| I mari del pianeta ospitano qualcosa come 225 specie di pesci in varia misura velenosi, i più famosi dei quali appartengono alla famiglia degli scorpenidi,(come il pesce leone, il pesce scorpione e il pesce pietra nei mari caldi e per esempio lo scorfano nelle nostre latitudini), a quella delle razze, alcuni pesci-gatto e pesci chirurgo. Quello che accomuna la famiglia degli scorpenidi è la presenza di 12-13 spine dorsali, 2 pelviche e 3 caudali ognuna delle quali è associata alla base a una coppia di ghiandole velenifere. Ogni aculeo è ricoperto da una specie di guaina che si retrae durante la puntura e, pesce Pietra comprimendo la ghiandola velenifera, ne determina la fuoriuscita della sostanza tossica. Le eccezionali doti di mimetismo di questi pesci, che possono nascondersi nella sabbia e tra i coralli in acque anche molto basse, rendono conto, insieme a una eccessiva confidenza dei bagnanti, dell'elevato numero di avvelenamenti che ogni anno si registrano nelle aree geografiche in cui queste specie vivono, come le acque calde della regione indo-pacifica, India, Sud Africa, Australia, Filippine, Cina, Giappone, ma anche Mar Rosso e Caraibi. La tossicità del veleno di questa famiglia di pesci aumenta passando dal pesce leone al pesce scorpione per diventare massima, e talvolta mortale, nel caso del pesce pietra.
Anche le razze, come per esempio il trigone a macchie blu, sono dotate, alla base della coda, di un lungo aculeo che reca ghiandole velenifere. La razza se si sente in pericolo proietta la coda armata con aculei velenosi contro l'aggressore, spesso rappresentato da un bagnante che inavvertitamente mette un piede sull'animale, frequentemente nascosto in fondali sabbiosi. L'aculeo è ricoperto da una guaina e il veleno è presente in ghiandole che secernono il loro contenuto una volta che la guaina si rompe nella carne della vittima. Bisogna sottolineare che nel caso delle razze, è possibile una lesione, specialmente nei bambini, anche a livello del torace o dell'addome, situazione che rende più grave l'avvelenamento. Il pesce chirurgo in prossimità della pinna caudale presenta, una per lato, due alette taglienti retrattili che possono produrre profonde e dolorose ferite Il pesce gatto a livello delle pinne pettorali e dorsali presenta aculei che contengono veleno. Nelle nostre acque, per fortuna, gli avvelenatori temibili sono una sparuta schiera. Ci si può imbattere in una Pastinaca (Dasyatis pastinaca) dal corpo largo e piatto, che sulla flessibile coda a frusta ha impiantato un robusto aculeo velenoso capace di provocare ferite dolorose, o si può calpestare inavvertitamente un pesce-ragno, un trachinide che se ne sta semisepolto nella sabbia del fondo.
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