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Tempo di rugby, tempo di Sei Nazioni L'Italia di Kirwan prepara nella quiete della campagna trevigiana il suo quinto Sei Nazioni, che la vedrà ai nastri di partenza (15 febbraio allo Stadio Flaminio di Roma) contro un'Inghilterra campione del Mondo. L'unica tappa di avvicinamento sarà l'All Star Game di sabato 7 febbraio contro la selezione dei migliori stranieri della Super 10. Dopo un Mondiale senza infamia e senza lode, con due vittorie contro le squadre più deboli (Tonga e Canada) e due sconfitte rimediate dalle più forti (Nuova Zelanda e Galles), alla squadra di Kirwan si chiede di mettere a frutto l'esperienza acquisita in un lustro di frequentazioni con il rugby più titolato.
E soprattutto ci si aspetta molto dagli uomini che in Australia si sono messi più in mostra, Wakarua ed il giovane Parisse su tutti.
Il Sei Nazioni rappresenta la crema del rugby europeo ed ha una storia antichissima alle spalle. Il primo torneo si gioca nel 1883, sulla scia di una tradizione di confronti annuali tra le quattro Home Unions britanniche (Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda).
Fino al 1910 la manifestazione rimase un affare a quattro, rigorosamente custodita tra le mura dell'orgoglio anglosassone. Da quell'anno entrò in gioco anche la Francia (che dovrà aspettare il 1954 per vincere la sua prima edizione). Dal 2000 il torneo si apre anche all'Italia, a premio del nostro movimento rugbitico che nella fine dei '90 ha conosciuto un'impetuosa crescita, il cui apice è stata la vittoria a Grenoble contro la Francia nel 1997 (la Francia quell'anno vinse l'allora Cinque Nazioni).
Passo forse più lungo della gamba, perchè l'Italia dopo la vittoriosa partita d'esordio contro la Scozia, è incorsa in 14 sconfitte consecutive, tra 2000, 2001 e 2002. Chiusa la deludente parentesi Johnstone, che ci aveva offerto un'Italia specializzata nel raccogliere brutte figure, il nuovo XV azzurro di Kirwan ha interrotto la serie negativa battendo il Galles il 15 febbraio 2003.
Padrona assoluta della manifestazione è l'Inghilterra, con 25 vittorie in solitario (più 8 vittorie in coabitazione con altre squadre). Seguono il Galles con 22 successi (10 in coabitazione), la Scozia con 14 (8), la Francia con 13 (7) e l'Irlanda con 10 (7). Ovviamente ancora a zero l'Italia.
Ma il Sei Nazioni non è solo sport, è anche costume, goliardia, tradizioni spesso informali ma intoccabili, riconoscimenti morali. Come la Triple Crown, che viene idealmente assegnata alla squadra britannica che batte tutte le rivali in una singola edizione, o il Cucchiaio di Legno, estrema beffa che viene data a chi perde tutte le partite. L'Italia ha avuto il dubbio onore di aggiudicarsi il Cucchiaio nelle edizioni del 2001 e del 2002, mentre nel 2003 il "trofeo" è andato al Galles.
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