L'ultima partita sotto inchiesta in una serie C che nei finali di campionato regala per prassi accordi è Potenza-Salernitana, girone B della C1. La novità è che questa volta l'Ufficio indagini si muove prima che la gara venga giocata e va a interrogare il presidente del Potenza, Giuseppe Postiglione, nell'albergo dove la squadra è in ritiro. Quindi, sempre prima della partita, si dimette il tecnico della squadra, Pasquale Arleo. In lacrime confesserà: "Postiglione mi ha chiesto di non mettere in campo i migliori".
Che potessero esserci problemi in questa gara lo si era capito da venerdì scorso, quando in conferenza stampa Arleo aveva sorprendentemente dichiarato: "La Salernitana ha due fuoriclasse, Di Napoli in campo e Fabiani fuori". A molti era sfuggito il senso. I presenti non ricordavano che Fabiano Fabiani, direttore sportivo della Salernitana, storico sodale di Luciano Moggi, ha un paio di inchieste giudiziarie in corso per frode sportiva a Napoli e Messina.
Nella domenica della gara a Potenza si consuma l'epilogo di una settimana di chiacchiere pesanti. Il presidente Postiglione chiede all'allenatore Arleo di togliere cinque giocatori troppo motivati: tre sono ragazzi di Salerno. Uno dei tre, De Cesare, quando scopre l'intenzione del suo dirigente gli scaglia un telefonino in faccia e una seggiola addosso. Finirà fuori squadra per motivi disciplinari.
L'allenatore Arleo non si arrende e tira giù la formazione migliore, ma quando la sottopone a Postiglione il presidente cancella dalla lista anche Cuomo e Cammarota. "Li ho voluti preservare da eventuali critiche di fronte a una sconfitta", dirà più tardi, peggiorando la situazione. Arleo rassegna le dimissioni seduta stante. È l'ora di pranzo e in città scoppia il putiferio. I tifosi, in massa ai cancelli dello stadio - la partita si giocava a porte chiuse - iniziano ad alzare cori contro il presidente Postiglione.
In campo la Salernitana vincerà con un gol di Arturo Di Napoli e, a due partite dalla fine, con cinque punti di vantaggio sulla seconda, si lancia verso la serie B. Il Potenza precipita in zona play out. Il sindaco Santarsiero e l'assessore allo Sport Ginestra firmano, allora, una nota dura: "E' stata una giornata triste per la città", scrivono, "gli equivoci, i dubbi e le incertezze che hanno accompagnato la partita non appartengono alla storia civile e alla passione per il calcio della nostra comunità".
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