcosa di cui non siamo a conoscenza….” Spiegò Virgil.

“In ogni caso, Virgil, dove pensi che siano diretti?”

“Probabilmente verso la capitale imperiale. Penseranno che Kenshiro sia li. Lungo la strada troveranno diversi avamposti imperiali che potrebbero rallentarli anche se per poco. La nostra unica speranza è che Kenshiro torni il più in fretta possibile.”. Spiegò Virgil.

“Anche noi li rallenteremo. Veler e Seian da soli non potrebbero mai farcela da soli.”. Disse Bart.

“Tu sei completamente pazzo. Ti ho gia detto che la forza di ognuno di loro è paragonabile a quella dei Maestri Shura… E sono in quattro. Se anche uniste le forze potreste riuscire a reggere contro uno, massimo due di loro. Ma non oltre. Sarete tutti massacrati.”.

“Probabilmente si, ma se tu fossi disposto a una tregua temporanea e ti alleassi con noi. Foese potremo riuscire a respingerli, consentendo a Ken di tornare in tempo.”.

Virgil riflettè qualche secondo, poi disse “Mmm.. d’accordo, ma sarò io al comando, conosco quegli uomini meglio di chiunque altro.”.

Bart e Ryu annuirono.

Ryhaku e Ruso osservarono i tre… Il primo prese la parola “Partite immeditamente, io e Ruso aspetteremo il ritorno di Ken…”.

“D’accordo.” esclamò Bart, mentre un sorrisetto sarcastico comparse sul volto di Virgil, il quale disse “la morte dei propri alleati è un concetto molto astratto, vero vecchi?”

“Seguitemi, li intercetteremo a metà strada della Capitale.”. Concluse lo Shura

Nel frattempo, a Sud, la notizia che un contingente di soldati imperiali fosse stato annientato, ad appena due giorni di cammino dalla Capitale, arrivò all’orecchio del Generale d’Argento di Gento.
Questi, recatosi dall’Imperatrice, chiedendo rispettosamente la parola “Mia Signora, di Kenshiro non abbiamo notizie, un esercito nemico si sta avvicinando, forse fareste meglio ad abbandonare la città imperiale.”.

“No Veler, il mio posto è qui. Già una volta ho abbandonato il mio Trono, chiunque dovesse arrivare, io saprò respingerlo.”.

“Ma mia signora, se Voi doveste morire, non ci sarebbero più speranza.”.

“No. C’è mia sorella. E’ Lei che dovete mettere in salvo.”.

In quel momento, una voce interruppe il colloquio tra l’Imperatrice e Veler, “No. Sorella, io resterò qui con te. Siamo state separate alla nascita. Poi ci siamo ricogiunte ma immeditamente separate di nuovo. Resterò accanto a te qualsiasi cosa accada.”. A parlare fu Lynn.

Le due gemelle si scrutarono, poi Louise fece un cenno del capo, non diretto a Lynn, bensì alla persona che si trovava alle sue spalle.
Lynn non ebbe il tempo di voltarsi che venne colpita alla nuca e svenne.

“Seian, ti affido Lynn. Andate immeditamente via da qui.”. Disse l’Imperatrice.
Lo sparviero di Nanto acconsentì e preso il corpo di Lynn si avviò verso l’uscita.


A nord, Bart, Ryu e Virgil stavano percorrendo una strada che, secondo le informazioni di Virgil, gli avrebbe concesso di aggirare i nemici e di intercettarli a metà strada.
Durante il cammino a passo sotenuto, la mente di Virgil fece un balzo indietro nel tempo.
Ancora ragazzo, si stava allenando da solo e a torso nudo in una delle sale adibite a palestra del Palazzo adibito a centro della città degli Shura.
I suoi esercizi vennero interrotti dall’arrivo di un estraneo.
“Eccolo qui l’orfanello bastardo che si è unito a noi.”. A parlare era stato un uomo sito all’entrata della palestra. Dotato di un fisico muscoloso ma non esagerato, quello che più colpiva era la carnagione, di un bianco spettrale. Gli occhi erano verdastri, mentre la lunga e liscia capigliatura nera come la pece, copriva la metà del volto. Sul mento, infine, svettava un pizzetto di barba nera.
La sua lunga tunica era di colore verde scuro. Quasi gramigna.
Il giovane Virgil fece finta di non sentirlo e continuò ad allenarsi.
L’uomo si avvicinò al centro della sala e getò uno schiaffo fortissimo al giovane che cadde malamente in terra.
Sorridendo, l’uomo disse “Non so come il sommo Yorio abbia concesso a un rifiuto come te di unirsi a noi. Non sarai mai uno dei nostri.”.

Circa due anni dopo, Virgil si stava esercitando in un corpo a corpo con Zeno, mentre questi, grazie al potere della sua mente, sollevava dei massi da terra, Virgil li colpiva con delle implosioni di aura.
Il medesimo uomo che due anni prima l’aveva schiaffeggiato, adesso lo osservava. I due incrociarono gli sguardi, dopo di che, il secondo sputò in terra.

Altri due anni dopo, Zeno e Doros erano appena rientrati per comunicare l’esito del combattimento tra Kenshiro e Caio.
Yorio, seduto sul proprio trono, intorno a cui si erano radunati i tre Guardiani Shura, stava tenenedo un discorso in un ampia sala.
Ai piedi degli scalini dai quali si saliva al trono, si trovavano Virgil, Abel, Doros e Zeno e dietro di loro una decina di cavalieri Shura posizionati in semicerchio.
Tra questi, i quattro siti al centro sembravano di rango superiore.

“Figli miei, il momento è finalmente giunto. Kenshiro ormai è solo. Non riuscirà a fermarci. Conquisteremo i territori del rinato Impero Celeste e prenderemo l’Imperatrice. Iniziate a muovervi.”.

A eccezione dei Guardiani, tutti i presenti lassciarono la sala. Virgil e l’uomo si incrociarono nel corridoio. “Gaber!” Lo chiamò Virgil.

“Cosa Vuoi?” Rispose.

“Sai mi sono sempre chiesto cosa ci faccia un incapace come te in una squadra di Guerrieri d’Elite. Per tua fortuna combattiamo dalla stessa parte per cui non avrò modo di scoprirlo…”.

“Maledetto moccioso” rispose l’altro, allungando improvvisamente le unghie della mano destra di circa 10 centimetri.

“Ahhahahahaah tranquillo, Gaber… Non ho intenzione di battermi con te, sono pur sempre destinato a diventare un Maestro, non scenderò al tuo livello…”. Disse Virgil andando via.

Nel presente, i tre erano arrivati a un promontorio, a ovest era visibile la Capitale Imperiale mentre a Ovest, cinque individui a cavallo che velocemente si dirigevano verso la città.

“Eccoli. Intercettiamoli.” Gridò Bart.
 
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