Imparare il Kitesurf

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  1. kiccasinai
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    Imparare il Kitesurf
    di Moira Tune



    Il kite surf e’ uno di quegli sport che sono stati sempre visti con ammirazione dalla popolazione sportiva “non estrema”, alla quale temo proprio di appartenere....
    Chi sono questi tizi che saltano, volano, planano, fanno acrobazie in aria e in acqua, sospesi come burattini a sagoline attaccate ad una specie di aquilone colorato?
    Mi e’ capitato piu’ volte di assistere alle evoluzioni di questa élite di sportivi, chiedendomi ogni volta come fosse possibile che un essere umano potesse comandare gli elementi con tanta facilita’.

    A suo tempo avevo provato con qualche difficolta’ il wake-boarding, il windsurfing, e da brava “terricola”, una forma di kite fliying sulla terraferma, ma mai mi ero sognata di planare su una superficie “viva” come l’acqua con un aquilone danzante mosso dal vento.

    Negli ultimi anni questo sport estremo e’ diventato molto popolare, ed ora, lungo tutta la costa del Mar Rosso, da Taba fino a Marsa Alam, sorgono decine di scuole di kite surf. Sharm el Sheikh non poteva essere l’eccezione, e adesso ha la sua prima scuola di kitesurf anche lei. Appena ne ho avuto notizia, mi sono precipitata a Nabq per avere informazioni e vedere se anche un comune mortale senza velleita’ estreme puo’ accostarsi al kite surf.

    Ad aprire il primo centro kite di Sharm e’ stato il Colona Watersports, situato appunto a Nabq presso il Raouf Hotel. Il centro e’ gestito da Kevin Biles e Diane Gainford, che sono entrambi istruttori di secondo livello sia della IKO (organizzazione mondiale kite surfing) che della BKSA (associazione inglese kite surfing).

    La scuola si trova sulla spiaggia vicino alla laguna dell’albergo. Nabq, a nord di Na’ama Bay, e’ un’area tipicamente ventosa, e la laguna e’ ideale sia per i novizi che per l’addestramento avanzato. Con una profondita’ massima di solo un metro, e circondata da una barriera corallina, questa laguna e’ un parco-giochi ideale per i kite surfers, lunga 3 km e larga 1 km. C’e’ persino una piccola zona ricca di moto ondoso verso la punta nord, perfetta per i surfers piu’ esperti. Come Kevin e Diane sostengono, sembra proprio il posto ideale per aprire una scuola kite.

    Al mio arrivo, l’accoglienza e’ stata calda e piacevole, e ogni mia preoccupazione e’ presto sparita. Diane e Kevin mi hanno fatto fare un giro del centro. Appena inaugurato, consiste di quattro capanni, uno per l’ufficio, una rimessa per i kite della scuola, una rimessa per le attrezzature personali dei clienti, ed una stanza per le attrezzature di sicurezza. Diane mi ha spiegato che tutti i corsi sono coperti da assicurazione, e che e’ obbligatorio indossare casco e giubbotto di salvataggio. La cosa mi ha piacevolmente impressionata. Mi sono subito sentita in buone mani, professionali ed attente alla sicurezza dei clienti.

    Kevin e’ la quintessenza dello sportivo estremo, forte, in forma, e con quel noncurante atteggiamento del “prova qualsiasi cosa” privo di ansieta’ e paure. Non mi sorprenderebbe scoprire che entrambi pratichino cose come, ehm, il base jumping, e quindi dall’alto del mio metro e settanta e le mie braccia mingherline, mi chiedevo ancora se ero davvero all’altezza del kite surfing.

    La coppia ha un vero talento per l’insegnamento. In questione di minuti mi sono trovata a chiacchierare amichevolmente con Diane. Anche lei e’ in forma perfetta, abbronzata e con un fisico fantastico, ma avendo la mia stessa struttura snella e minuta (anche se molto piu’ atletica), mi sono resa conto che non bisogna essere una specie di Rambo per praticare il kite surf.

    Neanche la mia misera scusa di non saper riconoscere la destra dalla sinistra li ha fatti desistere: hanno semplicemente deciso di darmi le indicazioni necessarie in base al colore della sagola da usare, facile no?

    E’ stato cosi’ che mi sono ritrovata da un momento all’altro a firmare l’iscrizione al corso introduttivo di tre ore. Questa formula da’ la grande opportunita’ di provare a vedere senza impegnarsi in un corso completo. Ma i ragazzi al Colona offrono corsi ufficialmente riconosciuti IKO fino al terzo livello, con brevetti e plastichini del tutto simili a quelli subacquei.

    Per iniziare, Kevin si e’ preoccupato di fornire a me e al mio buddy Percy l’attrezzatura di base: calzari, caschi, mute e imbracature (ovviamente, se uno ha la propria attrezzatura puo’ usarla).

    Sulla spiaggia, enormi kite colorati, assicurati a terra con sacchi di sabbia, punteggiavano la sabbia. Quale era il nostro? Era il piu’ piccolo di tutti. Kevin ci ha spiegato che la prima cosa da fare era imparare a maneggiare il kite, e quindi era il caso di farlo con il piu’ piccolo, adatto all’addestramento.

    Nonostante il kite fosse relativamente piccolo rispetto ai kite “veri”, la sua capacita’ di tiro era sorprendente. Kevin quindi ha cominciato con la dimostrazione, posizionando il kite in perpendicolare su di noi, e poi cercando di spostarlo verso le ore 10 e verso le ore 14. Piu’ facile dirlo che farlo. Vedendo che il mio kite continuava a precipitare il mare, il mio primo istinto e’ stato di allungare le braccia il piu’ possibile, come per protarlo piu’ in alto. Da subito mi e’ stato detto che era un errore. All’ottava o nona volta che ha dovuto entrare in laguna a recuperare il mio kite grondante d’acqua, Kevin ha finito per suggerirmi di rilassarmi... Con molta pazienza, poi, ha rilanciato il kite dandomi istruzioni gentili e invitandomi a ricordare di tenere le spalle rilassate. Dopo circa mezz’ora sono riuscita, molto goffamente, a manovrare il kite attraverso la “finestra”, termine usato per indicare l’area a semicerchio compresa tra le ore 9 e le ore 3 sul livello dell’acqua.

    A quel punto, Kevin ha deciso che era il momento di provare con un kite vero e di muoverci dentro la laguna. Velocemente ci ha spiegato come preparare l’attrezzatura svolgendo metri e metri di sagole. I kite hanno un bordo gonfiabile che deve essere riempito di aria. In questo caso, noi abbiamo usato una pompa manuale, ma per gli esperti il centro ha un compressore, che, come mi hanno detto i professionisti, e’ essenziale per evitare perdite di tempo inutili quando tira il vento.

    In piedi con l’acqua fino alle ginocchia, Kevin ha attaccato la mia imbracatura al kite, e da subito mi son sentita sollevare. Noi donne abbiamo in genere meno forza nelle braccia rispetto agli uomini, e quindi ho trovato piu’ facile venir tirata su dall’imbracatura all’altezza del girovita che non con le braccia. Mi sono subito rilassata e di conseguenza mi e’ stato facile governare il kite nelle varie posizioni. Abbiamo fatto gli stessi esercizi sulla spiaggia, cercando di bilanciare il kite nella posizione ore 12, con leggere rettifiche, muovendo il kite nella finestra di vento e nelle zone di forza.

    L’esercizio successivo e’ stato quello del body dragging, o del farsi portare dal kite sull’acqua. Percy ed io abbiamo osservato come Kevin controllava il kite in modo da farsi trasportare sull’acqua. A pancia in giu’, con Kevin che mi aggrappava disperatamente per non farmi volare via, sono riuscita a planare “dentro” l’acqua (e non, come Kevin, “sopra” l’acqua), e a far virare il kite da una pericolosa posizione a ore 14.45 (se il kite e’ in posizione ore 15 vuol dire che finisce in acqua, insomma...) fino all’esatto opposto. Tra un viraggio e l’altro, non scordiamo che io ero attaccata all’imbraco e venivo sbattuta a destra e a manca a ogni viraggio.

    Percy ne e’ uscito un po’ meglio di me, ma essendo un bel ragazzotto olandese alto circa un metro e ottanta, non e’ mica tanto una sorpresa che potesse avere piu’ controllo e anche piu’ peso a bilanciare la forza del kite. In ogni caso entrambi ci siamo bevuti le nostre buone dosi di acqua salata, grazie anche alle grasse risate a bocca spalancata, ma dopo diversi tentativi ce l’abbiamo fatta a gestire qualche bella planata.

    A questo punto avevamo perso la testa per il kite surfing. Purtroppo la lezione era finita e ci e’ toccato lasciare le perfette condizioni di mare e vento ai surfers “veri”. C’e’ da dire che, se a terra i kite surfers sembrano buffe marionette attaccate ai loro fili zompettando come neonati, o bebe’ cresciuti dentro a imbrachi che sembrano pannoloni giganti, in acqua si trasformano in eleganti cigni di leggiadra bellezza. Dopo poco, la scena si e’riempita di un caleidoscopio di colori, man mano che i surfisti preparavano i loro kite, con Kevin che seguiva i suoi nuovi pupilli dando consigli qui e la’. Di certo il kite surf e’ uno sport bellissimo, da una parte delicato se si tratta di governare il kite, dall’altra estremo, quando si tratta di fare acrobazie in aria e in acqua. I kite surfers sembrano proprio essere un tutt’uno con la natura, senza rumorose e inquinanti barche, soli con il vento tra i capelli e l’acqua sotto le loro tavole.

    Diane e Kevin hanno una grande voglia di diffondere questo amore per la natura tipico delle comunita’ di kite surfers, e nella loro scuola non offrono solo lezioni per principianti, ma sono attrezzati per ospitare anche surfisti gia’ esperti. Hanno intenzione di installare presto una webcam cosi’ si puo’ vedere online cosa sta succedendo dal vivo, che tempo fa e che movimenti ci sono, da casa. Poi hanno anche una pagina meteo sul loro sito sulla quale controllare le condizioni di mare e venti presenti e future. Se si e’ gia’ brevettati, si puo’ anche affittare l’attrezzatura necessaria, dopo una piccola prova con gli istruttori. Hanno a disposizione una vasta scelta di kites incluse marche come Naish e Nobile. Si puo’ anche fare un test dei kite prima di acquistarli.

    Quali che siano i piani per le vostre vacanze, che sia solo dedicarsi all’abbronzatura, o rilassarsi, o fare immersioni, ritagliatevi una mezza giornata o piu’ per provare questo incredibile sport. Come avete visto, si puo’ diventare da totali principianti a surfisti almeno sufficienti in sole tre ore. Se siete a Sharm, andate alla scuola di Kevin e Diane, la Colona Watersports di Nabq, ma ricordate che quasi dovunque ci sono buone scuole kite, a Hurghada, El Gouna e ancora piu’ a sud. La sensazione del vento tra i capelli e l’acqua sotto ai piedi e’ semplicemente indimenticabile. Ma anche solo stendersi in spiaggia ad ammirare i volteggi leggiadri dei surfisti kite offre uno spettacolo divertente e rilassante.

    Se vorrete provare, ricordate che come principianti non bisogna mai staccare gli occhi dal kite, e quindi sara’ bene fornirsi di crema solare ad altissima protezione e di un buon paio di occhiali da sole sportivi.
     
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  2. davidanz
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    Se volete imparare il kitesurf napoli vi aspettiamo :)
     
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1 replies since 25/2/2008, 21:54   2548 views
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