Escursioni da Aswan

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. kiccasinai
        Like  
     
    .

    User deleted


    Diario di viaggio di una splendida escursione fra Luxor e Assuan tra Nilo e dune....

    tratto da http://it.qsbd.com/

    Egitto: da Luxor a Assuan, navigando tra le dune


    Il Nilo, il fiume più lungo del mondo, è già vecchio quando arriva in Egitto, con più di 5000 chilometri percorsi. Nessun ponte lo attraverserà dalla sua nascita fino al delta, 6650 chilometri dopo. Quando si arriva a Nubia, l'attuale Sudan, cominciano a sorgere con più grandezza se è possibile templi e luoghi straordinari: la traccia dei faraoni nelle sabbie più brucianti della terra.
    Nomade.- Ascolto con attenzione ma sento solo i miei passi facendo il giro dei giganti. Si dice che uno di quelli piangeva. Era il suono del vento che attraversava la pietra ferita, una frattura prodotta da un terremoto che anche gli sfigurò il viso. Sono i colossi di Memnon, l’unica traccia che resta del leggendario Tempio di Milioni di Anni che ordinò di costruire Amenophis IV.
    Raccontano che un generale romano che si accampò con le sue legioni accanto a quelli ordinò di sostituire la pietra, non si sa se per compassione verso il gigante o perché quel suono non lo lasciava conciliare il sonno durane le notti.


    image
    I colossi di Memnon: sembra che sempre sono stati che sempre staranno lì.

    È la mia ultima visita prima di imbarcarmi in una crociera che, risalendo il Nilo, andrà ormeggiando in diversi luoghi del canale per visitare alcuni degli eccezionali siti che segnano le sue sponde. Indubbiamente, il miglior mezzo per visitare questo paese, che ha forgiato la sua storia nei margini di questo fiume.

    Il Nilo è sempre stato navigabile. Già da prima dei faraoni si solcava in piccole imbarcazioni fatte con papiri legati con corde vegetali o con barche più pesanti e resistenti di pietra di sicomoro, come quelle che servirono per trasportare la pietra dei templi faraonici e gli obelischi da 400 tonnellate situati in Karnak.

    Scende la notte su questa terra magica e il fiume va sbattendo la nave soavemente, quasi accarezzandola. Resto profondamente addormentato nella mia cabina.



    Il suono di una campana annuncia che i primi raggi del sole sono usciti e una tazza di tè mi aspetta in coperta. Poco dopo, la nave ormeggia a Esna, un piccolo villaggio che ebbe un prospero passato nell’epoca fatimi, oggi quasi dimenticata se non fosse per quel magnifico tempio che si trovò semisotterrato dal limo trasportato nei secoli dalle piene annuali del fiume.

    Quando si scoprì, stava per essere utilizzato come magazzino di grano e cotone. Dedicato a Amon, il dio con testa di ariete, possiede una meravigliosa sala ipostila che compete in bellezza con il sontuoso tempio di Karnak. I suoi capitelli sono un compendio di botanica, mostrandoci palme, grappoli di datteri, spighe e altre piante esistenti in quella epoca.


    image
    La sala ipostila di Esna e i suoi bei capitelli.

    Mi imbarco nuovamente e la crociera salpa il fiume alto. Oggigiorno è facile farlo in qualsiasi periodo dell’anno dovuto al bacino di Assuan e a un sistema di sette saracinesche lungo il tragitto per regolare il corso d’acqua e il dislivello nel suo scorrere verso il Mediterraneo.

    Dalla coperta, guardando il paesaggio di dune e le palme, alcune volte interrotto dalle scene quotidiane dei piccoli villaggi che andiamo lasciando dietro, uno ha la sensazione che il tempo si è fermato in questa terra. Donne che lavano nella riva, buoi che tirano un aratro, asini che girano intorno a una noria di anfore di creta, piccole navi con pescatori che lanciano le loro reti nell’acqua…



    Alcune ore dopo arriviamo a Edfu. Lì, il celebre tempio dedicato a Horus, il dio con testa di falco. Al di là dei piloni si apre il patio decorato con numerose colonne di capitelli abbelliti con motivi vegetali. Piante che crescevano lungo le sponde del Nilo.


    image
    Patio di Edfu. In fondo, il pilone e l’immagine di Horus.

    Dentro, la sala ipostila si caratterizza per essere quasi l’unica che conserva il suo tetto intatto. Il sole vagliato quando penetra tra le colonne ci dà un’idea dell’illuminazione indiretta che tanto piaceva agli architetti reali dell’epoca, con cui perseguitavano un effetto intimo e soprannaturale.



    Sala ipostila del tempio di Edfu.

    Nuovamente a bordo, continuo a salire il corso del fiume. Quel fiume che diventò famoso anche per un enorme animale sacro: il coccodrillo del Nilo, oggigiorno estinto. L’Egitto era nell’epoca dei faraoni una terra popolata da pericoli, quindi abbondavano i coccodrilli, leoni, ippopotami, sciacalli, cobra e tutti gli animali che gli egizi divinizzarono, dandogli corpo umano e creando così gli dei zoomorfi.



    Patio di colonne del tempio di Edfu.

    Esattamente nel fiume alto, vicino già a Assuan, l’imbarcazione si ferma a Kom Ombo, il favoloso tempio costruito per Sobek, il dio coccodrillo, i cui capitelli risplendono sotto i raggi del sole. Ma Sobek era considerato come un dio del male, cosicché quelli del luogo chiesero al faraone che gli cercasse un dio "fratello" che fronteggiasse la sua malvagità con un potere benefattore.

    Si fece così, e fu Horus il dio scelto per calmare la forza del malvagio Sobek. Perciò questo tempio è dedicato a due divinità, fatto certamente infrequente nell’Antico Egitto.



    Nelle sue pareti, tra altri interessanti rilievi, si rappresentano moltitudine di strumenti medico-chirurgici: pinze, trapani, bisturi, ecc. Un esempio delle avanzate conoscenze in medicina dell’epoca.


    Con il passare degli anni, il tempio restò distrutto e il paese abbandonato, alimentando così una leggenda che circonda Kom Ombo e che racconta che il malvagio Sobek cacciò suo fratello Horus dal villaggio. Al farlo, tutta la popolazione se ne andò dietro al buon Horus.

    Il dio coccodrillo, quando si vide solo, volle recuperare la vita normale nel villaggio, cosicché resuscitò i morti. Ma quando questi volevano costruire qualcosa, lo distruggevano, e quando andavano a seminare, invece del grano seminavano sabbia.


    Ritorno alla nave, ma prima di attraversare l’asse che serve da passerella vedo un uomo con un turbante bianco che, in una svolta ombreggiata della strada, tritura una grossa canna da zucchero in un piccolo mulino che porta nel suo carro.

    Mi offre un vaso di questo succo mentre mi guarda con occhi di falco sotto le sue folte sopracciglia bianche. Forse gli richiama l’attenzione il colore rossastro della mia pelle, scottata sotto un bruciante sole del deserto, o forse l’agitazione con cui bevo lo sciroppo untuoso, tiepido e dolciastro che esce da quella canna da zucchero.


    image
    Horus, il potente dio benefattore con testa di falco, rappresentato in una colonna di Kom Ombo.

    Il suo ampio e misterioso sorriso mostra due denti di oro massiccio tra i pochi che gli restano. Ho l’impressione che questo uomo porti secoli in quella curva della strada, sperando che io passi per offrirmi il succo di canna. Gli ridò il vaso e gli sussurro un "sukran", grazie in arabo. Lui, compiaciuto, pone la sua mano sul suo petto.

    Ci salutiamo con un’inclinazione di testa in segno di rispetto reciproco e salgo sulla nave che è pronta a partire. Quando arrivo alla ringhiera di poppa, la nave già si è allontanata dalla sponda e prende il centro del fiume in direzione di Assuan.

    Guardo verso la curva e lì sta: l’uomo dal sorriso enigmatico e dall’occhio di falco. Alzo la mia mano in segno di saluto; lui avvicina la sua al suo cuore.


     
    .
  2. kiccasinai
        Like  
     
    .

    User deleted


    Se siete ad Aswan vi consiglio di non perdervi un lung giro in feluca, la tipica imbarcazione a vela del Nilo, per raggiungere mete paradisiache lungo il fiume, nelle aree protette.

    image
    foto da Flickr.com by Rinogas

    image
    foto da Flickr.com by Rinogas

    image
    foto da Flickr.com by Rinogas
    Durante il giro ptete visitare il bellissimo orto botanico

    E chiedete di portarvi anche al Nubian Village, tra gente estrememante ospitale e umile, i vivaci colori che adornano le loro caratteristiche abitazioni, i coccodrilli come animali domestici....sorseggiando uno Shay "The'" che gentilmente vi verra' offerto da qualche abitante del villaggio.

    image
    Wall painting in a Nubian village, near Aswan, Egypt - foto da Flickr.com by picqero

    image
    Nubian village, near Aswan, Egypt - foto da Flickr.com by darkoOf

    image
    Nubian colours - foto da Flickr.com by Rivertay just back and catching up

    image
    Nubian Village - foto da Flickr.com by Rivertay just back and catching up

    image
    Dettaglio - Nubian Village - foto da Flickr.com by romsrini
     
    .
1 replies since 7/4/2008, 18:29   1784 views
  Share  
.