L' angolo di zio Peppino

MOGGI E LA SUA MAFIA, ...che schifo!

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TheNoose
view post Posted on 21/4/2008, 22:41




L'ultima partita sotto inchiesta in una serie C che nei finali di campionato regala per prassi accordi è Potenza-Salernitana, girone B della C1. La novità è che questa volta l'Ufficio indagini si muove prima che la gara venga giocata e va a interrogare il presidente del Potenza, Giuseppe Postiglione, nell'albergo dove la squadra è in ritiro. Quindi, sempre prima della partita, si dimette il tecnico della squadra, Pasquale Arleo. In lacrime confesserà: "Postiglione mi ha chiesto di non mettere in campo i migliori".
Che potessero esserci problemi in questa gara lo si era capito da venerdì scorso, quando in conferenza stampa Arleo aveva sorprendentemente dichiarato: "La Salernitana ha due fuoriclasse, Di Napoli in campo e Fabiani fuori". A molti era sfuggito il senso. I presenti non ricordavano che Fabiano Fabiani, direttore sportivo della Salernitana, storico sodale di Luciano Moggi, ha un paio di inchieste giudiziarie in corso per frode sportiva a Napoli e Messina.
Nella domenica della gara a Potenza si consuma l'epilogo di una settimana di chiacchiere pesanti. Il presidente Postiglione chiede all'allenatore Arleo di togliere cinque giocatori troppo motivati: tre sono ragazzi di Salerno. Uno dei tre, De Cesare, quando scopre l'intenzione del suo dirigente gli scaglia un telefonino in faccia e una seggiola addosso. Finirà fuori squadra per motivi disciplinari.
L'allenatore Arleo non si arrende e tira giù la formazione migliore, ma quando la sottopone a Postiglione il presidente cancella dalla lista anche Cuomo e Cammarota. "Li ho voluti preservare da eventuali critiche di fronte a una sconfitta", dirà più tardi, peggiorando la situazione. Arleo rassegna le dimissioni seduta stante. È l'ora di pranzo e in città scoppia il putiferio. I tifosi, in massa ai cancelli dello stadio - la partita si giocava a porte chiuse - iniziano ad alzare cori contro il presidente Postiglione.
In campo la Salernitana vincerà con un gol di Arturo Di Napoli e, a due partite dalla fine, con cinque punti di vantaggio sulla seconda, si lancia verso la serie B. Il Potenza precipita in zona play out. Il sindaco Santarsiero e l'assessore allo Sport Ginestra firmano, allora, una nota dura: "E' stata una giornata triste per la città", scrivono, "gli equivoci, i dubbi e le incertezze che hanno accompagnato la partita non appartengono alla storia civile e alla passione per il calcio della nostra comunità".

www.repubblica.it

uhmm....un altro amico di moggi
 
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£ù!)@o*
view post Posted on 23/4/2008, 09:53




Ragazzi da quello che ne so io, Postiglione aveva convocato al Viviani insieme alla 1^ squadra anche la beretti, voleva far scendere in campo la beretti non so per quale motivo...si vocifera cmq che si sia venduto la partita con la Salernitana, non so a quale scopo, è per questo che Arleo si è dimesso prima della partita!
 
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angelosauron
view post Posted on 23/4/2008, 17:15




Raffica di deferimenti
per le schede sim di Moggi

Nuovi deferimenti della Procura federale nell'ambito del secondo filone dell'inchiesta su Calciopoli in merito alle schede telefoniche straniere fornite agli arbitri dall'ex d.g. della Juve

ROMA, 23 aprile 2008 - Anche i deferimenti per Moggiopoli bis sono arrivati. Un anno dopo che i magistrati napoletani Beatrice e Narducci hanno presentato al Gup De Gregorio l’informativa dei carabinieri con l’uso di schede svizzere da parte di un gruppo di persone legate a Luciano Moggi, oggi la Procura federale ha deferito alla Disciplinare 14 persone. Oltre Luciano Moggi, che accumula un doppio deferimento sia per l’aver messo in atto un sistema alternativo di comunicazione che per aver svolto — da tesserato della Juventus — consulenze per il Messina, ci sono i dirigenti del Messina Franza, Bonsignore e Fabiani. Con loro anche dieci tra arbitri, ex arbitri e assistenti: tutti per aver utilizzato le stesse tessere. Anche due società sono state deferite: la Juventus, perché al tempo dei fatti Moggi era un suo tesserato, e il Messina. Tra gli arbitri torna il nome di Gianluca Paparesta deferito insieme al padre benché per la stessa vicenda delle schede svizzere il primo a Napoli ha ottenuto l’archiviazione e il secondo è solo un testimone. La posizione dei due Paparesta è differente per la giustizia sportiva che, comunque, ritiene "sleale" aver posseduto o telefonato con le schede fornite da Moggi. Tutti sono deferiti per violazione dell’articolo 1 del Codice di giustizia sportiva che è generico nella sua formulazione visto che parla di violazione della lealtà sportiva, ma le sanzioni possono arrivare sino ai cinque anni di inibizione.
 
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angelosauron
view post Posted on 28/4/2008, 13:36




Processo Gea, Blasi attacca
"Senza di loro, niente soldi"

La rivelazione in un'intercettazione della Procura, dove l'ex bianconero scarica il procuratore Antonelli per Moggi jr.: "Lo so che sono uomini di m..., ma ho degli interessi". Chiellini difende Davide Lippi e nega favorismi per la Nazionale. Chiesto un confronto con Franco Baldini

ROMA, 28 aprile - È ripreso stamani, davanti alla decima sezione penale del tribunale di Roma, il processo Gea, che vede imputati Luciano e Alessandro Moggi, Davide Lippi, Franco Zavaglia, Pasquale Gallo e Francesco Ceravolo per associazione a delinquere finalizzata all'illecita concorrenza. I due Moggi, Zavaglia e anche Davide Lippi erano presenti in aula. E hanno ascoltato tra le prime cose le parole di Giorgio Chiellini. Ma anche quattro telefonate intercorse tra Stefano Antonelli, ex procuratore di Manuele Blasi, lo stesso Blasi e suo padre.
DIFESA CHIELLINI - Chiellini ha fatto segnare un punto a favore della difesa visto che ha dichiarato di non avere mai ricevuto pressioni per passare alla Gea e di non avere mai parlato con Davide Lippi di eventuali vantaggi per la Nazionale. La Procura ha incassato e chiesto un confronto tra il calciatore e Franco Baldini, che invece aveva detto nelle scorse udienze cose diverse in merito al passaggio alla Juve di Chiellini, allora in comproprietà tra Livorno e Roma.
ATTACO BLASI - Un punto certamente a favore dell'accusa sono state invece le telefonate fatte tra Antonelli, Blasi e il papà del calciatore. In una, quest'ultimo dice ad Antonelli a proposito della Gea: "Noi siamo ricattati, la posta in palio è alta e quindi dobbiamo fare un passo indietro. Ogni tanto bisogna abbassare la testa". In un'altra, invece, è lo stesso Blasi a spiegare così ad Antonelli la necessità di lasciarlo come agente per passare alla Gea: "Se sto con te non mi fanno firmare il contratto, con te si sono impuntati. Non mi fanno prendere i soldi. Io lo so che sono uomini di merda, ma ho degli interessi...".
 
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22b.Alfio
view post Posted on 28/4/2008, 15:03




Che persone a modo...

Tutte palle... il vero colpevole di tutto questo è Guido Rossi!!!
 
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morpheus___
view post Posted on 4/4/2010, 20:11




graziosa questa intercettazione, perchè non è uscita fuori a suo tempo?

Domenica 9 gennaio 2005 l'Inter gioca a San Siro contro la Sampdoria. L'Inter vincerà 3 a 2 con un finale rocambolesco. Alle 12 53'33'' di quel giorno, prima della gara, Giacinto Facchetti telefona al designatore arbitrale Bergamo:

Facchetti: «Pronto Paolo sono Facchetti».
Bergamo: «Buongiorno Giacinto».
Facchetti: «Sto andando allo stadio l'ho detto con i miei di avere con Bertini un certo tatto, una certa disponibilità. L'ho detto con i giocatori, con Mancini e gli altri». Bergamo: «Vedrai che sarà una bella partita».
Facchetti: «Va bene».
Bergamo: «Viene predisposto (Bertini ndr) a fare una bella partita».
Facchetti: «Si si, va bene».
Bergamo: «È una sfida che vedrai la vinciamo insieme».
Facchetti: «Volevo solo dirti che l'ho fatto» (riferendosi al fatto che ha parlato alla squadra per non tenere un atteggiamento sbagliato nei confronti di Bertini ndr). Bergamo: «Vedrai che le cose andranno per il verso giusto poi la squadra sta ricominciando ad avere fiducia, a fare i risultati, fa morale…».

IN REALTA' ANCHE QUESTA NON E' MALE:

Ancora una telefonata tra Meani (dirigente Milan) e Bergamo su Fiorentina-Milan e, soprattutto, Milan-Juve dell'8 maggio.
Meani: «Te chi mi mandi a Firenze?».
Bergamo: «Come griglia? Te dici come griglia di arbitri? L'abbiamo fatta a tre ma mi fai dire una cosa che con Gigi (Pairetto) non abbiamo ancora concordato. Ho in mente di metterne tre perché non voglio preclusioni e gli arbitri sono Messina, Farina e Rodomonti per me, poi sentiamo Gigi perché poi immaginerai quelli che sono i tre che voglio mettere la domenica successiva (la griglia per Milan-Juventus, ndr).
Meani: «Ho capito, tu vuoi mettere Paparesta».
Bergamo: «Sì».
Meani: «Collina».
Bergamo: «Sì».
Meani: «Trefoloni».
Bergamo: «Sissignore, e mi ci gioco la testa».
Meani: «Però a Trefoloni gli fai un bel discorsetto».
Bergamo: «Stai tranquillo, stai tranquillo».
Meani: «Perché se no gli tagliamo la testa noi».
Bergamo: «Stai tranquillo».
Meani: «Se no chiamalo e parlagli».
Collina, Paparesta, Trefoloni furono i tre arbitri, inseriti nella griglia A del sorteggio.
 
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tonihno brillao
view post Posted on 5/4/2010, 15:22




....io sti 2 scudetti non li assegnerei e basta
 
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MaCco83
view post Posted on 5/4/2010, 15:58




Infatti.
 
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Elmut
view post Posted on 5/4/2010, 22:00




cmq che schifo, ti fanno passare la voglia di seguire il calcio!!!
 
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MaCco83
view post Posted on 5/4/2010, 22:32




Vero, come il doping nel ciclismo.
 
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morpheus___
view post Posted on 7/4/2010, 13:40




Coppola, ex guardalinee: "Carabinieri dissero che sull'Inter non c'era niente"

Inter-Venezia 2-1, 16 settembre 2001. Rosetti arbitro, lei uno dei due assistenti: cosa accade?
«L’ho detto in aula nel processo di Napoli e lo ripeto ora. Viene cacciato Cordoba dell’Inter per un cazzotto a Bettarini. Pugno che, nel referto, sarebbe dovuta diventare un semplice gesto per divincolarsi...».

Ma se lei aveva visto un pugno perchè doveva diventare un’altra cosa?
«Perchè funzionava così. Qualcuno chiamava, i designatori dell’epoca (Bergamo e Pairetto, ndr) erano sensibili a pressioni e il gioco era fatto. Dopo la partita entrò negli spogliatoi Facchetti e ci disse che avevamo sbagliato nel non dare un rigore che c’era all’Inter e nell’espellere Cordoba: se avessi alleggerito il mio referto, il difensore non avrebbe preso due giornate, ma io non cambiai una virgola e non ho più fatto l’assistente in A».

Lei raccontò tutto prima in Figc, poi, scoppiata Calciopoli, ai carabinieri.

«Quando incontrai i carabinieri rimasi sorpreso dal loro atteggiamento: sembrava che l’argomento non gli interessasse forse perché quello che stavo raccontando non andava nella direzione da loro intrapresa. Furono molto sbrigativi dicendo che sull’Inter non avevano intercettazioni».

Oggi, ci sono.
«Non sono sorpreso. Ora si parla dell’Inter, ma lo facevano tutti».

Perché ha parlato solo lei?
«Perché io ho smesso di fare il guardalinee».
 
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MaCco83
view post Posted on 7/4/2010, 14:07




QUOTE
Perché ha parlato solo lei?
«Perché io ho smesso di fare il guardalinee».

Che schifo, peggio della mafia, mamma mia!
 
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morpheus___
view post Posted on 8/4/2010, 12:58




...scritto da un tifoso del toro...esempio di obiettività...

Esistono due etiche diverse?

Com’è noto, sono tifoso del Toro, credo nel destino, ho il dente avvelenato con Roberto Bettega per cui mi è sommamente difficile spezzare una lancia a favore della Juve. La lancia la userei volentieri in altro modo, ma dopo aver letto il pezzo di Mario Sconcerti su Calciopoli mi sono venuti alcuni dubbi. Sostiene Sconcerti che i due designatori arbitrali, Bergamo e Pairetto, avevano il (brutto) vizio di parlare con tutte le società. Tutte? Ne siamo sicuri? Quando saranno rese pubbliche le intercettazioni, sarà possibile ricostruire la mappa di questi irrituali e poco sportivi colloqui.

Commentando la sentenza di condanna nei confronti della Juve (serie B, penalizzazione e perdita di due scudetti), il presidente della Corte federale Piero Sandulli usò parole molto importanti: «Nella nostra sentenza evidenziammo soprattutto cattive abitudini, mica illeciti classici. Si doveva far capire che quello che c’era nelle intercettazioni non si fa. È stata una condanna etica». L’unico dubbio di illecito sportivo riguardava infatti la partita Lecce-Parma. Condanna etica, appunto. Che in campo sportivo ci sta tutta, perché la giustizia si fonda sul concetto di lealtà sportiva e per comminare una pena basta il cosiddetto «legittimo convincimento». Dalle nuove intercettazioni si evince che la cattiva abitudine di parlare con gli arbitri non era un’esclusiva bianconera. Basta sentire il tono mellifluo, confidenziale, connivente di Paolo Bergamo con Leonardo Meani per rendersi conto che le partite avevano spiacevoli retroscena. La tesi di Luciano Moggi è la stessa dei difensori di Tangentopoli: così facevano tutti e quindi se tutti sono disonesti nessuno è disonesto. Come minimo, alla Juve devono essere restituiti i due scudetti.

La tesi di Sconcerti è che a parlare con i designatori fossero molti presidenti, «che nessuno aveva l’eleganza di tacere e che si andava al galoppo verso un’aria di disonestà diffusa». La Juve, però, avrebbe parlato più di altri cercando di influenzare le partite. Tant’è vero che la dirigenza patteggiò pubblicamente la sua condanna («per osservanza delle regole» ha precisato ieri John Elkann). La mia domanda è: lo scopo delle telefonate degli altri tesserati era diverso? Parlavano di belle donne, di vestiti e di auto? Non so se i presidenti di Atalanta, Siena, Udinese o di qualche altra squadra «minore» avessero l’abitudine di chiamare Bergamo. Se sì, allora dobbiamo prendere atto, con molta preoccupazione, delle diffuse «cattive abitudini». Se no, la condanna etica è indulgente nei confronti di qualcuno e la Juve, perché la giustizia «non abbia due pesi e due misure», fa bene a chiedere «parità di trattamento per tutti».
 
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morpheus___
view post Posted on 5/7/2011, 16:44




Ci tenevo a lasciare un commento in questa discussione "storica"in cui si è a lungo dibattutto!

Nel 2011, a distanza di 5 anni da Calciopoli, il cerchio si è chiuso!
In quegli anni, chi più, chi meno, tanti tiravano gli arbitri per la giacchetta .

Non rientro nel merito e chiudo con una domanda.Perchè a suo tempo non uscirono le intercettazioni di Facchetti?
Se fossero uscite sicuramente l'Inter avrebbe preso una qualche penalizzazione...invece così non fu...
e tutti sappiamo come è andata a finire...scudetto di cartone incluso...
 
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view post Posted on 28/10/2021, 11:19
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granatiere granitico
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