La divina commedia, Non importa scrivere l'autore vero???

E' un testo che gia a questa giovane età mi affascina moltissimo, mi fa provare belle emozioni e penso che dovrebbe essere insegnato di più nelle scuole...
Voi che ne pensate della celbrissima Divina Commedia???
Io penso che se un testo (scritto 700 anni fà) sia apprezzato ancora oggi qualche dote ce l'ha? Giusto?
Giubi

io credo che la commedia sia semplicemente fantastico, mi piace, mi piace la caratterizzazione dei demoni,e dei dannati, mi piace perchè nonstante tutto, al difuori del signifiocato religioso c'è un siugnificato maggiore che è valido ancora oggi...

Giusto......
Io purtroppo con la scuola hop affrontato solo tre canti dell'inferno ma spero che il prossimo anno si faccia tutta!!!!

in prima superiore fai l'iliade e l'odissea, in seconda i promessi sposi e solo in terza inizi la divina commedia....

Anche al classico????
Che stupido, ho parlato proprio di questo con nino un pò di tempo fà.....
Stamani a scuola abbiamo fatto il terzo canto, quello in cui dante entra nell'inferno tramite la porta e incontra l'ignavi, ma più che altro è troppo bella capicità del poeta con cui descrive caronte, sembra di poterlo toccare....L'hai fatto te il terzo canto?

lasciate ogni speranza o voi ch'entrate!

per me si va nela città dolente, non isperate mai veder lo cielo...

caron dimonio con occhi di bragia...


aspetta di andare ancora avanbti, è sempre più bello, il canto dei suicidi(il 10 mi sembra) e stupendo....

cmq penso che anche al classico sia come allo scientifico, mas non sicuro...

Come avrà fatto dante a scrivere questa roba, lo sa solo lui.....
C'è chi afferma che faceva uso di strane sostanze, che ne pensate???

forse, non vedo che c'è di male....anche se un dante drogato non me lo vedo tanto...cmq....

Resta il fatto che ha scritto un capolavoro.........

nessuno lo nega.....

A provare....

Rgazzi, SCONVOLGENTE: oggi a scuola abbiamo fatto una simpatica cosa (avere dei bravi prof è veramente bello): abbiamo messo a confronto Carontre (il celebre traghettatore di anime dell'acheronte->fiume che, nello schema dell'inferno dantesco, separa il limbo dal vero e poprio inferno) e il tragrettatore di anime del purgatorio, c'è una differenza sconvolgente: caronte arriva tutto incazzato e urla alle "anime pave", invece l'angelo incaricato di portare le anime in purgatori arriva senza dire una parola e se ne riva "come venne, veloce"...
per gli interessati caronte è al canto n3 dell'inferno al verso 82.
l'altro tragrettatore è al canto n2 del purgatori verso n25

Edited by giubi - 28/4/2004, 20:39

ai tempi d'oggi se ne parla poco della divina commedia, più che altro fra i giovani, ma spero che questo topic possa far capire che la commedia è un inno all'apertura dei cuori; qui ne possiamo parlare e discutere dei canti che ci sono piaciuti di più, quelli che ci hanno fatto schifo...
giubi

allora rifletti anche sul perchè esiste un girone dell'inferno dove ci vanno i suicidi, e invece Catone l'Uticense, suicida e neanche cristiano, è a guardie del purgatorio...sono molte le curiosità da togliersi, e molte le analogie fra i tre diversi gruppi di cantiche, ad esempio, tutti i canti n°6, sia dell'inf, che del purg, che del parad, parlano di politica seppur in modi un po diversi...

Perchi interessa, queste sono un pò di notizie su caronte...
Caronte: Nome del nocchiero dello Stige, il fiume dell'odio che circondava l'inferno pagano. Egli traghettava le anime prave, che lo compensavano con l'obolo, una moneta di bronzo, che veniva messa nella bocca dei defunti per consentire loro di pagare il prezzo dell'ultimo viaggio. Un'antica leggenda lo fa figlio di Erebo e della Notte, ed era rappresentato (v. nell'inferno dantesco) come un vecchio "bianco per antico pelo", che intorno agli occhi aveva "di fiamme ruote". Sarebbe stato un re d'Egitto, arricchitosi smoderatamente attraverso onerose tasse imposte sulle sepolture. L'idea della barca infernale sarebbe stata suggerita dal suo stesso nome, che in egiziano significa navicellaio. Lo storico Diodoro Siculo giustifica l'etimologia del nome asserendo che nei dintorni di Menfi c'era un lago, noto come Acherusia, che bisognava attraversare per raggiungere il regno dei morti imbalsamati. Questi si presentavano sull'altra sponda del lago, dove i giudici designati dagli dei pronunciavano la sentenza, dopo aver ascoltato le ragioni dei difensori e degli accusatori del defunto. Se le opere malvagie superavano quelle buone, veniva negato l'onore della sepoltura. Se invece le ultime prevalevano, Caronte disponeva affinché il morto fosse trasportato nella sepoltura, al di là del lago, dopo aver riscosso il suo compenso.