Perché siamo contrari alla secessione del Kosovo

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view post Posted on 16/1/2008, 13:09




Perché siamo contrari alla secessione del Kosovo

Notiziario di Campo Antiimperialista, 10 gennaio 2008



Che vittoria dell'ex narco-terrorista dell'Uck Hashim Thaci in occasione delle elezioni del 17 novembre in Kosovo sarebbe stata foriera di disgrazie si sapeva. Non appena composto il governo, questo ha infatti annuciato che quanto prima dichierà l'indipendenza. Washington e Bruxelles hanno subito fatto capir che erano della stessa opinione, mentre il segretario-ponzio-pilato delle Nazioni unite ha fatto eco dicendo che, in effetti, l'attuale status quo è ormai insostenibile.

Per ironia della storia la Slovenia, appena entrata, si trova a presiedere l'Unione Europea mentre questa dovrà decidere le sorti del Kosovo e, con esso, degli assetti dei Balcani. E' un segreto di pulcinella che l'UE procede a marce forzate per concedere al Kosovo l'indipendenza, portando così a compimento lo squartamento della Jugoslavia, inziato agli inizi degli anni ‘90 e segnato, prima dall'ingresso della NATO in Bosnia (1995), poi da quello in Kosovo (1999).

Come mai l'Unione ha così tanto a cuore l'autodeterminazione kosovara mentre non vuole sentir parlare di quella basca, irlandese o curda?

Presto detto! Perché non si tratterebbe per niente di autodeterminazione, quanto piuttosto della ufficializzazione giuridica di ciò che c'è già, ovvero del protettorato NATO nel Kosovo medesimo.

Come Campo Antimperialista noi difendiamo in linea di principio il diritto di ogni popolo all'autodeterminazione nazionale. Altrettanto fermi siamo sempre stati tuttavia nel respingere questo diritto quando l'autodeterminazione di un popolo era un pretesto dell'imperialismo per annientare nazioni e forze che esso considera ostili. La secessione del Kosovo è necessaria non solo per dominare i Balcani e quindi contrastare l'influenza russa, ma pure pere tenere sotto tiro popoli riottosi come quello serbo. Il Kosovo è già adesso una gigantesca base militare NATO-USA: una formale indipendenza rappresenterebbe la formalizzazione giuridica di questa presenza imperalistica. La trasformerebbe, venendo meno agli Accordi di Kumanovo e alle decisioni ONU, in un' occupazione permanente. In altre parole la secessione del kosovo è funzionale alla guerra infinita e ai disegni blocco euroatlantico.

Il particolare va subordinato al generale, la particella al tutto. Se le sorti di interi popoli se non quelle dell'umanità dipendono dalla sconfitta del Moloch imperialista, allora occorre opporsi a questo Moloch aiutando chi si batte contro di esso e non invece quei movimenti nazionali all'imperialismo asserviti.

Trasformare il Kosovo in un protettorato militare NATO permanente viene recepito in Serbia per quello che è, una punizione retroattiva per la Resistenza che questo paese oppose negli anni ‘90 alla balcanizzazione voluta da USA e UE. Gli occidentali sperano che i loro pupilli vinceranno le elezioni serbe del 20 gennaio e 3 febbraio. In questo caso, essi ritengono, non sarà difficile comprare il loro assenso. Non è detto, tuttavia, che vincano i «liberaldemocratici». Potrebbe spuntarla, come noi ci auguriamo, la coalizione patriottica, che dell'indipendenza del Kosovo in cambio dell'ingresso nella UE non vuole sentir parlare. Come reagiranno gli imperialisti? E fino come reagirà la Russia ? Si limiterà a rimbrottare come ai tempi di Eltzin?



- Campo Antimperialista, http://www.antiimperialista.org
 
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