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| Donadoni: "Italia, che personalità" Il c.t. si gode il riscatto della Nazionale contro la Scozia: "La nostra non è una squadra sazia, e lo sta dimostrando. L'inizio non è stato facile perché eravamo in ritardo di preparazione" ApBARI, 29 marzo 2007 - Roberto Donadoni ha un'altra faccia. Disteso, con il ghigno bonario di chi ha fatto la cosa giusta. Il giorno dopo il "Toni-Toni" contro la Scozia analizza: "È stata una buona partita. Siamo ancora caldi. Non è che abbia dormito moltissimo. Ho pensato a mollare la tensione, Adesso abbiamo davanti un po' di tempo per cercare di migliorare ancora qualcosa. Una cosa è certa, i ragazzi si sono espressi con grande personalità. Questo è un merito in più che loro hanno, la possibilità di crescere ancora". MAI SAZI Aggiunge: "Hanno mezzi incredibili; hanno voglia di crescere, non si pongono limiti. Questo non vuol dire fare voli pindarici. Non è una squadra sazia, lo sta dimostrando. L'inizio non è stato facile perché erano in ritardo di preparazione". Per poi punzecchiare i giornalisti: "È un errore e un'ingiustizia legarsi agli errori. Ora ci sono tre squadre a 12 punti, e poi noi. Dobbiamo riconquistare quelli persi con la Lituania". IL PASSAGGIO DI TESTIMONE Quindi una domanda ricorrente, ovvero il passaggio dalla Nazionale di Lippi a quella di Donadoni. "Una Nazionale che si adatta a me? Non lo so, ma sono convinto che il gruppo sia buono. Che non ho inventato nulla di particolare. Ho solo portato avanti le mie idee. Le difficoltà spesso sono esterne. Le distrazioni vengono da fuori, per cui non c'è niente che si sta formando all'interno". IL RIFUGIO Nazionale uguale casa. "A volte le distrazioni vengono da situazioni come il mercato, le critiche, Vallettopoli. Cose che creano distrazioni, che causano disturbo. Cose che destabilizzano. La Nazionale è anche un rifugio". MASSACRO E si ritorna alle polemiche dei giorni scorsi: "Se io mi sono sentito massacrato? Non esageriamo. Massacrato è un termine che va bene per i macellai di vent'anni fa. Però ci sono tanti modi di massacrare; c'è chi lo fa con una mazza di baseball in testa, chi, invece, lavora al fianco piano piano". Eloquente.
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