OASIS...

Bahariyah, Farafra, Dakhla, Kharga, Siwa...Costa Nord

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  1. kiccasinai
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    a cura della Dott.ssa STEFANIA SOFRA
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    LE OASI

    In Egitto, nella parte occidentale del Nilo si estende il deserto libico, fino ai confini con la Libia: è l'ultimo lembo del grande sahara prima di incontrare il Nilo, con le meravigliose oasi in cui sono custodite antichità fra palme e rocce, sabbie dorate, laghi salati e piste che si perdono nell'immensità.

    Sahara è un termine arabo, significa "deserto", ed il Sahara è il deserto per eccellenza, che si estende dal Mediterraneo al Sudan, dal Nilo all'Atlantico: il padre di tutti i deserti, in cui sono contenuti i vari ambienti che un deserto puٍ creare: altipiani, desolate distese pietrose, multiformi paesaggi sabbiosi, labirinti di picchi rocciosi o estensioni di cristalli di sale. image

    image Quando si parla di sahara subito nella nostra immaginazione si evocano avventure romanzesche e paesaggi desolatamente assolati, grandi dune sabbiose dimenticando le lussureggianti oasi che, da sempre ai margini della storia e della vita egiziana, conservano il fascino di un Egitto antico altrove scomparso.

    Il termine oasi, che per noi è una parola magica che evoca il piacere e l'assenza di preoccupazioni, deriva dalla lingua dei faraoni, dal geroglifico "uhat" che probabilmente nella fonetica doveva suonare "owahat". Il suo primo significato letterale è "calderone" e per estensione "oasi", poiché in effetti le oasi appaiono proprio come dei calderoni, poiché sorgono in profonde depressioni del terreno desertico che scendono anche sotto il livello del mare fino alle rocce impermeabili dove s'incontrano le risorgive, molte delle quali calde, le ultime tracce dell'antico mare che quando si ritirٍ, nell'Esocene, lasciٍ il posto ad un Nilo parallelo a quello odierno.

    Tutte le oasi furono abitate sin dalla preistoria e probabilmente videro l'organizzazione di insediamenti umani ancor prima che nella valle del Nilo.
    Venendo dal Cairo la prima che si incontra a 334 km è l'oasi di Bahariyah, caratterizzata da grandi dune sabbiose e a poca distanza si entra nel Deserto Bianco, un incredibile paesaggio quasi lunare formatosi con la scomparsa delle acque interne. Continuando s'incontra Farafra, l'oasi più isolata e più piccola, con le case dipinte di azzurro per tenere lontano il malocchio. E poi Dakhla una vasta oasi fertile con decine di villaggi tra cui El-Qasr, un antica cittadella fortificata costruita nel medioevo sui resti di un villaggio romano.
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    Kharga l'oasi più grande e moderna, è un'ampia valle popolata da molti nubiani che vivono di agricoltura e piccole industrie. image

    A 300 km circa da Marsa Matrouh nel deserto libico, la terra sembra spaccarsi e ritrarsi: è il bordo dell'altipiano a 200 m sul livello del mare prima della depressione giù sino a 22 metri sotto il livello del mare, e nella depressione un mare verde che ondeggia nel vento come acquamarina incastonata nell'oro della sabbia: è Siwa, con i suoi palmeti lussureggianti e i celebri laghi salati, con le sorgenti d'acqua dolce ed i suoi resti archeologici millenari, abitata sin dal Paleolitico e per me l'oasi più suggestiva, quasi al confine con la Libia.


    Conta più di 300 sorgenti sparse tra i palmeti, oliveti e giardini, la più importante delle quali è Ain el-Hammam, nota come "i bagni di Cleopatra", perché nelle sue acque si bagnava la regina d'Egitto. Datteri e olive sono raccolti dagli "zaggala", portatori di bastoni, cioè operai agricoli a cui è stato imposto il celibato sino a 40 anni: gli abitanti discendono dalla tribù berbera degli Zanata.
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    image Il paesaggio cambia spesso, dominato da una roccia infuocata, da una distesa piatta, costellata da forme fantastiche, statue scolpite dal vento; nell'oceano verde dei palmeti spicca un'isola di roccia scura: è Aghurmi, nell'area centrale di Siwa, dove sono le rovine dell'antica cittadella di Shali, antica fortezza in terra cruda, oggi abbandonata e il tempio dell'Oracolo di Zeus-Amon costruito dal faraone Amasis sui resti di un antico santuario dove nel 331 a.C. si recٍ Alessandro Magno per consultare l'oracolo e farsi proclamare figlio del dio.


    In seguito Siwa divenne importante poiché si trovٍ in un punto chiave nelle nuove vie commerciali del deserto, crocevia delle piste carovaniere dall'Africa alla costa mediterranea e a Cirene, in Libia.
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    Oggi Siwa si presenta come una piccola città fortificata dalle case fitte a più piani, abitata da gente semplice che parla ancora l'antica lingua berbera, fedeli alle loro tradizioni come se tutto si fosse fermato ad un tempo senza età: l'isolamento e la presenza del deserto tutt'intorno ne fanno la meta ideale per un viaggio contemplativo e sereno. image


     
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0 replies since 15/3/2008, 09:36   654 views
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