PIRAMIDI EGIZIE

Architett.,meccanismi di difesa,operazioni di chiusura della piramide,scavo delle gallerie...

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  1. kiccasinai
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    ...un bellissimo foto diario sulle enigmatiche piramidi egizie :invis:
    tratto da http://it.qsbd.com/


    Egitto: l'enigma delle piramidi


    Da migliaia di anni, l'Egitto è andato esercitando il suo fascino sul resto del pianeta. Una civiltà ambita dai suoi nemici ittiti, romani, hyksos... e ammirata da tutti. I faraoni pretesero di mantenersi nel tempo, e senza dubbio lo conseguirono.
    Nomade.- Della civiltà egiziana si è scritto quasi tutto. Dalle tesi più rigorose basate sull’archeologia preistorica e sulla paleoantropologia, fino alle teorie che si basano sull’esoterismo e anche sull’ufologia.
    Si è parlato della magia degli antichi egiziani, dei poteri nascosti degli schiavi o della loro cultura stranamente progredita per la loro epoca, dato che mentre l’era faraonica era in pieno splendore, in Mesoamerica si iniziavano appena a fabbricare le prime ceramiche e in Europa si viveva in piena Età della Pietra, essendo il complesso di Stonehenge la "cattedrale" della cultura megalitica.




    La sfinge di Giza, guardiana dei segreti delle piramidi.

    Ma nulla ha scatenato tanto l’immaginazione, nulla ha sfidato tanto la scienza come la costruzione delle piramidi. Non passa un mese senza che qualche egittologo sveli una nuova teoria su come collocavano le pietre o a che cosa servivano i loro corridoi interni.

    Non mancano neppure le interpretazioni che le mettono in relazione con rappresentazioni dell’universo, dato che si sono trovate sconcertanti coincidenze tra la geometria degli elementi delle piramidi e le costellazioni come la Cintura di Orione, l’Orsa Minore, Andromeda e altre.


    image© Nomade
    Dromedari pronti a portare a spasso i turisti intorno alle piramidi.

    Dal principio dei tempi, esiste un’ombra sull’origine di queste costruzioni. Fu il greco Erodoto, il primo storico conosciuto, che nel V secolo avanti Cristo attribuì le piramidi del pianerottolo di Giza a Cheope, Chefren e Micerino. Ma se prendiamo in considerazione che da quando si costruirono fino a quando Erodoto scrisse la sua cronica passarono mille anni, come venne a conoscenza lo storico di questo dato?

    Se ai noi ci domandassero oggigiorno, senza sapere leggere né scrivere, senza libri né stampa, senza strade, chi ordinò di costruire l’acquedotto di Segovia, lo sapremmo?



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    In primo piano, la piramide rossa, attribuita a Micerino ma di cui non si sa quasi nulla.

    Si conoscono circa 100 piramidi di dimensioni e forma diverse lungo il Nilo. Di tutte quelle, le più appassionanti sono quelle del pianerottolo di Giza, nel Cairo, e soprattutto tra quelle, risalta quella di Cheope, con i suoi 147 metri di altezza e i suoi due milioni e mezzo di blocchi di pietra, ognuno con un peso di varie tonnellate.

    Dall’antichità, è considerata come una delle sette meraviglie del mondo e si dice che 100.000 uomini si sostituirono ogni tre mesi, per venti anni, per terminare la sua costruzione. Gli ultimi studi assicurano che questi uomini non erano schiavi, ma tutto il contrario: guadagnavano per il loro lavoro e si sentivano molto orgogliosi di contribuire alla più grande gloria del loro re.

    Di tutte le piramidi, si crede che la più antica sia quella del faraone Zoser a Saqqara, la necropoli della leggendaria città di Menfis. Si afferma che è la prima costruzione eretta dall’umanità, almeno con quelle dimensioni. In quella le mastabe formano la scala che portava l’anima del faraone al cielo.


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    Piramide Di Zoser, costruita da Imothep, il celebre architetto egiziano.

    Ogni cosa in questo luogo è enigmatica, forse perché dalla notte dei tempi, più di 40 secoli fa, già si seppellivano lì i morti. Accanto alla strana piramide, le bellissime tombe persiane, le cui camere funerarie sono le più profonde del mondo.

    Qui, a Saqqara, ha anche avuto luogo recentemente il ritrovamento di Immacolata, battezzata così dagli scienziati per essere la mummia più bella della storia dell’Egitto.


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    Una gigantesca immagine di Ramses giace coricato all’entrata di Menfis.

    Ma ci sono piramidi quasi sconosciute che sono i veri rompicapi per i ricercatori, come quella di Djedefre, grezza e incompiuta, che il faraone ordinò di costruire a metà della torrida pianura di Abu Roash. Perché…?

    Djedefre arrivò al trono immediatamente dopo suo fratello Cheope, regnò per nove anni e dopo di lui lo fece Chefren. Ma perché non scelse Giza, come gli altri, per costruire la sua piramide? Perché è costruita così male rispetto a quelle del suo antecessore e predecessore?

    Prendendo in considerazione che in così breve spazio di tempo i maestri tagliapietre e operai dovettero essere gli stessi, che successe realmente?


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    Oggi, gli unici tagliapietre a Giza sono quelli che si dedicano a restaurare le piramidi.

    Le teorie più innovatrici assicurano che sia Cheope sia Chefren non costruirono le loro piramidi, ma le occuparono: per tanto, erano già lì da molto tempo. Djedefre non volle essere un "occupante" e, volendo ottenere più importanza, ordinò di costruire la sua piramide, senza ipotecare la sua gloria a "eredità prestate".

    Se questa tesi arriva a dimostrarsi, significherà che le piramidi di Giza sono state costruite da molti più anni. Allora… che età ha questo complesso monumentale?

    Realmente, continua ad essere un dato sconosciuto, anche se gli ultimi studi scientifici le collocano verso il 5.000 avanti Cristo, cioè, circa 7.000 anni di età, quando l’Europa neolitica ancora intagliava asce di selce!


    Quando costruiamo una casa copriamo i tramezzi di mattone con legna, massa dipinta o lastre di ceramica. Nelle piramidi si faceva lo stesso: quello che vediamo adesso non è in realtà il loro aspetto originale, ma la loro faccia nascosta, dato che per terminarle si rivestivano con uno strato di lastre di granito rosa portato dalle cave di Nubia. Si possono ancora vedere resti di queste rifiniture nella piramide di Chefren.


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    Si fa sera sulle piramidi. Per noi, finisce un giorno; per loro, è appena passato un secondo.

    Mi preparo ad entrare all’interno di queste piramidi. Il calore torrido dell’atmosfera si riflette sull’ardente sabbia e sono disidratato. All’interno di quelle è vietato fotografare, cosicché conservo la fotocamera nel mio zaino quando verifico con orrore che le pellicole si stanno deformando e sciogliendo.

    Scendo attraverso i corridoi e le rampe fino alla camera mortuaria. Là sotto, soltanto un sarcofago. Una vecchia lampadina di luce tenue illumina la camera. In solitudine, di fronte al blocco di granito, sotto una volta di milioni di tonnellate di pietra, sento che la piramide mi copre con il suo manto di magia e silenzio.

    Rannicchiato in un angolo, non posso evitare un brivido di seduzione.



    Edited by kiccasinai - 7/4/2008, 19:31
     
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3 replies since 1/3/2008, 10:10   5533 views
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