| Visto che la camminata di ieri me ne ha fatte venire un paio, ne approfitto per parlarne.
Vesciche trucchi per lenire il dolore
Le vesciche sono il modo che il vostro corpo usa per dirvi che ne ha abbastanza. Troppo attrito o troppa ambizione che sia, una vescica, come un crampo muscolare o un dolore al fianco, ha lo scopo di dirvi di rallentare e di prepararvi meglio all'attività fisica. In alcuni casi le vesciche vengono quando si mettono per la prima volta delle scarpe che calzano male o quando si passa troppo tempo con il rastrello in mano.
Ma le vesciche possono anche essere considerate come un mar- chio d'iniziazione, il segno che qualcuno sta cercando di fare qualcosa di nuovo che, si spera, valga lo sforzo e la fatica in più. Le vesciche marcano il debutto di un nuovo podista, di un nuovo tennista, di un nuovo ciclista. I vari sport creano vesciche in varie parti del corpo, an- che se la sede preferita rimangono sempre i piedi. I consigli che seguono si concentrano sulle vesciche ai piedi, ma molte di queste raccomandazioni vanno bene per curare le vesciche da attrito sulle mani o su qualunque parte del vostro corpo che avete deci- so di mettere alla prova.
COME SI CURANO
Ecco che cosa consigliano gli esperti per tenere sotto controllo il fastidio delle vesciche che avete già.
Aprirle o non aprirle? Quando la vescica si è formata, dovete decidere che cosa è meglio fare. Meglio proteggerla e non toccarla, op- pure aprirla e svuotarla? «Dipende da quanto è grossa la vescica» afferma Suzanne Tanner, una dottoressa di Denver, specializzata in medicina sportiva. «Proba- bilmente un purista vi direbbe di non aprirla, perché così non correte rischi di infezione. Ma per la maggior parte della gente questo non è molto pratico.» I puristi esistono davvero, ma i nostri esperti dicono che è meglio svuotare le vesciche che sono grosse e fanno male e lasciare intatte quelle piccole che non danno fastidio. «Quando avete una grossa vesci- ca in una zona dove appoggiate il peso, dovete almeno svuotarla» di- chiara Clare Starrett, pediatra e docente all'istituto del piede e della ca- viglia al Pennsylvania College of Pediatrie Medicine. Inoltre le vesciche che potrebbero rompersi da sole vanno svuota- te, dicono i nostri esperti. In questo modo potete controllare quando e come le aprite, invece di affidarvi alla sorte.
Fate una ciambella di feltro adesivo. Un modo per proteg- gere una vescica dolente senza romperla è tagliare un pezzo di feltro ade- sivo a forma di ciambella e posizionarlo sopra la lesione. «Lasciate aperta la zona centrale dove c'è la vescica» consiglia la dottoressa Tanner. 11 fel- tro circostante assorbirà la maggior parte dell'attrito dell'attività quotidia- na. Finché la pelle è pulita e asciutta, il feltro aderisce da solo.
Sterilizzate. Per chi vuole svuotare una vescica, la prima cosa da fare è pulire la vescica e la pelle che la circonda e poi sterilizzare lo 'strumento', che sia un ago o uno spillo o una lametta da rasoio (ne parleremo fra un momento). «Io consiglio l'alcol per pulire sia la pelle sia lo strumento» dichiara Nancy Lu Conrad, una pediatra di Circleville, nell'Ohio. Altri medici consigliano di sterilizzare con una fiamma invece che con l'alcol: basta scaldare l'ago o la lametta sulla fiamma di un fiammi- fero finché non si arrossa (però aspettate che si raffreddi prima di toc- care la pelle). Sia l'uno sia l'altro sistema uccidono i germi e sono con- sigliabili tutti e due.
AVVERTENZA MEDICA
Occhio alle infezioni
«In genere qualunque lesione dovrebbe migliorare ogni giorno» di- chiara la pediatra Clare Starrett. Questa regola vale anche per le vesciche, dice la dottoressa, notando che i segni classici dell'infezione sono arros- samento, gonfiore, calore ed aumento del dolore. «Una lesione è sicuramente infetta quando il liquido che secerne non è trasparente come l'acqua, o quando ha qualche odore» afferma la dotto- ressa. «A questo punto bisogna andare dal medico.» La podiatra Nancy Lu Conrad è d'accordo. «È facile esagerare con la chirurgia da stanza da bagno» avverte. «Andate dal medico al primo se- gno di infezione.»
Forate. «Se una vescica mi fa male,» sostiene Joseph Ellis, un pediatra di La Jolla, in California, che è consulente per l'Università del- la California, a San Diego «non do retta ai puristi e la faccio scoppiare.» Usate un ago sterilizzato e pungete la vescica su un lato, consiglia il dottor Ellis. «Ricordatevi di fare il foro abbastanza grande perché il li- quido possa scorrere fuori.»
Oppure tagliate. «In studio usiamo un bisturi sterile per svuo- tare le vesciche» dichiara la dottoressa Starrett. Ovviamente la dottores- sa consiglia di usare una lametta sterilizzata per fare la stessa cosa a casa propria. «Fate un'incisione dritta,» dice l'esperta «un taglietto che sia grande abbastanza perché il liquido riesca a uscire.»
Non togliete la vescica vuota. «Secondo me la cosa più sba- gliata da fare è togliere la copertura, lo strato cutaneo che copre la ve- scica, dopo averla svuotata: questo è proprio uno sbaglio» avverte Ri- chard Cowin, pediatra e direttore della cllnica del piede Cowin di Li- bertyville, nell'lllinois. Lasciate sempre intatta la copertura, raccoman- dano i nostri esperti. Fate conto che sia il cerotto della natura. «Se togliete lo strato di protezione, è facile che vi ritroviate con una zona rossa, dolorante e infiammata» osserva il dottor Cowin. «Se invece lo lasciate stare, si indurirà e alla fine cadrà da solo, riducendo il tempo di guarigione in modo rilevante.»
Le calze: cotone o acrilico?
Nel mondo delle calze infuria un dibattito che può avere importanti conseguenze per i milioni di americani che hanno vesciche ai piedi, dai maratoneti olimpici ai camminatori della domenica. La causa dell'attuale 'attrito' fra gli specialisti della cura del piede è uno studio che dimostra che in realtà le calze di acrilico prevengono le vesciche meglio delle calze di cotone o di lana.
Per anni i materiali naturali (calze di cotone e scarpe di cuoio) sono stati la prima raccomandazione di molti podiatri. Le scoperte recenti sul fatto che l'acrilico, una fibra artificiale, possa offrire una maggiore prote- zione, sono uno schiaffo all'opinione corrente e vanno fermamente contro le convinzioni di molti allenatori, medici sportivi e atleti. Ma oggi le ricerche dimostrano che le calze di cotone fanno venire ai corridori il doppio di vesciche delle calze acriliche e che le vesciche che si formano con le calze di cotone in genere sono tré volte più grandi di quel- le prodotte dalle loro controparti acriliche. «Sono un veterano della corsa e curo vesciche tutti i giorni» afferma Douglas Richie jr, pediatra sportivo e ricercatore di Seal Beach, in California. «Questi risultati non mi sorprendono affatto. So che le fibre del coto- ne con l'uso diventano abrasive e quando si bagnano, perdono la forma. La forma della calza è importantissima quando è dentro la scarpa.» «Molti pensano che l'acrilico sia una fibra simile al nylon» spiega il dottar Richie. «Invece il filato acrilico da la stessa sensazione del cotone e mantiene la sua struttura morbida ed elastica anche quando è bagnato.» Secondo il dottor Richie le proprietà antivescica delle calze acriliche valgono anche per tutti gli altri sport, jogging, corsa, tennis, eccetera. Può valere la pena di provare.
Triplo attacco ai germi. Alcune recenti ricerche hanno dimo- strato che gli antibiotici a tripla azione in associazione opportuna elimi- nano la contaminazione batterica delle vesciche dopo due soli tratta- menti, mentre i prodotti classici come la tintura di iodio in realtà ritar- dano la guarigione. Gli antibiotici tripli sono il prodotto preferito dai nostri esperti, mentre iodio ed alcol «sono così efficaci nell'uccidere i genni che quando si usano in forti concentrazioni uccidono anche le cellule che cercate di far guarire» avverte la dottoressa Starrett.
Per la fasciatura, state sul semplice. Dopo aver curato la vescica, dovete tenerla coperta e protetta finché non guarisce. Anche se i cerotti medicati e le fasciature speciali sono forse la prima cosa che vi aspettate di sentirvi consigliare da un pediatra, i nostri esperti consi- gliano una soluzione molto più semplice. «La mia prima scelta è un semplice cerotto» dichara il dottor Cowin. Lo stesso vale per il dottor Ellis. «C'è chi dice di metterci una protezione sterile.» aggiunge il dottore «ma i cerotti tipo Band-Aid sono sterili nella loro confezione, quindi in realtà quando ne mettete uno sulla vescica è come se ci metteste un pezzo di garza sterile che ha già l'adesivo al posto giusto. È un'ottima protezione ed è molto conveniente.» Invece i tamponi di garza sono consigliabili per le vesciche troppo grandi per un cerotto. Teneteli fermi con nastro adesivo impermeabile.
Usate i cerotti 'seconda pelle'. Se la vescica è curata e co- perta e non ce la fate ad aspettare di essere guariti completamente pri- ma di tornare a fare sport, è bene che impariate a conoscere i cerotti speciali 'seconda pelle', fatti di un materiale spugnoso che assorbe la pressione e riduce l'attrito sulle vesciche e sulla pelle circostante. Li tro- vate in farmacia. «È un ottimo prodotto» nota la dottoressa Conrad e osserva che molti atleti (della domenica o professionisti) applicano della vaselina sulla vescica prima di coprirla con questi cerotti in modo da evitare che si appiccichino alla pelle.
Fate prendere aria alla vescica. Molti medici suggeriscono di togliere il cerotto durante la notte e di lasciare che la vescica prenda un po' d'aria. «Aria ed acqua sono ottimi per guarire,» ricorda il dottor Cowin «quindi lasciare a bagno la zona e tenerla all'aria aperta di notte sono di grande utilità.»
Cambiate i cerotti bagnati. Anche se alcuni medici dicono che potete tenere un cerotto per un giorno o due senza farvi problemi, altri sono d'accordo che se per una ragione o l'altra una copertura si bagna, «dovete considerarla contaminata e cambiarla». Questo significa che forse avete bisogno di cambiare spesso cerot- to se sudate molto o se fate attività che bagnano e inumidiscono la fa- sciatura.
COME PREVENIRLE
La prevenzione è sempre la soluzione migliore, quindi ecco che cosa consigliano gli esperti per impedire alle vesciche di formarsi.
Provate un rialzo al tallone. Le vesciche che si formano sui talloni di solito sono provocate dalla parte posteriore della scarpa che tocca il retro del piede nel punto sbagliato, osserva il dottor Cowin. So- luzione? «Di solito basta mettere un rialzo nella parte posteriore della scarpa» segnala il dottore.
Tenete su le calze. «Sembra che sia tornato di moda andare in giro senza calze» dichiara il dottor Cowin. «Chi lo fa, ha sempre ve- sciche sui talloni.» Il dottore raccomanda che chi vuole mostrare le caviglie senza soffrirne le conseguenze, «investa in calze da piede, che coprono solo l'area del piede». Oggi sono in vendita per donna e per uomo e sono molto meglio che andare in giro senza calze.
Mettete iI talco tutti i giorni. «Il talco dovrebbe essere un buon amico per tutti» afferma la dottoressa Conrad. «Una buona spolve- rata tutti i giorni dovrebbe far parte della toilette quotidiana.»
Proteggete I piedi con un lubrificante. Se state progettan- do una lunga camminata, una corsa, una partita di tennis o qualche altra cosa, un modo per evitare di farvi venire le vesciche con le scarpe nuove è proteggere le zone più esposte alle vesciche con un po' di vaselina. «Riduce l'attrito» dice la dottoressa Conrad.
Scarpe nuove, calze nuove. «Se avete un paio di scarpe nuo- ve che vi fanno venire le vesciche, la prima cosa da fare è cambiare le calze» consiglia il dottor Ellis. «Io raccomando calze di acrilico fatte a strati progettati per assorbire l'attrito al posto del piede (in vendita nei buoni negozi di sport).»
Mettete solette trattate. I nostri esperti concordano sul fatto che molti prodotti sono ottimi per prevenire le vesciche. Uno dei pro- dotti migliori sono le solette trattate chimicamente. «Queste solette imbottiscono un po' la pianta del piede e l'aiutano a scivolare meglio nella scarpa, invece di fare attrito e formare le vesciche.»
Indurite la pelle con iI tannino. Alcuni studi hanno dimo- strato che applicare acido tannico al 10% sulle zone vulnerabili della pelle due volte al giorno per due o tré settimane rende la pelle più resi- stente e meno esposta alle vesciche. «Se siete un atleta impegnato o un maratoneta, potete usare una cosa del genere» osserva la dottoressa Conrad. «Invece gli atleti della domenica e i principianti è meglio che non ricorrano all'acido tannico a meno che non glielo prescriva un medico.»
Attenti alle calze a tubo. Le calze a tubo, quelle senza tallo- ne che potete infilarvi senza pensare, sono molto usate dagli sportivi, ma i nostri esperti le sconsigliano. «Per conto mio non credo nelle cal- ze tubolari» sostiene il dottor Cowin. «Penso che non calzino bene. Per prevenire le vesciche, vi serve una calza normale e tessuta come si deve.»
VESCICHE (tratto da Podistica Amatori Morolo) Tra gli inconvenienti che possono essere causati dalla corsa, vi sono le vesciche ai piedi: sono piccoli disturbi che si curano con facilità, ma che non possono essere trascurati. La vescica è una reazione di autodifesa della pelle in seguito all’attrito causato da una calza ruvida oppure da una cucitura della scarpa: nella zona sollecitata si crea un cuscinetto morbido pieno di acqua per diminuire lo sfregamento, ma il liquido esercita una certa pressione sotto e intorno alla pelle causando dolore. Spesso la vescica, è riempita anche di sangue: ciò succede quando lo sfregamento non interessa soltanto lo strato superficiale della pelle, ma anche i piccoli capillari sottostanti. La formazione delle vesciche può essere facilitata da alcuni fattori, come avere il piede umido e correre per lungo tempo: per questo motivo i podisti soffrono per la formazione di vesciche solo durante le maratone e non mentre si allenano. Spesso i maratoneti si versano addosso l’acqua, ma l’acqua, penetrando nella scarpa, fa “sguazzare” il piede per chilometri e chilometri. La vescica può essere causata, inoltre, da un callo, da un dito a martello e da altre patologie. I rimedi: alcuni atleti usano mettere i calzini al contrario, oppure indossano due paia di calzini, o mettono del cotone o del nastro adesivo fra le dita; altri usano una marca particolare di calzini: tutte queste soluzioni, però, vanno sperimentate attentamente perché potrebbero modificare l’appoggio del piede e causare, quindi, danni peggiori. La prevenzione della vescica deve essere condotta in modo scientifico eliminando, cioè,le possibili cause. E’ necessario mantenere elastica la pelle del piede idratandola con prodotti adatti. La pelle troppo secca come quella troppo umida o bagnata è più soggetta alle conseguenze dell’attrito. Perciò è importante usare creme idratanti, ma che non lascino il piede umido o unto. L’applicazione della crema non va fatta soltanto prima di correre, ma bisogna tenere la pelle morbida e idratata per tutto il giorno, in modo che sia preparata allo sforzo della corsa. Altro suggerimento utile è la scelta delle calze: alcune portano scritto che il materiale e le cuciture sono ideate proprio per ridurre la formazione di vesciche. Bisogna quindi scegliere calzini per la corsa e non per il tennis, o il basket ecc. Scarpe e calze devono adattarsi perfettamente al piede. La cura: se i tentativi di evitare la vescica sono falliti, bisogna saperla curare, altrimenti da semplice disturbo può diventare pericolosa. Molti atleti la incidono con un ago, spesso non sterile: l’infezione della vescica è una conseguenza possibile che non va sottovalutata, perché da problema locale può avere numerose conseguenze. La prima cosa che si deve fare è drenare la vescica con ago sterile, disinfettato con alcol: anche la punta di una siringa sottile può andare bene. L’operazione va eseguita dopo essersi lavati con cura le mani e asciugate con un asciugamano ben pulito. La pratica di sterilizzare l’ago facendolo passare su un fiammifero non è indicata, perché le particelle di carbone che si depositano sull’ago possono penetrare nella vescica ed irritarla maggiormente. Il drenaggio viene eseguito pungendo la pelle e poi premendo con delicatezza la zona intorno in modo che la pressione delle dita faccia uscire tutta l’acqua dalla vescica. Terminata l’operazione si deve bendare accuratamente la parte interessata per impedire che la polvere entri nella zona drenata. Il bendaggio va cambiato spesso e prima di applicarne uno nuovo è bene mettere il piede a bagno in acqua salata. Il bendaggio va ripetuto fin quando la zona non sia completamente rimarginata. Per le vesciche piccole è bene non intervenire e aspettare che il liquido si riassorba spontaneamente. Le vesciche piene di sangue e quelle sotto le unghie vanno trattate professionalmente da personale esperto, causa dei maggiori rischi di infezione e alla difficoltà di intervento di drenaggio.
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