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Harry Potter e le reliquie mortali, SPOILER

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view post Posted on 23/7/2007, 14:12
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non ho capito ancora se questo settimo libro si chiamerà Harry Potter e le reliquie della morte o Harry Potter e le reliqie mortali... cmq uscirà il 5 Gennaio ( :angry: ) e nell'attesa, grazie a booksblog e Bad taste ho trovato questi riassunti ^_^ godeteveli se non ce la fate ad aspettare come me ;)

Riassunto capitolo 1: L'ascesa del signore oscuro

Il capitolo inizia con due misteriosi personaggi che si incontrano nella notte. Uno è Piton, l'altro Yaxley, un altro mangiamorte. I due parlano della situazione e Piton afferma di avere ottime notizie.
Sono in casa Malfoy, dove si stanno riunendo tutti i Mangiamorte. Voldemort fa sedere accanto a sé Piton e gli chiede novità sul rifugio di Harry Potter.
Piton afferma che l'Ordine della Fenice intende spostare Harry Potter dal suo attuale rifugio ad uno più sicuro, il sabato successivo.
Yaxley precisa che sarà usato per il trasferimento l'aiuto di un'intera truppa di Auror.
Voldemort vuole sapere da Piton dove sarà portato Harry, e Piton risponde a casa di uno dell'Ordine, luogo sicuro scelto dall'Ordine e dal Ministero, che sarà difficile da violare, tranne nel caso in cui il Ministero cadesse prima del sabato successivo.
Yaxley afferma di aver previsto un maleficio imperius su uno dei membri del Ministero, il capo del reparto di Applicazione della legge magica, un alto funzionario. Ma a Voldemort non basta, e non avendo la certezza che il Ministero cada entro il sabato, decide di attaccare Harry durante il trasporto.
Yaxley afferma subito di aver messo delle spie nel reparto dei trasporti e che qualunque movimento gli sarà subito riferito.
Voldemort afferma che penserà lui stesso all'uccisione del ragazzo, perché nel passato ci sono stati troppi errori, e che questa volta vuole la certezza della sua morte. Per ucciderlo vuole la bacchetta di uno dei mangiamorte. E sceglie quella di Lucius Malfoy, fatta con corteccia di olmo e cuore di drago. Lucius pensa ad uno scambio, ma Voldemort si irrita ed inizia ad attaccarlo verbalmente, mettendolo in difficoltà (mentre un serpente enorme si arrampicava lungo il corpo mostruoso di Voldemort).
A quel punto arriva anche Bellatrix, che cerca di ingraziarsi Voldemort, ma subisce anche lei un attacco ed una richiesta: tagliare i rami marci dal suo albero genealogico, ovvero uccidere tutti i mezzosangue che vi fanno parte.
A quel punto alza la bacchetta di Lucius Malfoy e fa cadere davanti a sé un corpo. Rivolgendosi a Piton e Draco gli chiede se riconoscono il "loro ospite".
Si tratta di Charity Burbage, la professoressa di babbanologia ad Hogwarts, accusata tra l'altro di aver insegnato e poi pubblicato un articolo sulla Gazzetta del Profeta in cui affermava che i bambini di maghi e streghe e quelli dei babbani non sono molto differenti.
La professoressa chiede diverse volte aiuto a Piton, che non si fa commuovere e distoglie lo sguardo da lei, finché Voldemort, dopo un discorso sull'eliminazione dei babbani, lancia la maledizione Avada Kedavra.
La luce verde illumina ogni angolo della stanza, e il corpo della professoressa cade con un tonfo, mentre diversi mangiamorte saltano dalle sedie e Draco cade.
Voldemort, allora, dice al suo serpente Nagini che il pranzo è servito.

Edited by Peter_92 - 9/8/2007, 18:36
 
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Riassunto capitolo 2: In memoria

Il capitolo inizia con l'episodio della tazza da te. Harry la trova dietro la porta della sua stanza, uno scherzo "esplosivo" che lo fa pentire di non aver imparato bene ad Hogwarts come si risanano le ferite. Pensa che deve chiedere ad Hermione di fargli un corso accellerato.
In verità è a soli 4 giorni dal suo compleanno, giorno in cui potrà fare incantesimi senza essere accusato dal Ministero della magia, e quindi comunque non potrebbe curarsi adesso con la magia.
Si sta preparando per lasciare la casa degli zii, i Dursley, e riguarda tutti i ricordi ammucchiati in una cassa dei sei anni passati ad Hogwarts.
Vi trova di tutto, dalle spillete del Torneo Tre Maghi, alla nota di R.A.B., fino ad un pezzo dello specchio che gli era stato donato da Sirius: purtroppo dell'ultimo regalo del suo padrino resta solo quel pezzo e polvere di vetro.
Allora posa quell'ultimo pezzo e cerca di farsi passare l'amarezza facendo pulizia nel baule. Vi trova gli abiti di scuola e la divisa di Quidditch, il calderone, le pergamene e tanti manuali scolsatici. Decide che tutte quelle cose le lascerà lì, e chissà cosa ne faranno i suoi zii, che sono spaventati dalla magia.
Il mantello dell'invisibilità, l'album di foto, le lettere e determinati libri, invece li ripone in una vecchia borsa e li porta via con sé, insieme al bigliettino di R.A.B.
Accanto ad Hedwig nota una pila di Gazzetta del Profeta, una per ogni giorno in cui è rimasto a Privet Drive quell'estate. Cerca una in particolare e si siede a leggerla.
La Gazzetta riporta un articolo intitolato:

Ricordi di Albus Silente
di Elphias Doge


L'articolo parla del primo incontro di Elphias Doge con Silente, ad 11 anni alla scuola di magia e di come l'ammissione di Silente alla scuola fosse stata difficoltosa perché il padre, Percival, era stato da un anno arrestato e rinchiuso Azkaban per aver ucciso tre babbani. Silente non aveva mai voluto parlare del crimine, e quando comunque accadeva aveva sempre difeso il padre, dicendo che lui non aveva mai commesso quegli omicidi.
Dopo un anno di scuola, la fama di allievo più brillante di Hogwarts di Silente, aveva offuscato la brutta fama del padre.
E chi era stato nella ristretta cerchia di amici di Silente lo aveva sempre apprezzato per l'esempio, l'aiuto e l'incorraggiamento che dava agli alti, dicendo sempre che il suo maggior piacere era nell'istruzione.
L'articolo continua parlando dei premi che aveva vinto Silente e come l'unica cosa che ancora gli mancasse e per cui sembrava destinato era il Ministero della Magia.
Tre anni dopo di Silente, arrivò ad Hogwarts anche il fratello Aberforth, completamente differente da lui, che probabilmente ha vissuto la brutta esperienza di vivere all'ombra della fama del fratello Albus.
Quando Silente finì la scuola era in procinto di partire per un viaggio alla scoperta dei maghi stranieri, ma non gli fu possibile perché sua madre Kendra morì, lasciandogli il peso della famiglia. Ma le tragedie non erano finite, infatti dopo poco morirà anche Ariana, la sorella minore, a causa di una malattia che non era mai riuscita a curare.
Il fratello da quel giorno ruppe completamente i rapporti, che si risaldarono anni dopo in un rapporto cordiale, non certi di amicizia.
Da quel giorno Albus non parlò più della sua famiglia e nessuno volle più chiedergli nulla.
Silente cominciò a dedicarsi esclusivamente allo studio, dando grandi aiuti alla magia, scoprendo ad esempio i 12 usi dell'anima di drago. Come il grande duello con Grindelwal.
L'articolo si chiude con l'affermazione che si tratta di un'enorme perdita per il mondo dei maghi.

Quando Harry finisce di leggere, continua ad osservare la foto sulla Gazzetta e quando Silente gurda sopra i suoi occhialetti, Harry sente che lo sta scrutando dentro. Capisce di aver sempre sbagliato quando credeva di conoscere bene Silente, che non lo aveva mai immaginato giovane (sarebbe stato come immaginare Hermione stupida), e che ogni volta non gli era mai venuto in mente di chiedere a Silente della sua gioventù, mentre aveva sempre discusso del futuro e della vita dello stesso Harry.
L'unica domanda che gli aveva fatto, riguardava lo specchio magico, e Silente gli aveva risposto che lui dentro ci vedeva se stesso mentre cercava di ritrovare la coppia di calzini di lana.
Dopo diversi pensieri, Harry strappa il pezzo di giornale e ripone il resto. Allora, guarda intorno alla stanza che è diventata molto più ordinata, e si ricorda di non aver letto il giornale del giorno. Lo prende e ci trova sopra un articolo di Rita Skeeter, che scrive una biografia di Silente.
Il titolo è

Silente, la verità?

La Skeeter mette in dubbio l'autorevolezza e la nobiltà d'animo di Silente, affermando volesse diventare Ministro della Magia, mettendo in dubbio l'Ordine della Fenice e soprattutto dicendo che Silente era con Voldemort.
Nell'articolo, la Skeeter afferma di sapere, e di aver scritto in un libro pubblicato solo 4 settimane dopo la morte, che Silente non era il grande mago che tutti pensavano fosse, ma che il suo merito era falso, e che la sua più grande impresa, il duello con Grindelwal non fosse stata in realtà mai successa, e che Grindelwal si fosse semplicemente arreso. E svela anche che la gioventù di Silente non fosse stata affatto come era stata descritta da Doge, bensì cattiva e dedicata allo studio delle Arti Oscure.
Rita lascia inoltre in sospeso una mezza accusa, dicendo che erano assai strane le voci che si sentivano sulla morte di Silente, dicendo che solo Harry Potter era con lui al momento della sua morte.

Quando Harry finisce di leggere è furioso. Quante bugie su Silente!
Gira per la stanza e ad un certo punto si sente osservato, si gira e vede un guizzo blu nel frammento di specchio che gli è stato regalato da Sirius. Ma quando lo prende in mano, il guizzo non c'è più e l'unica cosa che riesce a pensare è che purtroppo i profondi occhi blu di Silente non lo osserveranno ancora.

Riassunto capitolo 3: La partenza dei Dursley

Harry sta ancora pensando al guizzo blu nello specchio, che gli ha ricordato gli occhi di Silente, quando lo zio Vernon lo chiama con ira dal soggiorno.
Ripone lo specchietto nella borsa che sta preparando e scende. Trova tutta la famiglia Dursley pronta per partire, e su richiesta dello zio si siede ed ascolta.
L'annuncio è, come Harry s'aspettava, che la famiglia ha deciso di non credere alla magia e di non partire, di non andarsene. La loro paura è che Harry voglia impossessarsi della casa per rivenderla.
A quel punto Harry ricorda loro della visita di Kingsley Shacklebolt e Arthur Weasley, per avvertirli che Voldemort se la sarebbe presa con loro per ricattare Harry al compimento della sua maggiore età.
Inizia una discussione sul Primo Ministro babbano e il Ministro della Magia, che finisce con Harry che si infuria ricordando agli zii che i Dissennatori e i Mangiamorte potrebbero tornare, come due anni prima. A quel punto Dudley decide di seguire la volontà dell'Ordine della Fenice, e i genitori lo stesso.
A quel punto arrivano Hestia e Dedalus che vengono a prendere in carico i Dursley. Li porteranno in macchina fino ad un punto e poi si materializzeranno nel luogo scelto.
Harry invece deve aspettare e gli viene comunicato che alcuni piani sono cambiati.
Mentre gli zii partono, tra mille paure, Harry e Dudley hanno il primo contatto da cugini, in cui Dudley lo ringrazia per avergli salvato la vita ed Harry rivaluta un po' la tazza "esplosiva": probabilmente era una vera cortesia del cugino.
E così sua zia Petunia, che sembra voglia dirgli qualcosa, ma poi va via, dietro il fazzoletto tremante.

Riassunto capitolo 4: I sette Potter

Harry torna nella sua stanza e guarda dalla finestra gli zii partire. Prende poi la gabbia di Edvige, la sua scopa Firebolt, la borsa dove ha messo quello che ha scelto di portar via, e scende ripensando alla sua vita vissuta in quella casa.
Il sottoscala dove dormiva, quando ancora non sapeva la sua vera storia, e quando ne parlava con gli zii loro si spaventavano.
Poi, dall'oscurità della notte, uno alla volta, arrivano i membri dell'Ordine della Fenice, capitanati da Hagrid a bordo di un sidecar.
Harry non si aspettava tutta quella gente, ma Moody lo informa che è "il cambiamento di programma". Entrano tutti in casa. Ci sono Ron, Hermione, Fred e George, Mundungus Fletcher, Tonks, il signor Weasley, e tanti altri che ad Harry non pare vero.
Il nuovo piano per scortarlo in un posto sicuro è distrarre i controlli che il Ministero ha sui trasporti (e quindi le spie di Voldemort) e cercare grazie all'uso della pozione polisucco di confondere le idee e portare in salvo Harry.
Harry scopre così che sarà portato a casa dei genitori di Tonks, luogo insospettabile dove sarà al sicuro, e attraverso il quale potrà usare una porta magica.
Ma non tutti andranno a casa di Tonks. Infatti, quattordici maghi, spiega Moody, voleranno per confondere le idee dei Mangiamorte, e sette dei più giovani dell'Ordine attraverso la pozione polisucco diventeranno delle copie di Harry e si recheranno assieme ad un accompagnatore adulto in sette case differenti.
Harry non è daccordo con il piano, perché così tutti rischiano la vita. Nonostante la reticenza di Harry a dare alcuni suoi capelli per la realizzazione della pozione, Moody porta avanti il piano.
Così i futuri Potter si mettono in fila ed iniziano a bere la pozione ed a trasformarsi, davanti agli occhi preoccupati di Harry, ed Hermione che ironizza ricordando quanto brutta fosse la pozione quando si trasformarono in Goyle e Tiger, e Fred e George si sorprendono per quanto sono identici (loro!).
Oguno dei nuovi Potter si veste come Harry (con tanto di Edvige e sacca di ricordi) e si prepara alla partenza, usando mezzi non controllati dalle forze nemiche.
I Mangiamorte si aspettano Harry su una scopa, precisa Moody mentre lo fa andare in moto con Hagrid, in quanto Piton ha avuto tutto il tempo di informarli delle abitudini di Harry.
Fatte le coppie di viaggio, l'Ordine della Fenice ed Harry partono con appuntamento un'ora dopo al rifugio prestabilito.
Ma i Mangiamorte arrivano subito, accerchiano tutti e iniziano a volare incantesimi. Hagrid tenta delle manovre estreme, e nel caos cade la gabbia di Edvige. Harry cerca di salvarla ma non ci riesce e la vede precipitare, colpita da un incantesimo, e morta.
Nonostante i tentativi di Hagrid, i Mangiamorte attaccano ancora ed è una lotta spietata tra i due sul sidecar e quattro Mangiamorte che li inseguono. Hagrid le prova tutte, perfino con le fiamme di drago che escono dallo scarico della moto e attaccano i nemici, e diversi altri membri dell'Ordine li aiutano a combattere.
Quando finalmente riescono a fuggire ai Mangiamorte, Hagrid è dispiaciuto per non esser riuscito ad evitare l'attacco, ma non riesce a finire di parlare che altri due Mangiamorte arrivano ad attacarli e quando Harry usa un Expelliarmus per disarmarne uno, capiscono che lui è quello vero.
Allora giunge Voldemort, che tenta di uccidere personalmente Harry con la maledizione mortale, ma Harry, con la cicatrice che brucia, riesce a usare l'arma segreta della motocicletta, l'anima di drago, allontanando Voldemort.
Hagrid nel frattempo sta cadendo nel vuoto, e Harry cerca di salvarlo dalla caduta.
Il capitolo termina mentre Voldemort va via, con i suoi occhi infuocati, ed Harry scende da Hagrid, per accertarsi della sua salute.

Harry vola via con Hagrid, ma sfugge a malapena ai Mangiamorte e all'attacco di Voldemort dopo essere stato riconosciuto da Stan Picchetto sotto l'effetto della maledizione Imperius

Non tutti riescono ad arrivare alla Tana; Edvige, la civetta di Harry, viene colpita da un incantesimo durante il viaggio, e Malocchio Moody viene ucciso da Voldemort. George Weasley invece perde un orecchio a causa di un incantesimo di Piton.

Harry ha poi una visione della furia di Voldemort dopo la sua fuga; la sua bacchetta infatti aveva reagito con la bacchetta che Voldemort aveva preso in prestito, distruggendola, e Voldemort chiede a Olivander, da lui rapito, il motivo.

Ecco i titoli di tutti i 36 capitoli del libro in italiano!

1) L'ascesa del Signore Oscuro
2) In memoria
3) La partenza dei Dursley
4) I sette Potter
5) Guerriero caduto
6) Lo spettro in pigiama
7) Il testamento di Albus Silente
8) Il matrimonio
9) Un nascondiglio
10) Il racconto di Kreacher
11) La bustarella
12) Magia è Potere
13) La Commissione per la Registrazione dei Figli di Babbani
14) Il ladro
15) La vendetta dei Goblin
16) Godric's Hollow
17) Il segreto di Bathilda
18) Vita e bugie di Albus Silente
19) La cerva d'argento
20) Xenophilius Lovegood
21) La storia dei tre fratelli
22) I Deathly Hallows [le reliquie della morte]
23) Il maniero dei Malfoy
24) Il costruttore di bacchette magiche
25) Shell Cottage [nome di una casa, probabilmente; shell vuol dire conchiglia]
26) Gringotts
27) L'ultimo nascondiglio
28) Lo specchio mancante
29) Il diadema perduto
30) Il licenziamento di Severus Piton
31) La battaglia di Hogwarts
32) La bacchetta più anziana
33) Il racconto del Principe
34) La Foresta, di nuovo
35) King's Cross
36) L'errore nel piano
Epilogo
 
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Riassunto capitolo 5: La caduta del guerriero

Il quinti capitolo si apre con l'esito della battaglia "dei cieli", ovvero l'attacco di Voldemort e dei Mangiamorte durante il trasferimento di Harry da Privet Drive al rifugio segreto (casa dei genitori di Tonks).
Hagrid è precipitato, ed Harry continua a chiamarlo, e quando si sveglia è sul divano in casa Tonks. Hagrid sta bene ed il signor Tonks ha curato costole e denti rotti di Harry.
Quando si riprende, Harry inizia a parlare di Voldemort e dell'attacco dei Mangiamorte, sorprendendo i coniugi Tonks che non s'aspettavano le forze oscure sapessero dove e quando Harry sarebbe stato trasportato. Ma lo rassicurano: gli incantesimi di protezione dell'Ordine terrano lontani i Mangiamorte.
Harry allora si alza per verificare le condizione di Hagrid, che arriva in quel momento assieme alla moglie del signor Tonks. Hagrid è un po' malconcio, ma miracolosamente salvo, mentre la signora assomiglia così tanto a sua sorella Bellatrix che Harry ha l'istinto di attaccarla con la bacchetta: ma gli era caduta durante il combattimento il signor Tonks gliela porge.
Preoccupato per la sorte di tutti gli altri impegnati in questa missione, di cui non si hanno notizie, Harry si fa portare subito alla Passaporta, attraverso la quale raggiungere il rifugio dell'Ordine, che è stato deciso nella Tana.
E' una spazzola argentea, attraverso la quale Harry e Hagrid spariscono, non prima di aver ricordato la povera Edvige, morta in battaglia.
Arrivati alla Tana, Harry scopre che le uniche ad aspettarli sono la signora Weasley e Ginny, e nessuno degli altri è ancora rientrato.
Ginny allora, gli spiega che Ron e Tonks sarebbero dovuti essere già rientrati, ma hanno perso la Passaporta, che è tornata senza di loro. Mentre il padre e Fred sono attesi da lì a poco, attraverso una scarpa da ginnastica, seguiti da George e Lupin.
Ma quando arrivano, George è coperto di sangue e senza sensi. E soprattutto senza un orecchio.
A quel punto Lupin inizia a sospettare che qualcuno possa aver svelato a Voldemort i piani dell'Ordine, ma Harry gli fa notare che Voldemort ha seguito lui solo alla fine, e che prima ha attaccato gli altri, quindi non poteva essere a conoscenza dei piani, altrimenti sarebbe andato direttamente da lui. E dice di aver riconosciuto anche Stan Picchetto "quello che strappava il biglietto sul Nottetempo", e che non l'ha ucciso perché lo credeva sotto la maledizione imperius.
Lupin s'infuria, perchè "è finito il tempo di disarmare", lasciando intendere che adesso si devono usare incantesimi pesanti... e letali.
Mentre parlano di George e dell'impossibilità di riattaccargli l'orecchio, essendo stato colpito da una maledizione, nel cortile arrivano Kingsley ed Hermione. Kingsley ha gli stessi dubbi di Lupin, e crede che Harry non sia quello vero e che sia lui stesso la spia di Voldemort, ma Lupin lo tranquillizza: ha già controllato lui.
L'idea che qualcuno li ha traditi diventa sempre più forte, e si mischia alla rabbia e all'angoscia per il mancato arrivo degli altri.
Durante la discussione, Lupin nomina Piton, dando a lui la colpa dell'attacco e dicendo di averlo riconosciuto.
Harry va a vedere le condizioni di Geroge e gli viene un attacco di dolcezza nei confronti di Ginny, ma quando sta per abbracciarla arrivano Fred ed Arthur.
Ron e Tonks ancora non arrivano e sono tutti preoccupati. Quando ormai hanno perso le speranze, si materializza una scopa e arrivano i due. Per fortuna sono salvi, hanno avuto uno scontro con Bellatrix, ma ne sono usciti indenni.
Ora all'appello mancano solo Bill, Fleur, Malocchio e Mundungus. Nello scompiglio generale, arrivano anche Bill e Fleur con il loro Thestral, ma non c'è gioia nei loro occhi, hanno una cattiva notizia da dare: Malocchio Moody è morto, per mano di Voldemort che l'ha colpito con una maledizione.
Mundungus invece è scomparso. Qualcuno sospetta di lui, potrebbe essere la spia, ma è fin troppo chiaro che nessuno si aspettava i sette Potter. Chi è allora la spia? Harry dice che sicuramente non è nessuno di loro, perché lui si fida di essi.
Mentre gli altri vanno a cercare il corpo di Moody, Harry va su tutte le furie perché si sente colpevole. E ricorda come durante la battaglia ha effettuato un incantesimo che non conosceva e attraverso il quale si sente troppo vicino a Voldemort.
Quando va fuori, lontano dagli altri, Harry ha una visione: vede Voldemort prendersela con Olivander perché la sua bacchetta si è rotta, quella che lui aveva sottratto a Lucius Malfoy, e che quindi non era direttamente collegata a quella di Harry come quella vera di Voldemort. E questo non doveva accadere.
Quando racconta la visione agli altri, tutti sono terrorizzati: se Voldemort entra anche nella testa di Harry è proprio giunta la fine.
 
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Riassunto capitolo 6: Il Ghoul in pigiama

I giorni seguenti alla morte di Malocchio Moody, Harry continua a vederlo dappertutto, e con tanta tristezza matura l'idea di dover assolutamente trovare tutti gli Horcrux.
Così parla con i suoi amici, ed insieme a Ron ed Hermione decide che bisogna fare un po' di ricerche per scoprire quali possano essere, in attesa che lui compia 17 anni e che il Ministero non possa più tracciarlo nel caso faccia qualche magia.
Alla Tana, Harry subisce l'interrogatorio della signora Weasley, che vuole sapere se è vero e perché i tre ragazzi hanno deciso di abbandonare Hogwarts e di non concludere la loro formazione. Harry le risponde che è un consiglio che gli ha dato Silente, perché a lui ora tocca combattere Voldemort. La signora Weasley allora lo attacca, dicendo che interverrà direttamente assieme alla famiglia Granger per impedire che i loro figli smettano la scuola ad un passo dal diploma. E poi aggiunge che probabilmente Harry non ha capito bene Silente, e che se lui avesse avuto un messaggio di "lotta" avrebbe sicuramente incaricato l'Ordine e non Harry. Ma Potter è certo che Silente si riferisse a lui.
La signora Weasley quindi cambia argomento e gli chiede di aiutarli a preparare il matrimonio di Bill e Fleur. E così per i giorni seguenti i tre amici vengono impiegati nella preparazione del matrimonio, cercando così di distrarli da quanto accaduto a Malocchio Moody e dall'attacco dei Mangiamorte, ma soprattutto di tenerli distanti tra loro, affinché non possano complottare qualcosa. Ma Harry è nervoso e confessa i suoi dubbi a Ginny, restando solo con lei e rendendosi conto di provare "una strana sensazione" quando sono insieme.
Quando la famiglia si ritrova a tavola, il singor Weasley confida le sue paure sul fatto che i Mangiamorte possano essere venuti a conoscenza della sede dell'Ordine, Grimmauld Place. Probabilmente rivelata da Piton, il quale però non può più accedervi per una protezione magica messa da Moody, e che tutti nell'Ordine sperano funzioni per molto.
Del corpo di Malocchio Moody non si sa niente, Lupin e Bill non sono riusciti a trovarlo, e neanche la Gazzetta del Profeta ne ha parlato. Tra l'altro dal Ministero non arriva nessuna buona notizia, tutti si ostinano a non voler ancora accettare il ritorno di Voldemort.
Fleur interviene ricordando ad Harry che per le sue nozze con Bill dovrà ricorrere ad un travestimento, per evitare che dei Mangiamorte infiltrati possano fargli del male.
Alla fine del discorso Ron, Hermione ed Harry vengono incaricati di fare tre lavori differenti, affinché stiano lontani tra loro.
Ma i tre scappano in camera di Ron, e si ritrovano soli e senza finalmente la signora Weasley. Iniziano a parlare della morte di Moody e di come probabilmente i Mangiamorte si siano impossessati del corpo. E di cosa avrebbe detto loro Moody, ovvero di imparare da quanto accaduto a lui.
In questa scena Ron ed Hermione sono molto vicini, e si percepisce tra loro la prima intimità.
Hermione mostra a Ron ed Harry tutti i libri che ha scelto per la loro missione: trovare e distruggere gli Horcrux. Ma Harry dice loro che dovrebbero finire gli studi e non seguirlo, ma Hermione non sente ragioni e gli ricorda come avessero deciso questa missione già mesi prima.
Per riuscire nella missione Hermione ha incantato i propri genitori, facendoli partire felici e contenti per l'Australia, in attesa del suo ritorno (se tornerà toglierà l'incantesimo, altrimenti loro vivranno felici, ignari e contenti), mentre Ron ha fatto trasformare il ghoul di famiglia in modo da renderlo simile a lui: così facendo, con la complicità dei fratelli e del padre, dirà che non può frequentare Hogwarts perché molto malato, e la sua famiglia sarà protetta.
Adesso non resta che da capire da dove iniziare la ricerca. Harry vorrebbe tornare sulla tomba dei genitori, ma probabilmente Voldemort ce l'ha sotto controllo. Ron allora ricorda che ancora non hanno scoperto chi è il famoso R.A.B. del biglietto che custodisce Harry e che dice di avere un Horcrux e di avere intenzione di distruggerlo.
Il dubbio di Harry è su come distruggere gli Horcrux, ma Hermione gli spiega che Silente ha nascosto ma non distrutto i libri in cui c'erano scritte le modalità e che lei li ha gentilmente sottratti dalla biblioteca dopo il funerale di Silente.
Il libro peggiore è quello dove c'è descritto come si fa un Horcrux, libro che Silente aveva vietato in biblioteca, ma su cui probabilmente si era istruito Voldemort per spezzettare la sua anima in sette parti. Una pratica orrenda, così come "riunire l'anima".
Un Horcrux era il diario di Tom Riddle, che è stato distrutto con la zanna di basilisco. Ma il metodo più sicuro per distreggere un Horcrux è usare qualcosa di talmente fatale, che l'Horcrux non si possa ricreare. Infatti, spiega Hermione, un Horcrux è diverso da un corpo umano. Se si uccide un corpo l'anima non si tocca e continua a vivere, ma se si distrugge un Horcrux l'anima (o il pezzo d'anima) viene "uccisa". Quando l'oggetto è sano il pezzo d'anima contenuto può anche entrare ed uscire dai corpi degli uomini, come era successo a Ginny (libro 2), ma se si distrugge il contenitore, il pezzo d'anima sparisce per sempre.
Harry allora si pente di non aver mai chiesto a Silente come avesse realmente distrutto l'anello magico che altro non era che un Horcrux, e pensa a tutte quelle cose che non gli ha mai chiesto.
Mentre sono tutti pensierosi arriva sbattendo la porta la signora Weasly, che afferma "mi dispiace di interrompere questa riunione, ma c'è un matrimonio da preparare". I tre allora si scusano e tornaro ai preparativi, pensando che dopo le nozze l'unica cosa che avranno da fare sarà proprio cercare gli Horcrux.
I tre si preparano ed accolgono gli ospiti. La Tana per la prima volta è ordinatissima per accogliere i genitori di Fleur.
I signori Delacour sono gentilissimi, la sorella piccola è Fleur in miniatura e quando lancia uno sguardo languido ad Harry, Ginny inizia ad essere gelosa.
Quando i Delacour sono sistemati, la signora Weasly chiede ad Harry come vuole festeggiare il suo 17esimo compleanno, che è un giorno prima delle nozze. Harry risponde di non fare nulla che crei fastidio, e che anzi solo un pranzo gli basterà.

Riassunto capitolo 7: Il testamento di Silente

Il capitolo si apre con Harry che fa un sogno. Quando Ron lo sveglia, Harry scopre di aver pronunciato il nome di Gregorovitch, che lui non conosce, ma che sospetta sia cercato da Voldemort.
Inizia una discussione su chi potrebbe essere Gregorovitch, quando ad un tratto Ron gli fa gli auguri di compleanno. E' il compleanno di Harry, ha finalmente 17 anni.
Allora prende la sua bacchetta e richiama con "Accio" gli occhiali che erano sul comodino. Li aveva ad un passo, ma la soddisfazione di usare la magia è enorme.
Ron gli porge il suo regalo: è un libro. Ma non uno qualsiasi, bensì "Twelve Fail-Safe Ways to Charm Witches" (12 modi per conquistare una strega). Un libro che a Ron e a tutti i fratelli Weasley è servito molto.
Quando Harry scende, sono tutti in cucina. La signora Weasley gli fa subito gli auguri di buon compleanno da parte anche di Arthur e gli dà il loro regalo.
Anche Hermione arriva con il suo pacchetto, e subito dopo Ginny chiama Harry in disparte, nella sua stanza. Hermione e Ron li lasciano soli...
Nella stanza di Ginny, che Harry vede per la prima volta, tutto è grazioso e luminoso.
Lei lo fissa con i suoi occhioni ed Harry è imbarazzatissimo. Ma il regalo di Ginny è più bello di quello che lui possa immaginare: è un bacio. Appassionato. Come lui non ne aveva mai provati.
...e mentre si baciano si apre la porta ed arriva Ron, che cerca di scusarsi, seguito da Hermione che lo bacchetta per aver interrotto i due.
Ma Harry si preoccupa subito per Ginny e non vorrebbe farle del male, considerando la missione che si appresta a compiere. Scende in cucina con i due, dicendo a Ginny che il pacchetto che gli ha dato lo aprirà dopo.
In giardino i tre iniziano a fantasticare sul futuro di Harry e Ginny, ma il Potter ha fin troppo chiamo che davanti a lui adesso si apre la sfida con Voldemort. E solo dopo che lo avrà sconfitto potrà pensare al suo futuro. Se ci sarà. E quindi promette a Ron di starle lontano fino a quel momento.
Ma ormai la pensa sempre, durante la giornata e durante tutti i preparativi del matrimonio di Bill e Fleur, che sarà il giorno successivo, in attesa dell'arrivo di Charlie, Lupin, Tonks e Hagrid.
Mentre è assorto nei suoi pensieri arriva la signora Weasley con la sua torta di compleanno.
A quel punto arriva Hagrid con tutti gli altri membri dell'Ordine, mentre Lupin continua ad affermare che non dovrebbero essere lì.
In quello stesso momento arriva Arthur Weasley con il Ministro della Magia Rufus Scrimgeour, che vuole parlare con Harry, Ron ed Hermione. In privato. I tre pensano subito che il Ministro sia andato a rimproverarli per aver pensato di lasciare la scuola di magia.
Arrivati in una stanza isolata, il Ministro chiede di fare un paio di domande ciascuno, da soli, ma Harry gli dice che le farà con tutti e tre presenti.
A quel punto il Ministro gli dice che Silente ha lasciato un testamento per loro. "Perché dopo un mese dalla morte?", si chiede Harry; Hermione dice che probabilmente avranno controllato cosa Silente ha lasciato loro, e che non potendo tenere i testamenti magici per oltre 30 giorni, hanno dovuto rintracciarli e consegnare l'eredità di Silente.
Il Ministro non si spiega perché Silente abbia voluto lasciare loro l'eredità, visto che non era poi così vicini al preside... Anche considerando che ha lasciato la maggior parte delle cose alla scuola di Hogwarts.
Quindi esce la pergamena con le volontà, e inizia a leggere:
"A Ronald Bilius Weasley lascio il mio Deluminator, nella speranza che mi ricordi quando lo userà".
Si tratta di una specie di accendino che "risucchia la luce". E Scrimgeour continua a domandarsi perché tra tanti allievi ha voluto lasciare un oggetto così unico solo a loro.
Quindi continua:
"Alla signorina Hermione Jean Granger lascio alla mia copia dei racconti di "Beedle the Bard", nella speranza che lo ritenga simpatico ed istruttivo".
E di nuovo domande sul perché, a cui Hermione risponde semplicemente che a lei piacciono i libri e lo studio.
Infine:
"A James Harry Potter lascio il boccino d'oro che ha conquistato la prima volta, a Quidditch a Hogwarts, come ricordo delle vittorie, della perseveranza e dell'abilità."
Ancora domande del Ministro, a cui Harry risponde tranquillamente, dicendo che non ci sono doppi fini in quel regalo.
Ma a quel punto il Ministro svela che il primo che tocca con le mani nude un boccino d'oro ne diventa possessore, ed Harry lo era stato e che quindi dentro quel boccino ci potrebbe essere qualcosa che solo Harry può avere.
Il boccino si sarebbe aperto al tocco di Harry.
Harry è spaventato. Come avrebbe fatto ad afferrare il boccino davanti al Ministro?
Scrimgeour attende, convinto che loro già sapessero cosa contenesse il boccino d'oro, e porge il boccino ad Harry che non ha scelta e lo afferra. Ma non succede niente, tra lo stupore di tutti.
A questo punto il Ministro gli dice che c'è anche un altro dono: la spada di Godric Grifondoro. Ma che non può dargliela perché non è una donazione che spetta a Silente. Hermione si ribella, ma il Ministro spiega che anche se la spada si era materializzata nelle mani di Harry, la storia dice che ogni Grifondoro degno potesse materializzarla. E che quindi non spetta ad Harry. Ma come mai Silente voleva darla a lui?
Harry risponde perché probabilmente sarebbe stata bene sulla sua parete... ma Scrimgeour s'infuria e gli dice che Silente pensava che solo la spada di Grifondoro avrebbe potuto sconfiggere l'erede di Serpeverde, Colui-che-non-deve-essere-nominato.
Allora Harry risponde e lo accusa di non fare niente contro Voldemort, mentre la gente muore e il Ministero non se ne interessa. Il Ministro minaccia di arrestarlo, perchè "non è per una cicatrice che si farà dare gli ordini da un diciassettenne".
Quando arrivano i signori Weasley, preoccupati per i toni alti, il Ministro ed Harry sono ai ferri corti. E Scrimgeour va via. A quel punto ad Harry viene chiesto cosa fosse successo e lui mostra quello che Silente ha lasciato in eredità ai tre. Tutti quelli che sono nel giardino vedono i tre oggetti, ma nessuno riesce a capire perché Silente abbia deciso di lasciarli ai tre alunni.
Ma è ora di mangiare, tutti si mettono a tavola, e quando hanno finito Ron, Hermione ed Harry si ritrovano in soffitta per discutere dell'eredità.
Fanno varie ipotesi, ed Hermione scopre che Ron ha letto il libro che lei ha tra le mani, mentre lei non ne aveva mai sentito nominare. Si tratta di racconti per bambini.
Quando ormai è notte fonda, pensando che il giorno successivo ci sarebbero state le nozze di Bille Fleur, i tre vanno a dormire. E Ron spegne la luce con il suo nuovo attrezzo magico.
 
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Riassunto capitolo 8: Il matrimonio

Il giorno del matrimonio di Bill e Fleur, Harry è diventato, grazie alla pozione Polisucco un bel ragazzone dai capelli rossi, un babbano a cui i fratelli Weasley avevano sottratto una ciocca di capelli qualche giorno prima, col nome di Barry, spacciato per cugino dei Weasley.
Per il matrimonio è tutto pronto, palloncini, farfalle, camerieri in abito bianco ed anche un’orchestrina. Ci sono uccelli esotici e magie dappertutto, e il commento dei fratelli Weasley è che al loro matrimonio non scomoderanno di certo tutta quella gente.
Arrivano gli invitati, tra cui molti dell’Ordine, e Lupin, dopo aver saputo che Harry è il ragazzone dai capelli rossi, si avvicina e si scusa per l’intervento del Ministro. Nel frattempo Hagrid ha fatto i primi danni: si è seduto sulle sedie sbagliate, rompendole con la sua mole da mezzo gigante.
Ci sono anche Luna Lovegood e suo padre. Luna riconosce subito Harry e si avvicina per salutarlo, facendolo spaventare: come ha fatto a riconoscerlo?
La cosa più simpatica che accade in questo momento è una discussione sugli gnomi, e su come la loro saliva porti fortuna. Il signor Lovegood, ad esempio, viene morso da uno gnomo della famiglia Weasley e ne è contento: pensa gli porterà molta fortuna.
Arriva anche la parente Muriel (sorella della nonna di Ron), che chiede a Ron dove sia Harry Potter. Ron spiega ad Harry che era solita frequentare casa Weasley a Natale, ma, dopo uno scherzo dei gemelli, si era offesa. Ron non la ama molto… E il padre si è rassegnato al fatto che con quegli scherzi sono completamente usciti dalla sua eredità.
A quel punto arriva Hermione e Ron subito le dice che sta molto bene, e lei sorridendo dice che lui ogni volta sembra sorpreso come fosse una novità. Ed aggiunge che la signora Muriel l’aveva criticata prima, incontrandola. Al nome di Muriel arrivano anche George e Fred, che si esibiscono in una caricatura della donna, tra le risa di tutti.
Ma a rovinare la festa arriva Viktor Krum che riempie Hermione di complimenti davanti agli occhi increduli di Ron. Fleur l’ha invitato, e lui è contento di rivedere tutti.
Quando tutti gli ospiti sono arrivati, si inizia la cerimonia. In cielo si alzano palloni dorati, e i genitori dei due sposi percorrono la navata tra gli invitati, seguiti dagli sposi.
Fleur ha un bel vestito bianco, semplice, che la rende molto bella. Dietro di lei le due damigelle, Ginny e la sorella Gabrielle.
A celebrare il matrimonio c’è lo stesso mago che aveva celebrato il funerale di Silente, Harry lo nota subito e si rattrista. Ma, dopo uno sguardo di Ginny, i pensieri tristi di Harry vengono sostituiti subito dai ricordi dei pomeriggi passati a scuola con lei, quando tutto era più semplice.
Al momento del “vi dichiaro marito e moglie” tutti hanno gli occhi rossi, ed Hagrid usa una tovaglia per soffiarsi il naso.
Finita la celebrazione si aprono le danze, e i due sposi, Bill e Fleur, seguiti dai rispettivi genitori, cominciano a danzare. Ad imitarli la prima è Luna, che inizia a ballare da sola. Ma la gioia si spezza subito, quando Krum si siede nel posto lasciato da Luna ed indaga sul padre della stessa. Ron a quel punto chiede bruscamente ad Hermione di ballare.
Quando Krum resta solo con Harry (sotto pozione polisucco), gli spiega che è sospettoso verso il signor Lovegood perchè ha addosso il segno dei seguaci di Grindelvald, il mago diventato cattivo sconfitto da Silente. Il nonno di Krum è stato ucciso da lui.
Harry cerca di spiegare che probabilmente il signor Lovegood non sa nemmeno il significato del segno, ma Krum non è convinto e s’arrabbia, battendo i pugni.
A quel punto Harry nomina Gregorovitch, la bacchetta magica di Krum ed il Quidditch e Krum inizia a diventare sospettoso, ma racconta un po’ di cose, tanto che Harry riesce a capirne un po’: ha scoperto, infatti, che Voldemort sta cercando (come nel suo sogno) l’uomo (Gregorovitch) perché conosce i segreti delle bacchette (infatti Olivander non aveva considerato che con la bacchetta avuta in prestito Voldemort non sarebbe riuscito a sconfiggere Harry, perché la sua di Fenice e agrifoglio era più forte).
Krum, per interrompere la discussione, fa dei complimenti a Ginny ed Harry subito gli dice che è una sua parente ed è impegnata.
Quando Krum si allontana alla ricerca di cibo, Harry resta a guardare Ginny ballare con un amico dei fratelli, cercando di non essere geloso e ricordado la promessa fatta a Ron.
Non era mai stato prima a delle nozze tra maghi e nota come non siano così differenti dalle feste babbane, anche se durante il taglio della torta, dal dolce escono due meravigliosi uccelli che prendono il volo.
Guardandosi un po’ intorno Harry scopre che è presente anche Elphias Doge, autore della biografia di Silente sulla Gazzetta del Profeta. Allora si avvicina a lui e gli svela di essere Harry Potter. Lui è molto contento di vederlo, e gli dice che Arthur glielo aveva detto che era nascosto tra i festeggiati.
I due iniziano a parlare degli articoli su Silente, commentando quanto scritto da Rita Skeeter, ed Harry gli chiede se sia vero che Silente da giovane era avvezzo alle Arti Oscure. Doge gli dice di non credere ad una parola della Skeeter. Il discorso viene interrotto dalla signora Muriel, che invece adora la Skeeter e dice di leggerla sempre. Anzi, vuole ordinare la biografia di Silente. Iniziano quindi a parlare di Albus Silente, e Muriel lo critica, dicendo che è colpa solo sua la morte della sorella.
Doge s’infuria, ma la Muriel è serena e gli dice che lui è troppo accecato dall’affetto e non vede la reltà di Silente. E dopotutto, chi non era con lui negli anni della famiglia, non può sapere cosa sia realmente successo. Per questo vuole leggere la biografia. E poi, la sorella di Silente non era una strega, era una Maganò.
A quel punto anche Harry si irrita e urla che non è possibile, altrimenti Silente glielo avrebbe detto.
La Muriel si insospettisce e gli chiede come mai avrebbe dovuto dirlo proprio a lui…
Allora interviene Doge, che dice che Albus non parlava della sorella perché era rammaricato dalla sua malattia. Ma Muriel risponde che nessuno l’ha mai proprio vista, tranne al funerale. Morta. E poi gli chiede dove fosse Albus quando la sorella veniva rinchiusa in cantina dalla madre, che era una persona pessima e terrificante e che si vergognava della figlia.
Doge dice che invece era malata, ma Muriel afferma che suo cugino che lavorava al San Mungo non l’aveva mai vista in ospedale.
Harry è sconcertato: come lui era stato rinchiuso dagli zii perché un mago, la sorella di Silente aveva subito lo stesso destino al contrario, rinchiusa perché non strega?
Muriel allora dà il colpo di grazia: se Kendra fosse stata ancora viva, probabilmente avrebbe ucciso lei Ariana, ma era già morta quando è deceduta anche la figlia… quindi probabilmente è stata colpa dei fratelli. E chi portava avanti la casa allora? Silente. E quando anche il fratello lo ha accusato, lui non ha negato.
Harry vuole capire. Perché Silente non ha fatto nulla se in casa sua succedevano quelle mostruosità, se la madre veramente aveva rinchiuso la sorella?
Muriel porta come fonte certa una tale Bathilda Bagshot, che probabilmente ha dato tutte le dritte alla Skeeter. Harry ricorda il nome perché autrice di alcuni libri, e Doge difende ancor più Silente perché la Bathilda Bagshot è inaffidabile. E vive a Godric’s Hollow, dove ha vissuto per diverso tempo anche Silente, quando il padre fu arrestato. Harry allora scopre che la madre e la sorella di Silente sono state sepolte vicino ai genitori di Harry. Ma lui non l’aveva mai saputo. Non può credere che Silente glielo avesse nascosto.
Hermione e Ron si avvicinano, e mentre Harry è ancora sconvolto, arriva un Patronus.
Tutti si fermano a guardarlo.
La notizia è terribile, la voce ferma e rigida di Kingsley Shacklebolt pronuncia una frase: “Il ministero è caduto. Scrimgeour è morto. Stanno venendo.”

Riassunto capitolo 9: Un nascondiglio

Dopo l’apparizione del Patronus, tutto si fa silenzioso.
Qualcuno, come Harry ed Hermione, escono le bacchette, mentre gli ospiti spaventati iniziano a correre da tutte le parti.
Hermione cerca Ron, mentre al centro della pista da ballo appaiono delle figure coperte da mantelli e mascherate. Le bacchette di Tonks e di Lupin, allora, si alzano e lanciano un incantesimo “Protego” verso tutti, e soprattutto i ragazzi.
Hermione continua a cercare Ron, mentre Harry le prende la mano per non perderla.
I due trovano Ron, mentre un fascio azzurro, un incantesimo, si alza sulle loro teste. Poi c’è un momento di caos, di confusione, e quando riprende la tranquillità si trovano a Tottenham Court Road.
Stanno cercando un luogo sicuro dove cambiarsi, si trovano tra altri maghi, in una via trafficata.
Harry si pente di non aver portato con sè il Mantello dell’Invisibilità, ma Hermione, come sempre, ha pensato a tutti: ha i vestiti per entrambi ed il mantello. Grazie ad un incantesimo è riuscita a portarsi dietro tutto quello di cui avrebbero avuto bisogno. Compresi i libri, che aveva impacchettato da giorni, quando erano alla Tana.
Harry si gettò il Mantello dell’Invisibilità sulle spalle e lo mise sopra la testa, scomparendo dalla vista.
Harry si chiede agli altri del matrimonio cosa fosse successo?
Hermione gli dice di stare sicuro, che tanto i mangiamorte stanno cercando solo lui, e tornare indietro vorrebbe dire solo mettere in pericolo tutti.
Anche se alla festa c’erano membri dell’Ordine, Harry aveva paura per Ginny e non si dava pace.
Si spostarono verso la strada principale, dove un gruppo di uomini dalla parte opposta stava cantando e passeggiando sul marciapiede.
“Solo per informazione, perché Tottenham Court Road?” chiede Ron a Hermione.
Hermione non ha una motivazione precisa, semplicemente è un luogo talmente inusuale che nessuno può pensarlo.
Adesso bisogna capire dove andare a dormire, visto che Grimmauld Place è inacessibile, essendo aperta anche a Piton.
Decidono di sedersi in un localino, un po’ logoro, che li mette un po’ in soggezione.
Harry, da sotto il Mantello, si sta ritrasformando in lui stesso, mentre la pozione polisucco perdeva effetto. Tira fuori gli occhiali dalla tasca e se li mette.
Ron vuole andare al Paiolo Magico, ma Hermione è contraria: Voldemort ha preso il Ministero, adesso tutto è pericoloso.
Ordinano qualcosa, ma poi decidono di spostarsi verso la periferia, dove Hermione cercherà di comunicare con l’Ordine attraverso un Patronus.
Ma purtroppo non fanno in tempo, che due Mangiamorte li attaccano. Per fortuna riescono a schivare i loro incantesimi, ed Harry disarma e mette ko un Mangiamorte attraverso un incantesimo Stupeficium. Ma l’altro Mangiamorte attacca Ron e lo blocca. Allora Harry prova un Expeliarmus, ma sbaglia. Il Mangiamorte ricambia l’incantesimo e sbatte Harry contro un muro, facendogli perdere il mantello. Mentre sta per attaccarlo nuovamente, Hermione interviene con un Petrificus Totalus, ed il Mangiamorte cade, pietrificato.
Hermione libera con un altro incantesimo Ron, che è leggermente ferito dalle corde.
Harry allora dice che riconosce uno dei Mangiamorte, era presente il giorno della morte di Silente. Ron dice che uno è Dolohov e l’altro Thorfinn Rowle. Come hanno fatto a trovarli?
Si sente un rumore vicino alla porta, allora Ron usa il Deluminator ed immerge il caffè nell’oscurità.
Cosa fare dei due mangiamorte? Ucciderli? Decidono di toglier loro la memoria, e di non macchiarsi di un uccisione. Nessuno ha mai provato quell’incantesimo, ma Hermione ne conosce la teoria. Punta la sua bacchetta in testa a Dolohov. Obliviate! E l’uomo storce gli occhi, perdendo la memoria.
Tolgono la memoria anche all’altro Mangiamorte e poi decidono di rimettere in ordine il locale, affinché non si accorgano di quello che è successo.
Si chiedono come i Mangiamorte li abbiano trovati, ed Hermione sospetta che siano riusciti a tracciare Harry e le sue magie, come se ancora non avesse compiuto 17 anni.
Secondo Harry l’unico posto dove andare è Grimmauld Place, sia perché Malocchio Moody aveva messo una protezione contro Piton, sia perché se arrivasse solo lui Harry lo affronterebbe volentieri. D’altronde, meglio affrontare un solo mangiamorte che tanti.
Quindi vanno via di lì, e vanno a Grimmauld. Al numero 12 Harry tocca la porta con la bacchetta ed entrano.
Sembra che qualcuno sia stato lì da poco e quando si decidono a vedere le altre camere, si ode la voce di Moody, che chiede se fosse entrano Piton.
“Non siamo Piton” rispondono loro.
A quel punto si alza un ombra dal fondo della stanza e si avvicina ai ragazzi. Hermione e Ron alzano la bacchetta, ma Harry li ferma e ad alta voce dice che loro non sono assassini, non hanno ucciso nessuno. L’ombra allora svanisce.
Si tratta di una sorta di fantasma, che sarebbe servito a spaventare Piton.
I tre controllano la casa attraverso un Homenum revelio, che serve a percepire presenze umane.
Pare non ci sia nessuno, ma Ron si preoccupa: se qualcuno li sta comunque tracciando?
A quel punto Harry inizia ad urlare di dolore, la cicatrice gli brucia e vede un’ombra passargli davanti. E’ uno dei collegamenti che ha con Voldemort, ed Harry spiega che ha provato rabbia dentro di sé. Probabilmente quando Voldemort si arrabbia riesce a stabilire un collegamento con Harry. Hermione gli dice di fare attenzione, di ricordarsi che Silente voleva che lui chiudesse la mente, per non ripetere quanto successo quella sera che è morto Sirius e che Voldemort l’aveva ingannato con immagini false.
Nel silenzio, allora, arriva un Patronus. Ha un messaggio “La famiglia è salva. Non replicate. Siamo sorvegliati”.
Ron alterna disperazione a sollievo ed Harry, pensando a Ginny, dice di capirlo.
Decidono di mettersi a dormire, ma Harry prima si chiude in bagno, dove ha un altro attacco di dolore alla cicatrice, e cade a terra disperato e sofferente.
Ha un’altra visione: vede Voldemort che dice a Draco di punire Rowle, perché Harry è nuovamente fuggito. E quando riapre gli occhi ha ancora davanti la faccia terrorizzata di Rowle.
Hermione bussa per cheidergli se vuolo lo spazzolino. Lui ringrazia, cercando di mantenere una voce tranquilla, nonostante la visione ed il dolore.
 
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Riassunto capitolo 10: Il racconto di Kreacher

Quando Harry si sveglia nel sacco a pelo si rende conto che Hermione e Ron hanno dormito tendendosi le mani, e si sente profondamente solo. Solo e senza nessuno, neanche più il dolore della perdita di Silente. Ormai, dopo aver sentito quelle accuse al preside, durante il matrimonio di Bill e Fleur, è pieno di dubbi, non sa cosa significano i regali che Silente ha lasciato, non sa quale è stata la vera sorte della sorella Ariana, e soprattutto perché lui non gliene abbia mai parlato.
Senza svegliare gli amici decide di vagare un po’ per la casa, ricordando quando si erano riuniti con l’Ordine. Giunge davanti alla stanza di Sirius, in cui non era mai entrato.
La stanza è ben arredata, piena di poster di Grifondoro e di ragazze e motociclette babbane. Vi è anche una foto dei tempi della scuola, dove riconosce suo padre James da ragazzo assieme a Sirius, Lupin e Minus. Per terra ci sono diversi libri in disordine, sintomo che probabilmente qualcuno è passato di lì a controllare e perquisire.
Ci sono anche pezzi di carta, che Harry verifica essere pagine di alcuni libri di magia ed una lettera indirizzata a Felpato.
La lettera ringrazia Felpato per il regalo di compleanno dato ad Harry per il suo primo anno: una scopa giocattolo che lo ha reso molto felice e che lascia intendere che sarà un ottimo giocatore di Quidditch.
Poi si parla del compleanno, festeggiato a base di the assieme alla vecchia Bathilda.
La lettera, a quel punto, si capisce esser scritta dalla madre di Harry, che riferisce che ad entrambi sia dispiaciuto che Felpato non fosse stato presente al compleanno, ma “l’Ordine viene prima”. Poi aggiunge che Silente ha il Mantello dell’Invisibilità di James e che quindi lui non puà fare nessuna uscita e che Bathilda è una donna affascinante che ha un sacco di storie divertenti su Silente.
La lettera si interrompeva qui.

Harry non crede ai suoi occhi, ha in mano una lettera di sua madre Lily ancora viva e nota che scrive con la sua stessa grafia.
Dopo averla letta un paio di volte per sentire la vicinanza di sua madre, iniziò a valutarla sotto un’altra ottica.
Si rende conto che i genitori conoscevano Bathilda, e che Silente aveva avuto bisogno del Mantello dell’Invisibilità del padre.
Inizia a cercare il pezzo mancante della lettera, ma sotto un mobile trova la sua foto da bambino con la scopa descritta nella lettera. Dell’altro pezzo del foglio non vi era traccia. Forse proprio quello era servito a chi s’era intrufolato nella casa di Sirius? Il pezzo dove si diceva che “Sembra incredibile che Silente…”? E cos’era incredibile?
A quel punto arriva Hermione, preoccupata perché non riusciva a trovare Harry.
Dopo averlo rimproverato si ferma con lui a parlare della lettera appena trovata e di come ogni stanza della casa sembra essere stata già visitata da qualcuno.
Poi iniziano a parlare di Bathilda ed Harry esprime di nuovo la volontà di andare dove sono seppelliti i suoi genitori, ma Hermione lo prega di non farlo: i Mangiamorte li troverebbero troppo facilmente. E poi, davanti ai dubbi di Harry su Silente, gli dice che dovrebbe non farsi influenzare da gente cattiva come la Skeeter o la zia Muriel.
Quindi scendono a fare colazione, ma si imbattono in una porta che reca la scritta “Non entrare senza il permesso espresso di Regulus Arcturus Black.”
A quel punto tutto è chiaro. R.A.B. era Regulus Arcturus Black, ex Mangiamorte che, distaccatosi da Voldemort, voleva vederne la morte e per questo poi era stato ucciso.
Chiamato anche Ron, Hermione apre la porta chiuse a chiave con l’incantesimo Alohamora, ed entrano.
La stanza era decorata con i colori di Serpeverde, e conteneva un sacco di ritagli di giornale su Voldemort. Regulus ne era stato un grande fan.
Harry scopre anche che aveva giocato nella squadra di Quidditch della scuola e che effettivamente assomigliava molto a Sirius.
Anche in quella stanza i cassetti erano stati rovistati, alla ricerca di chissà cosa.
Hermione cerca con la magia di trovare il medaglione di RAB, ma non ci riesce, allora invita gli altri a cercarlo con lei… nonostante la strane protezioni che RAB aveva più volte dimostrato di aver messo nella casa, trappole di cui Ron si ricordava bene…
Hermione ipotizza che il medaglione sia nell’armadietto del salotto, dove ha la tana l‘elfo domestico Kreacher, che Harry aveva a sua volta ereditato da Sirius.
Harry lo chiama e Kreacher è costretto ad ubbidire al suo nuovo padrone. Dalle domande, i tre giovani maghi scoprono che il medaglione, che era stato prima rubato da Kreacher ma adesso non è più in casa, rubato da Mundungus Fletcher.
Kreacher allora afferma di non essere stato in grado di eseguire gli ordini del padrone Regulus e di essere disperato. Allora Harry gli chiede di raccontagli tutta la storia, e scopre che Kreacher era stato donato da Regulus a Voldemort, perché aveva bisogno di un elfo. Lo stavano sacrificando al Lago Nero, ma poi Regulus, un momento prima che Kreacher morisse, lo richiamò a casa. La magia degli elfi è diversa da quella dei maghi e Kreacher era riuscito a smaterializzarsi, cosa che Voldemort non aveva considerato.
Tornato a casa, Regulus lo aveva interrogato e poi si era fatto portare nella caverna di Voldemort, dove aveva costretto Kreacher a scambiare i medaglioni, tornare a casa e distruggere il medaglione che portava con sè, mentre lui, RAB, veniva risucchiato negli inferi.
Ma Kreacher adesso afferma di non essere mai riuscito a distruggere il medaglione, ed inizia a punirsi. Hermione allora lo giustifica, dicendo che quando Kreacher ha denunciato Sirius a Voldemort, lo ha fatto solo perché la signora Black era l’unica che fingeva di trattarlo bene, dura sorte degli elfi domestici.
Allora Harry chiede gentilmente all’elfo di trovare Mundugus e il medaglione, per finire il lavoro di Regulus, affinché non fosse morto invano. Gli regala il falso medaglione, mentre l’elfo si smaterializza contento salutando tutti.
 
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Riassunto capitolo 11: La bustarella

Harry è speranzoso per il ritrovamento di Mundugus, d’altronde se Kreacher era riuscito a scappare dal Lago Nero, sicuramente sarebbe riuscito a ritrovare il ladro.
Ma l’elfo non torna né quel giorno né i giorni successivi, mentre nel cortile davanti alla casa appaiono due uomini vestiti di nero, che i tre ipotizzano siano Mangiamorte che stanno sorvegliando la casa dopo aver saputo che Harry l’ha ereditata da Sirius. Ma non sanno come entrare, la casa è protetta da un incantesimo dell’Ordine e di Malocchio Moody soprattutto.
Nell’attesa del ritorno dell’elfo, nella casa sale la tensione.
Hermione cerca - inutilmente - di leggere I Racconti di Beedle il Bardo, il libro che le ha lasciato Silente, mentre Ron gioca con lo Spegnino, facendo in continuazione andar via la luce.
Harry girovaga per la casa, quando si accorge che alla porta di ingresso qualcosa si sta muovendo. E’ un mago che sta entrando, incappucciato. La maledizione di Moody si attiva, ma anche questa volta non è Piton e si dissolve. Harry alza la bacchetta ed intima l’intruso di fermarsi, mente il quadro della signora Black inizia ad urlare.
Hermione e Ron allora si precipitano da Harry, bacchette pronte.
Ma l’uomo incappucciato si rivela: è Lupin, anche se Harry non ci crede e lo costringe a fare la sua biografia: “Io sono Remus John Lupin, lupo mannaro, conosciuto come Lunastorta, uno dei quattro creatori della Mappa del Malandrino, sposato con Nymphadora, conosciuta come Tonks, e ho insegnato a te come fare un Patronus, Harry, e il tuo prende la forma di un cervo.”
Allora Lupin spiega ai ragazzi che i Mangiamorte sono dappertutto, e che non sanno per ora che lui è lì in casa di Sirius. Anche se Lupin è preoccupato su come i Mangiamorte avessero fatto a scoprirli quando si erano materializzati a Tottenham Court Road.
Iniziano a parlare del matrimonio e di come Kingsley li abbia salvati grazie all’avviso arrivato col Patronus. Molti invitati, infatti, si era smaterializzati, riuscendo a fuggire.
Avevano anche interrogato e torturato per ore il Ministro, per fargli confessare dove fosse Harry, ma lui aveva resistito. E alla Tana, nessuno aveva parlato.
Harry chiede se i Mangiamorte avessero superato i cerchi protettivi, e Lupin risponde che ora che hanno in mano il Ministero per loro è facile.
Lupin mostra ad Harry una copia della Gazzetta del Profeta, in cui Rita Skeeter titola che Harry deve parlare a proposito della morte di Silente, essendo lui l’unico presente.
Anche la Gazzetta, in pratica, è stata presa dai Mangiamorte, ed al mondo magico è stato detto che il Ministro si è dimesso ed è subentrato Pius Thicknesse, che è sotto maledizione Imperius.
Ron si domanda perché Voldemort non si è auto-eletto Ministro, ma Lupin gli fa notare che non ne ha bisogno. Anche se molti hanno capito cosa è successo e che Voldemort è dietro il Ministero, si bisbiglia e non si parla a chiare lettere a riguardo per paura della vendetta del mago oscuro.
Inoltre, come se non bastasse, il Ministero ha iniziato a fare un censimento dei maghi purosangue e dei mezzosangue, perché si è diffusa la teoria che chi è nato da famiglia babbana può aver avuto le capacità magiche solo attraverso un furto.
Ron si oppone: la magia non si può rubare, altrimenti non ci sarebbero tutti quei Maganò.
Ma Lupin dice che il Ministero ha convinto tutti e sta facendo tante ricerche a riguardo per scoprire tutti i mezzosangue.
Allora Ron dice che dirà a tutti che Hermione è sua cugina e ridisegnerà il suo albero genealogico…
A quel punto Lupin inizia a parlare di Hogwarts, dicendo che adesso è obbligatorio che ogni mago ed ogni strega frequentino la scuola inglese, senza possibilità di trasferirsi in qualche scuola all’estero. Così Voldemort avrà sott’occhio l’intera popolazione di maghi.
Lupin propone ad Harry di seguirli e dargli la loro protezione, anche perchè sua moglie Tonks è al sicuro… ed aspetta un bambino.
Harry sente nella voce di Lupin qualcosa di strano, mentre lui fa sorrisi forzati e rinnova il suo invito a seguirli. Ma Harry non è convinto e chiede a Lupin di spiegargli meglio cosa ha in mente.
Lui, allora, afferma di aver fatto un errore a sposare Tonks perché lui è un Lupo Mannaro e la cosa non è ben vista dai maghi, né tantomento dalla famiglia di Tonks.
Allora Harry gli dà del codardo, e Lupin esce la bacchetta e lo scaraventa contro il muro della cucina, andando via.
Hermione cerca di fermarlo ma non ci riesce, e si arrabbia con Harry, che dice che Lupin se l’è cercata: i genitori non devono lasciare i loro bambini a meno che non sia proprio necessario. Anche se gli amici non sono daccordo, lui pensa di aver fatto la cosa giusta, così Lupin tornerà da Tonks, anche se si domanda cosa gli avrebbe detto il padre…
Mentre sfoglia la Gazzetta lasciata lì, si accorge che c’è una foto di Silente con tutta la famiglia, da giovane. Sopra il titolo recitava:

Un estratto esclusivo della biografia di Albus Silente.
di Rita Skeeter

Kendra Silente, non sopportando l’incarcerazione del marito Percival, decise di riportare la sua famiglia a Godric’s Hollow, scena della famosa salvezza di Harry Potter.
Poiché Godric’s Hollow era abitata da diverse famiglie di maghi, ma tutti estranei a quanto accaduto al marito, Kendra potè vivere serenamente. Il suo brutto carattere la portò anche a tenere tutti lontani, ed infatti come dichiara Bathilda Bagshot, le aveva sbattuto la porta in faccia al primo tentativo di socializzazione. Inoltre, Bathilda Bagshot non aveva mai saputo dell’esistenza della figlia, perché la teneva rinchiusa dall’età di sette anni, quando non erano apparsi i sintomi della sua capacità magica.

L’articolo finisce annunciando che la settimana successiva si sarebbe pubblicato il capitolo su “Albus Silente ad Hogwarts”.
Quanto ha letto fa aumentare i dubbi in Harry, che desidera sempre più recarsi a Godric’s Hollow e parlare con Bathilda.
Ad un tratto però sente un rumore in cucina e si ricorda di Kreacher. L’elfo arriva con Mundungus Fletcher, il ladro del medaglione. Hermione subito lo disarma, e Ron lo afferra bloccandolo.
Allora Harry si avvicina puntandogli contro la sua bacchetta, mentre l’elfo si scusa per aver ritardato un po’.
Mundugus inizia a giustificare la sua fuga dopo l’uccisione di Malocchio Moody, ma Harry gli dice che quello che vuole sapere è cosa ha preso da casa di Sirius. Lui gli dice che c’è solo tanta immondizia ed allora Kreacher si avvicina con una grossa padella di rame ed inizia a picchiarlo in testa. Harry lo ferma: gli serve cosciente, poi l’elfo potrà farne ciò che vuole.
Chiede a Mundugus cosa ne ha fatto del medaglione e lui dice di averlo venduto al miglior offerente, ovvero ad una donna, che si diceva del ministero, incontrata a Diagon Alley. Dalla descrizione sembra proprio Dolores Umbridge.
Allora Harry appicca un fuoco davanti alla faccia di Mundugus, ferendosi anche lui le mani, mentre Hermione fa arrivare una secchiata d’acqua sul mago per spegnerlo, ma quasi affogandolo.
 
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Riassunto capitolo 12: La magia è potere

Per tutto agosto al numero 12 di Grimmauld Place tutto scorre normalmente, a parte la curiosità per quell’errore di numerazione, che dall’11 portava subito al 13 in quella via…
Il 1° settembre, mentre una folla numerosa si raccoglie davanti alla casa “invisibile”, Harry ritorna in casa trovandola lustra e pulita dal suo elfo. Harry ha con sé con l’edizione della Gazzetta del Profeta. Dentro vi è una notizia sconvolgente: Piton è il nuovo preside di Hogwarts, nominato dopo le dimissioni del prof. di Babbanologia Alecto Carrow. Il fratello di Severus, Amycus, è insegnate di Difesa contro le Arti Oscure.
Hermione si domanda come possano accettarlo gli altri professori che sanno che Piton è l’assassino di Silente, ma Harry le spiega che probabilmente non hanno alternative: o l’insegnamento o Azkaban.
Mentre mangiano, Ron pensa un po’ rattristato al fatto che da sei ore sia ormai partito l’espresso per la scuola di magia, dove sicuramente sono Neville, Luna e Ginny, e di come tutti quei Mangiamorte fuori continuino ad aspettare che loro escano.
Allora arriva Hermione, che ha riposto nella sua borsa il quadro di Phineas Nigellus Black, l’antenato di Sirius che può muoversi tra il quadro in casa e quello nello studio del preside: così facendo, se Piton dovesse mandare Phineas a controllare la casa… vedrebbe solo l’interno della borsa di Hermione.
I tre iniziano a parlare di come entrare al Ministero. Harry, appostato col Mantello dell’Invisibilità, ha visto il padre di Ron, ma di Dolores Umbridge, che cercano per via del medaglione, non c’era traccia. Inoltre, inizia una discussione tra Ron ed Hermione, su alcuni particolari sul vestiario dei dipendenti che Ron si è dimenticato di riferire.
Harry dice che è il caso di intrufolarsi già il giorno seguente, che aspettare oltre non fa che peggiorare la situazione: la Umbridge può aver buttato il medaglione.
Hermione è molto preoccupata, mentre Harry è convinto che bisogna rischiare, d’altronde sono quattro settimane che spiano il Ministero…
Mentre scherzano per una battuta di Harry, lui pronuncia il nome di Voldemort e la cicatrice inizia a fargli terribilmente male e scappa in bagno.
Ha un’altra visione: Voldemort è alla ricerca di Gregorovitch, e va alla casa dove viveva e minaccia la signora che ci vive… fino a quando Harry non vede un lampo di luce verde… una maledizione imperdonabile.
A quel punto arrivano Ron ed Hermione, che subito capiscono che Harry ha avuto un altro collegamento mentale con Voldemort. Hermione si arrabbia, perché quel contatto diventa molto pericoloso. Ma Harry le risponde che, non potendolo evitare, adesso vuole usare questo contatto per scoprire un po’ di cose. Come ad esempio perché vuole Gregorovitch, il costruttore di bacchette. Harry sospetta che lo vuole per spiegargli come mai la bacchetta di Harry sia stata più forte della sua, cosa che Olivander non ha saputo dirgli. Inizia una discussione tra Harry ed Hermione, che Ron interrompe ricordando che devono ripassare il piano per entrare al Ministero.
La notte passa in fretta, i tre hanno imparato a memoria il piano di azione, e la mattina partono per il Ministero, smaterializzandosi a turno sotto il Mantello dell’Invisibilità.
Al Ministero inizia il piano: Hermione schianta una maga e si trasforma in lei grazie alla Pozione Polisucco. Allora addescano un altro mago, addetto alla manutenzione, e grazie alle caramelle vomitose lo mettono KO ed usano nuovamente la Pozione Polisucco per trasformare Ron. Alla fine tocca ad Harry, che diviene un muscoloso uomo ricciuto.
Allora, Ron ed Harry, fingendosi i due maghi del ministero, si intrufolano in un bagno e si trasportano, attraverso lo scarico di un bagno, nel caminetto dell’atrio che un tempo ospitava una bella fontana, ed invece adesso lasciava il posto ad una statua nera con due maghi seduti su corpi umani (babbani) ed una scritta: Magia è potere.
Non hanno il tempo di entrare negli uffici che arriva Yaxley, il Mangiamorte. L’uomo chiede a Ron (trasformato) di aggiustare il tetto del suo ufficio, pena la condanna di sua moglie, considerata una mezzosangue.
Ron allora si reca nell’ufficio, su suggerimento di Hermione proverà prima l’incantesimo Finite Incantatem, poi Impervius, mentre Hermione ed Harry cerceranno la Umbridge. Ma quando l’ascensore si apre, dopo che Ron è già sceso, Hermione decide di seguirlo, per evitare che combini pasticci. Ma in quel momento…
“Le griglie dorate scivolarono di fianco ancora una volta ed Hermione sussultò. Quattro persone stavano davati a loro, due di loro impegnate in una discussione: un mago dai capelli lunghi che indossava magnifici vestiti neri e oro e una strega tozza e tarchiata che portava un fiocco di velluto nei corti capelli e stringeva un portablocchi al petto“.
 
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Riassunto capitolo 13: La commissione per la registrazione dei Babbani

Ad entrare nell’ascensore è proprio la Umbridge, che quando vede Hermione, trasformata in Mafalda, le chiede se è lì per lei. Hermione risponde si, titubando.
Nel frattempo Harry è costretto a scendere dall’ascensore, ed a inventare una scusa al Ministro per il fatto che Runcorn (l’impiegato in cui si è trasformato) si trova lì.
Quando resta solo si nasconde sotto il Mantello dell’Invisibilità, ha intenzione prima di raggiungere la stanza della Umbridge e poi di far tornare insieme i tre amici: in effetti, non avevano mai pensato a cosa fare nell’eventualità fossero stati divisi.
Ad un certo punto si trova davanti ad un ufficio alquanto particolare, in cui il lavoro si svolge all’unisono a tal punto da ipnotizzare chi guarda.
Vede una catasta di opuscoli e per scoprire di cosa si tratta si avvicina e ne prende uno, nascondendolo sotto il mantello.
Il libro dalla copertina rosa recita: Mezzosangue. E il pericolo che presentano per una pacifica società purosangue.
Un'impiegata inizia a scherzare con altri maghi, dicendo che la “vecchia strega” interrogherà tutto il giorno i mezzosangue e qualcuno le risponde di sperare che oltre ad un occhio non abbia anche delle orecchie magiche. A quel punto Harry nota che incastonato in una porta c’è un occhio che lui conosce bene: l’occhio magico di Astor Moody.
Sulla stessa porta due targhe: Dolores Umbridge. Sottosegretario Anziano del Ministero e Capo della commissione di Registrazione dei Nati Babbani.
Per entrare Harry fa caos nella stanza degli impiegati con un Detonatore Spia, e ci riesce.
La stanza è uguale a quella che la Umbridge usava nella scuola di Hogwarts, quando fu nominata dal Ministero: tutto rosa, con pizzo, fiori, centrini, i piattini al muro con i gatti.
Da dietro la porta stacca l’occhio magico di Moody e se lo mette in tasca, mentre gli impiegati sono troppo indaffarati intorno al Detonatore.
Mentre fruga nei cassetti alla ricerca del medaglione, motivo per cui è giunto fino a lì, scopre in un cassetto un fascicolo su Arthur Weasley.
Nel fascicolo è accertata la discendenza purosangue della famiglia, ma il signor Weasley è sospettato per la sua passione per i Babbani. E per la vicinanza di Harry, che è segnato come "Indesiderabile Numero Uno". Mentre, arrabbiato, cerca di trovare il medaglione si accorge che su una libreria c’è il volume “La vita e le bugie di Albus Silente” di Rita Skeeter.
Mentre lo guardava entra Thicknesse e solo per una pura fortuna Harry riesce a mettersi in tempo il Mantello dell’Invisibilità.
Mentre il Ministro lascia un messaggio alla Umbridge, Harry fugge via e valuta il fatto che il medaglione probabilmente non è mai stato lì. Ora deve ritrovare Ron ed Hermione e portarli fuori dal Ministero, prima che l’effetto della Pozione Polisucco svanisca.
Ma nell’ascensore incontra Ron, che gli chiede dove sia Hermione. A quel punto entra anche il padre di Ron, che gli suggerisce (non riconoscendolo) di usare l’Incato Metereologico per far cessare la pioggia nell’ufficio di Yaxley. Ron allora esce dall’ascensore, ma Harry non ci riesce bloccato dal signor Weasley stesso, che lo crede Runcorn, e che lo accusa di diverse nefandezze.
Quando Arthur esce, Harry indossa nuovamente il mantello e cerca Hermione. Davanti al Dipartimento Misteri inizia a provare un gran freddo e sente la presenza dei Dissennatori. Quando arriva nel corridoio vede una scena impressionante: i mezzosangue sono tenuti lì ad aspettare mentre una schiera di Dissennatori si muove su di loro.
Harry fa uno sfonzo enrome a passarea tra i Dissennatori senza lasciarsi andare, ma la sua concentrazione è rotta dall’arrivo delle urla disperate di un mago che afferma di non essere un Mezzosangue, che viene poi portato via dai Dissennatori. E’ il turno della Cattermole, ed Harry si intrufola nella stanza assieme a lei. La sala giudiziaria è terribile. Piena di Dissennatori. Dentro ci sono sia la Umbridge che Yaxley, ed Harry scorge anche Hermione.
Ad attirare la sua attenzione, però, è un gatto argenteo, un Patronus (sicuramente della Umbridge) che cammina e che serve a proteggere gli inquisitori dallo sconforto emanato dai Dissennatori.
La singora Cattermole subisce un interrogatorio, mentre Harry avvisa Hermione sussurandole nell’orecchio che è lì. Durante l’inquisizione, la Umbridge si sporge dal suo banco ed Harry nota che ha attaccato al collo il medaglione che stanno cercando.
La Umbridge continua a torturare verbalmente la Cattermole, dicendole che è una Mezzosangue e che i suoi genitori erano fruttivendoli e che sarebbe il caso che lei dicesse a quale mago ha rubato la bacchetta.
Allora Harry non ce la fa più e uscendo la bacchetta dal mantello, con uno Stupeficium mette a terra sia la Umbridge che Yaxley. I Dissennatori iniziano il loro attacco, ma Harry invoca il suo Patronus. E’ caos.
I Dissennatori cercano di attaccarli, ma il cervo-patronus li tiene per ora lontani. Harry prende l’Horcrux mentre Hermione lo duplica per confondere la Umbridge quando si sveglierà.
Nel frattempo liberano la Cattermole, ed anche Hermione convoca il suo Patronus, una lontra.
Passando dal corridoio Harry convince i nati Babbani che sono stati liberati e consiglia loro di scappare e nascondersi, anche all’estero.
Quando sono davanti all’ascensore compare Ron, che avvisa gli altri che ormai sanno che ci sono degli intrusi nel Ministero.
Harry, avendo intuito nella giornata che Runcorn era di un livello alto al Ministero, giunti nell’atrio detta legge e fa liberare - minacciando di esaminare un albero genealogico - un caminetto di uscita. I mezzosangue scappano, ma in quel momento arriva il vero signor Cattermole, che ha smesso di vomitare. Ron è in panico, ma non ha il tempo di preoccuparsi: arriva Yaxley che ordina di chiudere ogni uscita, e capisce che quelli sono Harry e soci.
Schivando per un pelo una maledizione, i tre si ritrovano in un bagno.
Iniziano a scappare per il 12 di Grimmauld Place, ma proprio quando sono davanti, Harry sente le mani di Ron ed Hermione sfuggirgli, e poi diventare come una morsa, mentre il mondo si fa buio.
 
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Riassunto capitolo 14: Il ladro

Quando Harry si sveglia, dopo “il buio” che lo ha colto nello smaterializzarsi, si ritrova tra il fogliame, e pensa di essere nella Foresta Proibita. Ma quando si alza capisce di essere altrove (Hermione svelerà dopo si tratta dei boschi dove si è tenuta la Coppa del Mondo di Quidditch).
Ron è a terra, vicino a lui Hermione. Ha un lato completamente insanguinato, mentre sta finendo l’effetto della Pozione Polisucco. Harry non capisce cos’abbia Ron, ma Hermione lo informa che è stato vittima di un’incatesimo: dall’avambraccio manca un pezzo di carne.
Hermione interviene con l’Essenza di dittamo, mentre trema. La ferita, a contatto con l’Essenza si chiude.
Allora Harry chiede ad Hermione cosa è successo e lei le dice che quando si sono smaterializzati Yaxley la ha afferrata e si è smaterializzato con loro fino a Grimmauld Place, dove ha lasciato la presa, consentendo ad Hermione di farli materializzare da un’altra parte. Non possono più tornare a Grimmauld Place, perché nel momento in cui è entrato con loro ha “conosciuto il segreto” e quindi adesso ne ha accesso.
Ron a quel punto si sveglia, ma è troppo debole per spostarsi, allora Hermione fa degli incantesimi di protezione, mentre Harry cerca di montare una tenda da campeggio.
A quel punto inizia una discussione sul fatto se sia giusto o meno chiamare Voldemort col suo vero nome: Ron dice di chiamarlo Voi-Sapete-Chi, gli altri protestano.
Nella tenda, Hermione mostra il medaglione tolto alla Umbridge: largo come un uovo di gallina e con una S incisa e decorata con delle pietre verdi.
Il problema, oltre che distruggerlo, è scoprire come aprirlo e vedere cosa c’è al suo interno, ma nessuno degli incantesimi che provano funziona. Allora decidono di custodirlo finché non troveranno il modo di distruggerlo ed aprirlo.
Iniziano così i turni di guardia, e tutto procedere per il meglio fino a sera.
Mentre durante un turno, Harry sente dei strani rumori provenire dal bosco, inizia a pensare agli Horcrux e a come sia difficile custodirli, trovali e distruggerli, di quale peso si sono addossati e quale sfida stanno affrontando. Ma soprattutto pensa alla profezia: “Nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive”. Lui è condannato a restare in quella guerra con Voldemort, Ron ed Hermione, volendo, possono anche andar via. Per far passare quei pensieri vola con la mente a Grimmaud Place, dove Kreacher forse è stato torturato dai Mangiamorte.
La cicatrice inizia a bruciare, e ad un tratto Harry ha un’altra visione.
Gregorovich ha una bacchetta puntata in testa, e dondola testa in giuù legato. Ha capelli bianco ed una folta barba, e afferma che l’oggetto misterioso gli è stato rubatao anni fa. Harry lo guarda negli occhi ed entra nella sua testa: vede Gregorovich correre in un corridoio e scoprire un giovane mago che ruba il prezioso oggetto. Poi una luce verde… e Gregorovich che urla.
Hermione accorre e sveglia Harry, che afferma di aver sognato. In verità è entrato nuovamente in contatto con Voldemort ed ha visto l’ennesimo assassinio. Eppure perché Voldemort era lì?
Non aveva fatto cenno alla bacchetta di Harry (nucleo gemello a quella sua), né alla creazione di una nuova bacchetta. Stava cercando questo oggetto che è stato rubato e il mago-ladro ad Harry ricorda qualcuno, ma non ha ben chiaro chi. E non è nemmeno riuscito a vedere quale oggetto abbia rubato.
Ron gli chiede se secondo lui Voldemort sta cercando di fare un altro Horcrux, ma Harry sa bene che non è così.
Cosa sta cercando Voldemort? Perchè lo sta cercando? - pensa Harry mentre scende la notte.
 
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Riassunto capitolo 15: La vendetta dei Goblin

La mattina seguente, prima che Ron ed Hermione si svegliassero, Harry seppellì l’occhio di Malocchio Moody sotto un albero e segnò la corteccia con la bacchetta.
Quando gli altri due si svegliano, decidono che cambiare luogo sia la cosa migliore. Hermione, quindi, spezza tutti gli incantesimi e cancella ogni segna del loro passaggio.
Smaterializzandosi arrivano in una cittadina lì vicino ed Harry, sotto il Mantello dell’Invisibilità va alla ricerca di cibo. Ma arrivano i Dissennatori ed Harry fugge via, dicendo poi ai suoi amici che non sarebbe riuscito ad invocare il suo Patronus. Hermione capisce che è colpa dell’Horcrux e glielo fa levare dal collo. Harry sta meglio, ed Hermione indossa il medaglione.
Si spostando di nuovo, non essendo lì più sicuro e si recano in campagna, dove finalmente Ron riesce a mangiare delle uova prese da una fattoria.
Nella tenda però c’è aria tesa: tra la fame e l’angoscia che impone il medaglione, i tre sono spesso nervosi ed irascibili. Tra l’altro non sanno dove cercare gli altri Horcrux, seppur Harry continui ad affermare che il posto migliore è Hogwarts, che per Voldemort è stato molto importante, la sua prima vera casa. Gli altri non sono daccordo, quindi si recano a Londra e, nascosti sotto al Mantello dell’Invisibilità, cercano l’orfanotrofio dove Voldemort è cresciuto: purtroppo però, l’edificio è stato demolito ed ora ci sono solo degli uffici. E così per diverso tempo, continuano a vagare come nomadi, ed ogni volta che tocca ad Harry tenere l’Horcrux, la cicatrice gli fa male ed ha una visione, sempre la stessa: il ladro che ha rubato da Gregorovitch.
Harry inizia a sospettare che i due amici confabulino qualcosa su di lui, e vive in un continuo stato di agitazione.
Una sera, vicino ad un fiume, Ron ed Hermione iniziano a litigare sulla cena, ma Harry li interrompe bruscamente perché sente qualcosa fuori dalla tenda. Hermione ha lanciato gli incantesimi Muffliato e Antibabbani e gli incantesimi di Disillusionamento, e dovrebbero essere al sicuro, ma al di fuori della tenda si sentono pesanti rumori di un gruppo di gente che sale lungo il fiume. Allora escono le bacchette e si tengono pronti per qualsiasi evenienza. Attraverso delle Orecchie Oblunghe ascoltano la conversazione delle voci oltre il fiume e poi capiscono: sono Goblin.
Ma con loro, Harry riconosce il padre di Tonks, e Dean Thomas, compagno di scuola di Hogwarts dei tre amici.
I goblin affermano che quella in corso è una guerra tra maghi e che loro non prendono le parti di nessuno, anche se molti credono che siano con Voldemort, e soprattutto affermano di esser andati via dalla Gringott perchè non riconoscono a nessun mago il diritto di far loro da padrone.
Poi aggiungono che Severus Piton, anche se non se n’è ancora accorto, ha perso qualcosa nei meandi della Gringott, per merito dei goblin.
Allora inizia un discorso sulla spada di Grifondoro, ed i tre scoprono che Ginny ha cercato di rubarla dallo studio di Piton, che a sua volta ha deciso di metterla al sicuro alla Gringott. A quel punto i goblin svelano il mistero: la spada che ha Piton è un falso, ottimo, fatto dai maghi. “L’originale è sta forgiata secoli fa dai goblin e ha certe proprietà che solamente le armi fatte dai goblin possiedono. Ovunque sia il posto in cui si trova la vera spada di Grifondoro, non è certo in una cassaforte della Gringott“.
Poi Dean chiede cosa sia successo a chi ha tentato di rubare la spada, Ginny compresa, e i goblin rispondono che stanno bene. A quel punto inizia un discorso sulla morte di Silente, sui sospetti che ricadono sia su Piton che su Harry. C’è chi ha qualche dubbio che Harry sia il Prescelto, e la Gazzetta del Profeta alimenta questi dubbi. Ma Ted consiglia di leggere Il Cavillo, che ha smesso di parlare di cose strane e si sta dedicando a smuovere l’opinione pubblica pro-Potter.
Tutti comunque si chiedono dove sia finito Harry e se il Ministero lo abbia già catturato ed ucciso.
Quando il gruppo si inoltra nel bosco, Hermione prende dalla sua borsa il ritratto di Phineas Nigellus, perché vuole chiedere a lui se sa chi ha preso la spada di Grifondoro.
Il professor Black appare ed Hermione lo benda. Quindi iniziano a porgli domande. Scoprono che insieme a Ginny a rubare la spada c’erano Neville e Luna, e che la punizione è stata inviarli nella Foresta Proibita per aiutare Hagrid.
Allora Harry gli chiede se può portare nel suo quadro anche Silente, ma il prof Black gli dice che non è possibile muoversi da un quadro all’altro e che comunque lui non gli farà più visita.
Come ultima domanda Hermione gli chiede chi ha toccato per l’ultima volta la spada, e lui risponde che è stato Silente quando la usò per forzare l’anello (che poi si rivelò un horcrux).
Allora capiscono: la spada può distruggere gli Horcrux e quella spada è impregnata del veleno del Basilisco.
Per questo Silente ne ha fatto una copia: per fare in modo che l’abbia Harry (e che a scuola restasse quella che tutti credono originale e che lui aveva lasciato come eredità nel testamento).
Ron allora si rivolta crudele ed accusa Harry perché la spada è un’altra cosa che devono cercare anche se non hanno idea di dove sia.
Ron inizia ad urlare e parla al plurale: “Pensavamo che tu sapessi quello che facevi, che Silente ti avesse dato delle indicazioni!”.
Harry gli ricorda di non averli costretti e che comunque lui l’aveva detto dall’inizio di non avere indicazioni precise da seguire. Ron è su tutte le furie, forse per colpa del medaglione, e dice ad Harry che Hermione lo ha accusato e si è detta delusa. Hermione nega ed inizia a piangere.
In fondo, sono solo tre adolescenti.
Harry chiede a Ron perché non se ne sia ancora andato, Ron dice che se ne andrà anche perché a loro non frega niente della sua famiglia, che sicuramente è in pericolo a causa di Harry.
Stanno per uscire le bacchette quando Hermione lancia un incantesimo Protego e divide lei ed Harry da Ron.
Ron allora lancia il medaglione ed esce dalla tenda, smaterializzandosi nel buio.
Hermione inizia a piangere, Harry prende il medaglione e ascolta la pioggia cadere sulla tenda.
 
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Riassunto capitolo 16: Godric’s Hollow

La mattina seguente sia Hermione che Harry non credono che veramente Ron non ci sia. Sembra assurdo. Eppure non c’è e non torna nemmeno mentre loro ritardano la partenza. E così nei giorni seguenti, Hermione passa ore a piangere ed Harry, nel buio, guarda la Mappa del Malandrino sperando di veder apparire il nome di Ron nei corridoi della scuola. Ma di Ron neanche l’ombra. Però Harry si consolava guardando il nome di Ginny e cercando di farle arrivare i suoi pensieri.
Per la loro ricerca, invece, non erano arrivati da nessuna parte: Harry non ricordava che Silente avesse mai menzionato un posto nel quale avrebbe potuto nascondere qualcosa, soprattutto la spada di Grifondoro. Silente l’aveva lasciato praticamente senza nulla. E la disperazione minacciava di conquistarlo.
Per avere notizie di Hogwart, spesso convocano Phineas Nigellus nel quadro. Da lui vengono a sapere che Piton ha proibito a Ginny di visitare Hogsmeade ed aveva anche emesso nuovamente il decreto della Umbridge per impedire gli incontri di tre o più studenti e qualunque associazione.
Stava arrivando l’inverno e i due amici rimasti non hanno ancora trovato nuovi horcrux. Allora Harry tenta di parlare ad Hermione per convincera a recarsi a Godric’s Hollow, ma lei lo coinvolge nella sua ricerca di decifrare un simbolo che ha trovato sul libro lasciatole da Silente. Si tratta di un occhio triangolare, con la pupilla attraversata da una linea verticale.
Harry si ricorda che si tratta dello stesso simbolo che il padre di Luna indossava attorno al collo e che quindi è il marchio di Grindewald. Un simbolo di magia nera. Che però si trova in un libro per bambini.
Mentre Hermione cerca di capire la situazione, Harry le dice che vuole recarsi a Godric’s Hollow.
Hermione dice che lei ci sta, anche perché potrebbe essere il luogo dove è nascosta la spada. D’altronde è il luogo di nascita di Godric Grifondoro. Inoltre, Hermione legge dal libro di storia della magia che si tratta del luogo dove Bowman Wright, fabbro magico, forgiò il primo boccino d’oro. Tra l’altro, Harry le ricorda che Bathilda Bath vive ancora lì.
Decidono di andare, ma Hermione vuole che prendano tutte le precauzioni, prima di tutto smaterializzarsi insieme sotto il Mantello dell’Invisibilità… anche se la Pozione Polisucco sarebbe la soluzione migliore.
E così fanno, passa un’altra settimana e si trasformano in due Babbani, quindi si recano a Godric’s Hollow.
La cittadina è ridente, ma Harry non ricorda niente, era troppo piccolo quando è andato via. Il villaggio è tutto pieno di neve, ed Hermione si rende conto che è la notte di Natale. Avevano perso la cognizione del tempo!
Ad un tratto vedono il cimitero, e decidono di recarvisi, ma quando passano da vicino ad un obelisco questo si trasforma: appariono tre statue, un uomo con gli occhiali e i capelli scapigliati, una donna coi capelli lunghi e un viso gentile, e un bambino seduto nelle braccia di sua madre. I genitori di Harry e lui.
Si recano nel cimitero, in silenzio e sull’attenti, e scoprono un po’ di morti lì seppelliti. Ci sono anche la madre di Albus, Kendra Silente, e Arianna. Sulla loro tomba un epitaffio che dice: Dov’è il tuo tesoro, lì sarà anche il tuo cuore.
Allora Harry pensa che Silente avrebbe dovuto dirgli di avere le tombe della madre e della sorella nello stesso cimitero dove giacevano i suoi genitori.
Poi Hermione scopre una tomba che reca il simbolo del libro. E’ vecchia e fatiscente, coperta dalla neve. Ma ad Harry interessa solo scoprire la tomba dei suoi genitori… ed infine la trovano.
Sulle lapidi le date di nascita e di morte, ed una frase:
James Potter, nato il 27 marzo 1960, morto il 31 ottobre 1981
Lily Potter, nata il 30 gennaio 1960, morto il 31 ottobre 1981
L’ultimo nemico che deve essere distrutto è la Morte

Quando legge l’epitaffio, Harry teme sia un pensiero dei Mangiamorte, ma Hermione gli dice che probabilmente significa “vivere oltre la morte”.
Harry allora inizia a piangere ed Hermione fa apparire un cespuglio di rose di Natale che Harry ripone sulla tomba.
Poi i due si abbracciano, e vanno via, lasciandosi dietro le tombe.
 
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CAPITOLO 17: IL SEGRETO DI BATHILDA

Harry e Hermione sentono rumori sospetti nel cimitero: hanno ancora l'aspetto di una coppia di babbani (grazie alla Polisucco), ma hanno appena lasciato dei fiori sulla tomba dei Potter, quindi potrebbero essere stati riconosciuti. Escono di corsa dal cimitero e imboccano la strada che conduce fuori dal villaggio, dal lato opposto a quello da cui erano entrati. A un certo punto Harry si ferma e grida: "Guarda!"

Riusciva a vederla: evidentemente l'Incanto Fidelius era morto con James e Lily. La siepe era cresciuta in modo disordinato nei sedici anni trascorsi da quando Hagrid aveva estratto Harry dalle macerie che ora giacevano sparpagliate nell'erba alta un metro. Gran parte del cottage era ancora in piedi, anche se interamente coperta di edera scura e neve; ma il lato destro del piano superiore era stato fatto esplodere; era lì, Harry ne era certo, che l'incantesimo di Voldemort gli si era ritorto contro.

Harry appoggia una mano sul cancello, e in quel momento succede qualcosa: dall'erba e dalle erbacce incolte emerge un cartello.

In questo punto, la notte del 31 ottobre 1981, Lily e James Potter persero la vita. Il loro figlio, Harry, resta ancora oggi l'unico mago che sia mai sopravvissuto all'Anatema che uccide. Questa casa, invisibile ai babbani, è stata lasciata in rovina come monumento ai Potter, e come ricordo della violenza che ha lacerato la loro famiglia.

Tutto intorno all'iscrizione, anonimi maghi e streghe hanno lasciato messaggi e graffiti: "Buona fortuna Harry, ovunque tu sia"; "Siamo tutti con te"; "Lunga vita a Harry Potter".

Arriva qualcuno. Una donna molto vecchia, gobba, ricurva e zoppicante. Si volge verso Harry e Hermione e fa cenno di seguirla. Evidentemente riesce a vederli anche sotto il mantello dell'invisibilità. Harry crede di capire di chi si tratta, e quando le chiede "Sei Bathilda?" la vecchia annuisce in silenzio. Harry e Hermione la seguono.

La casa di Bathilda sembra disabitata da tempo: c'è polvere ovunque, e un cattivo odore. Bathilda chiude la porta e si volge verso Harry. "I suoi occhi erano velati da una spessa cataratta, e affondati in profonde pieghe di pelle traslucida. Il volto era punteggiato di capillari rotti e chiazze brunastre. [...] Annuì di nuovo. Harry divenne consapevole del ciondolo a contatto con la sua pelle; la cosa che c'era dentro, e che a volte tintinnava o batteva, si era svegliata; riusciva a sentirla pulsare attraverso l'oro freddo. Lo sapeva? Riusciva a percepire l'approssimarsi di ciò che l'avrebbe distrutto?"

Harry si guarda intorno. Su un mobile ci sono molti portaritratti, ma almeno sei di essi sono vuoti: le fotografie sono sparite. Ma tra quelle rimaste ce n'è una interessante: il ladro dai capelli d'oro e dal volto allegro, il ragazzo che Harry ha visto sul davanzale del laboratorio di Gregorovitch. Ora capisce dove l'aveva già visto prima: nel libro della Skeeter, fotografato a braccetto con il giovane Silente. Le fotografie mancanti devono essere proprio lì, allora: nel libro.

Harry chiede a Bathilda come si chiama il ragazzo, ma non ottiene risposta, quindi decide di mettersi in tasca la fotografia. Bathilda si esprime a gesti, e fa cenno a Harry di andare al piano di sopra con lei (da solo, senza Hermione). Harry spera vivamente che Bathilda stia per consegnargli la spada di Grifondoro... Una volta giunti in camera da letto, Bathilda parla:

"Tu sei Potter?" sussurrò.
"Sì, sono io. Hai qualcosa per me?" [...]
Poi Bathilda chiuse gli occhi, e diverse cose accaddero nello stesso momento: la cicatrice di Harry prese a fargli male; l'Horcrux diede uno strattone, tanto da far muovere il maglione sul petto; la stanza buia e fetida si dissolse per un attimo. Harry provò un lampo di gioia e parlò con voce acuta e fredda: "Tienilo stretto!"
Harry barcollò: la stanza buia e puzzolente sembrò tornare a circondarlo; non capiva cosa fosse successo.
"Hai qualcosa per me?" chiese per la terza volta, a voce molto più alta.
"Laggiù" disse Bathilda [...]
Nell'istante in cui Harry distolse lo sguardo, per esplorare il disordine alla ricerca di un'elsa di spada, di un rubino, la donna si mosse: Harry la vide con la coda dell'occhio; il panico lo fece voltare e l'orrore lo paralizzò quando vide il vecchio corpo collassare, e l'enorme serpente fuoriuscire dal punto in cui era stato il collo di lei.

E' Nagini, che attacca Harry mordendolo a un braccio, e dicendo in Serpentese "Ssssì, ti tengo sssstretto..." Poi, un fascio di luce rossa, e il serpente è scaraventato in aria: Hermione è accorsa in aiuto di Harry dal piano di sotto. Harry le dice che Voldemort sta arrivando, e insieme scappano dalla finestra.

A questo punto Harry ha una lunga visione di Voldemort, nel corso della quale scopre di aver lasciato cadere nella casa la fotografia del ladro, e che Voldemort l'ha trovata. Ma scopre molte altre cose: attraverso gli occhi e la memoria di Voldemort, rivive i momenti concitati della morte dei suoi genitori.

"Lily, prendi Harry e scappa! E' lui! Corri, vai! Lo terrò a bada..."
Tenerlo a bada, senza neppure una bacchetta in mano! ...Rise prima di lanciare l'incantesimo...
"Avada Kedavra!"
La luce verde invase lo stretto ingresso, illuminò il passeggino addossato al muro, fece risplendere i corrimano delle scale come fulmini, e James Potter cadde come una marionetta a cui avessero tagliato i fili...
[...]
"Non Harry! Per favore... abbi pietà... abbi pietà... Non Harry! Non Harry! Per favore... farò qualsiasi cosa..."
"Fatti da parte... Fatti da parte, ragazza..."
Avrebbe potuto allontanarla dalla culla con uno strattone, ma sembrava più prudente finirli tutti...
La luce verde si irradiò nella stanza e la donna cadde come suo marito. In tutto questo tempo, il bambino non aveva pianto: sapeva già reggersi in piedi, aggrappato alle sbarre della culla, e guardava in volto l'intruso con una sorta di acuto interesse, forse pensando che ci fosse suo padre nascosto sotto il mantello, e che avrebbe fatto altre belle luci, e sua madre si sarebbe rialzata ridendo...
Puntò la bacchetta con molta attenzione sul volto del bambino: voleva osservare la distruzione di quest'unico, inspiegabile pericolo. Il bambino iniziò a piangere: aveva capito che quell'uomo non era James. Vederlo piangere lo infastidiva, non aveva mai sopportato sentir frignare i più piccoli all'orfanotrofio...
"Avada Kedavra!"
E poi si spezzò: era niente, niente se non dolore e terrore, e doveva nascondersi, non qui tra le macerie della casa, dove il bambino era intrappolato e gridava, ma lontano... lontano...

Harry si risveglia nella tenda. Hermione l'ha tratto in salvo, e non riusciva a staccargli l'Horcrux dal petto. Ha dovuto usare un potente incantesimo, e infatti Harry ha ancora una chiazza rossa, come un'ustione. Harry capisce che Bathilda doveva essere morta da tempo, e che Voldemort possedeva il suo cadavere attraverso il serpente. Infatti - Harry se ne rende conto solo ora - la vecchia parlava in serpentese. Se solo fossero riusciti a uccidere Nagini...

Ma è accaduto di peggio. Hermione non sa come dirlo a Harry, ma la sua bacchetta si è spezzata in due durante la colluttazione. Il legno è rotto, e i due pezzi sono tenuti insieme solo dalla fragile piuma di fenice. Hermione prova a ripararla, ma non funziona più: "E' come quando Ron ha rotto la sua, nell'incidente con la Ford Anglia: ha dovuto comprarne un'altra". Ma dove la trova una bacchetta il povero Harry, con Gregorovitch morto e Ollivander prigioniero di Voldemort?


CAPITOLO 18: VITA E BUGIE DI ALBUS SILENTE

Harry ha sofferto molto, nella sua breve vita: una volta ha perso tutte le ossa di un braccio, e questo viaggio gli ha già regalato cicatrici sul petto e sul braccio (dove è stato morso da Nagini), oltre a quelle sulla fronte e sulla mano (la penna della Umbridge). Ma mai prima d'ora si era sentito così vulnerabile, debole, nudo: perdendo la bacchetta ha perso la protezione magica dei nuclei gemelli.

Ripone i due pezzi della bacchetta nella borsa di pelle d'asino che gli ha regalato Hagrid; lì dentro c'è anche il Boccino. Quando lo vede, Harry è colto da un impeto di furia verso Silente, che l'ha lasciato a brancolare nel buio, senza una mappa, senza un piano. La situazione è pessima: niente spada, niente bacchetta, Voldemort ha ottenuto la fotografia del ladro...

Ma Hermione sa chi è quel ragazzo biondo, perché si è procurata una copia del libro della Skeeter, a casa di Bathilda. Il ragazzo è Gellert Grindelwald. Harry non crede ai suoi occhi, e cerca il nome di Grindelwald nel resto del libro. La Skeeter racconta che Silente lasciò Hogwarts con ogni onore e gloria - caposcuola, prefetto... - e che stava per partire con Elphias Doge quando sua madre morì. Il libro insinua che una volta diventato capofamiglia Albus avesse continuato a tenere segregata la sorella. Aggiunge che Bathilda Bagshot era amica della famiglia Silente; anzi, al momento della morte di Kendra, Bathilda era l'unica persona a Godric's Hollow a cui la madre di Silente rivolgesse la parola.

L'estate in cui Kendra morì e Silente tornò a casa, Bathilda ospitava un suo lontano parente, un ragazzo di nome Gellert Grindelwald. "Il suo nome è famigerato: in una lista dei maghi oscuri più pericolosi della storia, Grindelwald sarebbe secondo solo a Voi-Sapete-Chi; anche se, non avendo mai esteso alla Gran Bretagna la sua campagna di terrore, il suo nome è poco noto da noi. Educato a Durmstrang, già allora nota per la tolleranza verso le Arti Oscure, Grindelwald mostrò subito un talento precoce, pari a quello di Silente... ma si dedicò a esperimenti così macabri che a sedici anni fu espulso. E quando arrivò a Godric's Hollow, fu naturale che i due ragazzi stringessero amicizia."

La cosa che più turba Harry e Hermione è una lettera scritta dal giovane Silente al suo amico:

Gellert,
quando dici che il dominio dei maghi è PER IL BENE DEI BABBANI: è questo secondo me il punto centrale. Sì, ci sono stati donati dei poteri, e sì, questo potere ci dà il diritto a dominare, ma ci dà anche responsabilità verso coloro che dominiamo. Dobbiamo sottolineare questo punto, perché sarà la pietra angolare su cui costruiremo. Quando incontreremo opposizioni (e sicuramente accadrà), questa dev'essere la base di ogni nostra controargomentazione. Noi prendiamo il controllo PER IL BENE COMUNE. E da ciò consegue che dove incontriamo resistenza, dobbiamo usare soltanto la forza necessaria, e non di più. (E' stato questo il tuo errore a Durmstrang! Ma non mi lamento, perché se non ti avessero espulso non ci saremmo mai conosciuti.)


Albus

Dopo appena due mesi, Silente e Grindelwald si separarono. Non si sarebbero più incontrati fino al duello nel 1945. La Skeeter riferisce che secondo Bathilda fu la morte di Ariana a scavare un solco tra i due ragazzi. Perché Aberforth incolpava Albus per la morte della sorella? La Skeeter insinua che Ariana sia rimasta vittima dei macabri esperimenti di Grindewald e Albus.

Harry è sconvolto. Si era fidato di Silente, aveva visto in lui l'incarnazione della bontà e della saggezza. E ora tutto è crollato. Cos'ha ancora da perdere? Ron, Silente, la bacchetta... Hermione gli ricorda che della Skeeter c'è poco da fidarsi; però è vero che "Per il bene comune" era lo slogan di Grindelwald, e pare proprio che sia stato Silente a inventarlo... Pare che lo slogan fosse inciso anche sul portone di Nurmengard, la prigione in cui Grindelwald rinchiudeva i suoi nemici, e dove fu imprigionato egli stesso dopo il 1945.

Hermione continua a credere che Silente, dopo questi "peccati di gioventù", fosse cambiato, e pensa che Harry sia solo amareggiato perché Silente non gli ha mai raccontato tutto questo. "Ti voleva bene" dice a Harry: "So che ti voleva bene."
 
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view post Posted on 9/8/2007, 17:55
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CAPITOLO 19: LA CERVA D'ARGENTO

Fa talmente freddo, e Harry e Hermione sono così agitati, che decidono di non aspettare l'alba per cambiare nascondiglio. Si materializzano nella foresta di Dean, vicino al confine con il Galles. Mentre Harry è di guardia fuori dall'ingresso della tenda (al momento usa la bacchetta di Hermione), davanti a lui appare una luce argentea, che si muove tra gli alberi. E' una cerva, lucente come la luna: a Harry sembra stranamente familiare, ma non capisce perché. Si guardano per un momento, e poi la cerva si allontana. Harry sa che potrebbe essere una trappola; ma l'istinto gli dice che non si tratta di magia oscura. Si lancia quindi all'inseguimento del patronus.

La cerva lo conduce in una radura, dove c'è una pozza d'acqua ghiacciata. Sotto lo spesso strato di ghiaccio, Harry vede brillare qualcosa: è la spada di Godric Grifondoro. Ovviamente, l'incantesimo "Accio" non sortisce alcun effetto.

Cos'era, Harry si chiese (riprendendo a camminare), che Silente gli aveva detto l'ultima volta che Harry aveva recuperato la spada? "Solo un vero Grifondoro avrebbe potuto tirarla fuori dal cappello". E quali erano le qualità che caratterizzavano un Grifondoro? Una vocina nella testa di Harry gli rispose: il coraggio, l'audacia e lo spirito cavalleresco.

Harry capisce che deve immergersi nell'acqua gelida per recuperare la spada. Spezza il ghiaccio con un incantesimo, si spoglia e si tuffa. Ma indossa ancora il ciondolo: riesce ad afferrare la spada, ma la catena gli si stringe al collo e sta per soffocarlo. Harry perde i sensi; si risveglia a faccia in giù nella neve. Si rende conto di essere stato salvato in extremis da qualcuno: forse di nuovo Hermione? No: è Ron, con i vestiti fradici, che gli chiede perché diamine non si è tolto l'Horcrux dal collo prima di tuffarsi.

Ron ha cambiato idea ed è tornato indietro, sperando che gli altri due possano perdonarlo. Ha faticato molto a trovarli, perché gli incantesimi protettivi di Hermione funzionano bene; ma poi ha visto il patronus/cerva, e l'ha seguito fino alla radura. Spiega che su di lui il ciondolo aveva un effetto più forte che su Harry e Hermione: gli metteva in testa brutti pensieri, inibendo la sua lucidità di pensiero.

Harry pensa che debba essere Ron a rompere l'Horcrux, visto che è stato lui a recuperare la spada. E d'istinto capisce come fare per aprire il ciondolo: parlare serpentese. Harry quindi apre il ciondolo, e Ron ha il compito di colpirlo con la spada.

Dietro il vetro di ciascuna metà del ciondolo riluceva un occhio vivo, scuro e bello come erano stati gli occhi di Tom Riddle prima di diventare scarlatti e con le pupille verticali.
"Colpisci" disse Harry, tenendo fermo il ciondolo sulla pietra. Ron alzò la spada nelle mani tremanti: la punta ondeggiò sopra gli occhi che roteavano veloci, e Harry afferrò il ciondolo con più forza, cercando di mantenere l'equilibrio, immaginando già il sangue che sarebbe uscito dalle finestrelle vuote.
Poi, una voce sibilò dall'Horcrux.
"Ho visto il tuo cuore, e sei mio."
"Non ascoltarlo" disse Harry bruscamente. "Colpiscilo!"
"Ho visto i tuoi sogni, Ronald Weasley, e ho visto le tue paure. Tutto ciò che desideri è possibile, ma lo è anche tutto ciò che temi... Amato meno degli altri, sempre, dalla madre che voleva una figlia femmina... amato di meno, oggi, dalla ragazza che preferisce il tuo amico... Sempre il secondo arrivato, eternamente messo in ombra..."

Dal ciondolo emergono le figure di Harry e Hermione, che continuano a burlarsi di Ron: "Perché sei tornato? Stavamo meglio senza di te... Chi sei tu" dice la finta Hermione, "in confronto al Ragazzo Sopravvissuto?" Il finto Harry dice, sprezzante: "Tua madre ha confessato che avrebbe preferito me come figlio, sarebbe contenta di fare cambio..."

Finalmente Ron riesce a colpire il ciondolo con la spada, e lo spezza. A differenza del diario di Riddle, il ciondolo non oppone resistenza. Harry rincuora subito Ron, dicendogli che tra lui e Hermione non c'è nulla, che le vuole bene come a una sorella. Ron si calma, e chiede scusa per essere scappato via. Harry è pronto a perdonarlo, anche perché Ron gli ha appena salvato la vita, ed è riuscito anche a distruggere l'Horcrux.

Hermione però la pensa molto diversamente. Appena Ron entra nella tenda, gli si scaglia contro, picchiandolo e insultandolo: "Torni dopo settimane - settimane! - e pensi che basti chiedere scusa?" Resterà arrabbiata con lui per giorni e giorni, ma Ron se l'aspettava, e non la prende troppo male. Spiega che sarebbe tornato prima, se non fosse stato aggredito da una banda di "Snatchers" (letteralmente "rapitori"): sono gang che cercano di guadagnare consegnando alle autorità i figli di babbani e i traditori di sangue, sulle cui teste c'è una taglia. Stavano per rapire anche Ron, che per un colpo di fortuna è riuscito a liberarsi, e a rubare la bacchetta a uno della banda.

Ma come ha fatto esattamente Ron a trovare Harry e Hermione? Ha usato lo Spegnino ereditato da Silente. La mattina di Natale, Ron ha sentito la voce di Hermione provenire dallo Spegnino: "Hai detto il mio nome, 'Ron', e poi qualcosa a proposito di una bacchetta..." Harry ricorda: è accaduto quando lui e Hermione tentavano di riparare la bacchetta, ed è stata la prima volta che hanno menzionato Ron per nome dopo la sua fuga.

"Allora ho fatto scattare lo Spegnino. E la luce si è spenta in camera mia, ma è apparsa un'altra luce fuori dalla finestra. Era una palla di luce, pulsante e blu come quella intorno a una Passaporta... Così sono uscito in giardino. La piccola palla di luce galleggiava in aria, mi aspettava... si è avvicinata al mio petto ed è entrata in me. Sapevo mi avrebbe portato dove dovevo andare. Quindi mi sono smaterializzato, e sono stato condotto da voi."


CAPITOLO 20: XENOPHILIUS LOVEGOOD

Ron è di buonumore, sebbene Hermione sia ancora molto offesa con lui. E' convinto che qualcuno stia cercando di aiutarli, anche se non ha idea di chi possa aver mandato il patronus in forma di cerva. Sta di fatto, comunque, che un altro Horcrux è stato distrutto. Harry gli racconta per filo e per segno ciò che è successo a Godric's Hollow; e Ron riferisce cosa sta accadendo nella comunità magica. Sul nome di Voldemort è stato posto un "Tabù": poiché solo i peggiori nemici di Voldemort osano pronunciare il suo nome, ora chiunque lo pronunci viene immediatamente rintracciato dai Mangiamorte. E' così che sono stati scoperti a Tottenham Court Road. Per fortuna, Harry e Hermione non lo pronunciano più, da quando Ron li aveva pregati di smettere.

Intanto, Harry si è fatto dare da Ron la bacchetta sottratta agli Snatchers; ma non riesce a farla funzionare bene, è come avere la mano di un'altra persona attaccata al proprio braccio. Hermione ripete che le abilità magiche dipendono più dalla persona che dalla bacchetta, ma Harry non ne è affatto convinto.

Ron estrae dallo zaino una piccola radio e tenta di sintonizzarla. Spiega che negli ultimi tempi va in onda una trasmissione molto interessante: l'unica che abbia il coraggio di dire la verità, senza piegarsi alla propaganda del Ministero. Ma ci vuole una parola d'ordine per sintonizzarsi, e Ron non la conosce, avendo perso l'ultima puntata del programma.

Hermione propone di andare a parlare con il padre di Luna, Xenophilius Lovegood. Sfogliando il libro della Skeeter, si è accorta che nella lettera a Grindelwald (riprodotta in fotografia all'interno del libro) Silente aveva sostituito la A di Albus nella firma con il misterioso simbolo triangolare, lo stesso che Lovegood portava appeso al collo al matrimonio di Bill e Fleur, e lo stesso che Harry e Hermione hanno visto sulla tomba di Ignotus al cimitero. Ovvero, quello che secondo Viktor Krum sarebbe il simbolo di Grindelwald.

Harry non sa se è il caso di andare laggiù: teme di ripetere quanto è successo a Godric's Hollow, cioè di cacciarsi inutilmente nei guai; ma Hermione gli ricorda che il Cavillo è l'unico giornale che ancora lo difende, quindi Lovegood è sicuramente dalla loro parte.

Casa Lovegood non è lontana dalla Tana: Ron spiega che quando ha abbandonato Harry e Hermione non è tornato a casa, perché temeva il giudizio della sua famiglia; ha preferito invece andare da Bill e Fleur, allo Shell Cottage, la loro nuova casa. Anche Harry è turbato dal fatto di trovarsi così vicino alla Tana; però pensa ancora che sia un bene che Ginny sia al sicuro, invece di correre pericoli insieme a lui.

Quando arrivano davanti alla casa più strana del circondario, i tre capiscono di essere di fronte alla residenza dei Lovegood: un enorme cilindro nero con una spettrale luna che penzola dal tetto. Sembra una torre degli scacchi; in giardino c'è un cespuglio con frutti arancioni simili a ravanelli: gli stessi che Luna usa come orecchini. I tre suonano il campanello, e Xenophilius apre la porta: ha l'aria sconvolta e i vestiti in disordine. E' subito chiaro che l'uomo non ha molta voglia di far entrare Harry Potter in casa sua: evidentemente teme ritorsioni.

L'interno della casa è molto disordinato e arredato in modo eccentrico: Harry riconosce lo stile di Luna. Tutti i mobili sono curvi, per adattarsi alla forma circolare delle pareti. Luna però non c'è: il padre dice che è andata a pescare al fiume, e sarà presto di ritorno. In casa c'è una macchina che stampa copie del Cavillo, e appeso al muro c'è un enorme corno a spirale. Secondo Xenophilius si tratta di un corno di Snorticolo cornuto [N.d.R: o Ricciocorno schiattoso, visto che nell'edizione Salani del quinto libro i Crumple-Horned Snorkack erano tradotti in due modi diversi...]. Hermione riconosce invece che si tratta di un corno di Erumpent, citato in "Animali fantastici: dove trovarli": E' un oggetto molto pericoloso perché può esplodere facilmente.

Harry spiega a Lovegood che hanno bisogno del suo aiuto, ma l'uomo si tira indietro. "Ma non è lei quello che continua a ripetere dalle pagine del suo giornale che il primo dovere di ogni mago è aiutare Harry Potter?" chiede Ron. Xenophilius non risponde.

Voltò le spalle alla finestra, e il suo sguardo cadde su un altro strano oggetto, poggiato sulla credenza curva e ricoperta di cianfrusaglie: un busto di pietra che raffigurava una strega bella ma dall'aria austera, con un copricapo decisamente bizzarro. Due oggetti dorati, simili alle trombette che i sordi accostano all'orecchio, fuoriuscivano ricurvi dai lati. Un paio di piccole ali blu scintillanti era incollato a una striscia di pelle che passava sopra la testa, mentre uno dei ravanelli arancioni era attaccato a una seconda striscia di pelle fissata sulla fronte. [...] "Ah, avete notato la mia invenzione preferita... Modellata, non a caso, sulla testa della bella Cosetta Corvonero."

Xenophilius Lovegood procede a spiegare che quegli strani oggetti sono strumenti di sua invenzione, che dovrebbero servire a stimolare le facoltà intellettive e la capacità di concentrazione. Luna sarà a casa da un momento all'altro, dice Xenophilius: "Intanto, come posso aiutarla, signor Potter?"
"Be'..." disse Harry guardando Hermione, che annuì per incoraggiarlo, "è per via di quel simbolo che lei indossava al matrimonio di Bill e Fleur, signor Lovegood. Ci domandavamo cosa significasse."
Xenophilius inarcò le sopracciglia.
"Si riferisce forse al simbolo delle Reliquie della Morte?"
 
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view post Posted on 11/8/2007, 09:46
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CAPITOLO 21: LA FAVOLA DEI TRE FRATELLI

"Le Reliquie della Morte?"
"Esatto" disse Xenophilius. "Non le avete mai sentite nominare? Non mi stupisce. Sono pochi, pochissimi i maghi che ci credono. Come quello stupido ragazzo al matrimonio di tuo fratello" fece un cenno del capo rivolto a Ron, "che mi ha attaccato perché indossavo il simbolo di un famigerato mago oscuro! Che ignoranza. Non c'è nulla di oscuro nelle Reliquie... almeno, non in quel senso grossolano. Semplicemente, un mago usa quel simbolo per lanciare un segnale agli altri credenti, nella speranza che possano aiutarlo nella Ricerca".

Ma cosa sono queste Reliquie della Morte? Lovegood chiede ai ragazzi se conoscono la favola dei tre fratelli. Harry non l'ha mai sentita nominare, ma Ron sì, perché è cresciuto in una famiglia di maghi, e gliela raccontavano quando era bambino. Anche Hermione però la conosce, perché l'ha letta nel libro che le ha lasciato Silente, quello scritto in rune: i Racconti di Beedle il Bardo.

C'erano una volta tre fratelli, in viaggio lungo una strada deserta... Giunsero sulla riva di un fiume troppo profondo per guadarlo e troppo pericoloso per attraversarlo a nuoto... Allora evocarono un ponte con la magia... Ma sul ponte trovarono una figura incappucciata che bloccò loro la strada.

E la Morte parlò: era arrabbiata perché i tre non erano affogati nel fiume, ma la Morte è furba, e finse di congratularsi con i tre per la loro magia; e disse che ciascuno di loro aveva vinto un premio.

Il fratello maggiore, un uomo combattivo, chiese una bacchetta più potente di qualunque altra: una bacchetta che vincesse ogni duello, degna di un mago che aveva conquistato la Morte! Così la Morte strappò un ramoscello da un albero di sambuco [= "elder"] e ne trasse una bacchetta che consegnò al giovane.

Il secondo fratello, un uomo arrogante, voleva umiliare ancor di più la Morte, e chiese in dono il potere di resuscitare le persone. Allora la Morte prese una pietra dalla riva del fiume e gliela consegnò, dicendo che avrebbe avuto il potere di riportare indietro i morti.

Il fratello più giovane, che era il più umile e il più saggio, non si fidava della Morte. Così, chiese in dono qualcosa che gli permettesse di andarsene da lì senza essere seguito dalla Morte. E la Morte, controvoglia, gli cedette il suo Mantello dell'Invisibilità.

I fratelli proseguirono il loro cammino, e a un certo punto si separarono. Il maggiore vinse un duello uccidendo il suo avversario, e poi andò in una locanda, dove si vantò a voce alta del fatto che la sua bacchetta lo rendeva invincibile. Quella notte fu ucciso nel sonno da un ladro che gli rubò la bacchetta.

Il secondo fratello tornò a casa. Cercò di far risuscitare la ragazza di cui era stato innamorato, e la vide apparire di fronte a lui. Ma era triste e fredda, separata da lui come da un velo. Non apparteneva più a questo mondo. Così il secondo fratello, disperato, si uccise per riunirsi davvero alla sua amata.

La Morte cercò il terzo fratello per molti anni, ma non riuscì mai a trovarlo. Solo quando fu molto vecchio, finalmente il terzo fratello si tolse il Mantello e lo diede a suo figlio. E accolse la Morte come una vecchia amica, come sua pari.

Sono queste le Reliquie della Morte: la Bacchetta Maggiore [N.d.R: "elder wand" può significare "bacchetta più anziana, più importante, maggiore", ma anche "bacchetta di sambuco"], la Pietra della Resurrezione, il Mantello dell'Invisibilità. I cui simboli sono rispettivamente una linea, un cerchio, un triangolo.

La persona che viene in possesso di tutti e tre questi oggetti diventa Signore e Conquistatore della Morte. Hermione naturalmente non crede a una parola di tutto ciò. Tanto per iniziare, al mondo esistono molti mantelli che rendono invisibili... Ma quello vero, la Reliquia, spiega Xenophilius, è perfetto: non si corrompe mai ed è impenetrabile. Ovviamente, Xenophilius non sa che il mantello in questione si trova attualmente nella tasca della giacca di Harry... Hermione deve quindi ammettere che almeno il mantello esiste; ha però molti dubbi sugli altri due oggetti. La Bacchetta Maggiore, spiega Lovegood, è la Reliquia più facilmente rintracciabile, per via del modo in cui passa di mano in mano: il possessore della bacchetta deve catturarla con la forza dal precedente proprietario, per poterne essere davvero il padrone.

Hermione gli chiede se la famiglia Peverell ha qualcosa a che fare con le Reliquie. Ricorda di aver visto questo nome al cimitero di Godric's Hollow, sulla tomba dove c'era il simbolo. Xenophilius si dice convinto che i tre fratelli della favola siano Antioch, Cadmus e Ignotus Peverell.

Hermione, dopo tutto ciò, è ancora convinta che la teoria di Xenophilius sia un mucchio di sciocchezze. L'unica cosa vera che Xenophilius ha detto loro, secondo lei, è che da secoli esistono leggende a proposito di una bacchetta straordinariamente potente, chiamata Bacchetta del Destino o Bastone della Morte.

Mentre parla con Ron e Hermione (Xenophilius è andato a preparare il pranzo), Harry passa davanti alle scale che portano al piano superiore, e guarda in alto: vede se stesso. Sale le scale per guardare meglio e scopre la camera da letto di Luna: le pareti sono coperte da enormi ritratti di Harry, Ron, Hermione, Ginny e Neville, e dalla parola "Amici" ripetuta mille volte in inchiostro dorato. Harry sente un moto d'affetto per Luna.

Poi però si accorge che qualcosa non va: la stanza è piena di polvere e ragnatele, e si direbbe che da parecchio tempo nessuno dorma in quel letto. L'armadio è vuoto. "Signor Lovegood, dov'è Luna?" chiede Harry: "Credo non dorma qui da settimane." Xenophilius non sa che rispondere; intanto, Hermione raccoglie da terra una copia del "Cavillo", e vede in prima pagina una foto di Harry con la scritta "Indesiderabile numero 1", e l'ammontare della taglia per la sua cattura. Anche il Cavillo ora è dalla parte del ministero!

Xenophilius confessa che Luna è stata rapita dai Mangiamorte; ma spera di riaverla indietro se consegnerà loro Harry. Infatti ha già chiamato i Mangiamorte, che stanno arrivando. Xenophilius cerca di immobilizzare Harry, ma il suo schiantesimo va a colpire il corno di Erumpent appeso al muro.

L'esplosione è assordante, e mezza casa è ridotta in macerie. I tre ragazzi restano al piano di sopra, mentre i Mangiamorte (Travers e Selwyn) accusano Lovegood di aver teso loro un'imboscata. Però si accorgono (con l'incantesimo Homenum revelio) che al piano di sopra c'è qualcuno.

"E' Potter, vi dico, è Potter!" singhiozzò Xenophilius. "Per favore... per favore... Ridatemi Luna, lasciatemi riavere Luna..."

"Puoi avere la tua ragazzina, Lovegood" disse Selwyn "se vai su per quelle scale e mi porti giù Harry Potter. Ma se questo è un trucco, se stai cercando di fregarmi, se hai un complice che aspetta al piano di sopra per farci un'imboscata, vedremo se riusciamo a conservare un pezzetto di tua figlia da farti seppellire."

Xenophilius si avvia su per le scale: i ragazzi sono intrappolati al piano di sopra. Ma Hermione ha un'idea: fa indossare a Ron il mantello dell'invisibilità; appena Xenophilius compare in cima alle scale Hermione gli scaglia un incantesimo di memoria, poi fa esplodere il pavimento e con Harry e Ron si lascia cadere al piano di sotto, dove si trovano i Mangiamorte. Un attimo prima di toccare terra, i tre si smaterializzano.


CAPITOLO 22: LE RELIQUIE MORTALI

Il piano di Hermione ha funzionato alla perfezione:

"Oh, spero che non lo ammazzino!" gemette Hermione. "Per questo volevo che i Mangiamorte vedessero Harry prima che ce ne andassimo: così ora sanno che Xenophilius non mentiva!"
"Perché hai nascosto me, allora?" chiese Ron.
"Ron, ufficialmente tu sei a letto con un grave caso di spruzzolosi! Hanno rapito Luna perché suo padre appoggiava Harry! Cosa succederebbe alla tua famiglia se sapessero che sei con lui?"
"E i tuoi genitori, allora?"
"Sono in Australia" disse Hermione. "Non dovrebbero correre rischi, non sanno niente."
"Tu sei un genio" ripeté Ron, meravigliato.

Harry chiede a Hermione se sa qualcosa del tizio di nome Peverell che è sepolto a Godric's Hollow. Lei risponde che ha trovato quel nome solo nel libro "Nobiltà della natura: genealogia dei maghi", quello che ha sottratto a Kreacher. Il libro elenca le famiglie purosangue ormai estinte nella linea maschile. Ovvero, quelle il cui cognome è estinto: il che non vuol dire che non esistano ancora discendenti, che però portano un altro cognome.

Harry ha un'illuminazione: ecco dove ha già sentito il nome! Marvolo (Orvoloson) Gaunt nel pensatoio aveva detto di discendere dai Peverell, e che sull'anello che poi sarebbe diventato un Horcrux c'era lo stemma di quella casata. Harry all'epoca non aveva visto bene lo stemma, ma ora, riflettendoci, pensa che potrebbe trattarsi del simbolo delle Reliquie della Morte. Se così fosse, la pietra dell'anello non sarebbe altro che la Pietra della Resurrezione, una delle tre Reliquie.
Hermione però non è convinta: crede che Harry stia cercando di far combaciare a forza tutti i pezzi della storia.

Ma l'immaginazione di Harry si era scatenata, molto oltre quelle di Ron e Hermione...
Tre oggetti, o Reliquie, che, se unite, renderanno il possessore Signore della Morte... padrone... conquistatore... distruttore... l'ultimo nemico che verrà sconfitto è la morte...
E vide se stesso, possessore delle Reliquie, di fronte a Voldemort, i cui Horcrux non potevano competere... nessuno dei due può vivere se l'altro sopravvive... era questa la risposta? Reliquie contro Horcrux? C'era un modo, dopotutto, per garantire che fosse lui a trionfare? Se fosse diventato il padrone delle Reliquie della Morte, sarebbe stato al sicuro?

Harry ricorda che la notte in cui morirono i suoi genitori Silente aveva il mantello. Lo diceva Lily nella lettera a Sirius. "Ecco perché! Voleva esaminarlo, perché pensava fosse la terza Reliquia! Ignotus Peverell è sepolto a Godric's Hollow... E' un mio antenato! Io discendo dal terzo fratello! Tutto coincide!"

Harry capisce che l'anello con la Pietra della Resurrezione dev'essere nascosto nel Boccino d'oro che gli ha lasciato Silente... E quindi Harry avrebbe già due delle tre Reliquie... E quindi Voldemort non sta affatto cercando di farsi costruire una nuova bacchetta. Al contrario: ne sta cercando una molto vecchia, la Bacchetta Maggiore.

Ma se Voldemort avesse saputo dell'esistenza delle Reliquie, non avrebbe perso tempo con gli Horcrux... E poi, il semplice fatto che abbia preso una Reliquia e l'abbia trasformata in un Horcrux (l'anello), non dimostra forse che non sapeva che si trattasse di una Reliquia? Il che vuol dire che Voldemort sta cercando la Bacchetta Maggiore senza comprenderne a fondo i poteri.

Hermione però gli dice: "Se le Reliquie esistessero davvero, e Silente lo sapeva, e sapeva che chi le possiede tutte diventa Signore della Morte... Perché non te l'ha mai detto? Perché ti ha dato l'incarico di cercare e distruggere gli Horcrux? Quel simbolo non significa niente, lasciamo perdere le Reliquie, non abbiamo tempo di pensarci...". Ma Harry ribatte che Silente ha lasciato a Hermione il libro con quel simbolo da decifrare, e inoltre - Harry ne è convinto - ha lasciato la Pietra della Resurrezione dentro il Boccino.

Nel frattempo, le visioni che Harry ha di Voldemort sono mutate: stanno diventando sfocate, imprecise. Harry pensa che sia colpa del fatto che la sua bacchetta si è rotta, e questo in qualche modo ha alterato e indebolito la connessione tra lui e Voldemort. La bacchetta di legno di prugno che Harry usa adesso (quella che Ron ha sottratto a uno Snatcher) non è altrettanto potente, e non la sente pienamente sua.

Ron riesce finalmente a collegarsi al programma radiofonico clandestino. Si intitola "Potterwatch", ed è condotto da Lee Jordan, Kingsley, Lupin e Fred. Tutti usano nomi in codice, un po' come Radio Londra ai tempi della Seconda guerra mondiale: Lee è River, Kingsley è Royal, Lupin è Romulus e Fred è Rapier [spada]. Ascoltando la trasmissione, Harry e gli altri scoprono cosa sta succedendo nel mondo magico. Ted Tonks e Dirk Cresswell sono stati assassinati dai Mangiamorte, insieme al goblin Gornuk. Dean Thomas e Unci-Unci sono riusciti a scappare. Intanto, continuano a morire babbani innocenti: l'omicidio di babbani sembra diventato lo sport preferito dei Mangiamorte. Il corpo di Bathilda Bagshot è stato trovato a Godric's Hollow: con ogni evidenza era morta già da molti mesi. Xenophilius Lovegood è stato imprigionato (dunque per lo meno è ancora vivo!). Hagrid è riuscito a sfuggire all'arresto - aveva organizzato un "Party Pro Potter" a casa sua! - e ora è latitante. Gira voce, inoltre, che Voldemort sia attualmente all'estero, ma potrebbe tornare da un momento all'altro.

"Potterwatch" non è soltanto un notiziario: è anche l'unico modo in cui i sostenitori di Harry possono comunicare fra loro e darsi forza a vicenda in questo momento difficile. Harry, Ron e Hermione sono felici di sapere che gli altri membri dell'Ordine sono ancora vivi, e che la Resistenza è attiva.

Harry però è preoccupato all'idea che Voldemort sia all'estero, perché immagina che stia cercando la Bacchetta Maggiore. Senza pensarci, pronuncia il nome di Voldemort. Lo Spioscopio inizia a brillare, e nel giro di pochi secondi si sente una voce provenire dall'esterno della tenda:

"Uscite con le mani alzate!" disse una voce roca, dall'oscurità. "Sappiamo che siete lì dentro! Avete mezza dozzina di bacchette puntate addosso, e non ci penseremo due volte a lanciare maledizioni!"


CAPITOLO 23: IL MANIERO DEI MALFOY

Si tratta di un gruppo di "Snatchers", le bande di criminali che rapiscono figli di babbani e traditori di sangue per consegnarli al ministero e intascare la ricompensa. Tra loro c'è il lupo mannaro Fenrir Greyback.

Hermione scaglia in tutta fretta su Harry un incantesimo che gli fa gonfiare il volto, rendendolo irriconoscibile. I tre vengono catturati e danno nomi falsi: Hermione si spaccia per Penelope Light, Harry per un certo "Vernon Dudley", che lavora al Ministero; Ron dice di essere Stan Picchetto, ma non è una buona idea, visto che Picchetto ora è dalla parte dei Mangiamorte e la sua faccia è ben nota...

Con loro ci sono Dean e Unci-Unci, anche loro catturati da poco. Gli Snatchers trovano la spada di Grifondoro nella tenda, ma non la riconoscono per quello che effettivamente è; però sanno che vale un sacco di soldi... Intanto, Harry ha una visione di Voldemort, e stavolta vede molto chiaramente: "Un edificio altissimo, una cupa fortezza, nera come la pece e spaventosa: i pensieri di Voldemort erano tornati a essere affilati come rasoi; si avvicinava al gigantesco palazzo con un senso di decisa ma calma euforia... Così vicino, così vicino..."

Gli Snatchers trovano una foto di Hermione sulla Gazzetta, e la riconoscono. Quindi il ragazzo dal volto gonfio dev'essere Harry Potter! Decidono di portare i tre non al Ministero, ma direttamente a casa dei Malfoy. Greyback non può convocare Voldemort perché non gli è mai stato concesso il grande onore del tatuaggio con il Marchio nero.

Intanto, in questi concitati momenti, Harry alterna fasi di lucidità a istanti in cui la sua mente è tutt'uno con quella di Voldemort:

E si alzò in volo nella notte, e giunse alla finestra in cima alla torre... una minuscola fessura nella roccia nera, troppo piccola per consentire il passaggio di un uomo... Dietro, si intravedeva appena una figura scheletrica, rannicchiata sotto una coperta... morta, o addormentata?... si insinuò nella fessura come un serpente e atterrò, leggero come vapore, nella stanza simile a una cella... La figura emaciata si mosse sotto la sua coperta leggera e ruotò verso di lui, aprendo gli occhi affondati in un volto che pareva un teschio... l'uomo, fragile, si rizzò a sedere, piantò gli occhi addosso a lui, a Voldemort, e sorrise. Non aveva quasi più denti...
"Dunque sei venuto. Sapevo che saresti venuto... un giorno. Ma il tuo viaggio è stato inutile. Non l'ho mai avuta."
"Tu menti!"
"Uccidimi allora, Voldemort, accolgo con gioia la morte! Ma la mia morte non ti porterà ciò che cerchi... Ci sono tante cose che tu non comprendi... Uccidimi! Non vincerai, non puoi vincere! Quella bacchetta non sarà mai tua!"
E la furia di Voldemort si scatenò: un getto di luce verde riempì la cella...

Rapitori e prigionieri arrivano nel frattempo alla lussuosa dimora dei Malfoy. Sono accolti da Narcissa, che manda a chiamare Draco (a casa per le vacanze di Pasqua): se il prigioniero è davvero Harry, Draco lo riconoscerà.

Ma Draco esita. Lucius e Narcissa lo costringono a guardare in volto Harry, Ron e Hermione, ma lui si limita a dire che "potrebbero essere" Potter e i suoi amici, ma che non ne è sicuro. Sembra proprio che stia cercando di difenderli...

Arriva Bellatrix:
"Potter? Ne siete sicuri? Bene, allora il Signore Oscuro dev'essere informato immediatamente!"
Si tirò su la manica sinistra: Harry vide il Marchio nero inciso nella carne del suo braccio, e seppe che Bellatrix stava per toccarlo, stava per chiamare il suo amato padrone...
"Stavo per chiamarlo io!" disse Lucius, e la sua mano si chiuse attorno al polso di Bellatrix, impedendole di toccare il marchio. "Sarò io a chiamarlo, Bella, Potter è stato condotto a casa mia e quindi è sotto la mia autorità..."
"La tua autorità!" lo schernì lei, tentando di liberare la mano dalla sua stretta. "Hai perso la tua autorità quando hai perso la tua bacchetta, Lucius! Come osi! Toglimi le mani di dosso!"
[...]
Bellatrix smise di divincolarsi, gli occhi scuri fissi su qualcosa che Harry non riusciva a vedere. Felice per la sua capitolazione, Lucius allontanò da sé la mano di lei e si tirò su la manica...
"FERMATI!" urlò Bellatrix. "Non toccarlo, moriremo tutti se il Signore Oscuro arriva ora!"
Lucius si paralizzò, con il dito indice accostato al Marchio nero. Bellatrix uscì dal campo visivo limitato di Harry.
"Cos'è quella?" la sentì chiedere.
"Spada" grugnì uno Snatcher che Harry non vedeva.
"Dalla a me."
"Non è sua, signora: è mia, visto che l'ho trovata io."
Bellatrix lancia schiantesimi a destra e a manca, paralizzando tutta la banda degli Snatchers, compreso Greyback, al quale chiede: "Dove avete trovato questa spada? Piton l'ha fatta mettere nella mia camera blindata alla Gringott!.... La situazione è più grave del previsto" dice Bellatrix a Narcissa. "Abbiamo un problema molto serio!"

Tutti i prigionieri vengono mandati in una cella nei sotterranei, tranne Hermione, che Bellatrix vuole "interrogare". Ron è disperato: si offre al posto di Hermione, immaginando che Bellatrix voglia torturarla; ma lei ribatte: "Se la ragazza muore durante l'interrogatorio, tu sarai il prossimo. I traditori di sangue non sono meglio dei figli di babbani, per quanto mi riguarda." E Greyback non nasconde che gli piacerebbe molto affondare i denti nel collo di Hermione...

Ron e Harry, insieme a Dean e al Goblin, vengono condotti in una cella sotterranea. Ron non smette un attimo di gridare il nome di Hermione, anche perché da dentro la cella si sentono rumori e voci dal piano di sopra, e dagli strilli di Hermione è evidente che la ragazza sta subendo il Cruciatus. Bellatrix pretende di sapere come hanno fatto a entrare nella camera blindata a Gringott, e soprattutto vuol sapere cos'altro hanno rubato.

Nella cella ci sono già dei prigionieri: Luna e il signor Olivander. Con un vecchio chiodo, e con l'aiuto dello Spegnino, Luna riesce a tagliare le corde che legano Harry e Ron. Quando ha le mani libere, Harry apre la borsa di Hagrid che porta appesa al collo.

Tirò fuori il Boccino di Silente e lo scosse, sperando in qualcosa che neanche lui sapeva... Non accadde nulla; agitò le due metà della bacchetta di fenice spezzata, che restarono inerti... Il frammento di specchio cadde scintillando sul pavimento, e Harry vide un lampo di un azzurro luminoso...
L'occhio di Silente lo stava fissando da dentro lo specchio.
"Ci aiuti!" gridò, disperato. "Siamo nei sotterranei di casa Malfoy, ci aiuti!"
L'occhio batté le palpebre e sparì. Harry non era neppure certo di averlo visto veramente...

Nel frattempo, Hermione sta dicendo a Bellatrix che la spada è falsa, è una copia, e che loro non sono mai stati nella camera blindata. Lucius suggerisce di chiedere al goblin se la spada è vera o no. Giù nella cella, Harry si rivolge a Unci-Unci, chiedendogli per favore di mentire, di dire che la spada è falsa.

Draco entra nella cella, afferra Unci-Unci per un braccio e lo trascina fuori. Nello stesso istante, si sente un "crac". E' Dobby.

L'elfo è in grado di materializzarsi e smaterializzarsi dalla cella, e Harry gli chiede di portare al sicuro Luna, Dean e Olivander, e poi di tornare lì. L'elfo ubbidisce, e scompare insieme ai tre prigionieri. Ma il "crac" che accompagna la sua smaterializzazione è piuttosto rumoroso, e al piano di sopra Lucius Malfoy lo sente. Decide quindi di mandare Codaliscia a controllare che succede nella cella.

Harry e Ron si appostano vicino alla porta, e appena Codaliscia entra gli si avventano addosso e lo disarmano, tappandogli la bocca per impedirgli di urlare. La mano d'argento di Codaliscia si stringe attorno al collo di Harry, e sta per soffocarlo.

"Stai per uccidermi?" ansimò Harry, cercando di allentare la presa delle dita di metallo. "Dopo che ti ho salvato la vita? Mi sei debitore, Codaliscia!"
Le dita di metallo si rilassarono. Harry non se l'aspettava: si liberò dalla stretta, stupito, tenendo la mano sulla bocca di Codaliscia. Vide gli occhi da topo, piccoli e lucidi, allargarsi per la paura e la sorpresa: sembrava scioccato quanto Harry da ciò che la sua mano aveva fatto, dal minuscolo impulso di pietà che aveva tradito; e continuò a lottare più forte, come per porre rimedio a quel momento di debolezza.
"E questa la prendiamo noi" sussurrò Ron, strappandogli la bacchetta dall'altra mano.
Disarmato, impotente, Minus dilatò le pupille, terrorizzato. I suoi occhi si erano spostati dal volto di Harry. Ora guardavano le sue dita d'argento, che si avvicinavano inesorabili alla sua gola.

Codaliscia si sta strangolando con la sua stessa mano... che non è pienamente sua. Harry e Ron provano a liberarlo, ma non fanno in tempo. Peter è morto.

Harry e Ron escono dalla cella e arrivano al piano di sopra, nascondendosi dietro la porta socchiusa del salone. Da qui riescono a vedere Bellatrix e Unci-Unci, che ha in mano la spada. Quando il goblin le dice che la spada è falsa, sul volto di Bellatrix si dipinge il sollievo. "E ora" esclama "chiamiamo il Signore Oscuro. Quanto alla sporca figlia di babbani, possiamo anche liberarcene. Greyback, prendila se la vuoi."

Ron si scaglia nella stanza e disarma Bellatrix, la cui bacchetta viene afferrata da Harry. Inizia una furiosa battaglia; ma Bellatrix punta un coltello d'argento alla gola di Hermione, intimando a Harry e Ron di gettare a terra le bacchette. Draco le requisisce: si tratta della bacchetta di Codaliscia e di quella di Bellatrix.

A questo punto, dal soffitto si stacca un lampadario, che quasi cade addosso a Bellatrix, Hermione e Unci-Unci (quest'ultimo ha ancora la spada in mano). Mentre Ron tira via Hermione dalle grinfie di Bellatrix, Harry riesce a strappare a Draco la sua bacchetta più le altre due. Con le tre bacchette lancia un triplo Stupeficium all'indirizzo di Greyback, che collassa.

All'improvviso, sulla soglia appare... Dobby.

"Dobby!" gridò Narcissa, e anche Bellatrix restò immobile. "Tu! Sei stato tu a far cadere il lampadario?"
L'elfo entrò nella stanza trotterellando, e puntando un dito tremante verso la sua antica padrona.
"Non devi far male a Harry Potter" squittì.
"Uccidilo, Cissy!" gridò Bellatrix; ma vi fu un altro assordante "crac", e anche la bacchetta di Narcissa volò in aria e atterrò dall'altro capo della stanza.
"Sporca, piccola scimmia!" belò Bellatrix. "Come osi prendere la bacchetta di una strega, come osi sfidare i tuoi padroni?"
"Dobby non ha padroni!" urlò stridulo l'elfo. "Dobby è un elfo libero, e Dobby è qui per salvare Harry Potter e i suoi amici!"

E li salva: Harry afferra Unci-Unci (e con lui la spada), Hermione e Ron, e tutti si smaterializzano insieme a Dobby, diretti a casa di Bill e Fleur, mentre Bellatrix scaglia loro addosso il pugnale d'argento.

"Dobby, questo è Shell Cottage?" sussurrò Harry, tenendo strette le due bacchette che aveva portato dai Malfoy, pronto a combattere se ce ne fosse stato bisogno. "Siamo arrivati nel posto giusto? Dobby?"
Si guardò intorno. Il piccolo elfo era in piedi vicino a lui.
"DOBBY!"
L'elfo barcollò leggermente, e le stelle si riflessero nei suoi grandi occhi lucenti. Insieme, lui e Harry guardarono l'impugnatura d'argento del coltello che spuntava dal petto ansimante dell'elfo.
"Dobby... no... AIUTO!" Harry urlò in direzione del cottage, rivolto alle persone che si muovevano lì. "AIUTO!"
Non sapeva, e non gli importava, se erano maghi o babbani, amici o nemici; gli importava soltanto che una macchia nera stava ricoprendo il petto di Dobby, e l'elfo aveva teso le braccia magre verso di lui con aria supplicante. Harry lo afferrò e lo distese su un fianco sull'erba fresca.
"Dobby, no, non morire, non morire..."
Gli occhi dell'elfo lo trovarono, e le sue labbra tremarono per lo sforzo di formare le parole.
"Harry... Potter..."
E poi, dopo un lieve tremito, l'elfo restò immobile, e i suoi occhi non furono più altro che grandi sfere vitree, scintillanti nel riflesso di stelle che non potevano più vedere.
 
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