Sulla Morte

SULLA MORTE

"Senza diventare pessimisti, facciamo un piccolo esercizio – ci disse il maestro di filosofia -. Immaginiamo che in questo momento moriamo ; ovviamente, pensate al vestito con cui vi accingete a tale evento per essere il più presentabili possibile, per celebrare un saluto così importante, “il nostro addio da questo mondo”!"."Continuiamo ad immaginare che possiamo testimoniare questa esperienza ; visualizziamo com’è il luogo, chi arriva, come si salutano, che commenti fanno e chi pensate che sinceramente stia soffrendo per la nostra partenza; il giorno seguente si organizza il funerale e veniamo sepolti in un pomeriggio di pioggia; i nostri cari gettono un pugno di terra sul feretro. Si possono immaginare i loro volti? Alla fine tutti se ne saranno andati e regna una profonda solitudine".

"Continuiamo con la nostra fantasia e ubichiamo la scena a cinque anni dopo in una riunione  familiare, cosa dicono di noi, che ricordi abbiamo lasciato ; sicuramente ci sarà qualcuno che ancora inumidisce gli occhi nel ricordarci ".

"Ora trasportiamoci a 30 anni più tardi: ci sarà ancora qualcuno che si ricorda di noi ?, esisterà qualche nostra foto ingiallita ?; ai più piccoli si parla di noi con frasi che qualche volta sentiamo come : “hai avuto uno zio ce si chiamava ...” ', “ il tale era tuo cugino ed era …” , “ l’ hai ereditato da tuo nonno tale che è morto 30 anni fa” . Per concludere l’esercizio, avanziamo ancora un po’ ed immaginiamo che son passati 100 anni, “per caso ci sarà qualcuno che si ricorda di noi?, “ a chi interesserà che auto usavamo?” , “com’era il nostro guardaroba?, “che errori abbiamo commesso?"

Il maestro lasciò scorrere in silenzio alcuni minuti affinché riuscissimo ad assimilare tale esperienza. Infine, sorridendo ci ha detto: "Vi darò una notizia totalmente certa : Morirete!, vi garantisco che da questo finale nessuno scappa"."Tutto quello che nasce muore. Quello che dobbiamo apprendere in questo esercizio è rispondere a noi stessi “Cosa resterà di noi ? Vi assicuro che niente sorge dal niente, così come qualcosa che esiste non si può nemmeno convertire in niente".o “ Cos’è che rimane della vita umana ? o “Cos’è che realmente diamo in eredità al mondo? O “ perché ci sono esseri che hanno significato tanto per l’ umanità e ce ne sono altri che sembra che non siano mai esistiti?” o “cosa posso fare ora per riuscire a permanere per sempre nella memoria universale? Quello che trascende è il pensiero, l’apporto che ognuno di noi fa per l’evoluzione. C’è chi con la sua forma banale di vivere non ha apportato né lo farà, niente allo spirito umano. Quando una persona si evolve fa evolvere tutti coloro che lo circondano.

Ogni essere umano è chiamato , per vocazione naturale, ad essere migliore, e così si produce una catena genetica di generazioni superiori. Così, l’uomo che è esistito 300 000 anni fa è infinitamente inferiore all’attuale. Quando una persona si supera, impatta tutto il suo intorno, producendo un movimento di miglioramento tutto intorno,e anche quando forse nessuno lo ricorda 100 anni dopo essere scomparso, la sua influenza continuerà vigente . Il suo spirito vive, in quanto si è incrociato con la sua stessa evoluzione a generazioni future. La crescita è il nostro impegno storico. C’è chi invece di progredire regredisce, muore retrocedendo. E chi si stagna nella vita non apporta niente all’umanità. Gli animali vivono per istinto, la loro capacità di apprendimento è limitata, si deve alle circostanze a cui devono adattarsi, o muoiono. Invece, l’essere umano è l’unico che ha il privilegio di decidere di essere migliore ogni giorno. Approfittiamo l’opportunità di superarci affinché formiamo parte della storia della creazione .