Proposta: Corpo Truppe Volontarie Italiane, da inviare in Kosovo a sostegno dei Serbi

« Older   Newer »
  Share  
Antonio Grego
icon13  view post Posted on 17/2/2008, 16:07




All'armi! Contro i complotti atlantisti e sionisti!

Che ne dite?

Chi aderisce?



image

Il Kosovo dichiara l'indipendenza

15.53 Il Parlamento del Kosovo, riunito in seduta straordinaria, ha approvato la dichiarazione di indipendenza dalla Serbia. I parlamentari hanno approvato per alzata di mano la proclamazione di sovranità letta dal premier Thaci. La dichiarazione è stata poi firmata dalle principali autorità del nuovo Stato: il presidente Sejdiu, il premier Thaci e il presidente del Parlamento, Krasnici.

http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/index.jsp







Kosovo: Patriarca, Serbia alle armi



Per impedire proclamazione indipendenza
(ANSA)- BELGRADO, 17 FEB-Il patriarca ortodosso del Kosovo ha incitato la Serbia a prendere le armi per impedire alla provincia secessionista di essere indipendente. Il patriarca si e' schierato con Belgrado affermando che ''il Kosovo era e sara' sempre serbo''. ''La Serbia dovrebbe comprare le armi piu' moderne dalla Russia e da altri paesi e chiedere alla Russia di mandare volontari per stabilire una presenza militare in Serbia'', ha dichiarato il patriarca Artemije.
 
Top
Antonio Grego
view post Posted on 17/2/2008, 16:32




Kosovo proclama l'indipendenza dalla Serbia

Il Kosovo da oggi «è uno Stato orgoglioso, indipendente e libero»: lo ha detto il premier Hashim Thaci, parlando alla riunione straordinaria del Parlamento di Pristina, che «ha in agenda due temi: la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo e l'adozione dei simboli dello Stato». Da oggi «siamo fra le nazioni democratiche libere», ha aggiunto Thaci. Poi Thaci a sorpresa parla di possibile adesione all'Unione Europea. «Siamo in marcia verso l'Unione Europea».
Il parlamentari hanno accolto con un applauso il presidente del Kosovo Fatmir Sejdiu e il primo ministro Hashim Thaci.
Lo speaker dell'Assemblea ha illustrato lo scopo della riunione: la dichiarazione di indipendenza unilaterale.
Alla seduta sono presenti anche diplomatici stranieri, esponenti religiosi e rappresentanti dell'amministrazione Onu (Unmik), incaricata di gestire la regione secessionista da dopo la guerra del 1999.
Centinaia di ex riservisti serbi sono stati fermati al confine con il Kosovo. A loro, che vestivano uniformi militari, è stato impedito l'ingresso nella provincia che dichiarerà a minuti l'indipendenza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa Beta.
La nuova bandiera del Kosovo inizia sventolare nelle strade di Pristina in festa: sfondo blu, con il perimetro del Kosovo al centro, colorato di giallo, sormontato da sei stelle di colore bianco. La nuova bandiera, insieme allo stemma del Kosovo, rientra nella seconda delle due mozioni che il primo ministro Hashim Tachi ha sottoposto all'approvazione del parlamento kosovaro che si riunisce alle ore 15 in seduta plenaria straordinaria. La prima è la dichiarazione unilaterale di indipendenza di Pristina da Belgrado.
Sembrava che il D-Day sarebbe stato festeggiato senza la nuova bandiera, invece Thaci ha imposto un'accelerazione e i festanti in giro per Pristina hanno anticipato. L'aquila skipetara che ancora domina nello sventolio di stendardi sarà dunque sostituita da un nuovo emblema, che è di per sè un invito alla tolleranza: le stelle andrebbero infatti a simboleggiare le sei minoranze presenti nel territorio, serba, turca, rom, bosniaca, croata e montenegrina.

http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=73006


Il no serbo


La Serbia "non riconoscera' mai l'indipendenza del Kosovo". Lo ha affermato il presidente serbo, Boris Tadic. Belgrado, ha aggiunto, "ha reagito e reagira' con tutti i mezzi pacifici, diplomatici e legali per annullare quanto messo in atto dalle istituzioni del Kosovo".. "Non ammetteremo la distruzione della Serbia": lo ha ribadito il premier serbo Vojislav Kostunica, parlando a Belgrado subito dopo la dichiarazione d'indipendenza del Kosovo. "Stanno creando un falso Stato", ha aggiunto.

I complimenti Baschi

L'indipendenza del Kosovo dalla Serbia e' "una lezione da seguire" per il governo dei Paesi Baschi in Spagna. Lo ha dichiarato la portavoce dell'amministrazione di San Sebastian, Miren Azkarate, a poche ore dalla proclamazione della secessione kosovara.

Effetto domino


Le regioni georgiane del sud Ossezia e dell'Abkazia hanno fatto sapere che chiederanno alla Russia e alle Nazioni Unite di riconoscere loro l'indipendenza, in seguito a quanto avvenuto con la dichiarazione unilaterale approvata dal parlamento del Kosovo.



http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=78702
 
Top
Anton Hanga
view post Posted on 21/2/2008, 00:44




"L'Italia ha già riconosciuto il Kosovo"

Così Hashim Thaci, da un'intervista di Ennio Remondino trasmessa su Rainews24 nella serata di mercoledì 20 febbraio 2008.
A quando mi risulta, la decisione del (si fa per dire) Governo (ancora, si fa per dire) italiano verrà resa nota domani, giovedì 21.
Quindi Thaci non solo sa in anticipo l'esito di quella decisione, ma può affermare che è "già" stata presa.
L'ennesimo esempio di cosa è l'Italia: un servo degli Stati Uniti, senza dignità, senza una classe dirigente consapevole dell'interesse geopolitco e dell'Italia e dell'Europa.
 
Top
Antonio Grego
view post Posted on 21/2/2008, 13:05




Sua Altezza contro la Serbia


Tra le voci che si sono levate in favore della secessione del Kosovo, una è particolarmente autorevole: quella di S.A.I.R. l'on. dott. Otto von Habsburg, presidente d'onore dell'Unione Paneuropea Internazionale. Prestigioso collaboratore di un neonato mensile italiano che si dichiara europeista, Otto d'Asburgo esordisce sul primo numero del periodico sostenendo vigorosamente il "diritto" dei narcotrafficanti di Pristina a dichiarare l'indipendenza del Kosovo.

Ormai prossimo alla soglia dei cento anni di età, S.A.I.R. non è più il glamour boy delle cronache politico-mondane dell'America rooseveltiana, il Clark Gable of European royalty che in Colombia partecipava ai concorsi di bellezza; egli tuttavia conserva buona parte di quelle energie e di quello spirito combattivo che durante il periodo della guerra fredda avevano fatto di lui un "commesso viaggiatore della propaganda antisovietica", come lo definì la "Pravda", ovvero un instancabile giramondo al servizio del "mondo libero", un "apolide innocente come gli ebrei", secondo una definizione che ne diede Simon Wiesenthal.

Passato Wiesenthal a migliore o a peggior vita, la specialità della caccia alla selvaggina nazista sembrerebbe essere stata ereditata dal novantacinquenne Otto d'Asburgo, il quale ha dato prova del suo fiuto riuscendo a scovare pericolosi nazisti addirittura... in Serbia.

Infatti, dovendo produrre argomenti decisivi contro il diritto di Belgrado di esercitare la propria sovranità sul territorio serbo, S.A.I.R. ricorre all'arma micidiale dell'accusa di "antisemitismo". Avvalendosi di una settantennale dimestichezza con gli ambienti statunitensi e richiamandosi ad una "documentazione solidamente fondata e custodita nel Texas" (sic), il successore di Wiesenthal rovista nell'armadio serbo e ne fa uscire gli scheletri: "il primo ministro serbo Marshall (sic) Nedic - ci rivela - si recò da Eichmann per comunicargli che la Serbia era 'ripulita' dagli ebrei". Tuttavia questo "olocausto" in salsa balcanica è privo di testimoni, per il semplice motivo che i testimoni, stando a quel che afferma S.A.I.R. in base ai documenti texani, "venivano strangolati" regolarmente da tenebrosi strangolatori serbi. Il genocidio, comunque, ha avuto il suo coronamento quando il primo ministro Djindjic è stato assassinato "poiché era in parte ebreo".

Per valutare la situazione politica dell'ex Jugoslavia, spiega S.A.I.R., è fondamentale sapere che i gruppi etnici non serbi "si sono prodigati in modo particolare a favore dei profughi e degli uomini perseguitati dai nazional-socialisti".
Ma se c'è uno che merita il titolo di "giusto tra le nazioni", questi è proprio S.A.I.R. l'onorevole dottor Otto d'Asburgo. Come si può leggere nella "biografia autorizzata" compilata da Stephan Baier ed Eva Demmerle (pubblicata dallo stesso editore del mensile italiano sul quale sono apparse le sconvolgenti rivelazioni di cui sopra), fu ad una povera e perseguitata famiglia ebraica che l'Asburgo presentò, dopo l'Anschluss, il suo progetto di un governo in esilio: la famiglia Rothschild.


Claudio Mutti

Un'indipendenza sotto le insegne di Sion
Anche il Kosovo è "all'uncino"





KOSOVO: MANDATO FEITH, RAPPRESENTANTE SPECIALE UE

Pieter Feith ha iniziato il suo mandato come rappresentante speciale dell'Unione europea in Kosovo. L'olandese, in un secondo tempo, guidera' la missione civile internazionale che vigilera' sull'indipendenza di Pristina. Nell'illustrare il nuovo incarico, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Javier Solana, aveva spiegato che Feith "offrira' consigli e il supporto dell'Ue nell'ambito del processo politico a promuovera' il coordinamento globale dell'Ue in Kosovo". Cinquantratre anni, Feith ha lavorato nei Balcani dal 1995 al 2001 per la Nato, soprattutto in Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di pace di Dayton.

http://www.repubblica.it/news/ired/ultimor..._n_2923396.html

**********



Kosovo: a lavoro capo missione Eulex

Olandese Pieter Feith assume a Pristina mandato Ue



(ANSA) - PRISTINA, 20 FEB - L'olandese Pieter Feith ha assunto oggi a Pristina il suo mandato di responsabile della missione Eulex. La missione e' incaricata di accompagnare il Kosovo indipendente in questa fase di avvio dopo la controversa secessione unilaterale da Belgrado di domenica 17 febbraio. Feith, arrivato ieri a Pristina insieme all'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, guidera' un team di circa 2000 tra funzionari, poliziotti e magistrati europei.

20 Feb 11:36
 
Top
3 replies since 17/2/2008, 16:03   154 views
  Share