senza identità..

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LadySunset
view post Posted on 3/9/2007, 11:08




E' da un pò di tempo che medito sull'apertura di questo post .. ho una difficoltà enorme a parlare di me e soprattutto non mi piace palesare le mie debolezze!
Premesso questo .. come ho anticipato nel titolo a volte ho la brutta sensazione di essere "senza identità"..
Ecco la mia situazione...
1. lavoro a Milano da quasi due anni.. e nonostante i primi tempi siano stati molto duri adesso mi sono ambientata bene e inizio a farmi piacere questa città ..
2. il mio amore :wub: invece si trova in Toscana e lo vedo raramente (purtroppo non è semplice.. io lavoro 6 giorni su 7 e quindi è difficile ritagliare gli spazi)
3. i miei si trovano in Sicilia, Capo d'Orlando :wub: e in quel luogo ho anche ciò che mi è più caro .. .. i miei gatti, il mio mare ... e ne sento terribilmente la mancanza ...

come posso fare sparire questo senso di incompletezza??? :cry:
 
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conmar
view post Posted on 3/9/2007, 11:22




Ma ..vedi Lady .. so cosa provi . anch'io per diversi anni ho lavorato in una città che non era la mia .. dopo 4 o 5 anni sentivo più mia quella città che quella di origine, e come te cominciavo a trovarmi bene, cominciava a piacermi ... a volte mi sentivo fuori luogo quando tornavo a casa.
Mi sembrava di non conoscere i luoghi. Mi sentivo, come te, senza identità..
Purtroppo credo che a tutti quelli che sono costretti a spostarsi per lavorare, specialmente a distanze "immense" come la tua, venga questo senso di incompletezza.
La propria casa comunque è dove abbiamo il cuore, i nostri affetti..
Non è facile superarla. A distanza di anni, comunque, posso solo dirti che adesso che sono a casa sento la nostalgia di quando abitavo a Pisa ...
Avviene anche al contrario....
Non vorrei sembrare pessimista .. ma credo che non passi mai ....
A meno che uno nojn riesca a resettare il proprio cervello ....

 
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Dargon
view post Posted on 3/9/2007, 17:42




Per fortuna io lavoro a pochi km da casa mia, per cui non conosco questa sensazione, ma penso di capire cosa provi.
Io ho molti colleghi siciliani che sono qui "da soli"...
Credo che il solo farli sentire parte di un gruppo (quello di lavoro, ad esempio) li aiuti a star meglio...

Cerca di avere amicizie, magari non profonde o intime, ma cerca di stare con la gente, uscire e svagarti, "farti passare" la solitudine...
Non è la manna, a volte si è più soli in compagnia che in solitudine... ma aiuta...

E poi, se il tuo amore è un amore vero, non pensare a "ritagliare" del tempo per stare con lui.
Cerca lavoro là vicino a lui, o chiedigli di fare viceversa... amarsi vuol dire anche un po' sacrificarsi!! :)

Per il resto, per esperienza, ti dico: "sfogati".
Scopri un numero di telefono "amico", una persona con cui puoi sfogarti, parla con lui/lei, lascia andare ogni dubbio o debolezza...
Uscendo da te perderà valore, per te, e srai più leggera!

Hai mai visto "Il miglio verde"? Hai presente quello che fa il gigante?
Senza poi sputare farfalle, lo scopo è quello!!! ;)

Su con la vita, qualcuno che ti vuole bene c'è, stagli accanto (anche solo con la mente e con il cuore)

Ciao ciao
 
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*°Simona83°*
view post Posted on 3/9/2007, 18:26




Non sei l'unica Mary (mal comune mezzo gaudio! ;)); molte persone sono costrette a spostarsi x motivi di lavoro e sai che presto sara' cosi' anche x me, ma questo non significa vivere senza identita'.
E' normale che manchino gli affetti, le persone con cui siamo cresciute e con le quali abbiamo sempre vissuto, ma dobbiamo abituarci alla realta' che purtroppo non sempre e' come la vorremmo noi...
 
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Isabelle
view post Posted on 11/9/2007, 23:00




Non mi è mai capitato di dover lasciare la mia città anche se forse lo avrei fatto volentieri.

Però sono certa che occorra portare le proprie radici dentro di sè, in milioni di modi: ricordando le canzoni, le storie, con piccoli oggetti, musiche, foto... finchè non diventiamo noi stessi le nostre radici.
Altrimenti si rischia di dimenticare, di svilire, sminuire la propria identità.

Il luogo dove sta l'amore non è mai il nostro luogo, ma il nostro rifugio, il nido, il posto dove andare, dove costruire, anche solo per poco. E non può rappresentare un'alternativa alle origini.

Mentre il luogo che ci accoglie per darci una nuova vita è il presente, diverso dalla nostra essenza, ma parte di noi.

Io proverei a guardare questa sensazione di spaesamento da un diverso punto di vista: la possibilità di prendere da ognuno dei luoghi tutti i frammenti che ti rispecchiano, che sono simili a te, a quello che credi, speri, ai tuoi ideali o valori e in questo modo moltiplicare la tua anima, le tue possibilità e di apprendere sempre più cose che ti rendano speciale ovunque ti trovi. :yes:
 
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4 replies since 3/9/2007, 11:08   120 views
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