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Il KGB dava la caccia anche agli UFO

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baseluna
view post Posted on 5/11/2006, 19:33




Pravda.ru

Non molto tempo fa e' stato reso pubblico il materiale contenuto nella famosa e segretissima "Cartellina azzurra" che Pavel Popovic, famoso cosmonauta sovietico nonche' attuale presidente onorario dell'Accademia di ufologia informativa ed applicata della Federazione Russa, ricevette a suo tempo direttamente dal KGB. La cartellina contiene una moltitudine di descrizioni di voli effettuati dai dischi volanti sul territorio dell'Unione Sovietica nonche' rapporti relativi a tentativi intrapresi dalle autorita' militari dell'epoca, tutti risultati inutili, di catturarli.

Quando nel 1968 i 13 piu' eminenti ingegneri e costruttori aeronautici sovietici, tutti indistintamente membri della sezione ufologica del Comitato nazionale di cosmonautica, inviarono in contemporanea all'allora presidente del Consiglio dei ministri dell'URSS Aleksej Kosyghin la proposta di formare in Unione Sovietica una speciale organizzazione dedita allo studio degli UFO, la risposta firmata dall'accademico Shukin fu semplicemente sorprendente:

"La questione relativa alla natura dei cosiddetti oggetti volanti veniva esaminata da una serie di organizzazioni competenti facenti parte del presidium dell'Accademia delle scienze dell'URSS, quali la direzione generale del servizio meteorologico, il ministero dell Difesa ed altre. Attualmente, le organizzazioni impegnate nello studio dell'atmosfera e del cosmo, sono state altresi' incaricate di registrare e studiare casi di comparsa di oggetti volanti non identificati allo scopo di identificarli. Partendo dal presupposto che l'osservazione generica di questo fenomeno e' compito preciso dell'Accademia delle scienze dell'URSS, si e' giunti alla conclusione che non sussiste l'indispensabilita' di formare una speciale organizzazione dedita allo studio degli UFO".

"Si e' trattato di un vero e proprio documento storico - racconta uno dei piu' eminenti ufologi russi contemporanei, Vladimir Azhazha, presidente dell'Accademia di ufologia informativa ed applicata della Federazione Russa, nonche' custode della preziosa cartellina. - Il regime sovietico per la prima volta non solo riconobbe ufficialmente l'esistenza degli UFO ma dimostro' altresi' di esserne decisamente interessato".

Emerse inoltre che solamente un paio di mesi prima di questa richiesta, il ministro dell'Aviazione civile Loginov, a sua volta esausto dai racconti sia da parte dei piloti che dal personale dei controllori di volo a proposito di incontri avvenuti nel cielo con oggetti non identificati, ordino' di stendere un rapporto scritto relativo ad ogni singolo caso, allegando speciali istruzioni in merito al tipo di informazioni da fissare.

"Ma la "Cartellina azzurra" ha fatto la propria comparsa solamente nel 1991, - continua il suo racconto Vladimir Azhazha. - All'epoca fu il cosmonauta Pavel Popovic a consegnarmela personalmente, in tutto 124 protocolli di incontri con gli UFO. Si trattava di rapporti da parte di organi ufficiali, comandanti di reparti militari nonche' racconti di semplici civili, che per lungo tempo decidemmo di non rendere pubblici".

Lo stesso famoso cosmonauta sovietico Pavel Popovic vide con i propri occhi un UFO solamente una volta, durante un viaggio aereo di rientro da Washington a Mosca: "Improvvisamente nel campo visivo di fronte a me fece la sua comparsa un oggetto fosforescente a forma triangolare. Per un po' di tempo volo' parallelamente all'aereo ad una velocita' di 1000 chilometri all'ora, per poi sorpassarlo bruscamente e scomparire nel nulla".

Sebbene nella lettera di accompagnamento fosse chiaramente indicato che il KGB non segue appositamente gli UFO, il carattere dei documenti della cartellina dice invece l'esatto contrario, dal momento che appare lampante il fatto che i servizi segreti dell'URSS in alcuni casi effettuassero accuratissime indagini a proposito. Ad esempio, in merito all'osservazione di un fenomeno anomalo registrato nella provincia di Magadan, piu' esattamente in un villaggio chiamato Burhal il 21 ottobre 1989, quando alcuni abitanti del luogo erano intenti ad osservare un disco volante, sta scritto nero su bianco: "Nel corso dell'interrogatorio di testimoni oculari dell'accaduto, e' emerso che...". Quel giorno, per circa mezz'ora un oggetto fosforescente a forma sferica volo' in modo assolutamente silenzioso sul villaggio per poi, forse spaventato dai fili dell'alta tensione, sparire nel cielo dopo una brusca accellerata verso l'alto.

Un altro caso che dimostra con che fervore i servizi segreti dell'URSS si occupassero degli UFO e' stato registrato nei cieli di Stavropol il 15 settembre 1987, e quel giorno gli agenti del KGB misero a soqquadro quasi l'intera regione. Secondo il racconto di uno dei controllori di volo dell'aeroporto di Stavropol infatti, alle ore 23:15 dall'aereo di linea 65798 giunse a terra una comunicazione secondo la quale un oggetto non identificato gli stava volando incontro. Da terra, grazie all'ausilio dei radar oltre all'aereo dell'Aeroflot non venne riscontrato nessun altro oggetto nello spazio aereo in questione e dopo circa tre minuti l'aereo di linea 65798 comunico' a terra che l'UFO era sparito dal campo visivo.

Il volo del disco volante in quella zona venne riscontrato anche da un altro aereo di linea che si trovava in rotta in quel determinato spazio aereo intorno alle ore 23:20. Dal racconto del pilota del secondo aereo, l'UFO era seguito da una lunga scia di fuoco che disseminava una marea di scintille. Secondo quanto comunicato dai comandanti di entrambi gli aerei, l'UFO cesso' la propria esistenza a seguito di un bagliore che ricordava un'esplosione e esattamente dieci minuti dopo, alle ore 23:30, da un paesino nella provincia di Stavropol chiamato Novopavlovka giunse una comunicazione secondo la quale su Novopavlovka stava precipitando un aereo in fiamme seguito da una grande scia di fuoco. Ma poi l'oggetto volante in questione scompari' e nella zona interessata non vennero scoperti ne' resti tantomeno conseguenze dell'esplosione del misterioso oggetto.

Quella sera la scena fu attentamente osservata da Vassilij Kolomejzev, residente a Stavropol, che in quel preciso momento si trovava in strada: dal suo racconto dall'oggetto a forma di lungo sigaro e di colore grigio erano ben visibili i 3 fari per l'atterraggio simili a cerchi fosforescenti. Successivamente, dopo circa 30 secondi, l'oggetto che volava silenziosamente ad un'altezza approssimativa di 50 metri spari' nel nulla. Testimone oculare della scena fu anche il capostazione di Stavropol, Vladimir Cesnokov, il quale comunico' al controllore di volo dell'aereoporto che il misterioso oggetto si era letteralmente polverizzato in volo, tesi sostenuta anche dal bigliettaio della stazione ferroviaria di Stavropol. La "caduta" del misterioso oggetto fu seguita inoltre da alcuni poliziotti della vicina citta' di Nevinnomysk, i quali vennero poi minuziosamente interrogati a proposito dagli agenti del KGB.

Periodicamente anche il comando dell'aviazione sovietica intraprendeva tentativi atti a far luce sul fenomeno degli UFO in maniera autonoma. Ed e' cosi' che nell'agosto 1987, nella zona della penisola di Tiksi, situata nella Siberia nord-orientale, gli artiglieri della contraerea tentarono di "fare la conoscenza" con un oggetto non identificato improvisamente apparso sui radar della base. "Alle ore 5:35 dal posto di osservazione di comando di contraerea di Tiksi e' stato rilevato un oggetto volante non identificato", - comunico' allora il comandante della base, il colonnello Lobanov. "La velocita' dell'oggetto varia dai 0 ai 400 chilometri orari. Alle ore 6.55 al fine di poter osservare l'oggetto non identificato piu' da vicino, si e' alzato in cielo un elicottero MI-8, dopodiche' l'oggetto e' diventato improvvisamente invisibile all'occhio umano. Il comandante dell'elicottero, il capitano Zikeev, ha visto solamente due scie che penetravano nelle nuvole ed e' successivamente rientrato alla base".

Nel frattempo in cielo si trovava anche il caccia AN-12 pilotato personalmente dal colonnello Lobanov, il quale, ad un'altezza di 3600-4000, metri vide una nuvola trasparente dalle sfumature di color violetto al centro della quale c'erano alcune macchie scure. Piu' si avvicinava all'oggetto, piu' il livello di comunicazione con la base peggiorava.

Altro caso decisamente misterioso fu quello che avvenne nel distretto militare di Leningrado sempre nell'agosto 1987, quando cinque ufficiali del KGB vennero inviati nel nord della Carelia al fine di investigare su di un misterioso oggetto non identificato trovato nei pressi di Vyborg dalla lunghezza di 14 metri, l'altezza di 4 ed il diametro di 2 e mezzo. Tutti i tentativi intrapresi al fine di aprire questa "scatoletta" non terrestre fallirono miseramente e verso la fine di settembre, il misterioso oggetto chiuso in un hangar, spari' senza lasciar traccia.

E due anni piu' tardi, esattamente il 28 luglio 1989, fu il turno di una caserma di fanteria situata nella cittadina di Kapustina Jara, nella regione di Astrakhan, ad essere colta dal panico. Il sottufficiale Valerij Voloshin, col rapporto del quale si apre la lista dei 124 documenti contenuti nella "Cartellina azzurra", quel giorno era di servizio alle comunicazioni e fu il primo a ricevere il segnale radio sulla presenza di ospiti non invitati. A dire il vero pero', in quel momento praticamente tutti gli effettivi del battaglione si trovavano gia' nel cortile della caserma per osservare gli ospiti con i propri occhi.

"La cosa piu' interessante e' successa quando il disco volante si e' diretto verso di noi - si legge nel rapporto del KGB dal racconto di uno dei tanti testimoni oculari dell'accaduto, il soldato semplice Kulik. - Il suo avvicinamento lo si poteva percepire anche fisicamente. La velocita' di partenza era enorme ma poi si e' arrestato di colpo e noi abbiamo udito il rumore di un aereo che volava parallelamente all'UFO in direzione sud. In un primo tempo il disco volante volava ad una determinata velocita', ma poi, dopo essersi fermato sopra di noi per qualche istante, in un battibaleno ha preso velocita' per sparire nel cielo".

Ovviamente tutte queste testimonianze rappresentano materiale dal valore instimabile per gli studiosi della "Cartellina azzurra". Secondo Vladimir Azhazha tutto lascia pensare che gli oggetti volanti non identificati vengano controllati da esseri dotati di buon senso e che non rappresentino per noi una minaccia od un pericolo. Per lo meno, casi di aggressione da parte degli UFO nei confronti di esseri umani, nella "Cartellina azzurra" tratta dagli archivi del KGB non sono stati riscontrati.

Ciao
Maurizio
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