Puntata meravigliosa, come del resto le ultime: da Sophia Lopez II secondo me è stato un crescendo ... a parte Cara Fitzgerald ... quella merita comunque un discorso a parte
Donne usate come "mules" ... veri e propri asini da soma, dove il carico non è il sale ma altra "roba bianca" anche se nel liquido delle protesi assume un caratteristico colore rossiccio, che provoca lo stupore iniziale dei nostri amati chirurghi plastici
Gina ... beh ... io non riesco a condannarla fino in fondo e tutti gli atteggiamenti, per carità sbagliatissimi che ha, come fumare o andare con il commesso, sono solo specchio di un disagio interiore, di una solitudine senza confini e di una consapevolezza di aver buttato 35 anni al vento senza aver cavato un ragno dal buco ...
... fino a quel punto ... quel ragno è il suo piccolo che cresce dentro di lei ...
... e lei si sente insicura, finalmente rompe definitivamente quello scudo che aveva innalzato di fronte a Christian dal primo giorno, quella protezione verso se stessa che attenuava solo con alcuni atteggiamenti, quali "hai ancora il mio numero di telefono, vero?"
E Christian si scopre "father-to-be", con tutti gli annessi e connessi, dal "bada a come parli in presenza di mio figlio" a "stai lontano da mio figlio" verso Brad, odiosissimo e viscidissimo (peggio di Bobolit
) commesso al negozio premaman ...
Anche io ... davvero ... gli avrei fatto di peggio, fossi stato in Christian.
Sono d'accordo nel considerare una delle scene migliori, tutta quella che prelude a Christian che dice a Gina con malcelata rudezza, di dormire con lui.
Malcelata perché basta che lei gli dica che il piccolo sta scalciando e lui d'istinto ... d'ìmpeto si gira su un fianco e la guarda con gli occhi di un bambino davanti al quale una grossa girandola multicolore sta allegramente compiendo giri infiniti.
Si stringe al suo cuscino, Christian ... quasi a cercare un appiglio anche nell'affrontare qualcosa di così bello e dolce come le parole che gli sta dicendo Gina. Christian è vittima delle sue insicurezze, ha sempre bisogno di un appiglio al quale afferrarsi nei momenti belli o brutti.
Qui sento la mancanza della famiglia d'origine, vedo l'assenza di una madre, oltre della "eccessiva" presenza di un padre ...
E quel contatto che Gina non solo gli consente, ma che dolcemente lo guida a stabilire è per lui un tonificante infinito.
Splendida puntata, Crazy concordo con te!
Scusate il fiume impetuoso e tortuoso delle mie parole.
Eileen Grant