| era il 7 settembre 1893, e a Genova Payton, il console inglese, sanciva con atto formale <documento ancor oggi esistente, se non sbaglio> la nascita del GENOA, e quindi del calcio in Italia.
sono passati 113 anni di successi, disastri, avventure e sventure, di vittorie leggendarie e di sconfitte deprimenti, ma il GENOA è sempre lì, ed i genoani non mollano di un millimetro e continuano a combattere.
poichè non è bello ricordare solo i trionfi o le bastonate, racconterò due partite a loro modo leggendarie, per la storia sportiva italiana. in entrambe, c'entrava il GENOA.
una, che ha una data relativamente antica <giugno del 1987> è la storia di una sconfitta incredibile... a Lecce, in campo neutro, 0-3 contro il Taranto, con l'altoparlante dello stadio che continuava a far circolare risultati falsi e con Lo Bello figlio che riusciva ad espellere SCANZIANI(!) <chiedete ai doriani che hanno più di vent'anni se per loro è possibile> e far finire il GENOA in nove. il GENOA si giocava la serie A, il Taranto la retrocessione, e tutto finì nel primo tempo. il signor MAIELLARO ci fece impazzire e il signor DE VITIS segnò, se non ricordo male, due gol. il GENOA giocò veramente male, ma se Lecce per Taranto-GENOA era considerato campo neutro, allora tanto valeva giocarla fuori casa...
l'altra, invece, che è una vittoria anche questa incredibile, ha una data molto più vicina a noi... giugno 2003, GENOA-Cosenza... due squadre retrocesse ed imbottite di giovani, e il Ferraris preso d'assalto da truppe di genoani incazzati che dichiarano amore nonostante una serata infernale <ed invernale>. nel GENOA giocava gente come Basso e Boisfer, oltre ad un manipolo di ragazzini della Primavera. pronti, via, e Basso segnava l'uno a zero. e, più il tempo passava più ci si incazzava per non averli fatti giocare prima, i ragazzini... i vari Colurcio, Siligato, Criscito, Volpe e Volpara... anche quella volta finì tre a zero, ma per il GENOA, con uno stadio festante che portava in trionfo Vincenzo Torrente, nonostante la retrocessione, e con la gente che rimaneva sulle gradinate a salutare quei ragazzi che avevano restituito dignità alla squadra.
questi racconti solo per far capire cosa voglia dire GENOA... una cosa che, in tutte le sue manifestazioni, ha ben poco di normale... di logico... se si fosse ragionato logicamente, la partita contro il Taranto si sarebbe giocata a Campobasso e la partita col Cosenza, con squadra retrocessa e tempo da orsi bianchi, avrebbe avuto 4000 paganti...
per fortuna non è così, dal 1893. nonostante tutto, e nonostante tutti, siano essi gerarchi fascisti, arbitri, giocatori, allenatori, presidenti, avvocati... per fortuna, dal 1893 il GENOA passa indenne attraverso ogni intemperia.
voglio solo ricordare due persone, in fondo a questo scritto, che sono rimaste nel cuore del popolo rossoblu: il PROFESSOR FRANCO SCOGLIO, che il "popolo rossoblu" l'ha inventato, e il CAPITANO GIANLUCA SIGNORINI. per loro, sempre, una lacrima e un pensiero.
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