| Giovanni Drogo vive un avventura di vita che lo porta pian piano alla totale apatia, e una volta che vi è totalmente invischiato, per quanto si sforzi, non riesce a venirne completamente fuori. Come un libro, che abbandonato in un angolo, coperto di polvere, anche se lo si spolvera, rimarrà sempre velato da una patina opaca, che finirà per farci rimettere il libro nel suo consueto angolo a ricoprirsi di nuovo. Drogo è colpevole della propria condizione, ma è anche e soprattutto vittima delle circostanze di un mondo che ormai sembra rigettarlo come un organo non più suo e ormai inutile. Non ha neanche la forza e la voglia per reagire ormai. Tutti lo hanno fregato. Lui vive in uno stato di "amore et odio" con la Fortezza, vorrebbe andarsene, ma finisce sempre per restare, convinto di essere padrone del suo tempo. Drogo rivive paranoicamente scene già vissute e anche le poche speranze che ogni tanto gli riempiono il cuore vengono soffocate dalle circostanze. E alla fine Giovanni si ritrova vecchio, vittima dell'incessante gioco del tempo. E poi la guerra, tanto sognata, tanto desiderata, talmente tanto da gettare la vita per quella, che gli viene però negata dal suo corpo, dagli altri e dal tempo, ed è quest'ultimo che infine si ferma, preparandolo alla vera battaglia che lui incosciamente ha sempre aspettato ed era destinato a combattere da solo: la morte.
Lorenzo Baldi
mi è piaciuto molto questo libro. mi ritrovo quasi totalmente in Giovanni, e leggendolo, mi sono reso consapevole che non voglio fare la stessa fine.
Edited by Bad Intentioned - 29/1/2007, 13:44
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