Shoujo Manga Outline :: FORUM ::

The World is Mine

Inedito, di Hideki Arai

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    ¡Que viva México!

    Group
    Member
    Posts
    17,110
    Location
    ???

    Status
    Offline
    < bzzzt... siete in ascolto? Il mondo... è mio! >

    "...Abbiamo trasmesso La Voce del Chiaro di Luna.
    Buonanotte a tutti, fate dei bei sogni...”


    image

    titolo : The World is Mine
    autore: Hideki Arai
    volumi ed editore: 14, Shogakukan
    genere: seinen; thriller, sociologico, grottesco, fantasy, azione


    “Da quando il Giappone è diventato così?”
    Spiazzante, eccessivo ed imprevisto: ecco a voi Hideki Arai.

    Pubblicato fra il 1997 e il 2001, The World is Mine non è un manga comune: può piacere o meno, ma per forma e contenuti questo è probabilmente uno dei lavori più ambiziosi degli ultimi venti anni di fumetto giapponese.
    Descriverlo non è facile. Quello che salta subito agli occhi è il suo destabilizzante impatto emotivo, ma anche e soprattutto la lucida freddezza con cui tratteggia e critica la società nipponica contemporanea, anzi probabilmente di più: l’intera società umana alle soglie del 2000.
    Tanto che The World is Mine in Giappone è ormai considerato un cult, seppur misconosciuto dai più.
    Scrivo queste righe dopo averne letto soli cinque volumi (di 14), lo puntualizzo per evidenziare la parzialità di questa recensione, soprattutto per la certezza di svolte narrative e sorprese future.
    Ma già in questi cinque volumi è un’opera che lascia il segno.

    I protagonisti sono due: Toshi e Mon-chan.
    Toshi è un ex-postino 23enne, appassionato di internet ed armi, un ragazzo mediocre che cerca un riscatto contro la società. Mon-chan è un tipo dal passato sconosciuto, un uomo violento e istintivo, quasi animalesco. I due si conoscono casualmente e iniziano una scorribanda per il Giappone, fra rapimenti e sparatorie, inseguiti dai media e dalle forze dell’ordine. Finiscono addirittura a dar l’assalto ad un posto di polizia, da dove poi porranno domande filosofiche ai politici: “qual è il valore della vita?”.
    Contemporaneamente nel nord del paese appare Higumadon. Costui sembrerebbe un orso gigantesco (a giudicare dalle impronte che lascia) che si dirige verso un luogo imprecisato attraversando monti e foreste, lasciando anch’esso dietro di se una scia di sangue.
    Ma qual è il rapporto fra Higumadon e Mon-chan? Potrebbe avere a che fare con una leggenda Ainu (una tribù aborigena che abita le isole a nord dell’Hokkaido) che parla di Orsi e Otarie, creati dalle divinità e destinati a scontrarsi sulla Terra? O è Higumadon stesso un dio che reca un monito all’Uomo?

    Questa è la trama generale (a cui si aggiungono le vicende di tutto un corollario di personaggi, da Maria al cronista Hoshino, al cacciatore d’orsi Iijima). Ma in fondo è solo un aspetto parziale di The World is Mine, perché con questo “pretesto” si affrontano altri temi scomodi. Soprattutto l’analisi di una società contemporanea ipocrita, meschina ed egoista, con una descrizione psicologica dei personaggi precisa, grottesca ed impalcabile. Nessuno è meglio degli altri. Abbiamo manipolazioni politiche, un primo ministro messo sulla poltrona dalle lobby, che si strappa i peli dal naso per chiamar la lacrima durante i discorsi ufficiali. Abbiamo un responsabile della sicurezza pubblica incapace ed esaltato, col catarro alla bocca. Un giornalista mediocre e represso, fissato coi disegni di organi genitali. E questi sono i “buoni”, perchè Toshi e Mon-chan sono anche peggio. Qui non è come in un manga pseudo-cinico come Eden in cui i protagonisti negativi hanno comunque il fascino dell’antieroe. Qui non c’è possibile empatia. Toshi è un vile e nevrotico, che cerca nella violenza una fuga dalla sua meschinità. Mon-chan è semplicemente un uomo dalle pulsioni animalesche. La violenza in The World is Mine è disturbante, ma non perchè sia ostentata, quanto perché il suo impatto agisce soprattutto a livello psicologico.
    Siamo lontani da opere dove la crudezza abbindola il lettore, rassicurato dalla situazione di finzione, qui non ci si esalta con le mazzate. Qui la violenza è condannata e vista per quello che è, ovvero follia umana, il lettore è scosso e spiazzato.
    E ancora.
    Nel quinto volume abbiamo il primo incontro di Toshi e Mon-chan con Higumadon, nei boschi montani di Aomori... l’epilogo è un trip lisergico-metafisico degno del finale di 2001 di Kubrick o di Nijigahara Holograph (muoiono, rinascono? fantasia, realtà?).
    Successivamente la scena si sposta sui genitori di Toshi, additati dall’opinione pubblica come cattivi educatori e braccati dai giornalisti in cerca dello scoop. La madre non regge la pressione, finché disperata non si suicida buttandosi dalla finestra.
    The World is Mine è virato ad un senso di grottesco, ad una narrazione realistica ma anche alla presenza di qualche tragicomico stereotipo manga... ma tutto ciò che non fa che sottolineare il suo particolare clima narrativo.

    Il manga è decisamente sceneggiato molto bene, strutturato per larga parte come un “road-movie”, con dei cartelli a scandire luoghi e orari ad ogni cambio di scena. Scene che, per altro, passano con continuità da questo a quel personaggio in una soluzione in bilico fra una narrazione rallentata e psicologica ed un’azione frenetica in cui siamo quasi spettatori di una “real TV”.
    Tutto ciò è rispecchiato anche dalle soluzioni grafiche.
    Parliamo prima di tutto delle ambientazioni e dei fondali... il lavoro di Arai e del suo staff deve essere stato certosino nel reperimento del materiale fotografico, perché tutte le “locations” sono replicate in modo accurato, da villaggi a città, da boschi a strade, dal Kansai all’Hokkaido, fino alle prefetture di Aomori e Akita in cui si svolge buona parte dell’azione, almeno finora.
    La ricerca di realismo, in originale, si è spinta fino all’attento uso dei dialetti giapponesi per i vari luoghi e personaggi, ma questa notizia la riporto come semplice informazione perché il fumetto lo sto leggendo in francese, dove comunque c’è una certa “ricerca linguistica” nei modi di parlare.
    Detto degli scenari, i personaggi riprendono soluzioni classiche frammiste a quelle più di ricerca, in cui figure realistiche sono talvolta filtrate da sarcastici stereotipi grafici.

    image

    The World is Mine è Inio Asano che incontra Nagai e il Tezuka versione “gekiga”.
    Opera diversa e alternativa, abbastanza scorrevole nella narrazione quanto difficile nei toni e contenuti, non è certo una lettura per tutti. Perché dietro la sua parvenza da action/thriller, da avventura apocalittica, questo manga è soprattutto un ritratto decisamente negativo della società moderna: Arai non denuncia niente altro che la bassezza umana.

    image

    image
     
    Top
    .
  2. *Livio*
     
    .

    User deleted


    spaced...come al solito le tue recensioni sono ipnotiche @__@
    finirò per dare la caccia anche a questo...
    quante sono le probabilità di trovarlo all'aventure?
     
    Top
    .
  3. Deda
     
    .

    User deleted


    poche... se ho capito bene ha preso i volumetti che il monsu' aveva messo in offerta a un paio d'euro... o ho capito male? XDDDD
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    ¡Que viva México!

    Group
    Member
    Posts
    17,110
    Location
    ???

    Status
    Offline
    In realtà dall'1 al 5 l'ho preso su amazon... poi ho scoperto il monsù ^^ e ho preso a due lire dal 6 all'8, ma qualcuno di quelli prima li aveva ancora :P
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    119

    Status
    Anonymous
    Eccomi... cavoli sono in ritardo di quasi 10 anni :lol:
    Non so se abbia ancora senso scrivere qua.

    Anyway, lo avevo già adocchiato per via dei disegni iperealistici (ovvio l'autore usa photoshop come Asano... o forse qualcos'altro, visto che è uscito negli anni '90).

    Video
    Video

    Non mi andavano troppo a genio i volti, ma, facendomi opportuni spoiler sui risvolti della trama, ho stabilito che debba essere un capolavoro assoluto. Il finale dovrebbe in qualche modo ricordare il mio manga preferito,poi... Narutaru.

    Dubito verrà mai pubblicato in Italia, anche se spero nel miracolo con la Flashbook.
    Non mi resta che andare di scan
     
    Top
    .
4 replies since 1/10/2007, 23:13   235 views
  Share  
.