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| I Queen sono il mio gruppo preferito, non di certo per la qualità musicale e le capacità artistiche dei 4 membri del gruppo che durante la loro carriera hanno avuto diversi alti e bassi ma lo sono per il loro sound, il loro modo di fare musica, il loro stile che è stato a mio avviso unico e irripetibile.
Sono il mio gruppo preferito perchè ascoltare Mercury è ascoltare il Dio del canto. E un altro dei vari motivi per cui lo sono è la loro straordinaria capacità di fare musica dal vivo; anche in questo caso sono stati del tutto originali e bisogna ammettere che i pezzi dei Queen assumevano dal vivo una forma tutta nuova, spesso molto migliore dell'originale.
Il periodo migliore dei Queen non è certamente stato quello che cita Solid con le sue canzoni; infatti il secondo decennio della loro carriera è stato, eccezion fatta per Innuendo, costellato da singoli certamente indimenticabili ma inseriti in album spesso non all'altezza (Hot Space per citarne uno). I primi album sono invece di certo i capolavori dei Queen, assolutamente meno commerciali degli ultimi, molto ricercati e raffinati all'inverosimile. Mai più i Queen riusciranno a creare dischi con un impatto simile, mai più avremo una batteria di Taylor così in forma, mai più avremo una simile elaborazione dei cori (certamente il punto più forte di tante loro canzoni) e mai più i nostri saranno così affiatati.
Se "Queen I" fu una grande scoperta e "Queen II" una vera perla di un certo tipo di rock, il loro vero capolavoro rimane di certo "A night at the Opera". Un lavoro che metto al livello dei più grandi album della storia della musica; un incredibile mix che salta da ballate romantiche come "Love of my life" all'energia hard di "Death on two legs", dal quasi country di "'69" alla follia quasi psichedelica di "The prophet's song", dalla scanzonatezza di "Seaside Rendevous" a quella che rimane a mio avviso il loro capolavoro assoluto e una delle 3 o 4 canzoni più belle della storia della musica mondiale: ovviamente "Bohemian Rapsody".
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