Sua Altezza contro la Serbia Tra le voci che si sono levate in favore della secessione del Kosovo, una è particolarmente autorevole: quella di S.A.I.R. l'on. dott. Otto von Habsburg, presidente d'onore dell'Unione Paneuropea Internazionale. Prestigioso collaboratore di un neonato mensile italiano che si dichiara europeista, Otto d'Asburgo esordisce sul primo numero del periodico sostenendo vigorosamente il "diritto" dei narcotrafficanti di Pristina a dichiarare l'indipendenza del Kosovo.
Ormai prossimo alla soglia dei cento anni di età, S.A.I.R. non è più il glamour boy delle cronache politico-mondane dell'America rooseveltiana, il Clark Gable of European royalty che in Colombia partecipava ai concorsi di bellezza; egli tuttavia conserva buona parte di quelle energie e di quello spirito combattivo che durante il periodo della guerra fredda avevano fatto di lui un "commesso viaggiatore della propaganda antisovietica", come lo definì la "Pravda", ovvero un instancabile giramondo al servizio del "mondo libero", un "apolide innocente come gli ebrei", secondo una definizione che ne diede Simon Wiesenthal.
Passato Wiesenthal a migliore o a peggior vita, la specialità della caccia alla selvaggina nazista sembrerebbe essere stata ereditata dal novantacinquenne Otto d'Asburgo, il quale ha dato prova del suo fiuto riuscendo a scovare pericolosi nazisti addirittura... in Serbia.
Infatti, dovendo produrre argomenti decisivi contro il diritto di Belgrado di esercitare la propria sovranità sul territorio serbo, S.A.I.R. ricorre all'arma micidiale dell'accusa di "antisemitismo". Avvalendosi di una settantennale dimestichezza con gli ambienti statunitensi e richiamandosi ad una "documentazione solidamente fondata e custodita nel Texas" (sic), il successore di Wiesenthal rovista nell'armadio serbo e ne fa uscire gli scheletri: "il primo ministro serbo Marshall (sic) Nedic - ci rivela - si recò da Eichmann per comunicargli che la Serbia era 'ripulita' dagli ebrei". Tuttavia questo "olocausto" in salsa balcanica è privo di testimoni, per il semplice motivo che i testimoni, stando a quel che afferma S.A.I.R. in base ai documenti texani, "venivano strangolati" regolarmente da tenebrosi strangolatori serbi. Il genocidio, comunque, ha avuto il suo coronamento quando il primo ministro Djindjic è stato assassinato "poiché era in parte ebreo".
Per valutare la situazione politica dell'ex Jugoslavia, spiega S.A.I.R., è fondamentale sapere che i gruppi etnici non serbi "si sono prodigati in modo particolare a favore dei profughi e degli uomini perseguitati dai nazional-socialisti".
Ma se c'è uno che merita il titolo di "giusto tra le nazioni", questi è proprio S.A.I.R. l'onorevole dottor Otto d'Asburgo. Come si può leggere nella "biografia autorizzata" compilata da Stephan Baier ed Eva Demmerle (pubblicata dallo stesso editore del mensile italiano sul quale sono apparse le sconvolgenti rivelazioni di cui sopra), fu ad una povera e perseguitata famiglia ebraica che l'Asburgo presentò, dopo l'Anschluss, il suo progetto di un governo in esilio: la famiglia Rothschild.
Claudio Mutti
Un'indipendenza sotto le insegne di Sion
Anche il Kosovo è "all'uncino"KOSOVO: MANDATO FEITH, RAPPRESENTANTE SPECIALE UEPieter Feith ha iniziato il suo mandato come rappresentante speciale dell'Unione europea in Kosovo. L'olandese, in un secondo tempo, guidera' la missione civile internazionale che vigilera' sull'indipendenza di Pristina. Nell'illustrare il nuovo incarico, l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, Javier Solana, aveva spiegato che Feith "offrira' consigli e il supporto dell'Ue nell'ambito del processo politico a promuovera' il coordinamento globale dell'Ue in Kosovo". Cinquantratre anni, Feith ha lavorato nei Balcani dal 1995 al 2001 per la Nato, soprattutto in Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di pace di Dayton.
http://www.repubblica.it/news/ired/ultimor..._n_2923396.html**********
Kosovo: a lavoro capo missione Eulex
Olandese Pieter Feith assume a Pristina mandato Ue(ANSA) - PRISTINA, 20 FEB - L'olandese Pieter Feith ha assunto oggi a Pristina il suo mandato di responsabile della missione Eulex. La missione e' incaricata di accompagnare il Kosovo indipendente in questa fase di avvio dopo la controversa secessione unilaterale da Belgrado di domenica 17 febbraio. Feith, arrivato ieri a Pristina insieme all'alto rappresentante dell'Ue per la politica estera, Javier Solana, guidera' un team di circa 2000 tra funzionari, poliziotti e magistrati europei.
20 Feb 11:36