"Veltroni e Obama sì, le nozze no". Clooney superstar tra film e politica

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conmar
view post Posted on 10/4/2008, 09:46




Attesissimo, il divo sbarca a Roma con Renée Zellweger per presentare la commedia
"In amore niente regole", di cui è regista e interprete. Un omaggio ai classici anni '40

Dall'attore un grande spot a favore del leader Pd: "Dà speranza ai giovani, come Barack"
E sulle proteste legate alla fiaccola olimpica: "Le condivido, purché non ci sia violenza"
di CLAUDIA MORGOGLIONE

"Veltroni e Obama sì, le nozze no". Clooney superstar tra film e politica
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Renée Zellweger e George Clooney a Roma
ROMA - Attesissimo, amatissimo, vezzeggiatissimo. E, naturalmente, bellissimo. Per George Clooney, sbarcato oggi nella capitale, i superlativi si sprecano: perché, come sempre, l'arrivo in terra italiana di colui che il Time ha definito "The last movie star" (l'ultima star del cinema), è un Evento con la "e" maiuscola. E il divo - impegnato in tutta Europa a promuovere il film che ha diretto e interpretato, la commedia sofisticata In amore niente regole, accanto alla sua "ex" Renée Zellweger - non si sottrae all'abbraccio dei fan italiani. Accettando di parlare non solo della pellicola: il Darfur, le Olimpiadi, Obama. E, soprattutto, Walter Veltroni.

Unico tema su cui ostenta cautela: le presunte nozze con la ballerina di Las Vegas Sarah Larson, di cui tanto si parla in queste settimane. E le vecchie foto osé della fidanzata (assente qui a Roma) pubblicate nei giorni scorsi dai siti di mezzo mondo. Alla conferenza stampa all'hotel St.Regis, la domanda sul suo matrimonio arriva puntuale: "Nel film il suo personaggio finisce per sposarsi, lei sta per fare lo stesso?". Risposta: "Ma quando ho girato Syriana (in cui interpreta un agente segreto, ndr) nessuno mi ha chiesto se volevo diventare un dipendente della Cia... una cosa è il cinema, un'altra la realtà. Il matrimonio non rientra nei miei piani".

Al contrario, Clooney non si fa pregare quando dalla vita personale si passa alla politica. Confermando il suo status di star impegnata, al servizio delle giuste cause. E, soprattutto, trasformando il suo incontro coi cronisti in un grande spot pro-Veltroni. Certo, le opinioni di una star hollywoodiana non muovono voti; ma per il leader del Pd è comunque un bel successo.

E vediamo, allora, cosa dice il divo George dell'ex sindaco di Roma. Prima lo nomina spontaneamente, a proposito del Darfur: "Ne dobbiamo continuare a parlare - dichiara - come ho fatto spesso con Veltroni: lui è sensibile ai problemi dell'Africa, mi ha dato una grande mano". E poi, a una domanda diretta sul segretario del Pd, non si fa pregare: "Lo considero un mio ottimo amico, come Obama - spiega - sono amico anche di McCain e della Clinton. Ma alcune persone, rare, hanno qualcosa di molto speciale: la capacità di leadership, unita a grandi capacità oratorie. Come Obama. E in Veltroni ho sentito la stessa forza: parla ai giovani, indica loro una speranza, si preoccupa anche dell'ambiente. Ha grande vivacità intellettuale, al servizio del bene del Paese".

Più di così, davvero non si potrebbe: Veltroni paragonato a Obama, a sua volta accomunato a grandi presidenti "come Roosevelt e Kennedy". Ma del resto, Clooney alla sua immagine di divo con l'anima tiene molto. E infatti, accetta di parlare anche delle proteste lungo il percorso della fiaccola olimpica: "Non voglio minacciare né boicottare nessuno, ma chi protesta in questi giorni sostiene i diritti umani, e quindi è nel giusto. Purché non ci sia violenza".

E dopo questo excursus nei problemi planetari, George parla, ovviamente, anche del film. Il terzo da lui diretto (dopo Confessioni di una mente pericolosa e Good night, and good luck), di cui è anche protagonista. E che è un omaggio esplicito alle grandi commedie romantiche anni Trenta e Quaranta, alla Howard Hawks per intenderci, con dialoghi serrati e umoristici. Siamo negli anni Venti, quando il football professionistico ancora non è decollato: il giocatore ultraquarantenne Dodge (Clooney) tenta di rilanciare la sua squadra assoldando la star del campionato universitario, nonché eroe di guerra, Carter Rutherford (John Krasinsksi, noto per la serie tv The Office). Sulla sua storia eroica indaga anche la giornalista d'assalto Lexie Littleron (Renée Zellweger), di cui i due uomini si invaghiscono...

"Quando mi dicono che assomiglio a Clark Gable o a Cary Grant sono felice - ammette George - per me è un grande complimento. Spero però che le loro famiglie non si offendano! Per il resto, dopo aver girato tanti film drammatici, avevo proprio voglia di una commedia. Qualcosa di divertente, che mi ha divertito girare". Un ruolo che, assicura, resterà tra i suoi preferiti, insieme a quello del criminale gentiluomo di Out of sight.

Ma nella pellicola ci sono anche molte battute sull'età non più giovanissima del protagonista. "Ci scherzo sempre per allontanare l'inevitabile, ormai ho 46 anni", confessa lui. Che appare, peraltro, in forma fisica smagliante.

L'ultima precisazione riguarda le notizie uscite recentemente sul lancio di una linea di abbigliamento qui in Italia. Clooney nega con decisione: "Ci sono dei folli - uno in particolare, un certo signor Cannalire - che si spaccia per me, ha addirittura affittato un hotel costosissimo per presentare questa presunta mia collezione. Ma non è vero nulla: non comprate i suoi vestiti!". Insomma: giù le mani dal marchio Clooney.


 
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giopy
view post Posted on 10/4/2008, 22:29




:sbav: l'amore mio...... :baciocuore:

ma perchè non viene a Bergamo ogni tanto..... uffa -_-
 
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conmar
view post Posted on 11/4/2008, 08:58




Ma... :o:
Giopy .... è sconveniente dichiararsi così -_-
















:lol:
 
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2 replies since 10/4/2008, 09:46   53 views
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